Ho un fortissimo assottigliamento dell'osso dell'arcata superiore
Scritto da morgana / Pubblicato il
Ho un fortissimo assottigliamento dell'osso dell'arcata superiore. Ho i denti incisivi praticamente del tutto scoperti. Proprio oggi, il dentista mi ha diagnosticato una imminente caduta degli stessi. Sono molto avvilita anche perchè non mi ha prospettato altra alternativa che la protesi mobile. ho 47 anni ma non mi ritengo pronta per questa soluzione possibile che non ci sia altra soluzione? Le gengive sono molto retratte e tra un dente e l'altro ormai c'è molto spazio. Negli ultimi 20 anni ho prestato sempre molto cura alla pulizia della bocca. ho fatto ablazioni, curretages e perfino l'operazione di pulizia profonda detta "lembo" che ora mi riprongono di fare. Non nascondo che temo di perdere i denti durante l'operazione stessa. E' possibile ciò? Vi prego aiutatemi, datemi una speranza. Grazie
Pubblicato il 15-04-2010
Cara Signora Morgana.... le hanno mai parlato di Parodontite?...di tasche parodontali? ... dovrei visitarla clinicamente ovviamente...ma da come ha descritto la sua patologia, si tratta proprio di una parodontite trascurata e non curata. Se le hanno fatto dei curettage e dei lembi ...ciò significa che era stata "vista"...ma la Parodontite va diagnosticata e curata da un Parodontologo...non ci si improvvisa pasrodontologi...i lembi da soli con un curettage a cielo aperto non serve a nioente (questo è quello che le è stato fatto!).... Se il Dentista ha detto che i suoi denti stanno per essere espulsi, vuol dire, se ha ragione, che ha tasche di 14 mm e tasche di questa misura impiegano circa 28 anni a formarsi, per5chè la malattia procede con una velocità di circa 1/2 mm. all'anno, una volta che è iniziata la parodontite...il che significa che i suoi problemi parodontali sono iniziati a circa 20 anni...ora mi domando possibile che non sia stata diagnosticata in tempo?...e possibile che non sia stata instaurata una terapia chirurgica ricostruttiva dell'osso?... io fossi in lei prima di fare estrarre ...farei una visita da un bravo parodontologo...spesso situazioni che sembrano ad un dentista generico irrecuperabili, sono recuperabi9lissime...questo lo constato tutti i giorni nella mia attività professionale di Parodontologo da 33 anni!!! .... quindi non perda le speranza...in ogni caso sappia che se dovesse proprio perdere i suoi denti perchè la Parodontite è giunta alla fase terminale espulsiva...l'osso e la cresta e il fornice si possono ricostruire...con interventi chirurgici parodontali e si può fare implantologia .... in linea di massima questo , non avendola vista......ORA SEGUA ATTENTAMENTE perchè le spiego cosa è la Parodontite e come la si cura, lasciandole anche una foto dimostrativa di un mio caso clinico molto grave...giudicato irrecuperabile da tutti i dentisti che hanno visto questo paziente e che invece è stato da me curato ben oltre 25 anni fa ed è ancora con tutti i suoi denti!!!!.....ECCO:..........la Parodontite è una infiammazione come le spiego più sotto…le rispondo nel modo in cui spiego ai miei pazienti in studio, cosa sia una tasca parodontale e come si arriva ad una diagnosi e come si imposta una terapia…ecco: " Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l’osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all’osso e l’Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di "Piorrea" dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando "questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama "Tasca Parodontale". In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo "granuleggiare" un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto "anarchico". Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane…il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! IL Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta … molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d’ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all’ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto bene abbassa la carica batterica dell’95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per "guarire" ma anche per l’organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno", in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a distanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un aricolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." In questa sede si procederà anche alla pianificazione della eliminazione di tutto ciò che di irrazionale è in bocca ( restauri conservativi e protesici irrazionali, necessità di immobilizzazione temporanea o definitiva di denti con mobilità superiore al 1°, pianificazione della risoluzione di eventuali disgnazie (per le quali si segnerà una ulteriore serie di Visite anche per lo studio Cefalometrico), pianificazione di tutta la conservativa, endodonzia, chirurgia orale, Gengiviti e solo alla fine si pianificherà la "parte di riabilitazione Chirurgica Parodontale!........Arriveremo così ad una diagnosi esatta, ad emettere una Prognosi, ed infine ad un ulteriore colloquio col paziente che sarà reso edotto su tutti i suoi problemi (sottolineando complicazioni, tempi, possibilità di recidive etc.). la "terapia parodontale", spesso,per la sua importanza e complessità, coinvolge tutta l’Odontoiatria. Per rispondere in modo completo alla sua domanda, cercherò di spiegarle brevemente in cosa consista la ……..TERAPIA PARODONTALE………………………. Essa consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo…nel primo caso si ha una