Rottura del margine incisale dei due incisivi anteriori
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Chiedo cortesemente un’ opinione riguardo la rottura del margine incisale dei due incisivi anteriori subita da mia figlia a causa di un incidente scolastico. Ho avuto diverse opinioni specialistiche discordanti tra loro sulla ricostruzione. Siccome un dente ha subito un danno maggiore poiché la parte posteriore sembra sfaldata e si nota leggermente il colore rosa della camera pulparea in più si è intravisto un ematoma alla radice del dente, un dentista mi ha consigliato di ricostruire immediatamente onde evitare ulteriori solleciti alla polpa e sensibilizzazioni proteggendo la polpa con uno strato di dentina artificiale; un altro specialista mi ha consigliato invece di non farlo poiché il dente verrebbe trattato con sostanze chimiche che potrebbero provocarne la morte. Sono pertanto combattuta dalla decisione da prendere. Grazie
Pubblicato il 24-01-2008
Salve. Innanzitutto è necessario ricordare che in seguito ad un truma si verifica lo "stupore" pulpare: la polpa può non rispondere correttamente agli stimoli, quindi i segni di vitalità non sono certi nei primi giorni. La seconda premessa è legata al problema che se non proteggiamo la polpa essa andrà SICURAMENTE in necrosi. Tuttavia in seguito all'otturazione potrebbero verificarsi i problemi che giustamente il collega ha citato. Quindi tra il "forse va in necrosi" e "SICURAMENTE VA IN NECROSI" penso sia meglio scegliere il forse. La terza cosa da ricordare è che comunque il dente andrà seguito mensilmente (nei primi 6 mesi, poi diradando) per valutare la vitalità: se dopo 2 anni è ancora vivo significa che è stato fortunato. L'ultima cosa da ricordare è che il dente è molto reattivo fino a quando l'apice non è completo, poi lentamente la reattività (e quindi la possibilità che si salvi) si riduce; dipende quindi anche dall'età della sua bimba. Spero di aver chiarito i suoi dubbi e resto a disposizione per ulteriori chiarimenti. Fabrizio Andolfi
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Pubblicato il 24-01-2008
Vorrei sapere la bambina quanti anni ha,quanto tempo fa è successo,se ha avuto un dolore forte dopo il trauma ,se continua ad averlo,se le fa male alla percussione,se ha dolore spontaneo,se le fa male in corrispondenza dell'apice,se si è gonfiata la parte interessata,se le fa male al caldo e al freddo, si è scurito nel tempo. Sicuramente prima di ricostruirlo sarebbe importante sapere se è un dente che può rimanere vitale o no! è difficile fare una diagnosi senza vedere...
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Pubblicato il 24-01-2008
Sarebbe il caso di intervenire il prima possibile onde evitare ulteriori danni, ma per fare questo è necessario fare una visita direttamente sul paziente.
Pubblicato il 24-01-2008
buona sera:ovviamente anche io,come qualsiasi altro specialista,avrei bisogno di sapere la bambina quanti anni ha,quanto tempo fa è successo,se ha avuto un dolore forte dopo il trauma ,se continua ad averlo,se le fa male alla percussione,se ha dolore spontaneo,se le fa male in corrispondenza dell'apice,se si è gonfiata la parte interessata,se le fa male al caldo e al freddo, si è scurito nel tempo...;e' buona norma subito dopo un trauma almeno proteggere la dentina esposta con le dovute cautele,ma la prognosi puo' dipendere da molti fattori... La prassi comunemente seguita puo' essere diversa da caso a caso;nel caso di frattura degli incisivi permanenti esistono varie tecniche di restauro estetico e funzionale: il reincollaggio della parte fratturata, il restauro con resine composite, l'applicazione di faccette in resina o ceramica e, in ultima scelta, nel caso in cui la quantità di sostanza dentale residua fosse minima, il rivestimento totale con corone protesiche. Prima dell'intervento di restauro della corona può rendersi necessaria la terapia canalare dei denti che hanno ricevuto il trauma e se l'apice dentale non fosse ancora completamente formato si dovrà effettuare l'apecificazione. A parte il restauro con resine composite che richiede qualche cautela nell'utilizzo del dente, le altre soluzioni mirano al recupero, pressoché totale, della funzionalità.Solamente quindi dopo una attenta visita specialistica potrei meglio formulare una ipotesi di previsione. distinti saluti dr.Luca Bolzoni
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Pubblicato il 24-01-2008
Intanto vanno ricostruiti e dopo seguiti nel tempo per controllare l'evoluzione della polpa dentale.
