Io preferirei rifare il ponte. E' proprio necessaria l'implantologia?
Scritto da lara / Pubblicato il
A causa di linfonodi sottomandibolari bilaterali ingrossati presenti da 6 mesi diagnosticati con ecografia e sanguinamento al contatto con spazzolino della gengiva inferiore sinistra a livello di un ponte, ho effettuato una ortopantomografia il cui referto è: tenue area di rarefazione periapicale del secondo premolare inferiore di sinistra. Preciso che il ponte di 3 denti (quello centrale è estratto)risale a 15 anni fa e che circa un anno fa si è staccato, mi sono recata dal dentista il quale mi ha riferito che uno dei due denti che regge il ponte si è eroso quindi non è più possibile ricostruire il ponte ma necessita implantologia. Volendo evitare di effettuare implantologia a 37 anni oltre a una questione economica mi è stato provvisoriamente cementato il ponte in attesa di una mia decisione. Da allora è passato più di un anno e come dicevo da 6 mesi ho infiammazione e linfonodi. Io preferirei rifare il ponte è proprio necessaria l'implantologia? Il mio dentista esclude altre strade. Sono anche preoccupata per i linfonodi sempre dolenti, gli esami del sangue sono negativi e l'otorino dice che a suo parere sono causati dai denti. Grazie, coridali saluti
Pubblicato il 14-06-2011
Sig. Lara i linfonodi non sono da trascurare per cui le consiglio al più presto una bonifica del cavo orale. Per l'eventuale riabilitazione protesica chieda un sistema che eviti l'implantologia.
Pubblicato il 14-06-2011
Nell'attesa di scegliere tra un ponte o un impianto, mi sembra assurdo trascurarsi così!
Pubblicato il 14-06-2011
Gentile sig. Lara, il dente malato che si trova sotto il ponte va estratto o qualora possibile curato. Solo con una visita accurata ed una radiografia sarà possibile fare una diagnosi e quindi decidere sul destino di questo dente pilastro. In merito all'implantologia non abbia alcun timore, si tratta di una pratica medica molto sicura se seguita da mani esperte.
Pubblicato il 15-06-2011
Gentile Lara, la prima cosa che deve fare è di bonificare il cavo orale ed è impensabile che lei indugi ancora addirittura avendo dei linfonodi ingrossati e dolenti. Successivamente penserà a ripristinare la perdita dei denti nei modi che le suggerirà il suo dentista. Cordialmente
Pubblicato il 15-06-2011
Se i pilastri per il ponte non sono affidabili l'implantologia è l'unica alternativa se si vuole una riabilitazione protesica fissa, cordiali saluti
Pubblicato il 15-06-2011
Cara Signora Lara, i linfonodi, se le altre stazioni linfatiche del corpo non fossero interessate, indicano una infezione importante a livello della bocca. Ovvio che solo una visita clinica con l'ausilio di Rx endorali ed un sondaggio parodontale per escludere la presenza di tasche parodontali da parodontite o da endo parodontite, può portare ad una diagnosi esatta e quindi alla terapia più idonea! Il linea di massima da quanto scrive ha una zona di osteolisi periapicale (granuloma o cisti) per necrosi di una o più radici sotto il ponte. Che il dente sia "distrutto" non ha nessuna importanza se la radice fosse recuperabile come penso. I denti si curano, non si estraggono mica così come noccioline e soprattutto con leggerezza. Il moncone del dente che non regge più il ponte va semplicemente rifatto o con conservativa o con un pernomoncone dopo avere curato a dovere la radice o meglio il suo canale endodontico in necrosi, causa della rarefazione ossea periapicale.I Granulomi non sono altro che dei tentativi dell'organismo di bloccare l'infezione che risiede nel dente, ossia i microbi sono nella radice, le tossine escono dall'apice e provocano l'insorgenza del granuloma, curate le radici, il granuloma si riassorbe da solo in un tempo variabile di pochi mesi al massimo uno o due anni , ma i microbi non ci sono più! Se fosse impossibile curare le radici per la via normale, li si curano per via retrograda, chirurgicamente, entrando nelle radici dagli apici che poi vanno sigillati con materiali particolari! Il granuloma si può anche non escidere chirurgicamente intanto si riassorbe!Le lascio una foto.Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Pubblicato il 15-06-2011
I linfonodi ingrossati segnalano un'infezione nel distretto di loro pertinenza e tale causa va rimossa. Se i monconi che reggono il ponte possono essere "rimessi in sesto" è possibile ripetere un nuovo ponte, altrimenti, se praticabile, nel suo interesse va considerata l'alternativa implantologica.
Pubblicato il 15-06-2011
Concordo pienamente col Dr. Del Deo. Cordiali saluti.
Pubblicato il 15-06-2011
Gentile Sig.ra Lara, a parte della scelta se fare implantologia, che è senz'altro la soluzione migliore, o un ponte classico è imperativo rimuovere l'infezione odontogena che provoca la linfoadenopatia. Cordiali saluti
Pubblicato il 15-06-2011
Gentile signora, la cosa più urgente! è la bonifica dell' infezione..lei sta gettando in circolo germi a iosa, le sue linfoghiandole fanno il possibile per drenare, ma non aspetti più. Da quel che ho capito è il 2ndo premolare che è infetto, togliendolo resta il primo, se il secondo molare è presente ed in buone condizioni nulla osta ad un nuovo ponte. Ho detto ''se'' perchè la situazione che lei prospetta non è chiara. Ci sono vari tipi di ponti che si possono fare: - se mancano i molari ''ponte di Brooklyn - se ce n'è uno, un ponte tradizionale con rompiforze. Come vede, ci sono delle soluzioni protesiche fisse oltre l' implantologia.
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Pubblicato il 15-06-2011
Si faccia eliminare la causa dentale il prima possibile, anche se questo determinasse l'estrazione denti. Talvolta le lesioni apicali che riferisce possono essere risolte con terapia endodontica, ma se il suo dentista le ha categoricamente scartato qualsiasi strada che non sia l'implantologia, allora forse non è possibile fare diversamente. Si fidi del suo dentista: sicuramente sta agendo per il suo bene.
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