Qual'è la sicurezza dei laser nel contagio di virus?
Scritto da stefano / Pubblicato il
Qual'è la sicurezza dei laser per quanto riguarda contagio di hcv, hdv, e altri possibili virus a interessamento del fegato? l'hbv purtroppo ce l abbiamo già probabilmente preso proprio dal dentista da piccoli.......a quanto leggo non si è arrivati alla sicurezza 100% per quanto riguarda questi virus dal dentista vorrei sapere se esiste una sicurezza del 100% col laser o altro strumento in quanto io sto regredendo dalla cirrosi da hbv e mia madre è trapiantata di fegato e mia sorella infetta ma senza danni al fegato, senza una sicurezza del 99-100% ovviamente eviteremo il dentista per quanto possibile. Grazie
Pubblicato il 30-11-2010
Gentile Stefano, credo che sia ora di finirla di dare dell'untore al dentista. I materiali, in uno studio professionale qualificato, sono tutti monouso e quelli in metallo riutilizzabili vengono imbustati e sterilizzati in autoclave di classe B a vuoto frazionato assolutamente sicure. Quindi stia tranquillo. Consideri che i più esposti eventualmente siamo noi e non certo lei con un contatto occasionale. Ma le posso ribadire assolutamente che rivolgendosi ad operatori qualificati e non a studi gestiti da abusivi il pericolo di contagio non esiste nè con il laser nè con tutte le altre attrezzature utilizzate. Cordialmente
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Pubblicato il 30-11-2010
Quello che dice lei succede se la gente va (per risparmiare falsamente - oppure se ingannati apertamente) dagli abusivi SENZA LAUREA che non hanno requisiti scientifici e soprattutto moralità adeguata per mettere in atto le procedure igieniche -costosissime- adatte per curare pazienti in sicurezza. Ma se si parla di 30 anni fa, anche alcuni dentisti laureati non erano in grado di fare questa prevenzione igienica. Ma neanche moltissimi reparti o ambulatori ospedalieri non l'avevano questa capacità. Tutto ciò è storia però. Attualmente c'è sicurezza completa. Storicamente è vero che molte persone hanno contratto epatite-B dal dentista. Alla fine degli anni '80 la statistica era che la B veniva contratta in un 30% negli ospedali e in un 10% dei casi dal dentista.. Ricordate quando l'otorino ci visitava la gola dopo aver passato uno specchietto comune su una fiammella a spirito che ricordava lo sceriffo del saloon?? O quando le nostre mogli venivano visitate intimamente dalla ginecologa con uno speculum in uno studio dove non c'era nemmeno un lavandino da nessuna parte?? Oggi tutto questo non c'è più (?) e i dentisti spendono cifre inenarrabili di materiali, attrezzature e manodopera per avere la sicurezza completa. I centri low cost così come i loro cugini abusivi NO. Non lo sanno fare e non ci spendono perchè le tariffe sono basse.
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Pubblicato il 30-11-2010
Caro Signor Stefano, da SEMPRE, in uno Studio Dentistico che si rispetti, non si possono "prendere" malattie infettive!!! Sia delle varie epatiti che di qualsiasi altra malattia infettiva! Nel mio studio, proprio perchè esistono persone come lei che hanno ancora "paura", do sempre (con grande soddisfazione e gratitudine dei miei pazienti) alla prima visita un opuscolo in cui spiego come avviene l'igiene, la disenfezione e la sterilizzazione di materiali, superfici ed ambienti ed attrezzature nel mio studio, per superare il "pudore" del paziente nel chiedere queste cose direttamente al Dentista! Lei non ha idea di quanto alti siano i costi per fare questo! Ma questo distingue uno studio Dentistico di un Medico o di un Odontoiatra da quello di un abusivo o di un low cost che per essere low cost non può certo spendere cifre astronomiche su igiene e sterilizzazione!Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Pubblicato il 30-11-2010
Sigr Stefano, è luogo comune, quando non si sa quale è la causa del contagio dire che è colpa del dentista. Sappia però che gli studi dentistici (non quelli degli abusivi ) sono generalmente condotti da persone professionali che mettono in atto tutte le misure di protezione per evitare eventuali contagi tra pazienti. Se questo non la convince si faccia spiegare e veda di persona come il suo dentista procede alla detersione, disinfezione e sterilizzazione di tutto lo strumentario medico. Se non rimarrà soddisfatto può sempre cambiare fintanto che non trova il dentista che la può convincere. Saluti.
