Controindicazioni bifosfonati in odontoiatria
Scritto da enzo / Pubblicato il
Buongiorno, volevo sottoporre il problema che attualmente ha mia madre, donna di 72 anni con osteoporosi. Avendo problemi con il suo ponte e anche con 6 denti dell'arcata superiore che ormai traballano ci siamo rivolti al nostro dentista. In questo occasione abbiamo scoperto che la cura per l'osteoporosi di mia madre è con il farmaco Actonel 35mg a base di bifosfonati. Non sapevamo che c'erano tutti questi rischi di necrosi mascellare, ascessi, fistole ecc.. che comunque ci sono stati spiegati nel dettaglio dal nostro dentista, ma purtroppo ormai mia madre fa uso di actonel35 da circa due anni e mezzo. La domanda è la seguente: se non può estrarre i 6 denti non può fare la dentiera, l'impianto è sconsigliato, il ponte ormai non regge più, mia madre è destinata a rimanere senza denti e non poter fare nulla? Ci sono delle soluzioni alternative? Siamo nel caos più completo, Attendo con ansia un vostro parere. Grazie mille Enzo
Pubblicato il 16-01-2009
La terapia con bifosfonati non controindica il trattamento di tipo estrattivo e/o implantoprotesico. Comunque, se il suo dentista è a conoscenza dei rischi nei pazienti con osteoporosi e in tale terapia, sicuramente prenderà tutte le precauzioni del caso prima di procedere ad ogni tipo di intervento.
Pubblicato il 16-01-2009
Gent.le Enzo, utile imformarLa che secondo un protocollo della Società Italiana Studio Bisfosfonati in Odontoiatria Prof Raffaele Volpi, Università di Chieti, per i pazienti che assumono bisfosfonati da meno di tre anni, la maggior parte delle procedure sarebbero sicure. Da valutare e tenere presente, se Sua madre non rientri nei pazienti diabetici o che soffra di insufficienze vascolari arterovenose. La trombofilia e 1'ipofibrinolisi sono considerati importanti fattori scatenanti, diversamente vanno prese delle precauzioni. In ogni caso, astenendosi dall'implantologia ritengo che in qualsiasi caso con le dovute precauzioni, l'estrazione dei 6 denti, e l' applicazione di una protesi mobile successivamente ad una ottima guarigione della sede operata, è una procedura che il collega potrà svolgere. Distinti saluti
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Pubblicato il 16-01-2009
Egregio Enzo, il rischio di necrosi ossea mascellare nei soggetti che utilizzano i Bifosfonati è legato a divese variabili, eta' del paziente, sesso, via di somministrazione, durata del trattamento, ecc. Non voglio contraddire il collega Dr. Izzi, ma non mi risultano delle linee guida ben precise sul trattamento chirurgico odontoiatrico di questi soggetti. Sarà anche da stimolo per me la vicenda personale di sua mamma. Si pensa che il rischio diminuisca con la sospenzione del farmaco per almeno 6-12 mesi. Il gruppo dell'Università di Palermo P.R.O.Ma.B. parla di sostituzione della terapia e attesa di 3 mesi. Ne parli con il suo dentista e con il medico che ha prescritto i farmaci alla signora. Cordiali saluti
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Pubblicato il 16-01-2009
Sig, Enzo, tutte le considerazioni che hanno fatto i colleghi che mi hanno preceduto sono esatte, io le consiglio di sostituire i bifosfonati col ranelato di stronzio, ne parli col suo ortopedico che sicuramente conosce il farmaco di cui sopra, per qualsiasi approfondimento mi consulti.
Pubblicato il 16-01-2009
Caro Enzo, spero che tutte le risposte date dai miei dotti Colleghi Le abbiano dato l'idea della non superficialità della problematica della Sua mamma. I Bifosfonati, è vero, hanno delle controindicazioni e dei rischi da non sottovalutare e ogni Scuola ortopedica ha i suoi protocolli per gli interventi su questo tipo di pazienti. Inoltre, per esperienza, noi dentisti ci siamo dovuti documentare ed attuare delle misure sulla possibilità di intervento in sicurezza. Intanto, per evitare qualsiasi eventuale rischio, la terapia andrebbe interrotta per almeno 6 mesi (?) ed eventualmente sostituita col ranelato di stronzio. Dopo questo periodo, gli interventi odontoiatrici di qualsiasi tipo diventano di routine, fermo restando che non ci siano altre patologie sistemiche. Ci faccia sapere e non esiti a contattarci.
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Pubblicato il 16-01-2009
Caro utente Enzo si tranquillizzi per il caso di sua madre, e' vero che chi assume i bifosfonati puo' ricevere delle osteonecrosi, ma solo se l'intervento riguarda delle regioni ossee. In merito alle estrazioni, la sua mamma puo' levare i denti e fare una protesi totale o parziale se rimane qualche elemento dentario
Pubblicato il 16-01-2009
Sig. Enzo, sua madre può togliere i denti e riabilitare protesicamente la sua bocca. Il suo dentista conosce i problemi relativi a questi farmaci e può procedere alle avulsioni con le giuste precauzioni o inviarla ad una struttura ospedaliera, dove trattano questi casi. Se il suo dentista avesse dei dubbi, può mettersi in contatto con noi nell'apposito forum. Non stia in ansia, vedrà che presto sua madre avrà un bel sorriso. Ci tenga informati.
Pubblicato il 17-01-2009
Sig. Enzo, oltre ai bifosfonati, per una riabilitazione su impianti ci sono da considerare qualità e quantità di osso (ci dice il ponte non regge più), eventuale presenza di malattie sistemiche (diabete);l e estrazioni e una successiva protesi mobile, senza conoscere bene il caso, è il piano di trattamento più sicuro. Saluti.
Pubblicato il 19-01-2009
Caro Enzo, non perda la testa, parli con il dentista di sua madre e vedrà che riuscirà a risolvere il problema. Comunque le faccia interrompere la terapia per almeno 6 mesi e prima e dopo le estrazioni le faccia assumere una terapia antibiotica. Stia sicuro che sua mamma avrà nuovamente un bel sorriso.
Dentista Veneto, Padova
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