Mi è stata riscontrata tramite RX una osteolisi periradicolare
Scritto da Aldo / Pubblicato il
Salve, oggi mi è stata riscontrata tramite RX una osteolisi periradicolare. L'osteolisi probabilmente ha toccato il nervo sottostante, infatti ho una perdita di sensibilità dal molare al mento. Il mio dentista mi ha fatto fissare di urgenza una visita in ospedale perchè dice di non volersi prendere la responsabilità e di non avere le apparecchiature necessarie. Volevo sapere se la parziale perdita di sensibilità ed anche un leggero gonfiore fino al mento sia dovuto ad un danneggiamento del nervo o solo ad una sua infiammazione? Probabilmente dovrò togliermi il dente, volevo sapere visto che già sento quella parte leggermente 'addormentata', dopo l'operazione, la sensibilità sarà ripristinata oppure le probabilità di avere una guarigione completa sono poche? C'è un'alta probabilità, visto che già ora il nervo è interessato, a perdere la sensibilità da quel lato? ci potrebbero essere anche altre conseguenze ? Grazie.
Pubblicato il 18-12-2013
Caro Signor Aldo, perchè estrarre il dente, così come concetto di partenza. E' un atteggiamento errato. Se la visita confermasse che si trattasse di un granuloma o di una cisti e non di altro, si deve partire col "principio che il dente vada salvato". Lo si estrarrebbe solo se l'osteolisi fosse di altra natura o fosse "particolare". Il principio fondamentale è che i microbi presenti nella radice inviano fuori nell'osso le loro tossine a cui l'organismo risponde con la formazione cistica o granulomatosa per arginare l'infezione stessa e difendersi, e i corpi dei leucociti macrofagi che arrivano in massa, formano il pus e quindi l'ascesso che si fa strada tra le fasce muscolari dove trovano meno resistenza, ecco che un ascesso può "emergere" anche abbastanza lontano dal dente di origine, tolti i microbi con la nuova terapia endodontica per via ortograda (normale ) o retrograda (chirurgica) le tossine non vengono più emesse e la zona di osteolisi (lisi dell'osso) scompare con rigenerazione dell'osso stesso. Questa rigenerazione "rigenerazione" ossea avviene in molti mesi, fino a 24 mesi! In ogni caso dopo qualche settimana si incomincia a notare il miglioramento della trabecolatura ossea e la diminuzione dell'intensità della zona radio trasparente della osteolisi, cisti o granuloma che fosse, non avrebbe importanza per la terapia, questo però lo si nota, come detto, con una Rx endorale e con un "occhio clinico" esercitato e "capace"! Mi lascia solo perplesso che abbia una parestesia omolaterale perchè il nervo alveolare inferiore è protetto da un canale che si chiama canale mandibolare, quindi è bene che la visiti, al più presto, un Chirurgo Maxillo Facciale o un Patologo Orale per avere una Diagnosi Sicura!Cordialmente Gustavo Petti , Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Estetica Dentale e del Sorriso e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Pubblicato il 18-12-2013
Gentile Sig. Aldo, probabilmente la perdita di sensibilità è dovuta ad una compressione sul nervo. Eliminando la compressione lentamente tutto dovrebbe risolversi. Ovviamente senza una visita la mia è solo una supposizione. Cordiali saluti
Pubblicato il 18-12-2013
Gentile paziente, il termine 'osteolisi radicolare' è generico e va fatto un approfondimento in sede ospedaliera anche con biopsia incisionale o escissionale, a discrezione del medico. La natura del suo problema, la diagnosi cioè, darà maggiori indicazioni sulla ripresa della sensibilità (prognosi). Cordiali saluti
Pubblicato il 18-12-2013
Tolto o curato il dente (quanto prima) la sensibilità con tutta probabilità tornerà. Agisca in fretta.
Pubblicato il 18-12-2013
Sig. Aldo, vediamo se riescono ad eseguire l'avulsione risparmiando il costo dell'anestesia per confermare la parestesia, scherzi a parte;osteolisi periapicale significa perdita d'osso, le varie patologie che presentano questo quadro radiografico variano dalle cisti ai tumori, nel suo caso non sappiamo nulla, per cui occorre una diagnosi certa che deve essere eseguita in ambiente ospedaliero, come le ha consigliato il suo odontoiatra. Ora non deve preoccuparsi del futuro dei sintomi, ma della diagnosi.
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