La rigenerazione ossea è possibile in fase post-implantare?
Scritto da Alessio / Pubblicato il
Salve, Ho 28 anni e circa due anni fa ho subito un'estrazione piuttosto traumatica, del primo molare inferiore sx, in seguito ad una sua frattura. Purtroppo, per ragioni economiche, ho dovuto aspettare tutto questo tempo per procedere alla sostituzione del dente tramite impianto, e quindi temevo che l'osso si fosse eccessivamente atrofizzato. Lo scorso aprile però, il dentista mi ha rassicurato dicendo che di osso ce n'era a sufficienza, e quindi abbiamo proceduto con l'impianto. La corona è stata montata definitivamentet la scorsa settimana, ma io non sono affatto contento della resa estetica, non della protesi in sè, ma della situazione dell'osso e della gengiva circostante. Le immagini sono di scarsa qualità ma si nota come il profilo della gengiva appaia incredibilmente "svuotato" rispetto ai denti adiacenti. Le mie domande ora sono? 1) non si sarebbe potuto prevenire questo inconveniente procedendo ad una rigenerazione ossea pre-implantare? 2) la rigenerazione ossea è possibile in fase post-implantare? Grazie mille per l'attenzione
Pubblicato il 03-10-2014
Caro Signor Alessio, buongiorno. Potremmo intitolare questo racconto "Impianto a tutti i costi"! Da quello che si vede in fotografia e da quanto racconta, sembrerebbe che l'impianto sia circondato solo o prevalentemente da mucosa alveolare e non da una banda sufficiente di gengiva aderente e si può "immaginare plausibilmente" anche da una cresta ossea stretta ed insufficiente per cui la corona protesica deborda oltre queste strutture gengivali ed ossee ed appare uscire dalla mucosa alveolare e "vuota" sotto, come dice Lei! Si sarebbe dovuta aumentare la quantità di Gengiva aderente, di cresta ossea e di approfondimento del fornice, prima di procedere all'impianto! Ecco perché ho detto "impianto a tutti i costi"! Ovviamente deve prendere "con le dovute cautele" quanto da me espresso perché basto solo sul suo racconto e su fotografie non a fuoco e senza profondità di campo che si ottiene, per sua informazione, chiudendo il più possibile il diaframma con tempi di esposizione che però devono rimanere veloci (dato che chiudendo il diaframma dell'obiettivo, i tempi si allungano per avere una esposizione corretta! Mi tocca fare anche una lezione di fotografia! :) . Però l'esperienza in Parodontologia ed implantologia, mi consente di ipotizzare questo, però deve essere confermato clinicamente e solo Clinicamente si può valutare cosa si potrebbe fare ora per risolvere il problema che ora è un problema estetico ma più in avanti sarà un problema patologico! Cari saluti
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Pubblicato il 03-10-2014
Sicuramente la rigenerazione ossea pre - implantare (gbr), così come quella gengivale (gtr), sarebbero state possibili, e avrebbero con ogni probabilità garantito una miglior resa estetica della sua riabilitazione: maggior volume vestibolare osseo della cresta e maggior disponibilità di gengiva aderente (sembra sia presente soltanto mucosa alveolare), abbinando rigenerazione ossea e chirurgia mucogengivale. C'è solo un problema....i costi. Un conto è inserire un impianto, un conto è rigenerare osso / gengiva e inserire un impianto. Diciamo pure che la spesa può anche triplicare. Ora come ora, si potrebbe comunque procedere a rigenerare il parte l'osso vestibolare (con biomateriali e membrana nell'ambito sempre della gbr), così come a procedere ad eventuali approfondimenti del fornice e ad innesti di gengiva aderente. Chieda a chi la ha operata, le spiegherà nel dettaglio il tipo di intervento ed i costi. Tenga conto che esteticamente in quella zona, di solito, le procedure di rigenerazione con finalità tali si riducono al minimo perchè si tratta di un'area scarsamente visibile.
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Pubblicato il 03-10-2014
I colleghi hanno spiegato molto bene. Probabilmente il dr. che ha fatto l'impianto non ha pensato che lei avrebbe sofferto di un problema estetico in quel punto (peraltro ben poco visibile). Infatti pensare anche ai fattori estetici da lei considerati (giustamente anche se non si vede) è molto ma molto più complesso di mettere un "semplice impianto"
Pubblicato il 04-10-2014
Sig. Alessio qualunque riabilitazione protesica non sarà mai come i suoi denti naturali, purtroppo non abbiamo la versione del collega per poterle dare una corretta risposta.
Pubblicato il 04-10-2014
Egr sig Alessio, semplicemente lei è passato da una cresta alveolare convessa ad una concava a causa della contrazione dei tessuti sia duri che molli diretta conseguenza dell'estrazione dell'elemento dentale. Una delle poche certezze in medicina è la regola dell' "orror vacui" per cui ogni spazio lasciato vuoto sottoposto ad una fase di guarigione tende a essere coperto anche, come nel suo caso, a discapito di altre strutture come la sua parete ossea. Attualmente esistono delle tecniche chiamate "socket preservation" o " preservazione dell'alveolo" che al momento dell'estrazione prevedono il riempimento dell'alveolo con biomateriale proprio per mantenere l'anatomia crestale preesistente. Probabilmente ancora molto puó essere fatto nel suo caso al fine di ripristinare una corretta anatomia di naturale convessità non tanto al fine estetico ma sopratutto al fine di mantenere una corretta igiene orale e "proteggere" la porzione superiore dell'impianto con un tessuto più adeso tecnicamente detto "aderente". Il mio personale consiglio è di rivolgersi al collega che l'ha trattata e valutare insieme a lui il problema è le possibili soluzioni. Cordiali saluti
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Pubblicato il 04-10-2014
In teoria è possibile una rigenerazione ossea post-implantare; bisogna vedere se vale la pena di subire un intervento delicato, con probabile prelievo di osso da altra sede, con tempi di attesa lunghi e disagi, solo per correggere un'estetica scadente in una sede poco visibile. Se l'impianto la soddisfa da un punto di vista funzionale, le consiglio di lasciarlo com'è: a volte una scarsa comunicazione tra il medico e un paziente troppo esigente genera questi equivoci.
Pubblicato il 06-10-2014
Se comunque vorrà migliorare la situazione potrà farlo. Cordiali saluti
Pubblicato il 06-10-2014
Dalle immagini che lei ha postato vedo una ricostruzione implatoprotesica di buona qualità. Certo, si poteva fare tutto e di tutto per ottenere "il meglio" anche dal punto di vista estetico oltre che funzionale, ma spesso "il meglio" è solo teorico e non reale, e fa parte solo dell'odontoiatria dei sogni. L'implantologo poteva (forse) fare di più in fase di studio del caso, facendole spendere il triplo. Ma anche lei poteva fare di più per non trovarsi in una situazione critica, come non attendere del tempo. Per cui, si accontenti del buon risultato funzionale e del risultato estetico accettabile per la zona non visibile.
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