Gradirei gentilmente un parere sulla mia particolare situazione.
Scritto da Monica / Pubblicato il
Buongiorno, gradirei gentilmente un parere sulla mia particolare situazione...... Premesso che sin da piccola (ho 45 anni )ho sempre sofferto tantissimo per problemi ai denti (granulomi, devitalizzazioni, rottura improvvisa dei molari con conseguente incapsulamento e quant'altro.....) Vorrei sapere se è possibile effettuare un impianto nell'arcata superiore là dove ho attualmente un ponte provvisorio costituito da quattro elementi che poggiano in maniera instabile rispettivamente su un monconcino del canino e sul penultimo molare, ripetutamente ricostruito, la cui zona circostante è sempre gonfia, dolorante, sanguinante ed ipersensibile (tasca parodontale?) Dalla RX effettuta risulta non esserci osso a sufficienza, si può procedere con un innesto e successivo impianto? Il molare ricostruito che attualmente funge da "appoggio" andrebbe estratto considerata la sua totale precarietà? Il dentista che mi ha seguito non mi ha mai dato risposte esaustive, ma in un primo momento ha detto che l'impianto non poteva essere eseguito ed in un secondo momento, mi ha vagamente proposto un intervento esplorativo (ma non ha spiegato cosa dover fare) per il quale , a detta sua, non servivano ne una panoramica, ne una tac, in quanto le indagini si fanno una volta che si incide!!!! Potete immaginare il mio tergiversare, dovuto anche al fatto che purtroppo in questi due anni sono sopraggiunti per me altri seri problemi di salute...Effettuando l'impianto dovrei stare per un periodo senza dent i(la zona è particolarmente visibile), o potrei mettere immediatamete dei provvisori? Ringrazindovi anticipatamente colgo l'occasione per complimentarmi per la gestione dl sito. Monica
Pubblicato il 24-03-2014
Cara Signora Monica, buongiorno a Lei. Capisco la sua ansia ma non è così che funziona. Preciso che il primo molare superiore Dx non è assolutamente precario, così come non lo è il secondo ed il canino. Bisogna invece estrarre l'ottavo incluso che sta creando patologia apicalmente al settimo!Una Visita Preimplantologica deve essere anzitutto clinica e solo in seconda "battuta" radiologica ed altro! Il linea di massima il problema non è nella quantità di osso che sembrerebbe sufficiente e che in ogni caso si potrebbe aumentare ma nella sua perduta architettura ideale a causa della lunga mancanza di denti nella zona e a causa probabilmente di una sospetta Parodontite che si evince dalla presenza di difetti ossei diffusi, in particolare crateri, emisetti e frammentazione della corticale oltre alla già citata perdita dell'architettura ossea in modo diffuso in tutta la bocca, dove più e dove meno. Non si soffre di Parodontite. Si Diagnostica una Parodontite e la si cura, se lo lasci dire da un Parodontologo che ama, insegna, prima all'Università e poi Privatamente, studia, cura questa Specialità da sempre! Bisogna visitarla clinicamente con due visite intervallate da una preparazione iniziale con curettage e scaling e serie completa di Rx endorali, modelli di studio e tanto altro. Visite con sondaggio parodontale in sei punti di ogni dente di tutti i denti e tanto altro e seconda visita di rivalutazione con risondaggio delle tasche che ora indicheranno la reale profondità delle stesse perchè è stato escisso il tessuto di granulazione presente!Solo così si arriva ad una Diagnosi e ad una pianificazione terapeutica. Le lascio un Poster di Partodontite con Difetti ossei curati con chirurgia Parodontale Ricostruttiva e Rigenerativa! Per Fare una Diagnosi e Programmare una Terapia, bisognerebbe vederla Clinicamente, questo lunghissimo discorso che le faro ora spero non che alla fine non l'avrà tediata. E' per spiegarle e farle capire che le patologie dell’apparato stomatognatico (La bocca nel suo intero) sono complesse e richiedono Cultura, Intelligenza e Capacità Clinica oltre che Terapeutica!Non mi sembra niente di eccezionale rispetto alla media dei pazienti con Parodontite che curo da ben 36 anni! Cerco di spiegarle e la prego di compensare il mio impegno a spiegarle tutto, con il leggere tutto! Sappia che la Parodontite è sempre curabile, salvo che nello stadio terminale diffuso di una Parodontite Aggressiva con Parlulidi (ascessi parodontali) e solo dopo valutazione clinica parodontale.Ma, almeno dalla lastra, anche se inadatta allo scopo come capirà più avanti, non è il suo caso o almeno non lo sembra! Solo Per favorirle la comprensione di un argomento così astruso le faccio la stessa spiegazione che faccio ai miei pazienti durante il colloquio informativo alla fine della prima Visita Parodontale:Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l'osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all'osso e l'Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di "Piorrea" dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando "questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama "Tasca Parodontale". In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo "granuleggiare" un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto "anarchico". Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! IL Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta . molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d'ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all'ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto benre abbassa la carica batterica dell'95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per "guarire" ma anche per l'organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell'organismo comunicanti con l'esterno", in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a di stanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un aricolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." clicchi sul mio nome in questa risposta ed entri nella mia pagina di INFORMAZIONI GENERALI, qui clicchi su PUBBLICAZIONI e si aprirà la finestra con da sin a dx ARTICOLI, CASI CLINICI e VIDEO e cerchi gli Articoli consigliati riguardanti la Parodontologia, sono moltissimi, articoli e casi clinici! E' chiaro che la Visita debba essere doppia ed intervallata dalla preparazione iniziale Parodontale? Se ha capito questo, sarebbe già a metà dell'opera!Per concludere in modo esaustivo le parlo anche solo pochissimo dei principi terapeutici.La Terapia Parodontale, consiste essenzialmente nel ricostruire chirurgicamente ciò che la malattia parodontale ha distrutto." e "La 'tasca parodontale.... questa sconosciuta!'" e soprattutto "VISITA PARODONTALE", l'aiuteranno molto a capire queste righe che scrivo adesso: se ha una Parodontite bisogna sapere quale sia. Che profondità abbiano le tasche parodontali e quali diffusuine. Se la Gengiva aderente presente è sufficiente. Se il Fornice è adeguato. Se sono presenti difetti ossei e di che tipo, se, in ordine di gravità dalla meno grave alla più grave, a quattro pareti, a tre pareti, a due pareti o ad una sola parete residua ovviamente! Bisogna sapere se esiste una mobilità dentale e di che grado e tantissimo altro. Per poter sapere tutte queste cose, bisogna fare una Visita Parodontale che non è alla portata di tutti e non la si "inventa", come spiegato sopra. La TERAPIA PARODONTALE, come detto, consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo…nel primo caso si ha una rigenerazione,quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment = con Le metodiche rivoluzionarie GBR (Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF (Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell’avvento dell’HIV si usava la colla di fibrina umana omologa = Nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l’avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita,nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a mo di membrana) , amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali.In bocca al Lupo e si metta in mani buone!Ripeto,Le lascio un poster con foto di Tasche parodontali e difetti ossei complessi a più pareti per Parodontite curata con Chirurgia Ossea Parodontale. L'implantologia eventuale va valutata solo dopo! In ogni caso senza Denti non si deve mai rimanere sia per motivi estetici che funzionali :) Cordialmente
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Pubblicato il 24-03-2014
Sig. Monica, controlli se il suo odontoiatra è iscritto all'ordine dei medici, facendo tesoro della bella risposta del Prof. Petti, che è della sua zona, lui sicuramente saprà indicarle una bella riabilitazione minimamente invasiva.
Pubblicato il 24-03-2014
Il Dott. Petti ha centrato perfettamente il suo problema che, semplificando, possiamo riassumere così: 1- NON si esegue nessun intervento di implantologia senza aver PRIMA trattato e messo sotto controllo la malattia parodontale (pena il rischio di perimplantite che può portare alla perdita degli stessi impianti) 2- da quel poco che si può vedere nelle immagini, il suo osso ha perso altezza verticale ma non sappiamo nulla se è presente anche un (probabile) deficit trasversale o misto 3- questo tipo di indagine va fatta PRIMA e non dopo o durante l'intervento, con una TAC Cone Beam che nel suo caso noi non possiamo interpretare solo dall'immagine allegata 4- il suo caso non sembrerebbe irrisolvibile (in senso chirurgico-implantare) da parte di un operatore mediamente esperto ma la valutazione, anche da un punto di vista protesico, va effettuata CONTESTUALMENTE a quella chirurgica e in maniera accurata, per evitare incongruenze nella dimensione dei denti che dopo sarebbe molto complesso se non impossibile correggere. Lei comunque è fortunata perchè nella sua città può rivolgersi al Dott. Petti che è un eccellente ed espertissimo Collega.
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Pubblicato il 25-03-2014
Oltre alla problematica situazione parodontale, giá ampliamente illustrata dal collega dott.Petti, relativamente alle sue domande sono da valutare questi aspetti. Un intervento di implantolgia sembra attuabile (l'osso, nella zona da lei specificata, non sembra così insufficiente, anche se probabilmente sará opportuno rigenerare o con autologo o con biomateriali) ma gli esami radiografici sono fondamentali (panoramica e tac), e per ciò che concerne il carico immediato (cioè mettere immediatamente i provvisori) sará necessario valutarlo con attenzione nella pianificazione pre-operatoria (ma vista la zona, dubito sia consigliabile attuarlo). Le consiglio il parere di un Implantologo. Mi permetto di segnalarle che sono anche piuttosto problematiche la maggior parte delle sue cure conservative (infiltrazioni diffuse, compromissione importante dell'ultimo molare in basso a destra) ed endodontiche (lesione peri-apicale tipo granuloma sul 13, cura incongrua su 24 - 25 - 35 - 36 - 47, sembra vi sia uno strumento fratturato in corrispondenza della radice mesio - vestibolare del 16....). Le consiglio una visita da un collega endodontista.
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