Mi hanno diagnosticato del tartaro nelle tasche gengivali nella zona degli incisivi inferiori
Scritto da massimo / Pubblicato il
Buonasera, mi hanno diagnosticato del tartaro nelle tasche gengivali nella zona degli incisivi inferiori , che mi sta causando instabilità e un pò di dolore e chiaramente difficoltà nella masticazione di es. crostini di pane. Inoltre uno dei denti sembra non avere più sensibilità Mi hanno consigliato di effettuare la pulizia a cielo aperto quindi intervenendo chirurgicamente, poi con un ferrettino bloccherebbero i denti da un incisivo all' altro Sono a chiederle cortesemente un suo parere, se procedere con il modo chirurgico o se è possibile ricorrere al nuovo metodo laser. Che controindicazioni ci sono sia nell'uno che l'altro metodo. Le sarei grato anche se potesse indicarmi qualche professionista che utilizza il metodo laser nella mia zona o nelle vicinanze, io vivo a Modena e ho 49 anni. La ringrazio dell'attenzione. Distinti Saluti.
Pubblicato il 02-11-2011
Gentile Massimo, per poter rispondere in maniera professionalmente corretta alla sua domanda bisognerebbe conoscere il grado della sua parodontite ed, in ogni caso, prima di procedere all'intervento a cielo aperto bisogna effettuare l'ablazione del tartaro con scaling e rootplaning. Per quanto riguarda l'uso del laser, i pareri sono contrastanti in quanto la carica batterica delle tasche viene ridotta ma non risolve alla base il problema. Cordiali saluti
Pubblicato il 02-11-2011
Sig.Massimo, la malattia parodontale non viene risolta con il laser, occorrono sempre i sistemi tradizionali che potrebbero essere laser assistiti. Le consiglio di seguire le indicazioni del suo odontoiatra raggiungendo una stabilità parodontale, che poi lei dovrà mantenere cambiando stile di vita, con costante igiene domiciliare insegnata da un igienista e visite semestrali.
Pubblicato il 02-11-2011
Gentile Massimo, il tipo di intervento dipende dal caso e cioè bisogna necessariamente effettuare una visita accurata con sondaggio gengivale e analisi di radiografie con centratore. Solo in questo modo si può arrivare ad una giusta diagnosi da cui dipende il tipo di terapia. Se le tasche gengivali hanno una misura non superiore ai 5-6 millimetri è indicata una levigatura radicolare con courettage gengivale con strumenti manuali od ultrasuoni o laser i cui effetti sono medesimi. Se le tasche hanno misura superiore a 6 millimetri in questo caso sono indicate altre terapie anche chirurgiche.A mio avviso sarebbe opportuno che lei si rivolgesse ad un parodontologo che poi sceglierà il tipo di terapia opportuna. Cordialmente
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Pubblicato il 02-11-2011
CAro Signor Massimo, come saprà e come le sarà stato certamente spiegato dal suo Dentista, la tasca parodontale è l'espressione clinica della Parodontite. La Parodontite, in parole semplici, distrugge il parodonto, ossia il tessuto di sostegno del dente, gengiva, osso, ligamento parodontale e cemento radicolare. Il principio di ogni terapia parodontale è, sempre in parole semplici, quello di ricostruire il tessuto distrutto, quindi in particolare osse ed eventualmente gengiva ed eliminare la tasca parodontale, facendo richiudere la gengiva con un nuovo attacco epiteliale al dente. Questo lo si ottiene solo con la chirurgia parodontale ossea. La chirurgia Parodontale ossea può essere Conservativa se si limita ad esporre l'osso e agire chirurgicamente solo a livello mucogengivale, Resettiva se, esposto l'osso e i suoi difetti dovuti alla malattia, si procede ad una sua rimodellazione con osteotomia-osteoplastica per ricreare la festonatura ideale ossea, Rocostruttiva se si ricostruisce l'osso con osso artificiale o autogeno o eterologo (l'osso omologo per motivi prudenziali igienici sistemici è preferibile non usarlo perchè potenzialmente infetto anche se le case produttrici dicono di no!), Rigenerativa se si stimola e si guida la rigenerazione ossea profonda con l'uso di membrane artificiali riassorbibili o/e sostanze che abbiano la stessa funzione. Come vede sono tutti atti chirurgici che non si possono fare certo col Laser. Diciamo una volta per tutte che il Laser, utilissimo in altre terapie e patologie anche se mai indispensabile, è addirittura lesivo in chirurgia parodontale ossea perchè crea, se "tocca l'osso", necrosi, ossia morte delle cellule! L'unico uso giustificabile del Laser in Parodontologia è la disinfezione delle tasche parodontali ma questa la si ottiene meglio con un buon Curettage e Scaling e Root Planing, magari a cielo aperto e non certo col laser che quindi, in Parodontologia è solo una falsa modernità che non può sostituire assolutamente il Bisturi e i "ferri chirurgici da osso". Mi sembra di aver capito che i denti siano mobili, infatti