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Domanda di Odontoiatria

Risposte pubblicate: 6

Ipersensibilità al freddo che non passa

Scritto da Aldo / Pubblicato il
Buonasera Dottori, preciso che non avevo mai sofferto prima di ipersensibilità dentale al freddo. Recentemente sono stato dal dentista per tutt'altro problema e cioè la rimozione di un sospetto granuloma al 35 a seguito di esame O.p.t. Avendo un ponte da anni dal 35 al 37, il dentista mi ha fatto un foro sul 35 (dente già devitalizzato da anni) per rimuovere il granuloma senza togliere il ponte. Dopo pochi giorni ho iniziato a sentire sensibilità al freddo nell'arcata inferiore sinistra con brividi diffusi al freddo che partivano dal centro dell'arcata fin verso il dente del giudizio. Ritornato dal dentista, egli ha proceduto a smontarmi il ponte definitivo e mi ha messo del nuovo cemento. Purtroppo il ponte si è rotto durante l'operazione di smontaggio, lui me lo ha rimesso comunque con del cemento nuovo (pur essendo un pò fuori asse) ma io nei giorni seguenti ho continuato a sentire sensibilità al freddo. Dopo una settimana sono ritornato dal dentista che ha deciso di togliermi il ponte definitivo e rimettermi quello provvisorio che avevo conservato da anni in una bustina. Nonostante questo, i brividi al freddo diffusi sono continuati e dopo un'altra settimana il dentista mi ha ritolto anche il ponte provvisorio e ha deciso di devitalizzarmi anche il 37, cioè il moncone di dietro del ponte (il moncone di avanti 35 era già stato devitalizzato anni fa). Dopo la devitalizzazione mi ha rimesso il ponte provvisorio. Così facendo lui credeva che non avrei più avuto sensibilità nell'arcata inferiore sinistra. Tuttavia, dopo essere passati giorni dalla devitalizzazione del 37, la sensibilità non solo non è passata ma è aumentata e ora sono ipersensibile al freddo: non posso bere neanche l'acqua del rubinetto che ho i brividi dal centro in giù dell'arcata inferiore sinistra; non posso bere latte di frigorifero nè prendere yogurt, gelati, neanche una fetta di formaggio tenuta in frigo. Inoltre, sento come un dolore pungente e immediato sotto al 37 quando provo a masticare usando quel dente. Ritornato dal dentista, lui incredulo mi ha detto è impossibile che senti ancora sensibilità al freddo perché il dente è stato devitalizzato. Inoltre mi ha messo una sonda di test (non so come si chiama tecnicamente) con dell'aria sui denti e io non ho sentito freddo: lui dice che questo dimostra categoricamente che non ho sensibilità e che quindi secondo lui mi sto inventando tutto! Invece io ormai non posso neanche più bere acqua di rubinetto (sono costretto a berla con una cannuccia fino in gola per non sentire brividi) e non posso bere liquidi di frigo nè mangiare cibi freddi perché ho brividi dolorosissimi. Lui non sa più che fare e mi ha detto che ha già fatto tutto quello che poteva fare. Non so se il problema possa dipendere dal dente del giudizio in fondo (il 38) ma lui dice che sembra sano, non vede carie nè altri problemi, mi ha anche rifatto una rx extraorale nel suo studio. Inoltre lui dice che le mie gengive sono sane, non ci sono problemi di recessione a suo avviso nè altri problemi che possano portare sensibilità. Ma possibile che io non avevo mai sofferto di sensibilità ai denti e mi è venuta soltanto dopo la rimozione del granuloma e il foro al ponte? E possibile che con la devitalizzazione del 37 la sensibilità è aumentata anziché diminuire? E come mai alle arcate di destra superiore e inferiore non ho nessuna sensibilità e nessun dolore? Lui sembra non voler fare più nulla per risolvermi il problema (e non crede neanche che io abbia sensibilità) e io ora non so come procedere se esistono altre strade, rivolgermi ad altri professionisti, o altro. Qui sotto delle foto della mia arcata sinistra inferiore, ponte e gengive come accompagnamento a quanto detto sopra.
Ipersensibilità al freddo che non passa Ipersensibilità al freddo che non passa Ipersensibilità al freddo che non passa Ipersensibilità al freddo che non passa
Ciao Aldo,
i problemi legali all ipersensibilità in seguito a trattamenti o ritrattamenti canalari possono essere frequenti.
La buona notizia è che nonostante per il paziente sia davvero molto fastidioso, non si tratta la maggior parte delle volte di problematiche durature nel tempo.
Da i pochi dati che ho mi sembra comunque una sensibilità dentale e non parodontale ( dei tessuti di sostegno).
Occorre solo verificare che le devitalizzazioni siano state eseguite correttamente con radiografie endorali.
Una volta che ti sei accertato di questo , evita cibi freddi / caldi per 3 settimane associando un antidolorifico ( prescritto dal medico ) al bisogno.
Grazie
 