rigenerazione….quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment = con Le metodiche rivoluzionarie GBR (Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF (Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell’avvento dell’HIV si usava la colla di fibrina umana omologa = Nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l’avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita…… nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a mo di membrana) , amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali… Legga per favore il mio Articolo o Pubblicazione su questo stesso portale facendo così: clicchi sul mio nome in questa risposta ed entri nella mia pagina di INFORMAZIONI GENERALI, qui clicchi su PUBBLICAZIONI e si aprirà la finestra con da sin a dx ARTICOLI, CASI CLINICI e VIDEO e cerchi i seguenti titoli sotto Articoli: …….VISITA PARODONTALE da questa lettura sulla visita Parodontale capirà se chi ha fatto gli interventi è un Parodontologo o un Dentista che si opccupa di Parodontologia (cosa molto diversa)....quindi è importante che lei la legga.... ...... Mio Sito Web di Parodontologia www gustavopetti it …………….......... POI ...........sempre sotto gli ARTICOLI, La 'tasca parodontale.... questa sconosciuta!'.... poi.... TRA I MIEI CASI CLINICI....seguenti sotto Casi Clinici (guardi che continuano aprendo "TUTTI I CASI CLINICI", in fondo in basso, sono 4 pagine): …..a Pag 1, LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 1°PARTE - Considerazioni Istologiche e Sperimentali e le altre tre parti... a Pag 2...Dalla parodontologia alla protesi, attraverso tutta l'odontoiatria....e poi Riabilitazione Orale Parodontale e Protesica Completa, in un Caso Complesso di Compromissione Grave Parodontale ossea, conservativa, endodontica, protesica in presenza di insufficienza di gengiva aderente..... infine vada sul mio sito, le sarà molto utile: www gustavopetti.it …………….......... ...... ..........Gustavo Petti, Parodontologia,Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Pubblicato il 15-04-2010
Salve Morgana, mi pare di capire che ha un deficit osseo che le sta causando la perdita dei denti. Non avendo nulla in mano che mi possa far fare diagnosi, posso solo dirle che esistono tecniche di ricostruzione ossea praticabili in molti casi. grazie a queste tecniche è possibile, dopo attesa idonea, l'inserimento di impianti che le permettono di riabilitare la sua bocca con corone fisse. Cordialmente, Gianluigi Renda
Pubblicato il 15-04-2010
Sig. Morgana, purtroppo i miracoli non li fa nessuno, nemmeno il suo dentista. Senza Rx e vista clinica non è possibile darle delle speranze, che forse potrebbero esistere.
Pubblicato il 15-04-2010
Come in tutti gli altri casi , ovviamente è necessario avere una documentazione più precisa e eseguire una visita e valutazione accurate. Ipotizzare interventi mirabolanti non ha molto senso. Indubbiamente al giorno d'oggi esiste la possibilità di rigenerare l'osso e di creare le condizioni adeguate per poter inserire degli impianti e perciò una protesi fissa che in una giovane donna è auspicabile. E' da valutare se esistono le possibilità tecniche nel suo caso. Deve anche tenere conto che si tratta di interventi che necessitano di strutture adeguate e professionisti preparati ed esperti e tempi molto lunghi. Inoltre è giusto che lei sappia che le spese per questi interventi sono molto elevate. Le consiglio perciò , una volta trovato il professionista DI FIDUCIA di richiedere un preventivo dettagliato del lavoro completo.
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Pubblicato il 15-04-2010
Non esiste modo di risolvere i suoi dubbi via web, l'unica è dirle di rivolgersi ad un implantologo serio che valuti con attenzione il suo caso, per il resto potremmo anche scriverle un trattato, ma mi pare che non le darebbe la soluzione, solo confusione. Cordialmente
Pubblicato il 15-04-2010
Signora non si disperi oggi ci sono numerose opzioni terapeutiche, deve solo valutarle insieme al professionista a cui decide di affidarsi. Essendo un caso complesso è difficile dirle altro via web ci vorrebbe una attenta valutazione del caso.... Maurizio Ciatti Varese
Pubblicato il 16-04-2010
Gentile signora, il dato che stride di più nella sua lettera è "l'imminente caduta dei denti". Possibile che il professionista che la segue non ha diagnosticato una malattia parodontale quando ancora non era in fase così grave? O forse tra le sue visite di controllo è passato troppo tempo? Ancora, è cambiato qualche cosa nel suo stato di salute generale? Ha cominciato ad assumere dei farmaci che prima non prendeva? Ha subito traumi di qualche genere?. Come vede gli interrogativi sono molti, e di vario significato. Consiglio esami radiografici approfonditi, status di sondaggio parodontale PRIMA di fare qualsiasi cosa da qualunque dentista. Tenga inoltre presente che nella mia pratica non ho mai incontrato un paziente dove non potessi inserire almeno un numero minimo di impianti per supportare una protesi, e penso che molti altri colleghi possano dire altrettanto. Certo, bisogna essere pronti ad accettare dei compromessi, ma di certo la soddisfazione di tali interventi è maggiore del portare delle protesi che appoggiano su dei mascellari a ridotta superficie ossea. Inoltre va valutato se tutti gli elementi vanno estratti o qualcuno può essere recuperabile con le varie tecniche parodontali odierne, ciò sarebbe sicuramente di aiuto (meccanico e psicologico). Cortesi saluti.
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