Uso del laser al posto del tradizionale trapano nel trattamento delle carie
Cara Signora Stefania, buongiorno. No! Si può usare benissimo ma non ha vantaggi, a mio avviso, rispetto al normalissimo trapano con fresa diamantata ad alta velocità per lo smalto e al carburo di tungsteno o altre sostanze a bassa velocità per la Dentina!E' un approccio errato, il suo Gentile Signora Stefania alle sue patologie. Deciderà il Dentista la Terapia, se ci deve essere e con quali tecniche. Lasci perdere le nozioni raccimolate su internet su Laser e, aggiungo io, Ozonoterapia. Diciamo che in linea di massima non servono a niente, per brevità e per non dilungarmi in spiegazioni scientifiche che a lei non interessano minimamente. Anzi, guardi, non posso e non riesco proprio ad esimermi da alcune considerazioni assolutamente del tutto personali, su queste procedure, per amor del vero, dato che parliamo di medicina, però non in senso miracolistico come il paziente spesso è portato a credere. Infatti anzitutto, per quanto riguarda l'Ozono Terapia, c’è una tossicità per cui è stato costruito in Germania un apparecchio che eroga ozono a un certo preciso numero di cicli al secondo solo se si mantiene una sigillatura intorno al dente per mezzo di una coppetta in silicone. Alla fine del trattamento, tutto l'ozono viene aspirato. Il dente viene poi trattato da un liquido rimineralizzante. Il tutto senza dolore, senza anestesia e senza trapano. In circa l’80/90% dei casi di carie molto piccole si ha la rimineralizzazione. Negli altri, viene ripetuto il trattamento. Questo per carie piccole. Il punto è che una carie piccola di regola è "secca" ossia scura, è stata per così dire e semplificare, fermata dall’organismo e non va trattata. Se è grande l’Ozono terapia non ha grande successo ed in ogni caso non risolve i problemi di ritenzione, sottosquadri, rigenerazioni e ricostruzione per cui si deve sempre ricorrere al trapano e alla ricostruzione tradizionale del dente. A questo punto a cosa serve l’ozonoterapia? Perché ho parlato della ozono terapia di cui non aveva chiesto niente? Perché un discorso simile anche se anche se meno "chiuso", vale per per il Laser non nel senso della tossicità ma nel senso della terapia di carie piccole e grandi. Per cui, ma è del tutto un parere personale, preferisco il trapano la buona vecchia anestesia e la ricostruzione in composito, in amalgama o con intarsio aureo o in ceramica e non certo in composoto perchè allora è molto meglio una otturazione o quanto meno è una "spesa inutile un intarsio in composito" almeno secondo il mio parere personale, naturalmente. Se poi si è fratturata ho è stata distrutta dalla carie tutta la parete linguale, bisogna accertarsi se questa perdita di sostanza dentale si estende sotto gengiva o addirittura sotto il livello osseo e procedere se così fosse ad un allungamento chirurgico parodontale della corona clinica ossia di quella parte di dente che emerge dalla gengiva, per "portare fuori" tutta la parte distrutta del dente e far si che l'attacco gengivale connettivale ed epiteliale avvenga sul dente e non su una struttura artificiale, otturazione o corona protesica che fosse perché non si potrebbe "attaccare" con gravi problemi parodontali per formazione di una tasca parodontale e relativo difetto osseo. Poi il Lase, specie a diodo può aiutare moltissimo in tante situazione in Odontoiatria, ma non è indispensabile e non dà niente di più delle strumentazioni tradizionali. Ora scusi se mi dilungo un po' entrando anche in argomenti di cui non ha espressamente chiesto come quelli Parodontali/Laser. Ma, sul Laser mi voglio ripetere ulteriormente per l'ennesima volta. Vediamo di affrontare una volta per tutte questa "annoso problema con divergenze di vedute, cercando di esaminare il tutto nel modo più serio e scientifico possibile e comprensibile a Lei, non addetto "ai lavori"! Dipende dal risultato che si vuole ottenere che a sua volta dipende dalla Situazione Clinica Presente. Il Laser può avere diverse lunghezze d'onda e questo costituisce un primo limite ad un confronto scientifico del loro utilizzo. Cerco di spiegarmi meglio: il Laser Er:YAG 2940 nm, ossia che usa una Lunghezza d'onda di 2940 nm (nanometri) che significa essere già nell' infrarosso, ( il borderline con la lunghezza della luce visibile è intorno ai 700 nm, anche se "la luce visibile", in teoria, può arrivare anche a 1050 nm, in via sperimentale almeno) può