li immobilizzano con una legatura parodontale ed allora se il Curettage e Scaling a cielo aperto, proposto, è un intervento preparatorio ad una chirurgia ossea Ricostruttiva o Rigenerativa, Ok, ma se fosse fine a se stesso, ossia la sola terapia allora non andrebbe bene perchè da solo non ricostruisce certo l'osso! Chiaro? Legga sul mio profilo "Terapia chirurgica della parodontite La Terapia Parodontale, consiste essenzialmente nel ricostruire chirurgicamente ciò che la malattia parodontale ha distrutto." che trova anche in Home page di questo portale nelle slide mi sembra al numero 6 ! Poi La 'tasca parodontale.... questa sconosciuta!' e ancora CURETTAGE E SCALING e VISITA PARODONTALE. Le lascio una foto della chirurgia parodontale ossea Ricostruttiva e Rigenerativa così capirà che il Laser non serve proprio a niente!Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Pubblicato il 02-11-2011
La maggior parte dei protocolli di approccio alla fase causale della malattia parodontale suggeriscono l’utilizzo iniziale di procedure a cielo chiuso, lasciando l’eventuale uso di terapie a lembo ad una seconda fase terapeutica, la cui necessità viene individuata durante la rivalutazione che segue la fase di terapia causale. I risultati attesi dopo detartrasi sopragengivale e detartrasi e/o levigatura radicolare sottogengivale, in pazienti che adottano misure di igiene orale domiciliare appropriate sono: riduzione dei segni clinici dell’infiammazione gengivale (rossore, gonfiore); marcata riduzione del numero dei siti sanguinanti,riduzione della profondità di tasca con incremento della recessione gengivale e lieve guadagno di attacco tissutale.
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Pubblicato il 02-11-2011
Le risposte dei Maestri Dr. Petti e Ruffoni sono straordinarie. Come sempre. E come quelle degli altri colleghi, che non nomino solo per non fare una lunga lista completa. Voglio solo puntualizzare la frase della risposta del dr. Ruffoni quando si parla di radicale cambiamento dello stile di vita, con l'abbraccio di una nuova filosofia di vita: è così! Sedute di igiene ogni 3 mesi dalla igienista professionista, ma soprattutto igiene maniacale con dedizione monastica ogni giorno due volte al giorno per lunghissimi minuti dedicati a spazzolino e filo usati in modo efficace e magistrale. Così gli prolunga un po' la vita, dopo la chirurgia e il resto. Sennò meglio estrazione e protesi.
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Pubblicato il 02-11-2011
Gentile Sig. Massimo, in caso di parodontite la prima cosa da fare è una pulizia a cielo coperto. Poi bisogna rivalutare la situazione e vedere se bisogna ricorrere alla chirurgia. Per quanto riguarda il laser per abbassare la carica batterica nelle tasche è stato dimostrato che non porta alcun miglioramento rispetto a una tradizionale levigatura, costa solo di più. Cordiali saluti
Pubblicato il 02-11-2011
Caro paziente, dopo la dotta e completa disquisizione del Collega Petti, aggiungo soltanto che la sterilizzazione delle tasche con la recente strumentazione laser o a luce led ( ce ne sono due tipi), va benissimo per bonificare e sterilizzare, ma persistendo la tasca questa verrebbe, in breve tempo ricolonizzata e quindi recidivare. Pertanto per farla breve, detartrasi approfondita e terapia parodontologica delle tasche.
Pubblicato il 02-11-2011
Tanto di cappello al collega Petti, che ha spiegato compiutamente la terapia della malattia parodontale.
Pubblicato il 02-11-2011
Prima di pensare al laser pensi a recuperare la situazione parodontale
Pubblicato il 03-11-2011
Signor Massimo, le terapie che le sono state proposte sulle quali vuole un opinione sono successive ad una corretta Terapia Parodontale Iniziale che prevede la rimozione del tartaro sopra e sottogengivale e pulizia delle tasche parodontali con strumenti manuali.Dopo un periodo di rivalutazione si sonda la tasca e la profondità indica il tipo di terapia da eseguire e poichè oltre una certa profondità con gli strumenti manuali non si riesce ad eliminare in modo certo il tessuto infetto si deve necessariamente aprire un lembo per avere maggiore visibilità operatoria. Il laser viene utilizzato come ausilio per avere un'azione biostimolante dei tessuti ossei e disinfezione delle tasche, ma se c'è tartaro nelle tasche risulta inefficace. Pertanto, in sintesi, i passaggi sono: Diagnosi iniziale con sonda parodontale , Terapia Iniziale Causale, Rivalutazione con successivo sondaggio parodontale che determina la terapia corretta. Questa può essere a "ciel coperto" nei siti al di sotto dei 5 mm di profondità alla quale associare eventualmente la terapia laser e necessariamente a "ciel aperto" oltre tale profondità. Cordiali Saluti
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