Ho messo un impianto con innesto di osso sintetico
Scritto da Lucia / Pubblicato il
Gentilissimi, ho messo un impianto con innesto di osso sintetico per compensare la perdita d'osso in seguito ad un trauma di diversi anni fa. dopo 5 mesi l'impianto non risulta perfettamente osteointegrato, come mostra, secondo il medico, anche la lastra. pare che l'osso lo stia "rigettando", come, tra l'altro, aveva spinto fuori anche il dente. mi hanno suggerito di toglierlo. dopo il dolore e il fastidio post intervento, dopo l'onorario corrisposto, dopo la pazienza e l'attesa ora sembro essere punto e a capo. inoltre ho una paura matta del dolore che possa dare togliere questo impianto dalla sua sede. la mia paura è giustificata? o, come mi rassicurano, "sarà una sciocchezza"? grazie
Pubblicato il 13-09-2010
Cara Lucia, se l'impianto non si è osteointegrato toglierlo non è per nulla doloroso e/o fastidioso e può stare tranquilla. Non conoscendo la sua situazione clinica non ho elementi per giustificare la non integrazione dell'impianto anche se l'età gioca a suo favore. Cordiali saluti.
Pubblicato il 13-09-2010
Cara Signora Lucia...DEVO ESSERE SINCERO...perchè nel momento in cui lei richiede una mia risposta, diventa automaticamente mia temporanea paziente e ho il dovere di essere preciso e veritiero: non si prende un osso artificiale qualsiasi per fare una ricostruzione ossea per mettere un impianto dove non c'è osso...poi anzichè ricostruire l'osso è bene rigenerarlo e lo si fa con materiali particolari che non posso citare per non fare pubblicità ma con membrane che rimodellino l'osso e contengano quello inserito artificiale o meglio autogeno, ossia del paziente stesso..... poi bisogna fare una accurata DIAGNOSI che evidentemente è mancata...perchè un impianto lo si inserisce e si deve sapere prima (si chiama predicibilità dell'intervento) se verrà osteointegrato..non sempre e non tutti i pazienti possono ricevere un impianto...questa mania dell'impianto a tutti i costi provoca solo danni = come le è successo...non sminuisca il fatto la realtà è che non sarebbe dovuto accadere quello che è accaduto!.... e non capisco come voi pazienti accettiate tutto...anche togliere un impianto dopo pochissimo tempo ...così come se nulla fosse accaduto..e poi invece pretendiate il risultato in situazioni protesiche o riabilitative o chirurgiche o parodontali molto complesse... NON è una sciocchezza rimuovere un impianto...o meglio è una sciocchezza rimuoverlo"..ma insieme all'impianto se ne viene via gran parte dell'osso innestato e soprattutto suo che c'era prima dell'impianto con aggravamento del difetto osseo...QUINDI NON é UNA SCIOCCHEZZA!!!!...Faccio implantologia ma solo se si può e se si deve fare ed il paziente è nelle condizioni di riceverlo! Non ho mai perso un impianto!...Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Pubblicato il 13-09-2010
Gentile Lucia, come le è stato detto giustamente dal Dott.Santomauro, se l'impianto non si è osteointegrato solitamente l'estrazione non è complicata. Insuccessi nell'implantologia possono avvenire e ciò è descritto anche in letteratura. I motivi possono essere vari di carattere generale o locale e comunque potrebbero esserci le condizioni per riprovare l'inserimento di un successivo impianto. Cordialmente
Pubblicato il 13-09-2010
Cara Lucia, non abbia timore per la rimozione dell'impianto e non abbia timore se le venisse proposto un nuovo intervento. Gli insuccessi in implantologia possono verificarsi, l'importante è saper risolvere i problemi che eventualmente insorgono. Concordo con il dott. Petti, anche nel mio studio si effettua una vera e propria "selezione" del paziente candidato all'implantologia. Anche per me l'età gioca comunque a suo favore. Cordialmente
Pubblicato il 13-09-2010
