Quante probabilità di successo ci sono che le cisti si riassorbano qualora si decidesse di intervenire col ritrattamento canalare?
Scritto da Andrea / Pubblicato il
Buongiorno,
Sono un ragazzo di 26 anni.
Circa 4 mesi fa mi sono recato in un centro dentistico convenzionato con la mia azienda per sottopormi ad un ablazione del tartaro, munito di panoramica di entrambe le arcate.
Durante la seduta il medico ha osservato dalla panoramica la presenza di una cisti apicale sotto la radice del 46, consigliandomi di rivederci dopo 6 mesi per un controllo con rx endorale ed eventuale ritrattamento canalare del dente giàdevitalizzato.
Nel frattempo mi sono rivolto ad un'altra struttura per avere un secondo parere.
In questa struttura è stata eseguita subito l'rx endorale, che ha evidenziato non una bensì due cisti sotto entrambe le radici.
Mi hanno detto che il ritrattamento canalare avrebbe una possibilitàdi successo del 30% e le cisti difficilmente scomparirebbero (soprattutto perché la devitalizzazione è stata eseguita giàegregiamente a suo tempo) suggerendomi così estrazione del dente, con rimozione cisti e posizionamento immediato dell'impianto, qualora - a dente estratto - ci fossero le condizioni per poterlo fare. Diversamente, guarigione dell'area di circa 3 mesi e posizionamento dell'impianto successivamente.
Mi sono un po' informato su internet ed ho visto che ci sono diverse scuole di pensiero a riguardo, chi opta per un intervento più conservativo e chi invece per uno chirurgico e sostituivo.
L'idea di sostituire il mio dente con una protesi, alla mia età, un po' mi disturba, ma allo stesso tempo non vorrei ritrovarmi in una situazione di accanimento terapeutico dove si finisce per fare più danni che altro, senza considerare l'inutile esborso monetario.
Con queste premesse e le foto allegate vi chiedo se nel mio caso:
- È preferibile intervenire con un trattamento endodontico conservativo o chirurgico/sostituivo?
- Quante probabilitàdi successo ci sono che le cisti si riassorbano qualora si decidesse di intervenire col ritrattamento canalare?
- Nel caso invece si decidesse di intervenire chirurgicamente, sarebbe corretto procedere con un impianto immediato post estrattivo o questa tecnica può avere delle conseguenze negative sul risultato finale?
-
Vi ringrazio anticipatamente per le vostre risposte!
Cordiali saluti
Andrea
Pubblicato il 02-02-2017
A mio parere le hanno risposto correttamente entrambi i colleghi, considerando i due approcci diversi al problemi. Il ritrattamento canalare in caso di cura canalare incongrua (in questo caso, sono stati un po' "corti" nel sigillo apicale, come si evidenzia sia dalla panoramica che dall'endorale), è contemplato e fattibile. Comporta però la rimozione della corona protesica, una procedura discretamente invasiva all'interno delle radici del molare e, non sempre (dipende molto dalle capacità endodontiche del collega e dallo status del dente in generale), l'ottenimento di un buon sigillo apicale con relativa guarigione dell'infezione peri - apicale. I vantaggi sono il mantenimento del dente in arcata ed una spesa relativa, gli svantaggi rappresentano una non sicura predicibilità (e relativo ulteriore danno strutturale al dente). La soluzione implanto - protesica (irrilevante se immediata post - estrattiva o differita, quello si decide sulla base della Tac dentale e in corso d'opera chirurgica) è decisamente più costosa e meno conservativa, ma con un grado di predicibilità spesso maggiore. Quindi dipende molto da lei e dal collega a cui si rivolge, non c'è una strada necessariamente sbagliata o completamente giusta.
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Pubblicato il 02-02-2017
La primissima scelta è recuperare quel dente. Si deve fare un ritrattamento, ovvero ripetere la devitalizzazione. Se questa manovra, tutto sommato molto semplice (molto più semplice e sicura di estraz e impianto) ha buon esito, il dente guarisce perfettamente. A vedere le rx non sembra così difficile...
