A mio figlio, di 12 anni, è stata diagnosticata una agenesia degli incisivi laterali superiori.
Scritto da norma / Pubblicato il
A mio figlio, di 12 anni, è stata diagnosticata, a seguito di panoramica, l'agenesia degli incisivi laterali superiori. In questo momento uno degli incisivi decidui è caduto ed il suo posto è stato parzialmente occupato dal canino permanente, nell'altro lato, invece, vi sono ancora l'incisivo e il canino da latte che potrebbe essere "incluso". Inoltre, mio figlio ha una malocclusione. Abbiamo consultato due ortodontisti. Uno quando mio figlio aveva circa 8 anni con ancora i denti da latte il quale ci aveva consigliato di correggere la malocclusione (non ricordo di quale grado) mantenendo lo spazio per gli incisivi e successivamente, in età più adulta, intervenire con impianto. L'altra specialista invece ci ha detto di aspettare e non fare niente. Successivamente mio figlio ha perso, da un lato sia incisivo che canino. Oggi, la specialista di cui sopra, ci consiglia ancora di attendere e la sua soluzione sarebbe quella di non correggere la malocclusione per evitare di aprire gli spazi, procedere, invece, non subito, alla chiusura degli spazi. Nel frattempo bisogna aspettare la caduta del canino che, in base alla visita effettuata in giugno, potrebbe essere in via di caduta, in caso contrario bisognerebbe intervenire. Queste due diverse soluzioni prospettate naturalmente rendono difficile prendere una decisione pertanto, oltre a chiedere il VS parere in merito, vi chiedo: quali sono i vantaggi e gli svantaggi per ognuna delle ipotesi, durante la "terapia" esteticamente qual'è la soluzione che comporta più problemi? Non correggere la malocclusione porta conseguenze future? Si può agire già a quest'età? Potete consigliarmi uno specialista che abbia già trattato questi problemi atteso che io abito a Modena. Vi ringrazio per la risposta e spero che possiate aiutarmi in quanto questa situazioni che sembra irrisolvibile in una maniera definitiva per me è motivo di angoscia
Pubblicato il 03-09-2009
Cara Signora, a Parma le consiglio il Dr. Renato Cocconi, esperto in materia di tale problematica e relatore di fama internazionale. Personalmente sono a disposizione per una chiacchierata gratis e senza impegno, se ha voglia di fare un salto a Milano. Cordiali saluti
Pubblicato il 03-09-2009
Cara Signora Norma...potrei fare tante belle ipotesi ...ma l'Ortodonzia seria non è questa:per fare un programma terapeutico in ortodonzia...si deve fare uno studio accuratissimo con studio cefalometrico dei piani e degli angoli che "passano" per formazioni anatomiche precise dello scheletro e dei tessuti molli...che si studiano di regola con una radiografia latero laterale ...modelli di studio e tanto altro ancora...questo si chiama check up ortodontico che è il solo che permette di fare una corretta diagnosi ed impostare una altrettanto corretta terapia... poi L'Ortodonzista propone la terapia più appropriata .. non deve essere il paziente a sceglierla ma il Dentista...tenendo ovviamente in alta considerazione i "desiderata" del paziente...Chiaro?...Cordialmente Gustavo Petti Parodontologia e Claudia Petti Ortodonzia e Pedodonzia, Cagliari
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Pubblicato il 03-09-2009
Sono dell'idea che conviene ristabilire gli spazi e le giuste posizioni dentarie. Questo come principio ma per fare diagnosi non bastano i principi. Bisogna valutare il caso in tutte le sue prospettive. Un controllo clinico e radiografico è obbligatorio per esprimersi.
Pubblicato il 03-09-2009
I canini sono i denti più importanti dal punto di vista neurologico e gnatologico. Quindi è bene che abbiano i giusti rapporti anatomo-fisiologici tra di loro. Va da sè che la soluzione più rispettosa della fisiologia umana è quella di riposizionarli correttamente e "riempire" gli spazi mancanti con 2 impianti. Per il trattamento della malocclusione sono d'accordo con quanto scritto dai colleghi
Pubblicato il 03-09-2009
Sig.ra Norma, probabilmente entrambi i colleghi se veri odontoiatri, conoscono l'ortodonzia, che può arrivare a un giusto traguardo, ma con strade diverse. L'importante come giustamente dice il Dott. Petti, occorre uno studio del caso con diagnosi, prima di sentenziare prognosi.
Pubblicato il 03-09-2009
Cara sig.ra Norma, per risponderLe occorre studiare accuratamente il caso sia attraverso una visita obiettiva di Suo figlio, sia tramite lastre, sia tramite modelli. Se Le può interessare sono una professionista di Sassuolo(Mo), e il mio cellulare è: 338 4109439- Cordiali saluti, dott.ssa Isabella Maleti.
Pubblicato il 04-09-2009
Cavolo!!! La risposta dipende dalla occlusione. Quando ci sono le agenesie, la strategia può portare a due possibili conclusioni: o riallargare e mantenere gli spazi dei denti mancanti per sostituirli poi con protesi, impianti, o quello che ci sarà all'epoca. Oppure, tramite l'apparecchio ortodontico, richiudere questi spazi, utilizzando gli altri denti esistenti, e quindi sistemare la "partita" con due denti in meno. Questa scelta sembra la più conservativa per un lato (niente protesi poi, tutto naturale così) e brutta per l'altro (la linea del sorriso non sarà mai la stessa, senza due denti che abbiano la forma dell'incisivo laterale).Ma dobbiamo fare i conti con l'oste!!! Infatti l'alternativa fra queste due strade, dipende dall'occlusione, e non dai nostri.. gusti!! Bisogna studiare con impronte, cefalometria, dentimetria e quant'altro, l'occlusione (il suo giovanotto, ha pure una malocclusione, da quanto dice lei) e mettere a posto tutto secondo il risultato finale migliore per il funzionamento occlusale. E' una equazione a molte variabili, non un semplice "due più due quattro". E' ora stra-passata di applicare l'apparecchio. Vada subito via da chi non capisce che bisogna intervenire precocemente ed intercettare i problemi e consiglia di aspettare perchè.. non sa che pesci pigliare!
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