Togliere un impianto non è doloroso e può certamente rimetterlo, ma forse è il caso che si faccia bene illustrare i rischi che corre. Ricostruire l'osso prima dell'insersione di un impianto è sicuramente un modo più predicibile per poterle poi prevedere il risultato finale, ma questo allunga i tempi e non sempre è indispensabile. Parli con il suo dentista e poi scelga quale strategia intraprendere. Cordialmente
Pubblicato il 13-09-2010
Cara signora Lucia, togliere un impianto che non è andato a buon fine significa molte cose, e come giustamente fa notare lei, anche dal punto di vista del morale del paziente. Lasciando volutamente da parte tutta la componente biologica dei motivi che possono aver portato all'insuccesso, vorrei rimarcare la parte dedicata all'eventuale insuccesso nel colloquio che precede la decisione di metterlo. Il dentista spesso si trova a proporre un impianto "difficile" ad un paziente titubante. Non può sottolineare con enfasi le percentuali di successo ma non può nemmeno esagerare con quelle degli insuccessi. Bisogna partire dal "prima". Un evento ascessuale ha espulso un dente. Si è tentato un impianto in zona settica. si è inserito del biomateriale. Può capire dalla mole di operazioni eseguite che l'impianto non nascesse in condizioni d'elezione, tuttavia , pur non conoscendo la zona di intervento, e le motivazioni cliniche, un tentativo meritava di essere fatto, anche alla luce delle alternative terapeutiche. Sottolineo il mio termine "tentativo". E' chiaro che la mia terminologia e il conto economico da pagare male si coniugano, ma a questo ritengo che il collega possa mettere riparo con una revisione della parcella, ma sono cose delle quali potete decidere solo voi. Se le condizioni lo consentono, ritenterei l'impianto. In bocca al lupo.
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Pubblicato il 13-09-2010
Gentile signora in medicina credo sia sconveniente utilizzare il termine " sciocchezza " , comunque la mancata osteointegrazione ne indirizza alla rimozione; mi permetta di dirle che comunque partendo da una corretta diagnosi si riesce a rientrare nella percentuale di successo indicata dai numerosi studi condotti in campo implantare ( 95 % ) in caso contrario tale percentuale va a ridursi considerevolmente, cordialita' .
Pubblicato il 13-09-2010
Signora Lucia ,la rimozione di un impianto non ben osteointegrato è un'operazione semplicissima e non dolorosa. Cordialmente.
Pubblicato il 13-09-2010
Sig.Lucia, la sua preoccupazione è lecita dopo le complicanze avvenute, speriamo che non ne subentrino delle altre al prossimo intervento chirurgico che non è mai una sciocchezza. Le consiglio di farsi refertare il tutto per iscritto e di recuperare eventuali Rx, poi ci mandi il tutto prima di sottoporsi a un nuovo intervento.
Pubblicato il 15-09-2010
Cara Lucia L'avulsione di un impianto non osteointegrato non è per nulla una situazione difficile ne dolorosa. Il suo dente originale non è stato rigettato dal suo organismo in quanto era parte di esso probabilmente avrà avuto un problema di parodontite grave. Sinceramente fossi in lei andrei da un dentista che si occupa di parodontologia per fare vedere la situazione in quanto dovrebbe "preparare il terreno" prima di posizionare un impianto e ci sono molte variabili di cui occuparsi tra cui l'igiene orale, il fumo e patologie sistemiche, distinti saluti
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Pubblicato il 30-10-2010
Gent. sig.ra Lucia, la rimozione di un impianto non osteointegrato non è affatto dolorosa; bisogna però considerare il perchè l'osteointegrazione non è avvenuta, il grado di maturazione del materiale da rigenerazione precedentemente utilizzato ed il modo di gestire il "vuoto" che si creerà con la rimozione dell'impianto anche in funzione del tipo di protesizzazione che si intende realizzare. Ma sicuramente sono tutte considerazioni che il suo dentista saprà fare ed esaurientemente spiegarle. Distinti saluti
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