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Domanda di Odontoiatria

Risposte pubblicate: 5

Potrebbe trattarsi di un infiammazione delle gengive?

Scritto da Salvatore / Pubblicato il
Egregio dottore, sono un uomo di 46 anni e da diversi mesi ho un fastidio più o meno lieve ma costante negli spazi tra alcuni molari presenti in fondo all'arcata superiore e inferiore destra e un ingrossamento dei linfonodi sotto la mandibola (sempre sul lato destro). Questo fastidio si accentua durante la giornata, soprattutto quando, trovandomi fuori casa non posso lavare i denti e non posso usare il filo interdentale. Il fastidio si allevia quando faccio queste operazione e faccio sciacqui con acqua ossigenata o collutorio. Ho consultato il mio dentista che mi ha detto di non riscontrare problemi ai denti o alle gengive e che potrebbe trattarsi di un infiammazione delle gengive, legato ad un uso aggressivo del filo interdentale. Nonostante io abbia fatto più attenzione nell'uso di tale presidio non ho riscontrato un un significativo miglioramento. Da qualche tempo si è verificato un diradamento sulla barba, che il dermatologo mi ha diagnosticato come alopecia aerata e mi ha prescritto dei farmaci. Da qualche giorno provo un senso di vertigini e stanchezza. Questi sintomi possono essere legati tra loro e imputabili a un problema gengivale o dentale? Grazie per la sua risposta. Saluti Salvatore
 

Caro Signor Salvatore, c'è una contraddizione nel dire "il mio dentista che mi ha detto di non riscontrare problemi ai denti o alle gengive e che potrebbe trattarsi di un infiammazione delle gengive"! L'infiammazione, ossia la Gengivite o c'è o non c'è! I sintomi che descrive sono troppo generici e comuni a tante patologie Odontostomatologiche Dentali, Parodontali, di altra natura e addirittura di Natura Sistemica, per poterle dire qualche cosa! La sola cosa certa è che i sintomi, li ha e quindi ci deve essere per forza una Patologia in Atto, anche per l'ìingrossamento dei Linfonodi. Deve essere fatta una Visita Odontoiatrica e nulla più, per ora e come prima cosa! Legga nel mio profilo "VISITA PARODONTALE" che non è altro che una Visita Odontoiatrica completa. Bisogna visitarla clinicamente con due visite intervallate da una preparazione iniziale con curettage e scaling e serie completa di Rx endorali, modelli di studio e tanto altro. Visite con sondaggio parodontale in sei punti di ogni dente di tutti i denti e tanto altro e seconda visita di rivalutazione con risondaggio delle tasche che ora indicheranno la reale profondità delle stesse perché è stato escisso il tessuto di granulazione presente! Solo così si arriva ad una Diagnosi e ad una pianificazione terapeutica. Tramite la Visita Clinica e le Rx endorali, oltre a valutare visivamente il parodonto profondo, si valuta la eventuale sofferenza periradicolare o periapicale di tutti i denti. E' sempre più prudente che la visiti un Dentista, meglio se Parodontologo .visita Odontoiatrica è una visita complessa e per nulla semplice o scontata! E' la più alta espressione Medica e Clinica in Odontoiatria!non è altro che la Visita Odontoiatrica completa che noi facciamo a tutti i pazienti per qualsiasi motivo essi vengano e a prescindere dalla patologia per cui si rivolgono a me e a mia figlia! E' sempre più prudente che la visiti un Dentista, meglio se Parodontologo ed in questo caso esperto anche in Gnatologia, dato che l'eventuale patologia può anche doversi ricercare nella Gnatologia dell'apparato stomatognatico con palpazione delle ATM per saggiarne e valutarne i rumori e i movimenti dei condili e palpazione dei muscoli Masseteri e Pterigoidei che sono i primi ad andare in contrattura, specialmente gli Pterigoidei, in caso di Patologia della ATM e valutare le tre disclusioni incisiva o protrusiva, laterale sin e dx o canina e massimamente retrusa coi denti posteriori a contatto o Relazione Centrica con valutazione di Over Jet ed Over Bite e delle tre curve di compensazione, di Spee e di Wilson per il piano occlusale rispettivamente sagittale e frontale. La terza curva di Compensazione da valutare e quella di Monsen.Sarebbe eventualmente, ma lo deciderebbe solo il Dentista, opportuno anche uno studio con un arco facciale di trasferimento, essenziale per rilevare i rapporti spaziali delle sue arcate con la base cranica e per il montaggio dei suoi modelli di studio su un articolatore a valore medio per studiare la gnatologia della sua bocca e la sua clinica e le sue articolazioni con angoli di spostamenti come l'angolo o movimento di Bennet tra il piano sagittale ed il movimento del condilo in lateralità della mandibola che è la fotografia reale della sua patologia! Dato che ha una Alopecia aerata è imperativo sospettare una malattia focale, anche se molto rara! bisogna ancora ricorrere alla Clinica, Semeiotica Medica, Anamnesi, Diagnosi Differenziale, Diagnosi ed Analisi Ematologiche sul Paziente! Le avranno parlato di Malattia Focale per l'Alopecia! Però non si parla così, a naso, ma dopo averla Diagnosticata! Tralasciando il fatto che sia errata o giusta la Diagnosi di Malattia Focale, la malattia focale, per definizione Medica, è una malattia di organi sistemici a distanza che partono da un Focus infettivo che si trova in una "CAVITA' DEL CORPO UMANO COMUNICANTE CON L'ESTERNO". La Bocca,con le infezioni periapicali e parodontali è la più comune,ma se in bocca non si riscontra niente di "evidente", si cerca nelle altre cavità,se si è sicuri al 100% di Malattia Focale presente ed attiva(a questo punto mi permetta di dubitarne)ed allora si deve indagare - Apparato Genito-Urinario -Apparato Gastroenterico dal Faringe all'ano! -Seni paranasali e frontali ed etmoidali e naso e cavità adenoidale ed etmoidale! -Orecchio Esterno, Medio ed Interno e Rocca Petrosa -Condotti lacrimali ed occhio -Ghiandole e dotti ghiandolari - insomma tutto ciò che comunica con l'esterno Bisogna Valutare, oltre che la presenza di tasche parodontali anche la Vitalità dei denti con prove termiche al freddo ed al caldo e con visita clinica strumentale e sondaggio parodontale, come detto, confermando il sospetto diagnostico clinico con una Rx Endorale, dove necessaria, non con una OPT che non serve! Concettualmente i microbi presenti nella radice inviano fuori nell'osso le loro tossine a cui l'organismo risponde con la formazione cistica o granulomatosa per arginare l'infezione stessa e difendersi, e i corpi dei leucociti macrofagi che arrivano in massa, formano il pus. Tolti i microbi con la terapia endodontica per via ortograda (normale ) o retrograda, se fossero presenti ostacoli insormontabili come perni non rimovibili etc (chirurgica) le tossine non vengono più emesse e la zona di osteolisi (lisi dell'osso) scompare con rigenerazione dell'osso stesso. Le spiego. Bisogna valutare la Vitalità dei denti e se c'è una iperemia passiva da danno venoso che non è altro che una pulpite, non è reversibile e bisogna procedere alla terapia endodontica, se fosse una iperemia attiva con danno arterioso, la sofferenza pulpare sarebbe reversibile! Le spiego meglio:il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dallo stringere i denti o dal "picchiettarvi sopra" o dagli stimoli termici in questo caso (che si chiama iperemia attiva) il processo è reversibile, la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare, se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata,si ha pressione che può anche scatenare dolori forti formando la cosiddetta pulpite acuta,o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta, formando una pulpite cronica o meglio cronicizzata e le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, se non curata, muoiono = necrosi,e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx) intorno all'apice della radice = granuloma, cisti. Le lascio un Poster di una Gengivite e della sua Terapia! Cari saluti

