Esistono pericoli clinici accertati o è solo una precauzione degli specialisti?
Scritto da alessandro / Pubblicato il
Salve, sono Alessandro M. vorrei sottoporre una domanda, riguardo a mia madre di 59 anni con problemi di osteoporosi che dal febbraio 2007 a dicembre 2008 ha assunto il farmaco ACTONEL 35 MG , quindi sono 3 anni e mezzo passati dall'ultima assunzione del farmaco, e lei avrebbe bisogno di una estrazione dentaria. Il policlinico nuovo di Napoli ha sconsigliato l'estrazione in quanto il principio attivo del farmaco si annida nelle arcata dentaria e puo' provocare necrosi ossea. Vi prego di rispondermi se esistono pericoli clinici accertati o è solo una precauzione degli specialisti. Grazie
Pubblicato il 22-05-2012
Gentile Alessandro, non comprendo come non ha posto la sua domanda direttamente al Policlinico di Napoli che rappresenta il tempio della cultura medica e, comunque, personalmente effettuerei l'avulsione del dente di sua Mamma con una adeguata copertura antibiotica. Cordiali saluti
Pubblicato il 22-05-2012
Caro Signor Alessandro, esistono pericoli clinici accertati in linea di massima di necrosi ossea, ma ovviamente questi variano da paziente a paziente da situazione clinica a situazione clinica, sia locale che generale, quindi la risposta sicura possono darla solo loro che, in ogni caso, devono rispondere ed assumersi le loro responsabilità, mi riferisco ai Colleghi del Policlinico Nuovo di Napoli! Accidenti è un Policlinico, ha fama internazionale, che diano le informazioni in modo dettagliato, non generico ma per quella situazione clinica particolare di sua madre! Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Pubblicato il 22-05-2012
Carissimo sig Alessandro la posso tranquilizzare dicendole che sua madre può subire l'estrazione con gli adeguati protocolli pre e postchirurgici visto il lungo tempo di sospensione del farmaco. La nostra casistica nel trattare casi di osteonecrosi e' vasta ed il periodo finestra di sospensione del farmaco preso per via orale e' di 6 mesi. Ci faccia poi sapere. In bocca al lupo per sua madre
Pubblicato il 22-05-2012
Gentile Alessandro, questi farmaci hanno una lunga emivita e quindi rimangono molto tempo nell'organismo, gli studi clinici mostrano basso rischio di sviluppare osteonecrosi quando il farmaco è stato assunto per bocca per il trattamento dell'osteoporosi, il rischio inizia ad aumentare dopo i 4 anni ed inizia ad essere alto dopo i 5 anni, la condizione che presenta sua madre è una condizione di rischio basso, non vuol dire rischio zero però con abbinamento ti terapie come l'ossigeno-ozono terapia di supporto direi che è fattibile l'estrazione.
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Pubblicato il 22-05-2012
Gentile Alessandro, bisogna prendere adeguate precauzioni e responsabilità, chieda maggiori delucidazioni ai Colleghi del Policlinico di Napoli. Auguri Dr. T. Martella
Pubblicato il 22-05-2012
Gentile paziente, la necrosi ossea dei mascellari da difosfonati è un evento raro tant' è vero che la ADA (organizzazione americana dentisti) non la considera più un reale problema. I casi registrati fanno riferimento a pazienti con tumori che ricevono i difosfonati per via intramuscolare o endovenosa. Le raccomandazioni sono quelle di una copertura antibiotica, una corretta igiene, colluttorio e monitoraggio nella fase di guarigione; laddove si ritenga il rischio quantificabile. Cordiali saluti
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Pubblicato il 22-05-2012
Bisogna vedere l'effetto che il farmaco ha provocato alla paziente, ci sono pazienti che non hanno manifestazioni da bifosfonati e pazienti che hanno invece manifestazioni massive. Detto questo, visto che non credo che la mamma tolga i denti tanto per farlo, ma che vi sia una chiara indicazione clinica, si deve allestire una situazione "protetta" (antibioticoterapia, chirurgia pulita, sutura, colluttori e controlli frequentissimi nei primi giorni)e si esegue ugualmente l'intervento. Cordiali saluti.
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Pubblicato il 22-05-2012
Gentile Sig. Alessandro, il rischio di avere una necrosi ossea nel caso di sua madre è molto basso (purtroppo non zero). Comunque se l'estrazione si esegue sotto copertura antibiotica e si esegue una corretta chiusura del sito tramite punti il rischio è accettabile. Cordiali saluti
Pubblicato il 22-05-2012
Caro Alessandro, protocolli specifici e codificati non ce sono, però l'orientamento attuale è quello di effettuare manovre chirurgiche dopo una sospensione del farmaco per almeno tre mesi, riprendendolo a guarigione della ferita avvenuta. Poichè nel Suo caso la sospensione è molto più lunga si presuppone che i rischi siano minimi, anche se la pregressa assunzione del difosfonato è di per se non da sottovalutare. Cordiali saluti
Pubblicato il 22-05-2012
L' assunzione di bifosfonati per via orale comporta un rischio di osteonecrosi dei mascellari molto più basso rispetto a quello derivante dall'assunzione del farmaco per via endo-venosa oppure intramuscolare. Considerato il lasso di tempo trascorso dal termine della terapia, il rischio, nel caso di sua madre , è da considerarsi trascurabile se viene seguito un corretto protocollo chirurgico. Cordialmente Prof. Dott. Russo Ciro Odontoiatra Specialista in Ortognatodonzia .
Pubblicato il 22-05-2012
Gentile Alessandro come avrà capito i pericoli esistono, però tutto può essere affrontato da chi è competente per farlo. In questo caso mi permetta di consigliarle di rivolgersi al Prof.Mignogna dell'università Federico II di Napoli.T roverà lì la miglior soluzione ai problemi di sua madre. Cordiali saluti.
Pubblicato il 23-05-2012
Sig. Alessandro, l'avulsione è sempre sconsigliata se sono possibili delle cure conservative, per cui si attenga alle istruzioni consigliate dai colleghi del policlinico.
Dentista Umbria, Terni
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