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Scritto da Dott. Andrea Ciulla
Rimini (RN)

Purtroppo non allegando radiografie endorali mirate né panoramica, dirle se le terapie canalari sono state eseguite correttamente o meno è impossibile. Sicuramente, considerando i suoi sintomi, vale la pena approfondire (il dente del giudizio sembra sano in effetti).

Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Perchè non credere ai sintomi che lei prova?? Se non si è scoperta la causa, non vuol dire che lei se li inventa.. Il sintomo è di dente che soffre per carie o comunque risentimento pulpare. Dalla entità forse non sembra sia "solo " per la gengiva. Però una seduta di igiene ci sta bene, per vedere se dopo qualcosa migliora. Suppongo che le rx abbiano "inquadrato" tutti i denti interessati, compresi i denti del giudizio ed anche i denti della arcata superiore (talora può essere, a sorpresa, un dente sopra!). Il ponte provvisorio è stato ribasato?? cioè adattato alla nuova situazione anatomica di gengiva ed occlusione etc?? Perchè dopo del tempo il vecchio ponte provvisorio non è detto che stia bene così come stava in precedenza. Sinceramente non saprei che altro consigliare. Non si tratta dei denti devitalizzati, perchè se la dev. non fosse ok darebbe sintomi molto diversi. Ci tenga informati...
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Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Caro Signor Aldo, buongiorno. "brividi al freddo" mi auguro che voglia intendere sensibilità locale ai denti, al freddo e non "Brividi diffusi al coro come quando si ha la febbre che sale alta"! Se si riferisse ai denti, non li chiami brividi ma sensibilità al freddo (tipo scosse elettriche, per intenderci)! E' semplicissimo! Cerco di spiegarmi: Le prove termiche si fanno con il caldo e con il freddo, esistono liquidi che spruzzati su un batuffolino di cotone con cui toccare il dente abbassano la temperatura improvvisamente da 37° a -4° e le garantisco che se c'è patologia pulpare, la si scopre, il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo, il processo è reversibile perché si tratta di semplice iperemia attiva come spiegato più sotto e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite perché si tratta di iperemia passiva e bisogna devitalizzarlo subito. 3- Se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito spesso , a seconda della situazione clinica e dell'operatore, sotto protezione antibiotica! 4- Se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa, qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente va devitalizzato. Tutto Qui! Nella Visita Clinica si fa una accurata Anamnesi per sapere le caratteristiche del dolore, se pulsante o no, se, continuo o no, da cosa è provocato etc etc etc! In ogni caso un "certo" dolore rientra nella norma se però ha caratteristiche ben precise che si valutano solo anamnesticamente e semeiologicamente! Ma in queste Cliniche è difficile che sappiano cosa sia la Semeiotica Medica applicata all'Odontoiatria :) ed è ancora più difficile che non estrapolino mai la bocca dal contesto dell'organismo intero perché bisogna avere basi di Clinica Medica non comuni per scoprire per esempio se ci fossero delle Sinalgie ossia dei sintomi, detti sinalgie, che praticamente, per incapacità del nucleo caudato del cervello a cui arrivano tutti gli stimoli dolorosi di una metà della bocca, possono provenire non dal dente in causa ma da denti o parodonto anche lontano o addirittura da altre parti dell'organismo! Tutto qui: le serve solo un bravo Parodontologo e Riabilitatore Orale (Protesi, Conservativa, endodonzia, Gnatologia, Parodontologia (per fare Visita parodontale e valutazione di eventuali tasche parodontali esistenti), in una unica Figura professionale (rara al giorno d'oggi) :)! Ma anche :( perché è tutta normalissima routine odontoiatrica, nelle "mani giuste"!

