Circa 3 anni fa ho iniziato ad avvertire dolore alla masticazione al premolare superiore...
Scritto da Annarella / Pubblicato il
Gentili dottori buonasera. Cerco di illustrarvi il mio problema che da qualche giorno non mi fa dormire. Circa 3 anni fa ho iniziato ad avvertire dolore alla masticazione al premolare superiore sinistro, ne parlai col dentista da cui già andavo per curare altri denti, mi fece una prima radiografia che non evidenziava nessun problema, ma continuavo a sentire dolore finchè un bel giorno si è letteralmente spaccato in due come un libro, nel senso della lunghezza, è rimasta solo la parete esterna verso la guancia, a quanto pare a causa di una micro frattura non riscontrabile con le varie radiografie fatte. E' stato devitalizzato con l'inserimento di un perno per renderlo più forte (a fianco manca un molare) e ricostruito con l'applicazione di un intarsio. Ora questo dente che è durato solo 3 anni e mezzo, si è aperto a metà da sotto e il dentista ha provveduto a staccare del tutto l'intarsio. Io già ero molto preoccupata, però mi ha dato speranze. Successivamente mentre si accingeva ad eseguire il lavoro di riposizionamento, si è accorto che manca, nella parte interna del dente, oltre il solco gengivale, un pezzetto di dente di circa 4/5 mm. (che io poi, la sera, mi son ritrovata in bocca) necessario per l'ancoraggio dell'intarsio, per cui non si può più ricostruire, sfumata anche la possibilità di inserire una capsula. Sicuramente si è rotto a seguito del lavoro di scollaggio dell'intarsio. Mi ha consigliato l'estrazione con l'immediato inserimento di un impianto, oppure l'estrazione, aspettare qualche mese e poi procedere con l'impianto, ma devo decidere in fretta perchè il dente, lasciato scoperto, potrebbe essere a rischio di infezioni. Sinceramente prima di levarlo vorrei essere sicura che non ci sia più nulla da fare, ma allo stesso tempo vorrei fidarmi ma ho paura, una volta levato non posso più tornare indietro. Tra l'altro mi ha consigliato di fare contemporaneamente l'impianto anche per l'altro dente a fianco che manca, quindi 2 singoli impianti perchè un premolare potrebbe non reggere il carico per due denti. Mi ha illustrato anche il rischio, con questo inserimento immediato, di un eventuale instabilità dell'impianto, tuttavia lo consiglia. L'intervento lo dovrebbe eseguire un suo collega che si occupa appunto di impianti. Per ora ha effettuato una radiografia per la valutazione del caso, da parte del collega. Aspetto fiduciosa un Vostro parere e Vi ringrazio anticipatamente.
Pubblicato il 06-02-2014
Cara Signora annarella, buongiorno a Lei. Perchè consigliare un impiantose si prevede già una sua instabilità, che significa che ritiene che possa avere una perimplantite, evidentemente per la presenza, posso solo immaginare, di tasche parodontali, difetti ossei espressioni di una Parodontite! L'età corrisponde! La sua, è tra le età più colpite dalla Parodontite! E' stata fatta una doppia visita Parodontale con doppia misurazione delle tasche parodontali intervallata da una preparazione iniziale Parodontale? Tra l'altro per il suo problema di estensione sottogengiva della rima di frattura, in linea di massima poerchè non la vedo, si può e deve fare un allungamento della corona clinica del dente per recuperare la radice con un perno-moncone ed una corona in oro-porcellana o zirconio pocellana! Le lascio un Poster che le fa vedere quanto spiego in questa mia risposta, sperando che le sia utile. Ne parli col suo Dentista! Con Fiducia e Stima verso di Lui! Sappia che la Parodontite è sempre curabile, salvo che nello stadio terminale diffuso di una Parodontite Aggressiva con Parlulidi (ascessi parodontali) e solo dopo valutazione clinica parodontale. Solo Per favorirle la comprensione di un argomento così astruso le faccio la stessa spiegazione che faccio ai miei pazienti durante il colloquio informativo alla fine della prima Visita Parodontale:Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l'osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all'osso e l'Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di "Piorrea" dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando "questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama "Tasca Parodontale". In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo "granuleggiare" un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto "anarchico". Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane.il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! IL Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta . molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d'ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all'ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto benre abbassa la carica batterica dell'95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per "guarire" ma anche per l'organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell'organismo comunicanti con l'esterno", in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a di stanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un aricolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." clicchi sul mio nome in questa risposta ed entri nella mia pagina di INFORMAZIONI GENERALI, qui clicchi su PUBBLICAZIONI e si aprirà la finestra con da sin a dx ARTICOLI, CASI CLINICI e VIDEO e cerchi gli Articoli consigliati riguardanti la Parodontologia, sono moltissimi, articoli e casi clinici! E' chiaro che la Visita debba essere doppia ed intervallata dalla preparazione iniziale Parodontale? Se ha capito questo, sarebbe già a metà dell'opera!Per concludere in modo esaustivo le parlo anche solo pochissimo dei principi terapeutici. La Terapia Parodontale, consiste essenzialmente nel ricostruire chirurgicamente ciò che la malattia parodontale ha distrutto." e "La 'tasca parodontale.... questa sconosciuta!'" e soprattutto "VISITA PARODONTALE", l'aiuteranno molto a capire queste righe che scrivo adesso: se ha una Parodontite bisogna sapere quale sia. Che profondità abbiano le tasche parodontali e quali diffusuine. Se la Gengiva aderente presente è sufficiente. Se il Fornice è adeguato. Se sono presenti difetti ossei e di che tipo, se, in ordine di gravità dalla meno grave alla più grave, a quattro pareti, a tre pareti, a due pareti o ad una sola parete residua ovviamente! Bisogna sapere se esiste una mobilità dentale e di che grado e tantissimo altro. Per poter sapere tutte queste cose, bisogna fare una Visita Parodontale che non è alla portata di tutti e non la si "inventa", come spiegato sopra. La TERAPIA PARODONTALE, come detto, consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo…nel primo caso si ha una rigenerazione,quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment = con Le metodiche rivoluzionarie GBR (Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF (Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell’avvento dell’HIV si usava la colla di fibrina umana omologa = Nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l’avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita,nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a mo di membrana) , amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali. In bocca al Lupo e si metta in mani buone!Le lascio un poster con foto di Tasche parodontali e difetti ossei complessi a più pareti per Parodontite curata con Chirurgia Ossea Parodontale. Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Estetica Dentale e del Sorriso e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Pubblicato il 06-02-2014
Sig. Annarella, il mio parere è di avere sempre un solo responsabile della propria bocca ed evitare che più professionisti svolgano più interventi scaricandosi le responsabilità. Non conosciamo il caso clinico per poterle dare una corretta risposta di recupero del suo dente.
Pubblicato il 06-02-2014
Se si è rotto in profondità come da lei detto non ci sono alternative xche l'estrazione. L'impianto immediato in effetti espone a una percentuale di rischio in più ma viene eseguito in assenza di processi infiammatori. Magari senta un altro parere prima di affrontare la chirurgia. Cordiali saluti
Pubblicato il 06-02-2014
Cara Signora, se la frattura è profonda come lei dice, la strada migliore da percorrere è l'estrazione. Generalmente in un dente fratturato non vi sono problemi di natura infettiva quindi anche l'inserimento dell'impianto subito dopo l'estrazione è una strada percorribile che le permette di diminuire i tempi di attesa. Il suo Dentista le ha consigliato la strada migliore. Un saluto cordiale.
Pubblicato il 06-02-2014
Gentile Sig.ra Annarella, se la frattura è stata molto profonda l'estrazione è l'unica soluzione. Bisogna essere sicuri che l'alveolo sia integro perché in caso contrario non si può inserire subito un impianto. Cordiali saluti
Dentista Campania, Salerno
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