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Domanda di Odontoiatria

Risposte pubblicate: 4

Da circa 4 anni ho un problema al penultimo dente dell'arcata superiore

Scritto da tania / Pubblicato il
Buongiorno a tutti e ringrazio principalmente per la risposta. Inizio subito col dire che ho cambiato tantissimi dentisti ed ognuno mi ha risposto sempre cose diverse. Da circa 4 anni ho un problema al penultimo dente dell'arcata superiore destra e dalla panoramica non si è mai visto nulla. Sentivo uscire qualcosa. Me lo hanno classificato sempre come cariato ed hanno pulito sempre la tasca(l'ultima volta è stato a maggio 2009 e la tasca era profonda 12). A dicembre il fastidio è peggiorato e oltre al caldo e freddo ho iniziato ad avvertire un dolore quando schiaccio, soprattutto quando mangio, ma anche quando non mangio nulla. Ho cambiato dentista ed ho deciso di affidarmi a lui. Secondo lui il dolore era dovuto ai denti accanto cariati, al dente del giudizio e forse alla rottura di quel dente. Ha proceduto con la cura delle carie (e il caldo e il freddo è scomparso), di quella carie (ed ha visto che non era rotto) e con l'estrazione. Dopo quest'ultima il dolore nello schiacciare è sparito, inizialmente, ma nello stesso tempo mi è nato un gonfiore nella parte alta della gengiva vicino alla mascella in corrispondenza di quel dente ke mi fa male, dolore ke avvertivo anche esternamente per es.quando asciugavo il viso. Il dott non ha mai sentito questo gonfiore e secondo lui era da attribuire all'estrazione. Per un 1 mese e più ho avuto ed ho questo gonfiore, ed ho notato che quando non c'è mi riprende il dolore al dente e quando c'è il dolore è meno fastidioso. Dalla panoramica non vede nulla, dalle lastrine a quel dente e a quelli che lo circondano non c'è nulla..e mi sono sentita rispondere che non sa quello che è. Di tasche non ne vede.  Ricordo che a maggio, quando un altro dentista mi ha curato la carie in quel dente e pulito la tasca io non avevo questo fastidio nello schiacciare, avvertivo solo caldo e freddo. Ho paura, non so che fare, non riesco a mangiare..ho paura. Che fine ha fatto la tasca? Che devo fare? L'altro giorno, mangiando la cioccolata ho avvertito anche un fastidio agli incisivi superiori, un dolore bruttissimo. Uno di quegli incisivi lo sento morto, pesante..ed infatti anni fa ho consultato vari dentisti e chi mi ha visto una macchiolina sulla gengiva (dalla panoramica), chi mi ha fatto la sensibilità ed ha visto che era poca..ma ho lasciato stare per la paura. Tra i 2 denti ho sempre avuto un piccolo buchetto e durante il periodo delle scuole medie ci giocavo mangiandoci le unghie e lasciandole in quel buchetto, gli stuzzicadenti, la carta. Non è che questi miei peccati a distanza di tanti anni mi stanno causando tutto questo?Qualsiasi malattia è curabile? Ho paura..grazie mille
Cara signora Tania...raramente ho letto una lettera così "sconclusionata...non si capisce se il dente è stato estratto o no...se si riferisce al presente o al passato...poi ...parla due volte di tasca...ma la tasca è una cosa e la carie è un'altra...questo termine dove lo ha sentito?...dal Dentista o lo ha coniato lei?...perchè tasca significa tasca parodontale ed è nella gengiva ed osso, carie è nel dente.... in ogni caso ...pur essendo il suo racconto, "caotico"...mi scusi....il suo Dentista o Dentisti avrebbero dovuto comunque fare una diagnosi che è semplicissima...c'è un dolore, c'è una tasca parodontale, c'è una carie, c'è un fastidio alla pressione, c'è un gonfiore...= curare carie, eventualmente radice, e la Parodontite causa della tasca parodontale!...ECCO COME SI DOVREBBE PROCEDERE O COME SI SAREBBE DOVUTO PROCEDERE SE IL DENTE FOSSE STATO ESTRATTO (perchè non si capisce)...................:..............!!!!.....ECCO:..........la Parodontite è una infiammazione come le spiego più sotto…le rispondo nel modo in cui spiego ai miei pazienti in studio, cosa sia una tasca parodontale e come si arriva ad una diagnosi e come si imposta una terapia…ecco: " Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l’osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all’osso e l’Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di "Piorrea" dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando "questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama "Tasca Parodontale". In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo "granuleggiare" un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto "anarchico". Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane…il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! IL Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta … molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d’ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all’ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto bene abbassa la carica batterica dell’95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per "guarire" ma anche per l’organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno", in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a distanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un aricolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." In questa sede si procederà anche alla pianificazione della eliminazione di tutto ciò che di irrazionale è in bocca ( restauri conservativi e protesici irrazionali, necessità di immobilizzazione temporanea o definitiva di denti con mobilità superiore al 1°, pianificazione della risoluzione di eventuali disgnazie (per le quali si segnerà una ulteriore serie di Visite anche per lo studio Cefalometrico), pianificazione di tutta la conservativa, endodonzia, chirurgia orale, Gengiviti e solo alla fine si pianificherà la "parte di riabilitazione Chirurgica Parodontale!........Arriveremo così ad una diagnosi esatta, ad emettere una Prognosi, ed infine ad un ulteriore colloquio col paziente che sarà reso edotto su tutti i suoi problemi (sottolineando