Cosa pensate della tecnologia laser per tentare di fermare la piorrea?
Scritto da Arnaldo / Pubblicato il
Buongiorno, mi è stata diagnosticata la parodontite e mi hanno proposto i soliti metodi di cura (curretage e chirurgia dei lembi). Ho 8 denti posteriori che ballano ma lievemente e mi hanno proposto di estrarli. Vorrei sapere cosa pensate della tecnologia laser per tentare di fermare la piorrea e se posso evitare fino a quando non è strettamente necessario l'estrazione dei denti. Grazie mille Arnaldo Citterio
Pubblicato il 17-12-2013
Il laser può integrare ma non sostituire quanto le hanno detto. Tenere denti da estrarre significa perdere ulteriormente osso e contaminare il parodonto degli altri elementi dentari. Cordiali saluti
Pubblicato il 17-12-2013
Sig. Arnaldo, le cure parodontali hanno successo solo in alcuni ben precisi pazienti indifferentemente dall'utilizzo o meno del laser. Chi sono questi prediletti pazienti che possono accedere alle cure parodontali? Sono pazienti motivati e disposti a seguire alla lettera le istruzioni dell'igienista dentale, sottoponendosi costantemente alle cure dell'odontoiatra, se vengono a mancare questi presupposti, gli interventi parodontali saranno destinati all'insuccesso.
Pubblicato il 17-12-2013
Caro Signor Arnaldo, lei si preoccupa del Laser quando invece dovrebbe preoccuparsi degli otto denti che le vorrebbero estrarre! Ma scherziamo? Si trova da un Parodontologo che fa terapia o da un Dentista che non cura i denti ed il Parodonto ma li estrae per fare impianti? E mi parla di Laser? Tralasciando i tecnicismi sui vari tipi di Laser, che a Lei, con tutto il rispetto non interessano e non potrebbe comprendere, ovviamente, non essendo tra l'altro questa la sede per fare didattica specialistica, il laser in parole povere può avere la sola "per me falsa utilità" di sterilizzare le tasche parodontali. Ma le tasche parodontali non vanno solo "sterilizzate" ossia non bisogna solo abbatterne la carica batterica, cosa che si ottiene tranquillamente con il Curettage e Scaling e il Root Planing preceduto da Igiene Orale Professionale. Ma esse vanno soprattutto curate, ossia bisogna riottenere il riattacco gengivale al dente con la loro chiusura e la formazione di un attacco epiteliale ed eliminazione dei difetto ossei di cui le tasche parodontali sono espressione, difetto che si curano con la chirurgia ossea ricostruttiva o rigenerativa o resettiva o conservativa a seconda della situazione clinica e del tipo di Parodontite in atto e non certamente col Laser! Quindi perchè le sia Chiaro il Laser in Chirurgia Partodontale non serve assolutamente a niente. Sentirà tante opinioni da parte di chi ha il Laser! Ovvio che chi lo ha debba difenderne l'uso se no non lo utilizzerebbe ed andrebbe in perdita! Il Laser in Parodontologia è solo un "richiamo per le allodole"! Poi che il Laser abbia tanti altri usi in Odontoiatria, utili e che semplifichino la terapia stessa, come per esempio frenulectomie linguale ed altro, è un altro discorso, restando il fatto, ma è una mia opinione personale, che il Laser non sia indispensabile e non faccia nessuna terapia che non si possa fare con le terapie tradizionali! Quindi per me non serve! In Parodontologia sfido chiunque a dire che si possa curare un difetto osseo col laser, quale che sia la terapia chirurgica ossea! Tra l'altro, è ESSENZIALE, che io, operatore chirurgo, abbia una visione tridimensionale mentale da comparare al sondaggio parodontale che solo la sensazione tattile della curetta nella tasca contro i tessuti molli, duri del cemento e duri dell’osso, può dare. Questo è essenziale per arrivare ad una corretta Diagnosi ed emettere una altrettanto corretta Prognosi. Insomma devo poter mantenere viva ed in allerta tutta la mia "Capacità di Clinico Medico e Parodontologo".un Parodontologo con Laser e microscopio, non è un Parodontologo!Tra l'altro L'approccio alla Parodontite deve essere da Parodontologo vero e la Parodontite, stia tranquillo, in mani abili è curabilissima senza problemi. Per favorirle la comprensione di un argomento così astruso le faccio la stessa spiegazione che faccio ai miei pazienti durante il colloquio informativo alla fine della prima Visita Parodontale: Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l'osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all'osso e l'Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di "Piorrea" dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando "questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama "Tasca Parodontale". In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo "granuleggiare" un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto "anarchico". Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! Il Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta . molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d'ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all'ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto bene abbassa la carica batterica del 95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per "guarire" ma anche per l'organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell'organismo comunicanti con l'esterno", in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a di stanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un articolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." clicchi sul mio nome in questa risposta ed entri nella mia pagina di INFORMAZIONI GENERALI, qui clicchi su PUBBLICAZIONI e si aprirà la finestra con da sin a dx ARTICOLI, CASI CLINICI e VIDEO e cerchi i seguenti titoli sotto Articoli: VISITA PARODONTALE da questa lettura sulla visita Parodontale capirà se chi ha fatto gli interventi è un Parodontologo o un Dentista che si occupa di Parodontologia (cosa molto diversa) quindi è importante che lei la legga Mio Sito web, poi sempre sotto gli ARTICOLI, La 'tasca parodontale, questa sconosciuta!' poi TRA I MIEI CASI CLINICI, i seguenti sotto Casi Clinici (guardi che continuano aprendo "TUTTI I CASI CLINICI", in fondo in basso, sono 4 pagine): a Pag 1, LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 1°PARTE - Considerazioni Istologiche e Sperimentali e le altre tre parti a Pag 2 Dalla parodontologia alla protesi, attraverso tutta l'odontoiatria e poi Riabilitazione Orale Parodontale e Protesica Completa, in un Caso Complesso di Compromissione Grave Parodontale ossea, conservativa, endodontica, protesica in presenza di insufficienza di gengiva aderente, POI La 'tasca parodontale.... questa sconosciuta. Le lascio un poster con foto di Tasche parodontali e difetti ossei complessi a più pareti per Parodontite curata con Chirurgia Ossea Parodontale. Non faccia estrarre gli otto denti che vogliono estrarle ma li faccia curare, il loro parodonto ovviamente, da un serio Parodontologo privo di Laser ma con tanta Cultura Parodontale ed Odontostomatognatica in Generale ok? Le invio un caro saluto sperando di esserle stato utile, Suo Gustavo Petti , Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Estetica Dentale e del Sorriso e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Pubblicato il 17-12-2013
Caro Arnaldo, le risponderò brevemente e concisamente. I trattamenti Laser in parodontologia non sembrano riportare evidenze particolari da parte della bibliografia scientifica internazionale, anche se vengono abbondantemente e inopinatamente indicati, anche da pubblicità televisive, come terapia sicuramente efficace e superiore alla tecniche consolidate. Tali moderne apparecchiature hanno spesso il solo scopo psicologico di attirare ignari pazienti che pensano di poter risolvere velocemente e brillantemente i propri problemi legati alla perdita di osso di sostegno dei denti. Un altro cavallo di battaglia dell 'Odontoiatria meramente commerciale é l'implantologia, tecnica oggi ampiamente abusata, spesso eseguita con estrema leggerezza senza le dovute precauzioni,e spessissimo foriera di insuccessi dolorosi e sconfortanti per il paziente. Credo che nel suo caso debba essere fatta una diagnosi certa confortata da esami radiologici approfonditi e specifici, esame clinico parodontale e ricerca di eventuali traumi occlusale che hanno determinato la mobilità dei suoi denti. Si affidi ad un capace professionista che sia in grado anche di proporle risoluzioni affidabili e sicure. Michele Lasagna
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Pubblicato il 17-12-2013