Pubblicato il 02-02-2017
Caro Signor Andrea Buongiorno. Concordo in Pieno col Collega Dr. Passaretti e preciso: "Mi hanno detto che il ritrattamento canalare avrebbe una possibilità di successo del 30% e le cisti difficilmente scomparirebbero"! Assolutamente "falso"! (Vorrei proprio sapere dove siano state prese queste percentuali che non sono frutto di Ricerca Scientifica)Sottolineo, riguardo la osteolisi periapicale (cisti o Granuloma che fosse)quanto segue:di regola basta ed avanza una buona terapia canalare e rifarla se succedesse quello che è successo a lei. Concettualmente i microbi presenti nella radice inviano fuori nell'osso le loro tossine a cui l'organismo risponde con la formazione cistica o granulomatosa per arginare l'infezione stessa e difendersi. Tolti i microbi con la terapia endodontica per via ortograda (normale ) o retrograda, se fossero presenti ostacoli insormontabili come perni non rimovibili etc (chirurgica) le tossine non vengono più emesse e la zona di osteolisi (lisi dell'osso) scompare con rigenerazione dell'osso stesso. Le osteolisi periapicali non sono solo batteriche, però, ma possono anche non avere origine solo da una necrosi endodontica, ma hanno origine, parlo di cisti, anche dai residui epiteliali del Malassez, rete cellulare embrionale deputata alla formazione di cementoblasti che formano a loro volta le cellule del cemento della radice. Queste cellule dette del Malassez prendono origine dalla guaina di Hertwig e stabilisce il limite inferiore dell'organo dello smalto e della futura corona del dente, tra i due si forma la zona del colletto. Da queste cellule possono prendere origine le cisti o più in senso lato le zone di osteolisi periapicale. E aggiunge Lei caro paziente: "suggerendomi così estrazione del dente, con rimozione cisti e posizionamento immediato dell'impianto". Rispondo: procedura che poco ha a che vedere con la Medicina e l'Odontoiatria e l'Endodonzia e la Chirurgia!Ragiona così c hi non sa fare Odontoiatria ma preferisce "Mutilare"! Sì, perché l'avulsione di un dente (curabile), tra l'altro importante come il primo molare, è una "menomazione"! Mi scuso coi Colleghi di Dentisti Italia se mi sono ripetuto per l'ennesima volta ma questo comportamento "che purtroppo è figlio di questi nostri tempi malsani e di questa nostra Società decadente" deve cessare! Io faccio il possibile. Riguardo all'impianto le ho già scritto:" Quel che è sicuro, è di non fare estrarre il dente, ma scherziamo, solo perché non si riesce a fare una Diagnosi differenziale lo si vorrebbe estrarre impunemente e sostituire con un impianto! Impianto e dente naturale sono ben differenti biologicamente! Non si faccia "prendere dalla faciloneria di molti dentisti" che non sapendo che fare, estraggono e fanno impianti inutili e magari "dannosi". Glielo dico io che sono Parodontologo e che nel mio Studio si fanno anche impianti!" Tutta questa superficialità è figlia dei nostri tempi, purtroppo, come dicevo ed oramai l'Odontoiatria e con essa l'endodonzia, la Parodontologia, la Protesi fissa ma anche la semplice Conservativa, stanno "scomparendo", intanto ci sono gli impianti. Basta che una Terapia sia lievemente più non dico complessa perché non è complesso niente ma solo semplicemente più "Faticosa ed impegnativa per il Dentista" che, ecco che arriva l'impianto! Non è un ragionamento da Medico Colto e Competente e Professionale! Gli impianti si fanno se sono necessari e basta!!! Si rivolga ad un bravo Dentista che farà il ritrattamento endodontico anche solo perforando la corona protesica che non è il caso di rimuovere, se ci fossero problemi economici o che farebbe una terapia endodontica chirurgica per via Retrograda! Il meccanismo biologico che porterebbe al "riassorbimento della osteolisi, l'ho spiegato sopra! Poi, eventualmente si sarebbe sempre in tempo a cercare altre soluzioni, tra cui l'implantologia! Se immediata o differita lo deciderebbe l'implantologo a seconda della situazione Clinica! Spero di essere stato Esaustivo e Chiaro, nel Suo Interesse! Cari saluti e non si lasci suggestionare da "da facili soluzioni" dettate solo dalla poca cultura Medico-Odontoiatrica. Le lascio un poster di Denti con patologie Gravi e curati 25-35 anni fa e che sono ancora Sani e Salvi in bocca! A dimostrazione che i Denti si Curano e non si Estraggono! Sarebbero stati tutti candidati alla avulsione e sostituzione con impianti in mani non "abili e colte"!!! Un impianto non è altro che un pessimo "succedaneo" dell'Unità Dentale, una seconda scelta, una protesi che sostituisce una articolazione. Sì perché il Dente ha una articolazione, che è il ligamento parodontale ed alveolo dentale, che l'impianto non ha. Nel tempo i denti si muovono, si inclinano mesialmente per compensare la perdita interprossimale di sostanza e se non avvenisse questo, si perderebbe il punto di contatto interprossimale con danni gravi ai denti e soprattutto al partodonto. I denti poi col tempo si consumano occlusalmente ed allora per mantenere la dimensione verticale della bocca, i denti estrudono in continuazione molto lentamente e con tutto questo viene mantenuta la fisiologica salutare dinamica gnatologica dell'intero sistema odontostomatologico, compresi i muscoli i nervi e le articolazioni temporo mandibolari! Con gli impianti, in parole povere no! Questo è il "succo" di tutto!