complicazioni, tempi, possibilità di recidive etc.). la "terapia parodontale", spesso,per la sua importanza e complessità, coinvolge tutta l’Odontoiatria. Per rispondere in modo completo alla sua domanda, cercherò di spiegarle brevemente in cosa consista la ……..TERAPIA PARODONTALE………………………. Essa consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo…nel primo caso si ha una rigenerazione….quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment = con Le metodiche rivoluzionarie GBR (Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF (Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell’avvento dell’HIV si usava la colla di fibrina umana omologa = Nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l’avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita…… nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a mo di membrana) , amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali… Legga per favore il mio Articolo o Pubblicazione su questo stesso portale facendo così: clicchi sul mio nome in questa risposta ed entri nella mia pagina di INFORMAZIONI GENERALI, qui clicchi su PUBBLICAZIONI e si aprirà la finestra con da sin a dx ARTICOLI, CASI CLINICI e VIDEO e cerchi i seguenti titoli sotto Articoli: …….VISITA PARODONTALE da questa lettura sulla visita Parodontale capirà se chi ha fatto gli interventi è un Parodontologo o un Dentista che si opccupa di Parodontologia (cosa molto diversa)....quindi è importante che lei la legga.... ...... Mio Sito Web di Parodontologia www gustavopetti it …………….......... POI ...........sempre sotto gli ARTICOLI, La 'tasca parodontale.... questa sconosciuta!'.... poi.... TRA I MIEI CASI CLINICI....seguenti sotto Casi Clinici (guardi che continuano aprendo "TUTTI I CASI CLINICI", in fondo in basso, sono 4 pagine): …..a Pag 1, LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 1°PARTE - Considerazioni Istologiche e Sperimentali e le altre tre parti... a Pag 2...Dalla parodontologia alla protesi, attraverso tutta l'odontoiatria....e poi Riabilitazione Orale Parodontale e Protesica Completa, in un Caso Complesso di Compromissione Grave Parodontale ossea, conservativa, endodontica, protesica in presenza di insufficienza di gengiva aderente..... infine vada sul mio sito, le sarà molto utile: www gustavopetti.it …………….......... ...... ..........POI ...per la radice e il dolore al dente................:..................il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dallo stringere i denti...o dal "picchiettarvi sopra"...o dagli stimoli termici...in questo caso (che si chiama iperemia attiva) il processo è reversibile...la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare!......se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata...si ha pressione che può anche scatenare dolori forti...o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta..le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, muoiono= necrosi...e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx) intorno all'apice della radice = granuloma, cisti...IL DOLORE DA NECROSI O DA FRATTURA MICROSCOPICA DI UN DENTE DEVITALIZZATO è invece sordo profondo e non pulsante.......... Per fare DIAGNOSI si procede così:basta fare una visita...percussioni trasversali ed assiali , una Rx endorale e prove termiche per fare la diagnosi.....:...le prove termiche si fanno con il caldo e con il freddo...esistono liquidi che spruzzati su un batuffolino di cotone con cui toccare il dente abbassano la temperatura improvvisamente da 37° a -4° e le garantisco che se c'è patologia pulpare...la si scopre....il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo...il processo è reversibile e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite e bisogna devitalizzarlo subito. 3- Se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito sotto protezione antibiotica! 4- Se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa..qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente va devitalizzato...........legga in questo portale cliccando sul mio nome, nelle pubblicazioni-articoli i miei articoli e pubblicazioni sulla parodontite, visita parodontale, la tasca parodontale....qyesta sconosciuta...e tanto altro..............................Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Sig. Tania, la paura le ha generato una gran confusione, tutti denti possono essere curati, ma in alcuni casi, dove la cura non è possibile, vengono tolti. Il cambiare continuamente dentista non sempre da buoni risultati, le consiglio di ricercare nel nostro portale un odontoiatra che le dia fiducia e seguire le sue cure senza abbandonarlo.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Signora Tania, i colleghi Petti e Ruffoni hanno detto bene: la sua paura/diffidenza/confusione fanno di per se un cattivo amico da portarsi in giro.. ho capito che il dente è stato estratto... ragion per cui il dolore può associarsi o ad una spicola ossea che preme sulla gengiva, o ad altro/i denti. Si rechi dal dentista ed abbia fiducia di lui.. e non lo lasci.. perchè un dentista che la conosce da più tempo non può che conoscerla meglio di altri. Dimenticavo: buona fortuna. Cordialmente, Gianluigi Renda.
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Scritto da Dott. Gianluigi Renda
Castrovillari (CS)

Gentile Sig.ra Tania, ho desistito dal leggere sino alla fine la sua domanda in quanto ritengo che il suo errore sia stato quello di affidare le cure dei suoi denti e della sua bocca oggi ad uno e domani ad un altro dentista. E' questo l'errore più grande che un paziente può fare, in quanto, anche se può essere giustificabile in fase di accertamento diagnostico richiedere diversi pareri, è errato in fase di terapia cambiare operatore perchè nessuno è responsabile di quello che ha fatto. Pertanto, Le consiglio di affidarsi alle cure di un solo dentista. Cordiali saluti.
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Scritto da Dott. Aldo Santomauro
Palermo (PA)