Il laser SOLO non è risolutivo. Ma non è nemmeno un acchiappa gonzi, come definito dal collega, se usato il laser adeguato e da persone adeguatamente formate. Il laser migliora il lavoro effettuato e favorisce la guarigione dei tessuti molli e duri. La terapia prevederebbe Un accurata visita parodontale completa di charting ci mette in condizioni di monitorare il beneficio che trae dalle cure. Curettaggio etc etc vanno bene , su tutti i quadranti. Spesso utile una valutazione microbiologica ( microscopio e prelievi crevicolari con sonde geniche). Il laser si inserisce come coadiuvante nelle terapie parodontali per migliorare la disinfezione dei tessuti ( come vedo non prometto miracolose sterilizzazioni) e biostimolazione (con settaggi diversi del laser) per favorire la guarigione dei tessuti trattati. Trovo più indicato per questo tipo di terapie un laser pulsato tipo NdYAP (1340nm) che non diffonde nel sangue, è assorbito nell'acqua , per cui il danno alla polpa in mani esperte è praticamente escluso, provoca microcavitazioni ( e che il laser a diodi non può in nessun caso provocare) che favoriscono la detersione delle tasche parodontali e migliorano la funzione battericida dello stesso. Sarà sempre necessaria una buona collaborazione del paziente che si atterrà con cura all'igiene domiciliare che gli verrà indicata. Una valutazione da non trascurare MAI è la presenza di parafuzioni ( bruxismo /serrramenti dei denti) disequilibri occlusali che sono spesso concausa nella instabilità dei denti in questione. Prima di un estrazione la inviterei a eseguire una accurata diagnosi. Una radiografia 3d (TAC oppure Cone Beam) è di grande utilità diagnostica. Li si valuterà insieme quale dente è indispensabile estrarre e quale ha buone possibilità di essere conservato. Dott. Roberto RIGANO Pavia diplomato DUOLA (Diplome Universitaire in Oral Laser Applications) distinti saluti
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Pubblicato il 17-12-2013
Gent.le sig. Arnaldo, usiamo il laser quando serve anche a completamento di altre tp. parodontali. dr.Bolzoni Luca - Milano.
Pubblicato il 17-12-2013
Il laser in mani giuste fa grandi cose. Ma non fa miracoli.. SE un dente ha forte mobilità ed è in preda ad infezione, è ben difficile recuperarlo, anche con il laser!!
Pubblicato il 17-12-2013
Il laser viene spesso proposto conferendogli proprietà rivoluzionarie nell'ambito non solo della parodontologia ma anche nell'endodonzia per la sterilizzazione dei canali radicolari. Così come per l'endodonzia anche per la parodontologia si tratta di trovate commerciali che servono a giustificare l'acquisto di un macchinario così costoso. La parodontologia è una branca fondamentale dell'odontoiatria e il mio consiglio è quello di affidarsi a un professionista capace di avere una visione completa del suo problema e delle soluzioni più congrue alle sue esigenze. Non tutti i denti si possono salvare ma va sempre scelta la soluzione giusta per il paziente.
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Pubblicato il 17-12-2013
Quelli che lei chiama "i soliti metodi di cura" sono gli unici metodi che sono validati da anni di esperienza e da una mole enorme di letteratura qualificata. I risultati ottenibili con le "tradizionali" metodiche di chirurgia parodontale sono sicuramente il "golden standard" della terapia della parodontite, se usati da parodontologi aggiornati e padroni delle tecniche e dei principi che ne sono la base. Purtroppo non esistono terapie facili e non traumatiche, nè è possibile una "restitutio ad integrum" al 100%. Il laser comunque non è una scorciatoia, ma è un ausilio valido di una terapia parodontale ben condotta, sembra infatti avere una azione efficace sulla disinfezione delle superfici radicolari e sul trofismo dei tessuti molli, ma, purtroppo, da solo non funziona.
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Pubblicato il 17-12-2013
Gentile Sig. Arnaldo, ho introdotto con soddisfazione il laser nel mio studio, ma ho sempre sottolineato che aiuta ad aumentare le probabilità di successo, ma da solo non serve a nulla. Bisogna sempre fare un diagnosi e fare una pulizia meccanica delle lesioni. Poi si può rifinire con il laser. Cordiali saluti
Pubblicato il 18-12-2013
La parola coadiuvante é il giusto termine per definire un oggetto come il laser. La chirurgia è e resta la tecnica principe nella cura delle parodontiti. Cordialmere
Dentista Piemonte, Torino
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