rimuovere tartaro e placca batterica ma non tessuti molli e duri perché è molto sensibile all'acqua ma anche a qualsiasi altro liquido presente e quindi non può avere un uso chirurgico come per esempio il Laser Nd:YAG, ossia a lunghezza d'onda di 1064 nm che, invece, può rimuovere anche tessuto epiteliale interno della tasca parodontale e il tessuto di granulazione. Preciso che Er significa Erbio e Nd significa Neodimio. Preciso inoltre che il Laser Nd:YAG oltre che a 1064 nm può funzionare anche ad altre lunghezze d'onda tra 940 nm e 1440 e può funzionare oltre che in onda continua che ad impulsi. Preciso inoltre che YAG è l'acronimo che indica la presenza di un cristallo di ittrio e alluminio a struttura reticolare, in cui il Neodmio sostituisce parzialmente la struttura cristallina del dell' Ittrio determinandone in parole povere il "funzionamento"! Si evince quindi che il Laser Nd:YAG, come detto, può rimuovere il tessuto di granulazione presente nella tasca parodontale e quindi i batteri in esso contenuti e di conseguenza abbattere la carica batterica presente, fino al 99,8 % e "sterilizzare", anche se è un termine improprio tanto che l'ho virgolettato, la tasca parodontale stessa. Può anche rimuovere l'epitelio interno della tasca e stimolare le cellule del cemento a ricevere la griglia di molecole di acido ialuronico, prima impalcatura dell'attacco epiteliale e connettivale vero e proprio. Può quindi guarire, in teoria, una tasca parodontale non superiore ai 5 mm! Preciso 5 mm perché oltre la tasca raggiunge la cresta ossea a 6 mm e la supera a 7 per arrivare a "distruggere" tutto l'osso a 14 mm che è la lunghezza media delle radici del dente e quindi della profondità dell'osso utile a contenerle e mantenerle in salute, tranne che sui canini dove si può arrivare a 30 mm! Il problema è che le cellule del cemento radicolare non vanno solo "eccitate e stimolate" come avviene con il Laser suddetto ma devono essere meccanicamente rimosse le cellule necrotiche del cemento. Non solo ma si deve considerare che il Laser nelle tasce suddette può in pratica eliminare i microbi ma la Parodontite non ha come etiopatogenesi solo i batteri ma "scaturisce" , diciamo cosi' per semplificare, dall'interazione dei batteri con il sistema immunitario locale e generale, in particlare i linfociti T. Chi usa il Laser dimentica questo, e dimentica anche la necrosi delle cellule cementizie che vanno eliminate e che in termini Medico-Odontoiatrici-Parodontali, si chiama Root Planing che nello slang americano, significa "piallaggio radicolare" ad indicare proprio lo "sfregamento meccanico della curetta sulla radice per asportare le cellule necrotiche. Il Root Planing è parte integrante del Curettage e Scaling e se la "Luce" può in teoria attuare un Curettage e Scaling, non può invece attuare un Root Planing, essenziale nel Curettage e Scaling Parodontale. Se poi la tasca Parodontale fosse superiore ai 6 mm, tra sei e quattordici, significherebbe che qui ci troveremmo in presenza di difetti ossei a più parei complesse che possono essere trattati solo con la Chirurgia ossea Ricostruttiva o Rigenerativa a seconda che si "riempiano" con osso di qualsiasi tipo, dall'artificiale all'autogeno, all'omologo , all'eterologo o all'uso di membrane che stimolino la Rigenerazione Parodontale Profonda che significa riavere il cosiddetto tanto ricercato New - Attachment degli Statunitensi, ossia la formazione di nuovo attaccco epiteliale corto (e non lungo come col laser) e qui si innescherebbe una discussione scientifico-Culturale enorme che pochi sarebbero in grado di comprendere anche tra i Dentisti stessi ed addirittura tra i Parodontologi, si figuri un po' :), e continuo col discorso interrotto da questa considerazione, nuovo Ligamento Parodontale, nuovo Osso e nuovo connettivo con fibre connettivali che si intersecano con quelle epiteliali per donare la struttura sana alla gengiva Aderente. L'aspetto oggettivo della gengiva sana ha un aspetto a buccia d'arancio. L'aspetto a buccia d'arancio che ha la gengiva sana è dovuto alla compenetrazione bilaterale dell'epitelio (dall'esterno all'interno) con il connettivo (dall'interno all'esterno). Le zone elevate corrispondono a proiezioni connettivali, e zone depresse a proiezioni epiteliali. Poiché in una gengivite sono proprio le fibre connettivali a "soffrire" e quindi a "rompersi", si ha la perdita dell'aspetto descritto e si forma un aspetto