Pubblicato il 24-01-2008
Salve. In mancanza di un esame obiettivo, o del riepilogo di esso da parte sua, posso solo darle alcune indicazioni generiche, sperando che in esse individui il caso della sua bambina. a) dente fratturato, non importa quanto, senza esposizione della polpa, che ha mantenuto la vitalità: senza dubbio la ricostruzione con compomeri proteggendo la polpa con cementi a base di idrossido di calcio. Sono prefreribili i compomeri per il rilascio di fluoro nel tempo e la loro assenza di tossicità. Va ricordato che, anche se la polpa non è visibile, attraverso i tubuli dentinali possono giungervi sostanze tossiche. b) polpa esposta (che si intravede in trasparenza e non emorraggica) con vitalità mantenuta: protezione della polpa con vari prodotti (io preferisco l'idrossido di calcio, anche se va sostituito spesso); dopo qualche tempo, di solito 4-6 settimane, si può procedere alla ricostruzione del dente. c) camera pulpare invasa con emorraggia (anche se non mi sembra il caso della sua bambina): pulpotomia, sempre con incappucciamento diretto del residuo pulpare e, se il dente rimane vitale, ricostruzione come sopra. d) come sopra ma con necrosi: purtroppo in questi casi si impone la terapia canalare con le conseguenze della stessa, data la giovane età (immaggino 8-9 anni). C'è da rciordare, come giustamente esposto dal collega in una delle risposte precedenti, che la reazione del dente può essere ambigua in seguito al trauma, conseguenza dell'edema che comprime le terminazioni nervose con relativa parestesia, rendendo di errata l'interpretazione del test pulpare. Si affidi dunque con fiducia al suo dentista che, pur se apparentemente può avere dato una risposta diversa da altri, è sicuramente la persona più qualificata perchè la sintomatologia e l'obiettività possono cambiare a distanza di poche ore. Cordialmente. Dr. Giuseppe Scandale.
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Pubblicato il 24-01-2008
Mi sembra un po' strano che uno vada dal proprio dentista e poi chieda pareri altrove. Se è così vuol dire che non ci si fida di quel che dice. Questi pazienti si chiamano "girastudi" perchè finché non trovano il dentista che fa quel che vogliono loro non sono contenti. I pareri sono stati già dati da altri competenti colleghi. Mi astengo dal darne altri. dr. Zeno Pagliai http://www.romadentisti.com
Pubblicato il 24-01-2008
Gentilissimo sig. Andrea Prima di esprimere delle opinioni mi piacerebbe conoscere l’età di sua figlia e sapere se è stata effettuata una radiografia endorale, da cui si possono evidenziare eventuali fratture ossee, ma soprattutto valutare la beanza degli apici radicolari. Dalla sua accurata descrizione credo di dedurre che si tratta di incisivi permanenti di cui un elemento dentale a subito danni più profondi rispetto all’ altro. Se esiste una buona stabilita degli elementi dentari e una reale vitalità e nessuna forma asessuale non ci sono controindicazioni alle ricostruzioni eseguite in diga, applicando tutti i protocolli di protezione della camera pulpare. Questo trattamento consente di proteggere la polpa dentale da eventuali insulti batterici e chimici , inoltre si avrà un recupero estetico. Purtroppo il rischio di necrosi infetta potrà sempre esserci, per cui dopo le ricostruzioni sono consigliati dei controlli a distanza della vitalità dei denti. Qualora dovesse avvenire il processo necrotico a carico degli elementi lesi si procederà al trattamento canalare adeguato senza interferire con le ricostruzioni. Le consiglio di farsi rilasciare un certificato medico dal primo medico che ha visitato sua figlia in modo di aver un risarcimento da parte dell’ assicurazione della scuola. Sono a sua completa disposizione per eventuali domande o spiegazioni. Dott. Ruffoni Diego ruffonidiego@virgilio.it
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Pubblicato il 24-01-2008
La frattura degli incisivi centrali superiori può rappresentare un grande trauma anche e soprattutto psicologico. Essi hanno un significato fisiognomico molto rilevante e, credo, quindi, lecita da parte del paziente cercare quante più informazioni possibili prima di procedere al trattamento specialistico. Anche la diversità dei punti di vista rappresenta essa stessa una conferma della complessità della questione. Personalmente la mia scelta professionale ricadrebbe su una ricostruzione estetica diretta in resina composita a cui far seguire, appena necessario, su delle faccette in ceramica integrale. Naturalmente il tutto da valutare attraverso una valutazione clinica del dente residuo e dei rapporti occlusali durante la masticazione e chiusura della bocca. Per quanto riguarda una eventuale risarcimento del danno, consiglio di rivolgersi ad un odontoiatra esperto in odontoiatria forense ovvero legale per la migliore valutazione medico-legale della lesione. Cordiali saluti. Dott. Emilio Nuzzolese
