Può essere dovuto allo sfondamento della camera pulpare?
Scritto da Vanessa / Pubblicato il
Buon pomeriggio. Spero mi possiate aiutare. Da circa 2 settimane è stata portata a termine una terapia canalare su un molare inferiore devitalizzato circa 25 anni fa. Dei due canali che sono stati lasciati insondati all'epoca, ne è stato trovato solo uno e all'uopo trattato. Vengo al problema. Dopo la terapia canalare di 2 settimane fa il dente è stato lasciato (dopo aver chiuso il canale trovato) "aperto (cioè non ricostruito) per qualche giorno. Durante tale periodo durante la pulizia quotidiana avvertivo male alla gengiva del dente in questione (probabilmente lesionata per l'uso della diga di gomma). Dopo la ricostruzione con cemento MTA si è provveduto a mettere la capsula che avevo giàin precedenza. All'atto dell'incapsulamento ho avvertito tanto dolore, tale da non consentirmi neppure (nei due gg. seguenti) di masticare o anche solo di sfiorare il dente). Il dolore è svanito il terzo giorno ma, al suo posto, è subentrato il rigonfiamento della gengiva, che ad oggi, a circa 12 gg. dall'incapsulamento, la gengiva è ancora gonfia, nello specifico ha la forma di una "pallina" abbastanza grande che urta contro l'interno della guancia. Parlandone con il mio dentista, lui sostiene che il dente è purtroppo da estrarre, essendo questo gonfiore dovuto alla messa in articolazione del dente una volta incapsulato. Potrebbe invece trattarsi di un mero problema gengivale dovuto forse all'incapsulamento con lesione gengivale in atto? Come si dovrebbe procedere secondo voi? Ho letto che i sintomi potrebbero ricollegarsi ad uno sfondamento della camera pulpare, ma parlando con il mio dentista questa cosa non è stata confermata nè smentita. Come faccio a sapere se trattasi davvero di sfondamento e non di altro? Se dovesse davvero trattarsi di sfondamento il dente deve essere estratto obbligatoriamente? Vorrei davvero salvare questo dente, ma non so se è giusto tentare l'impossibile o se devo arrendermi all'estrazione. Grazie e spero nel Vs. aiuto
Pubblicato il 20-06-2016
Cara Signora Vanessa, buongiorno. Vediamo di Rispondere in ordine: 1- "ricostruzione con cemento MTA"? = Non è adatto a ricostruire un moncone! 2- "la capsula che avevo già"! = Assolutamente sbagliato, non può andare bene e soprattutto chiudere come dovrebbe essere alla spalla del dente (non del moncone artificiale in qualsiasi materiale esso fosse fatto!). 3- "subentrato il rigonfiamento della gengiva". = è il minimo che potesse capitarle dato che non è stato attuato un allungamento della corona clinica e/o la premolarizzazione del molare! 4- "lui sostiene che il dente è purtroppo da estrarre, essendo questo gonfiore dovuto alla messa in articolazione del dente una volta incapsulato." = Non faccia estrarre il Dente. La causa della infiammazione della Gengiva è di natura Gengivale,compressa dalla corona e sicuramente, almeno da quanto si vede nella Rx (che tra l'altro non è una Endorale e quindi non è adatta ad una Diagnosi) e/o Parodontale e di altre variabili che cercherò di spiegarle! E' ovvio che deve prendere quanto dico con le dovute "cautele" e "riserve", non avendo fatto una Diagnosi Clinica! Però mi sento di dirle quanto segue: Bisogna valutare la tenuta della parete mesio -vestibol-lingiale della camera pulpare e valutare bene il pavimento della stessa a livello della forcazione che sembra interessata da una frattura. Se venisse confermata la frattura la Terapia che farei personalmente è la rizectomia della radice vestibolare (si estrae la radice vestibolare) dopo aver praticato un piccolo intervento parodontale di allungamento della corona clinica per portar fuori tutta la parte distrutta del dente e poterlo così curare e soprattutto fare un perno moncone su cui una nuova corona prima provvisoria in resina e poi definitiva in oro-ceramica o zirconio -porcellana, chiuda su una spalla ed un eventuale chamfer (smusso) preparata sul tessuto del dente e non su quello artificiale del perno-moncone che non garantirebbe il "sigillo" e quindi la "Qualità" della Protesi! Questo lo si fa con una chirurgia parodontale con gengivectomia in presenza di sufficiente banda di gengiva aderente o con un lembo mucoperiosteo a riposizionamento apicale ed osteotomia osteoplastica, se in presenza di banda insufficiente di gengiva aderente o di profondità di fornice. Ovviamente il perno moncone dovrebbe essere modellato con una "preparazione" cosiddetta Differenziata con approffondimento del Barrelling-in, cosa che pochi protesisti sanno fare, purtroppo :),le lascio una foto di un molare superiore in cui è stata estratta la radice vestibolo distale , che sono state recuperate con perni moncone e preparazione differenziate ed approfondimento del barrelling in ed intervento parodontale di allungamento della corona clinica ed anche di ricostruzione ossea parodontale per una parodontite (tasca parodontale con difetto osseo a più pareti complesso)! Dopo aver fatto una adeguata Diagnosi e piano di cura! Penso di avere risposto alla sua domanda! Cari Saluti ed in Bocca al "Lupo", ne ha bisogno :)
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Pubblicato il 20-06-2016
Se, come sembra da quello che lei descrive e dalla radiografia allegata, è presente una frattura del pavimento del dento (alternativamente specificabile come sfondamento del pavimento della camera pulpare), a meno che la radice distale (su quella mesiale non farei molto affidamento), non sia in ottime condizioni e quindi tale da poter esser utilizzata come pilastro, il dente va estratto e sostituito con un impianto dentale.
Pubblicato il 20-06-2016
Gentile Sig.ra Vanessa, visto la radiografia penserei ad una frattura. Se fosse solo una frattura il dente "forse" potrebbe essere recuperato. Però vedo anche una cura canalare con svariati problemi. un canale non trovato, l'altro con cura lunga. Ora non so se il dente può essere recuperato. Cordiali saluti
Pubblicato il 20-06-2016
Sig. Vanessa, purtroppo deve affidarsi alle buone mani del suo odontoiatra, solo lui può stabilire se il dente è conservabile. Per quanto tempo? ...........................................
Pubblicato il 21-06-2016
Cercando di fare diagnosi solo con l'ausilio dei sintomi da lei riportasti e della lastra, devo dire che la radice mesiale (davanti) e' in pessime condizioni, la sua terapia canalare e' incongrua e quasi sicuramente c'e' un passaggio di germi nella biforcazione ; ergo non si puo' mantenere. Ora bisogna ragionare sui costi/benefici nel cercare di conservare l'altra radice; per conservarla bisogna fare un piccolo intervento di chirurgia parodontale nel contesto dell'estrazione della radice. Poi bisogna applicare un perno e poi una corona (o un piccolo ponte con il premolare come secondo pilastro). Non sara' piu' semplice estrarlo e mettere un impianto che ha meno incognite?
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