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Pubblicato il 03-02-2017
Non pensi ad alcuna alternativa, ritrattamento endodontico e basta. QUALSIASI ALTRA ALTERNATIVA COMPORTA RISCHIMAGGIORI E RISULTATI MENO PREDICIBILI. Il caso è piuttosto semplice, basta una onesta terapia canalare. Cordialmente
Pubblicato il 03-02-2017
Buongiorno, a mio avviso va fatto sempre un tentativo per salvare il dente per evitare l'estrazione. Non dovrebbe da come si vede dalla radiografia, difficile l'esecuzione di un ritrattamento canalare del dente in questione. La cura endodontica precedente evidenzia una chiusura dei canali leggermente corta che ha comportato la presenza di queste due lesioni periapicali. Io li tratto anche con il laser a diodi, ma nulla vieta che se va da qualsiasi bravo medico non sia capace di risolvere. Distinti saluti
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Pubblicato il 03-02-2017
Come al solito c'è chi sale in cattedra e chi semplicemente dice le cose come stanno. Concordo che merita un ritrattamento, sicuro! Qualora si ripresenti il problema, abbastanza insolito, una sostituzione con impianto, con tutte le metodiche descritte, non è assolutamente menomativa!!!!!!!!!!! Non mi dilungo oltre ma si deve agire con coscienza e scienza. Si affidi ad un bravo collega.
Pubblicato il 03-02-2017
Gentile Sig. Andrea, non so a che statistiche faccia riferimento chi le ha detto ciò... Intanto nessuno al mondo può dirle se quelle lesioni siano granulomi o cisti (senza fare un esame bioptico...). fortunatamente ciò è poco rilevante perché la terapia è esattamente la stessa: il ritrattamento endodontico. Se eseguito correttamente, sotto diga, con uso di ingrandimenti, adeguate capacità dell'operatore, le statistiche che ci vengono presentate ai congressi ci danno percentuali di guarigione che superano il 90%!!! gli impianti hanno una percentuale di insuccesso immediato del 4%, cui aggiungere la possibilità di problemi a medio-lungo termine. quel dente ha ottimi motivi per avere un problema: ha delle terapie non efficaci nell'impedire ai batteri rimasti nei suoi canali, di moltiplicarsi produrre tossine. curato bene può durare tranquillamente tutta la vita, rifacendo ogni tanto la corona quando sarà usurata. non mi sentirei di dirle lo stesso se mettesse un impianto... Quello che posso suggerire è di cercare un bravo endodontista, anche se non dovesse essere convenzionato con la sua azienda. quando si tratta di salute io credo si dovrebbe poter scegliere per fiducia e non per obblighi assicurativi.