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Pubblicato il 30-11-2010
Caro Stefano, prima dell'uso delle autoclavi e dei prodotti monouso, era molto facile rimanere contaminati soprattutto dalla tbc e dall'epatite, in studi poco"professionali o peggio, gestiti da abusivi che nulla o quasi sanno di microbiologia, epidemiologia, di infezioni, di contaminazione diretta o crociata,in quanto non rientra nei loro piani di studio... Se frequenta uno studio serio, sarà in grado di verificare la linea di sterilizzazione ed i protocolli giusti per tutelare gli operatori ed i pazienti. Vada quindi con tranquillità e periodicità dal dentista, per non ridursi a visitarlo in fase tardiva, con situazioni spesso dolorosissime ed irreversibili per la terapia. Dr Angelo Beghini Cassano D'Adda Mi e Comazzo LO
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Pubblicato il 30-11-2010
Gentile paziente la sua esperienza forse è dovuta alle metodiche di lavoro che fino a non molti decenni fa erano la prassi negli studi dei dentisti italiani. All'epoca cui mi riferisco non c'era la grande attenzione che oggi si può, volendo, dedicare al problema delle infezioni crociate in studio dentistico, ci sono inevitabilmente costi onerosi da affrontare se si vuole la ragionevole certezza di sterilità delle procedure. Infatti il monouso è d'aiuto, ma le attrezzature e gli strumenti devono essere duplicati in modo notevole se si vuole lavorare e procedere alle dovute sterilizzazioni dei trapani per esempio. Al contempo tutte le superfici e gli strumenti vanno accuratamente ripulite e sterilizzate con grande dispendio di tempo e conseguenti costi. Il laser certo può essere una metodica operativa che per definizione, quasi, è sterile, ma non è la sola. Cordiali saluti
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Pubblicato il 30-11-2010
Gentile sig. Stefano, la sua è soltanto l'ultima accusa in ordine di tempo mossa contro una categoria di persone che, invece, si alzano alla mattina per andare in studio ad aiutare il prossimo con in testa il sempre valido concetto "primo non nuocere". Se le fa piacere pensare che l'epatite l'abbia contratta da un dentista, va bene, venti anni fa le autoclavi per la sterilizzazione erano un miraggio, per cui posso essere anche in accordo con quanto scrive... ma oggi no. Uno dei requisiti da possedere per poter aprire un esercizio odontoiatrico in Lombardia è possedere (e utilizzare) una autoclave di classe specifica con parametri di utilizzo preimpostati e non modificabili dall'utente. Aggiungo che alcuni virus e batteri sono talmente facili da neutralizzare sulle superfici e dalle attrezzature di comune uso odontoiatrico, che mi sorge il sospetto concreto che lei l'epatite l'abbia presa al bar, dove la tazzina dell'avventore precedente è (forse) stata lavata a 30 gradi centigradi. Cordiali saluti.
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Pubblicato il 30-11-2010
Le infezioni in uno studio medico che rispetti le regole sono soltanto un lontano ricordo. L'odontoiatra in primo luogo è il più soggetto ad infezione, spesso per colpa di pazienti che tengono nascoste loro patologie infettive. I pazienti sono tutelati in ogni modo possibile delle infezioni crociate. Perchè noi dentisti abbiamo cura della salute dei nostri pazienti. Se poi ci si rivolge a pseudo dentisti, per intenderci quelli che si fanno pubblicità su striscia la notizia, quì le cose cambiano.
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Pubblicato il 30-11-2010
Gentile paziente, la sicurezza attuale nella trasmissione di malattie ai pazienti nello studio odontoiatrico può essere considerata a ragione totale. Purtroppo non lo è per l'operatore, è sempre possibile pungersi con l'ago infetto di un paziente hcv pos. e contrarre la malattia e molti colleghi ne hanno fatto le spese. Oggi è assodato che la principale fonte di contagio dell'epatite sono state le siringhe di vetro munite di ago che veniva risterilizzato in casa tramite bollitura in appositi recipienti di acciaio o alluminio. In effetti con l'introduzione delle siringhe monouso il numero dei contagiati si è ridotto drasticamente. Il rischio attuale è legato a trattamenti odontoiatrici eseguiti in centri low-cost, a causa dei prezzi troppo bassi e quindi degli scarsi investimenti e negli studi abusivi. Cordiali saluti.
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Pubblicato il 30-11-2010
Concordo con tutti i colleghi, non mi resta che dirle affronti le cure rivolgendosi ad un vero odontoiatra nel dubbio consulti il sito www.fnomceo.it e nell'anagrafica ricerchi il nominativo del collega a cui decidera' di affidarsi saluti dott.G. Vuolo
Pubblicato il 01-12-2010
Sig. Stefano, una madre può trasferire ai nascituri una malattia virale, non è possibile dimostrare e affermare che una determinata infezione sia stata acquisita da cure odontoiatriche. I Laser sono utilizzati con gli stessi protocolli utilizzati per gli strumenti chirurgici.
Pubblicato il 13-12-2010
Caro Stefano il rischio del contagio da hbv e hcv o hiv è oramai paragonabile allo 0 i materiali sono tutti monouso, le superfici che vanno nel cavo orale sono tutti sterilizzati in autoclave e le altre sterilizzate a freddo con gluteraldeide, prevenire il contagio da tali patologie è oramai più un problema per l'utente stesso che non per altri pazienti distinti saluti
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