E veniamo alle sue attuali "sensazioni" : Concettualmente i microbi presenti nella radice inviano fuori nell'osso le loro tossine a cui l'organismo risponde con la formazione cistica o granulomatosa per arginare l'infezione stessa e difendersi. Tolti i microbi con la terapia endodontica per via ortograda (normale ) o retrograda, se fossero presenti ostacoli insormontabili come perni non rimovibili etc (chirurgica) le tossine non vengono più emesse e la zona di osteolisi (lisi dell'osso) scompare con rigenerazione dell'osso stesso. Le osteolisi periapicali non sono solo batteriche, però, ma possono anche non avere origine solo da una necrosi endodontica, ma hanno origine, parlo di cisti, anche dai residui epiteliali del Malassez, rete cellulare embrionale deputata alla formazione di cementoblasti che formano a loro volta le cellule del cemento della radice. Queste cellule dette del Malassez prendono origine dalla guaina di Hertwig e stabilisce il limite inferiore dell'organo dello smalto e della futura corona del dente, tra i due si forma la zona del colletto. Da queste cellule possono prendere origine le cisti o più in senso lato le zone di osteolisi periapicale.Bisogna fare anche Diagnosi differenziale con le erosioni dello smalto, carie, Recessioni Gengivali, Parodontiti, Gengiviti, patologie Gnatologiche (lei per esempio ha i denti superiori posteriori piuttosto estrusi e gli inferiori intrusi con alterazione delle curve di compensazione di Spee, Wilson e Monson (sfera di) ) e probabilmente precontatti gnatologici in protrusione, lateralità e Relazione Centrica, ossia nella guida incisiva, canina e in massima retrusione possibile lungo il cosiddetto asse cerniera! Ma non entro nei particolari. Dico questo per farle capire che non si può fare Diagnosi via web e che una Visita Odontoiatrica Seria è molto meno Semplice di Quanto si possa Pensare o Immaginare ed ancor più la terapia!!! Ora spero che Lei e gli altri pazienti che mi leggessero, capiate che la Visita cosiddetta Gratis, non si può fare e chi la facesse, pubblicizzandola magari anche, per richiamare "le allodole", non darebbe certamente segno né di professionalità né di Cultura Odontoiatrica e Generale Medica! Spero di essere stato chiaro ed esaustivo. Cari saluti

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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Sig. Aldo, questa sensibilità potrebbe non essere dentale, occorrono accertamenti diagnostici con il crio su tutti i denti per escludere che lo sia. Lei dovrebbe localizzare il punto sensibile.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Caro Aldo buongiorno. Non mi dilungherò molto con dotte supposizioni a distanza.
Il mio sospetto clinico sulla natura dei suoi disturbi algici al freddo è legato al tipo di occlusione che si intuisce dalle foto: morso profondo, arcate "costrette" in un ingranaggio obbligato con pochissima libertà al movimento e tendenza al serramento cronico ( incosciente ovviamente ) che il suo sistema masticatorio in un certo senso le impone.
È bastato uno squilibrio di riposizionamento del vecchio ponte non più perfettamente alloggiato per innescare un ulteriore stress masticatorio ai denti di quel lato ( sia superiori che inferiori) rimasti vitali per innescare un ciclo stressogeno di carichi statici e dinamici che alla fine eccitano i recettori degli stessi denti che finiscono per rispondere anche a stimoli normalmente tollerati.
Se facesse anche solo i test termici a tutti i denti di sinistra sono certo che salterebbe fuori la verità.
E cioè che lei ha ragione.
Quindi credo, anche se non posso provarlo, che un riequilibrio masticatorio( nuovi provvisori ) ed un opportuno programma di desensibilizzazione le darebbero sollievo, seguiti da un definitivo ben progettato ed eseguito. Prima del definitivo la consiglio però di fare un attento esame dell'occlusione ed eventualmente valutare una terapia ortodontica di correzione dell'attuale occlusione, verso una nuova occlusione per così dire meno" ingabbiata".
Occorrerà pazienza e diligenza da parte sua è del dentista.
Se invece non fará nulla col tempo arriveranno altri guai, vista la scarsa capacità di compensazione del suo sistema masticatorio.
Non si spaventi ma cominci a riflettere ed agire di conseguenza.
Cordiali saluti.
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Scritto da Dott. Massimo Scaramelli
Pisa (PI)