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Pubblicato il 03-02-2017
Buongiorno, personalmente preferirei ritrattare i canali e mantenere il dente naturale; in questo caso però dalla endorale mi pare di vedere che la radice più anteriore abbia perso la sua forma originaria. potrebbe trattarsi in questo caso di riassorbimento esterno della radice in seguito all'infezione apicale; ciò rende un po più complicato il successo del ritrattamento canalare. Se vuole tenere il dente si affidi ad un buon dentista, meglio se più endodonzista e conservatore piuttosto che chirurgico e/o implantologo. Buona fortuna
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Pubblicato il 03-02-2017
Gent.mo Sig. Andrea, dalle RX che lei ha postato sembrerebbe che il ritrattamento sia fattibile e che il dente in questione non sia assolutamente da togliere. La sua corona dovrà essere bucata per accedere ai canali ed un suo rifacimento sarà da mettere in preventivo ma solo quando a distanza di qualche mese si verificherà una remissione radiografica delle lesioni apicali. Non avrebbe senso rifare una corona nuova senza essere sicuri che il ritrattamento abbia avuto successo. Se il ritrattamento non dovesse ottenere i risultati sperati, allora si prenderanno in considerazione altri trattamenti, nella fattispecie di natura implantare. Cordiali saluti.
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Pubblicato il 03-02-2017
Gentile Sig. Andrea, nel caso in cui il dente sia asintomatico, il mio consiglio di non procedere, partendo dal presupposto che potrebbero essere lesioni periapicali di vecchia data e non riassorbite col precedente trattamento canalare, visto che tra l'altro si tratta di un dente ricoperto. Nel caso in cui sia invece sintomatico, prima di prendere decisioni drastiche, visto che non ci sono perni moncone, è bene fare un tentativo previa rimozione della corona oppure, se non fosse ceramica, di forare la corona stessa ed eseguire un ritrattamento canalare, al fine di cercare di risolvere le lesioni ( è un trattamento lungo). A presto
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Pubblicato il 04-02-2017
Buonasera Andrea! Io faccio sia endodonzia che implantologia. Mi trovo spesso davanti a questi casi e discuto molto con il paziente il trattamento da scegliere si per i vantaggi e i svantaggi o rischi ma anche basandosi su quelle che sono delle precise indicazioni di una o di altra. Nel suo caso l'indicazione va su ritrattamento canalare, ricostruzione del elemento con un perno in fibra di vetro, una corona protesica. Vedendo la rx endorale e le dimensioni delle lesioni periapicali (non posso dire cisti solo con una radiografia) tale scelta di terapia avrebbe una buonissima riuscita (99 su 100 se il ritrattamento si fa in modo corretto) senza avere complicazioni nel tempo. Buon proseguimento!
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Pubblicato il 05-02-2017
Sig. Andrea, non sappiamo nulla di lei, non conosciamo nemmeno la sintomatologia e nemmeno una diagnosi certa, visto che forse potrebbe anche essere una periodontite periapicale cronica. Purtroppo a distanza non possiamo emettere sentenze di avulsione di quel dente.
Pubblicato il 06-02-2017
Facile piantare birilli nelle bocche dei pazienti, ed i risultati a lungo termine? se il ritrattamento fallisse, e non è affatto detto qualora fatto da mani esperte e non da persone che non conoscono i dettami dell'endodonzia, abbiamo ancora la possibile soluzione implantare, ma se fallisce l'impianto, cosa sempre possibile, non abbiamo più altre frecce al nostro arco se non pensare ad innesti di osso a blocco e ripetere una terapia implantare a quel punto molto incerta. RITRATTAMENTO FOR EVER!!!!!
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Pubblicato il 06-02-2017
Il suo dente merita senz'altro una degna cura canalare ed una altrettanto degna ricostruzione protesica. Tutto ciò difficilmente avverrà in un centro commerciale dentale che le propone un più ,per loro, remunerativo impianto....ma che impianto sarà ?? avrà complicazioni ??... Si rivolga ad un vero professionista.
Pubblicato il 06-02-2017
Gentile Sig. Andrea, io andrei a chiedere al secondo dentista di citarmi le fonti che affermano che un ritrattamento canalare ha una possibilità di successo del 30%. Non è vero. Pertanto la soluzione più corretta è un ritrattamento. Cordiali saluti
Pubblicato il 08-02-2017
Per carità si faccia curare quel dente. Il trattamento canalare è certamente migliorabile! E la lesione guarirà se il trattamento viene ripetuto alla perfezione. C'è tempo per un impianto!
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