Come sarà ricostruito l'osso?
Scritto da Enrico / Pubblicato il
Salve, ad Agosto del 2010 mio figlio, all'epoca di 12 anni, ha subito un incidente in piscina con la perdita di un incisivo centrale superiore (completamente estratto). Trasportato al pronto soccorso del posto (Marche) e successivamente, dopo due giorni, anche all'ospedale di Bologna il ragazzo è stato medicato ma non è stato possibile, secondo i medici, ri-impiantare il dente (gengiva completamente distrutta). Tornati a Napoli consultati diversi dentisti tutti mi hanno detto di "tamponare" con una protesi provvisoria in attesa di un'eventuale protesi definitiva da effettuare verso i 18 anni. Vi chiedo se il percorso che mi è stato indicato è corretto e come sarà gestita l'eventuale mancanza di osso che molto probabilmente sarà riscontrato all'atto dell'installazione del dente. Inoltre quanto sarà traumatica l'eventuale installazione di questa protesi e dell'eventuale trapianto osseo? Come sarà ricostruito l'osso? I tempi di recupero? Infine qual'è l'età giusta per procedere con l'installazione considerando che il ragazzo ha avuto un grosso impatto psicologico? Dove posso effettuare questo intervento?
Pubblicato il 24-04-2012
Troppo presto per crearsi tutti questi interrogativi anche perchè fra alcuni anni e cioè quando suo figlio avrà 18 anni sicuramente potranno esserci nuove tecniche che renderanno obsolete quelle attuali. Stia sereno
Pubblicato il 24-04-2012
Brutta storia.. Ma perchè dalle Marche a Bologna? L'unica sola speranza che c'era di far riattecchire il dente naturale ci sarebbe stata se lei stessa o qualcuno lì vicino avesse reinfilato immediatamente il dente al suo posto, con coraggio e determinazione dopo averlo lavato e umettato di saliva del ragazzo.. Ma purtroppo non c'è una diffusione di questa cultura o di queste notizie. Dopo pochi minuti diventa poi impossibile. La perdita precoce del dente frontale può aver impedito una corretta crescita dell'osso in quel sito, proprio dove servirà per l'eventuale impianto. Ci sono chirurghi implantari oggi in Italia e sicuramente anche a Napoli che fanno miracoli in queste situazioni, apponendo nuovo osso di varia natura. Io affronto spessissimo queste tematiche visto che come ortodontista vedo spesso le agenesie (mancanza di elementi permanenti) e le suggerisco una idea per far vivere al ragazzo questa vicenda mano traumaticamente dal punto di vista psicologico. Se la valutazione della crescita dal punto di vista dello sviluppo ortognatodontico delle arcate lo consente, si potrebbe realizzare un ponte fisso adesivo detto Maryland Bridge che ha il significato di un semi definitivo o di un provvisorio fisso di lunga durata. Esteticamente impeccabile, potrebbe permettere di rimandare la soluzione implantare con tutta calma di tanto tempo. E intanto potrà .. sorridere senza complessi.
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Pubblicato il 24-04-2012
Caro Signor Enrico, la tecnica di cui parla la si prende dalla Terapia Parodontale che consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo, nel primo caso si ha una rigenerazione, quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment = con Le metodiche GBR (Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF. PRP, PRF ossia Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell’avvento dell’HIV si usava la colla di fibrina umana omologa, ossia nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l’avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita, nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a mo di membrana) , amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei. Ma anche osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali.Legga per favore il mio Articolo o Pubblicazione su questo stesso portale facendo così: clicchi sul mio nome in questa risposta ed entri nella mia pagina di INFORMAZIONI GENERALI, qui clicchi su PUBBLICAZIONI e si aprirà la finestra con da sin a dx ARTICOLI, CASI CLINICI e VIDEO e cerchi i seguenti titoli sotto Articoli: VISITA PARODONTALE da questa lettura sulla visita Parodontale capirà se chi ha fatto gli interventi è un Parodontologo o un Dentista che si occupa di Parodontologia (cosa molto diversa) quindi è importante che lei la legga Mio Sito Web di Parodontologia www gustavopetti it , POI sempre sotto gli ARTICOLI, La 'tasca parodontale, questa sconosciuta!' poi TRA I MIEI CASI CLINICI, i seguenti sotto Casi Clinici (guardi che continuano aprendo "TUTTI I CASI CLINICI", in fondo in basso, sono 4 pagine): a Pag 1, LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 1°PARTE - Considerazioni Istologiche e Sperimentali e le altre tre parti a Pag 2 Dalla parodontologia alla protesi, attraverso tutta l'odontoiatria e poi Riabilitazione Orale Parodontale e Protesica Completa, in un Caso Complesso di Compromissione Grave Parodontale ossea, conservativa, endodontica, protesica in presenza di insufficienza di gengiva aderente. Come vede la Parodontologia è una specialità molto complessa che coinvolge tutta l'Odontoiatria ed il Parodontologo deve avere una cultura Odontoiatrica e Parodontale particolarissima e completa tanto che sul mio sito di Parodontologia ed Odontoiatria troverà scritto come aneddoto "Parodontologia, l'anima più nobile dell'Odontoiatria".In ogni caso prima che sia terminata la crescita scheletrica prima quindi dei 18 anni con elasticità perchè l'età scheletrica non corrisponde sempre a quella cronologica. Basta fare una Rx del polso e della mano e controllare i nuclei di ossificazione per conoscere l'età scheletrica! Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Pubblicato il 24-04-2012
Gentile Sig. Enrico, un impianto non si può fare fino a fine crescita, pertanto i 18 anni sono indicativi. Non possiamo sapere adesso il grado di atrofia di allora, pertanto non possiamo prevedere quale sara la tecnica da adottare. In questo momento la cosa più importante è decidere quale provvisorio è più adatto a suo figlio. Cordiali saluti
Pubblicato il 24-04-2012
Bisognerà aspettare i 18 anni. Ci sono molte tecniche per la rigenerazione ossea pre- implantare, sarà il dentista al quale vi affiderete a decidere la più adatta.
Pubblicato il 25-04-2012
Carissimo Sig Enrico le consiglio di essere sereno , perche le tecnine di ricostruzione e rigenerazione ossea sono molto valide e anche poco traumatiche, con risultati di implantologia estetica eccellenti . Bisogna attendere i 18 anni di eta', come eta' indicativa . Anche a Napoli ci sono strutture validisse per questi interventi . Cordiali saluti
Pubblicato il 25-04-2012
Sig. Enrico, perchè si pone certe domande senza la minima conoscenza professionale del caso di suo figlio? Per il bene di suo figlio, le consiglio di non farsi più domande e di sottoporre suo figlio alla corretta visita semestrale e di attenersi alle istruzioni dell'odontoiatra che lo tiene in cura.
Dentista Lazio, Roma
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