lucido che è il primo sintomo di gengivite. Ovviamente questo danno connettivale provoca sanguinamento. Un altro concetto essenziale è che non possiamo più considerare il dente e la sua patologia "da solo", il parodonto e la sua patologia "da solo", ma dobbiamo abituarci a considerare il complesso dente-tessuto come un unico organo: parliamo infatti di "unita dentale" che è un organo formato dai denti e dai loro tessuti di sostegno molli e duri . Come abbiamo visto, quindi, c’è una strettissima relazione di forma ed armonia tra Denti, Gengive, Linea di Giunzione Mucogengivale ed osso sottostante. Tutti questi organi devono essere in equilibrio tra di loro per avere quello che gli "Statunitensi" chiamano "Natural smile", "Sorriso naturale", che è dovuto ad una proporzione tra "pink aesthetics" and "white aesthetics", ossia tra l’estetica rosa (dovuta alle gengive) e l’estetica bianca (dovuta ai denti). Se la proporzione tra queste due componenti viene meno e si ha il prevalere, rispettivamente, dell’una (Gummy smile, ossia Sorriso Gengivale), come nelle ipertrofie gengivali o dell’altra (White smile, ossia sorriso bianco) per eccesso della componente dentale come avviene per esempio nelle recessioni gengivali e nella Parodontiti, ma anche in inestetismi che hanno cause nelle Disgnazie e nelle patologie Gnatologiche. Tutto questo non lo si ottiene col Laser!!! Lo si ottiene con la Chirurgia tradizionale, a mano, col vecchio buon Bisturi!!! Il Curettage e Scaling poi deve essere attuato, a mio personale parere, con strumenti a mano che lascino integra la sensibilità tattile di chi "opera"! Approfondiamo l'argomento. Tralasciando i tecnicismi sui vari tipi di Laser, che a Lei, con tutto il rispetto non interessano e non potrebbe comprendere, ovviamente, non essendo tra l'altro questa la sede per fare didattica specialistica, anche se in pratica l’ho voluta fare all’inizio, qui sopra, proprio per cercare di spiegare una volta per tutte l’essenza del problema e degli “inganni intellettuali che si verificano parlando di Laser in Chirurgia Parodontale”, il laser in parole povere può avere la sola "per me falsa utilità" di sterilizzare le tasche parodontali. Ma le tasche parodontali non vanno solo "sterilizzate" ossia non bisogna solo abbatterne la carica batterica, cosa che si ottiene tranquillamente con il Curettage e Scaling e il Root Planing preceduto da Igiene Orale Professionale. Ma esse vanno soprattutto curate, ossia bisogna riottenere il riattacco gengivale al dente con la loro chiusura e la formazione di un attacco epiteliale corto ed eliminazione dei difetto ossei di cui le tasche parodontali sono espressione, difetto che si curano con la chirurgia ossea ricostruttiva o rigenerativa o resettiva o conservativa a seconda della situazione clinica e del tipo di Parodontite in atto e non certamente col Laser! Quindi perché le sia Chiaro il Laser in Chirurgia Partodontale non serve assolutamente a niente. Sentirà tante opinioni da parte di chi ha il Laser! Ovvio che chi lo ha debba difenderne l'uso se no non lo utilizzerebbe ed andrebbe in perdita! Il Laser in Parodontologia è solo un "richiamo per le allodole"! E’ vero, sostituisce apparentemente il Curettage e Scaling manuale ma solo nelle tasche non superiori ai 5 mm. Poi che il Laser abbia tanti altri usi in Odontoiatria, utili e che semplifichino la terapia stessa, come per esempio frenulectomie linguale ed altro, è un altro discorso, restando il fatto, che il Laser non sia indispensabile e non faccia nessuna terapia che non si possa fare con le terapie tradizionali! Quindi per me non serve! Non a caso ho parlato del limite di 5 mm perché tutto questo discorso riapre una vecchia “diatrìba” tra coloro che ritengono di dover attuare una terapia chirurgica in tasche di 5 mm e coloro che invece ritengono che non debba essere attuata nessuna terapia chirurgica, sempre in tasche di 5 mm! Il punto è che, in parole semplici e povere, qualsiasi cosa si faccia in tasche parodontali fino a 5 mm di profondità, porta alla loro guarigione. Anzi, addirittura la Chirurgia sarebbe dannosa. Basta ed avanza l’Igiene Orale Professionale ed il Curettage e Scaling a mano o col Laser che sia! Ma, In Parodontologia sfido chiunque a dire che si possa curare un difetto osseo col laser, quale che sia la terapia chirurgica ossea! Tra l'altro, è ESSENZIALE, che io, operatore chirurgo, abbia una visione tridimensionale mentale da