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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Sig. Salvatore controlli se il suo odontoiatra è iscritto all'ordine dei medici se lo trova iscritto le consiglio di contattare il suo medico di base per la valutazione dei linfonodi.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Si, c'è una relazione fra tutto ciò che lei descrive e le infezioni dei denti. Quando è stato visitato è stata fatta una radiografia?? La visita può non essere sufficiente ma ci vuole la rx. Dalla sua descrizione si può pensare nettamente ad una infezione di origine dentale..

Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Purtroppo ci descrive una sintomatologia piuttosto generica, imputabile a problematiche sia dentali che parodontali, e anche sistemiche (cioè problemi di salute generale), e, senza radiografie né fotografie né visita clinica sarebbe corretto pronunciarsi. Per intenderci, potrebbe trattarsi di un problema di infiammazione gengivale diffusa al lato destro, ma come dirlo con certezza? L'unico consiglio serio che posso darle è farsi visitare da un Dentista esperto di Parodontologia e con una buona conoscenza di base di tutto il resto, effettuare quindi un'indagine anamnestica - ispezione intra e extra orale - Visita Clinica Orale Completa e Parodontale (valutando anche le articolazioni) - Esami Radiografici Specifici. In questo modo sarà possibile fare una diagnosi dettagliata del suo problema e valutarne le metodiche terapeutiche per risolverlo.
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Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Gentile Sig. Salvatore, i sintomi che descrive sono troppo generici per trarre conclusioni. Il suo dentista per escludere un problema parodontale ha eseguito un sondaggio e fatto delle radiografie endorali. Se no è azzardato dire che è tutto a posto. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)