comparare al sondaggio parodontale che solo la sensazione tattile della curetta nella tasca contro i tessuti molli, duri del cemento e duri dell’osso, può dare. Questo è essenziale per arrivare ad una corretta Diagnosi ed emettere una altrettanto corretta Prognosi. Insomma devo poter mantenere viva ed in allerta tutta la mia "Capacità di Clinico Medico e Parodontologo".un Parodontologo con Laser e microscopio, non è un Parodontologo!Tra l'altro L'approccio alla Parodontite deve essere da Parodontologo vero e la Parodontite, stia tranquilla, in mani abili è curabilissima senza problemi. Perché mi sono dilungato in questo estenuante ma ritengo utilissimo discorso? Perché i Concetti espressi valgono anche per i tessuti duri del Dente e quindi per l'uso del Laser in Conservativa, come ha chiesto nella sua domanda. Sperò così di essere stato esaustivo e completo nella mia risposta e di averle "chiarito concetti ed idee" su questo Strumento che può essere molto utile, ripeto, ma non indispensabile e che niente aggiunge alle terapie tradizionali. Poi Decide solo il Suo Dentista in base al fatto che abbia il Laser ed alla sua situazione Clinica. Ovvio che se ha il Laser deve farlo "Fruttare"! Capisca! Cari saluti
Buongiorno Stefania, debbo dirle che noi non abbiamo il laser e quindi potrei non essere adeguatamente preparato sull'argomento. In generale però il laser non è lo strumento più efficace per la preparazione delle cavità per restauri. se ha piacere ci contatti che le potrò dare, dopo averla vista, un'opinione più precisa.
Auguri
Gentile Stefania, il laser non offre particolari vantaggi rispetto alle tecniche tradizionali ma può essere di supporto in alcune patologie principalmente riguardanti le parodontopatie ma per quanto riguarda la rimozione della carie e la conservativa in generale ancora è valido il cosiddetto "trapano". Cordialmente
Il laser aiuta......può decontaminare il tessuto dentario residuo ma talvolta quando la carie è molto estesa non risolve.
Il laser, come molte altre tecnologie, coadiuva nel Buon trattamento di una terapia odontoiatrica ma non sostituisce totalmente i vecchi metodi.
Parlo con cognizione di causa avendo in studio due laser da parecchi anni.
Laser erbium yah, abbastanza specifico per carie e tessuti duri e diodo per canali e chirurgia tessuti molli.
Purtroppo no, il laser nella cura della carie e nella preparazione della cavità non è funzionale né indicato né apporterebbe beneficio. Gli strumenti migliori rimangono le tradizionali frese di precisione montate sulla turbina, eventualmente coadiuvati dall'impiego degli ultrasuoni (preparazione mini - invasiva). Ma stia tranquilla, nelle mani di chi lo sa usare, il classico trapano viene utilizzato soltanto per asportare tessuto dentale cariato e il tessuto dentale sano viene preservato(le grandi ritenzioni demolitive su struttura dentale sana, richieste ad esempio per le preparazioni di cavità otturate in amalgama, con le odierne tecniche adesive e restauri in resina composita, non servono più).
Non sono favorevole all'uso del laser
Gentile Signora, la risposta e' si, il "trapano laser" o laser di potenza può ridurre il volume di dente da rimuovere per raggiungere i canali radicolari. Inoltre, con le sue fibre ottiche molto sottili permette di disinfettare i canali in modo rapido ed efficace riducendo al minimo la loro preparazione meccanica che va comunque effettuata. Il "trapano laser" ed il laser a diodo hanno applicazioni simili per la disinfezione canalare . Entrambi necessitano di personale addestrato e certamente il suo dentista lo è, o non avrebbe proposto il suo impiego. Cordiali saluti.
La ringrazio per la sua gentile richiesta.
Il laser usato per trattare le carie superficiali o quelle non molto profonde consente di risparmiare un po’ più di tessuto sano rispetto alla fresa del “trapano” ; inoltre consente di limitare l’uso di anestesia e evita le vibrazioni tipiche della turbina odontoiatrica. Attualmente il trattamento con il laser è molto più costoso rispetto alle tecniche classiche e le sedute sono molto più lunghe .
La tecnica è prettamente indicata in pedodonzia ( odontoiatria per bambini).
Si può risparmiare tessuto sano nell’asportazione di quello cariato anche con le tecniche mininvasive che stanno soppiantando le tecniche classiche di estensione delle cavità ( black ).
Cordiali saluti
Dentista Lazio, Roma
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