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Pubblicato il 25-01-2008
Gentile signor Andrea comprendo le sue preoccupazioni. va considerata intanto l'età della persona traumatizzata. Un paziente giovane che non ha ancora completato lo sviluppo radicolare del dente traumatizzato va controllato nel tempo con maggiore attenzione di un paziente più adulto. Se il trauma è occorso prima degli 8-9 anni l'apice radicolare del dente non si è ancora chiuso e la necrosi della polpa può portare in futuro a difficoltà nella cura canalare necessaria. L'eventuale presenza in radiografia di una zona di rarefazione ossea può essere più che un ematoma una zona di vuoto osseo dovuto al trauma, il che sicuramente richiederà il trattamento canalare del dente, oppure la rappresentazione radiografica dei tessuti di formazion dell'apice radicolare. il fatto che si può intravedere il colore rosa tipico della polpa dentaria deve accendere un campanello di allarme sulla possibilità che quel dente possa mantenere il suo stato di vitalità. Io personalmente ho trattato diversi elementi traumatizzati ed ho potuto appurare che qualunque intervento di disperato mantenimento della vitalità pulpare porta ad un successo o ad un insuccesso solo ed esclusivamente per il tipo e l'intensità del trauma subito. Il comportamento che assumo in questi casi è quello di attendere almeno 15 giorni prima di verificare la vitalità pulpare con il test del freddo. Appurata la necrosi procedo al trattamento canalare. Se il dente è vitale procedo alla ricostruzione e controllo la vitalità nel tempo con test di vitalità e rx almeno una volta l'anno. Una cosa ho potuto appurare: nel tempo una gran parte dei denti rimasti vitali presentano calcificazioni all'interno del canale fino alla completa scomparsa del canale stesso con associato scurimento del dente. Il consiglio che io posso darle è di controllare che l'apice radicolare sia chiuso, dopodichè di richiedere la devitalizzazione del dente. una buona devitalizzaione eseguita con metodo risolve e previene molti problemi che in futuro potrebbero occorrere nonchè evita variazioni di colore. In ogni caso non carichi di ansia il problema che alla fine è andata bene. Tanti Auguri e se ha voglia mi tenga informato. alessandro.gionfriddo@tin.it
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Pubblicato il 25-01-2008
Salve Sig.Andrea, bisognerebbe sapere l'età di sua figlia, e vedere con una radiografia endorale se eventualmente gli apici radicolari di questi due denti sono beanti o meno, ossia nn presentano il normale restringimento all'apice al termine della radice, cosa che accade in genere in eta' precoce dai 6-8anni per gli incisivi. In questo caso anche se c'è lesione all'apice della radice(lesione infiammatoria periapicale dovuta probabilmente al trauma intrusivo)la prognosi può essere più favorevole; e se anche la polpa è esposta, ma non contaminata (e questo accade quando nn intercorre molto tempo dal trauma max 24 ore e non è il suo caso suppongo) o si ricostruisce semplicemente il dente con dei materiali compositi e un sottofondo di idrossido di calcio puro/resinoso direttamente sulla polpa controllando poi il dente nel tempo radiograficamente, oppure si può cercare di fare una pulpotomia camerale(si asporta una piccola porzione di polpa "esposta")si mette un sottofondo di idrossido di calcio puro si controlla dopo qualche mese se si è formato una nuova banderella di tessuto dentinale e se formato, si ricotruisce definitivamente in composito, controllando nei mesi successivi con delle radiografie endorali. Se invece l' apice non è beante ma ben formato(lo valutiamo in rx), il dente va trattato endodonticamente,(terapia canalare) e poi ricostruito. In entrambe le situazioni bisogna agire nel più breve tempo possibile. Cordiali Saluti Dott. Vincenzo Bifaro vinbi@inwind.it
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Pubblicato il 25-01-2008
Concordo con quanto detto dai colleghi. Importante sapere l'età , quando abbia subito il trauma e valutare radiologicamente la regione periapicale. Cordiali saluti Dott. Alberto Rocco
Pubblicato il 25-01-2008
Gentile Andrea, Lei che è attento alla salute di sua figlia,non fidandosi del parere del suo dentista, chiede ad altri. E ne riceve una quantità.Fino ad ora 12.Ho iniziato a leggerli e,le assicuro, sono molto ben fatti.I miei colleghi sono veramente molto preparati. Sono vecchio e posso complimentarmi con loro per la loro diligenza. Non posso aggiungere altro(io poi mi occupo solo di ortodonzia). La esorto solo di non perdere tempo. Cordiali saluti E.Spagnoli
Pubblicato il 25-01-2008
Buona sera , Sig. Andrea mi affretterei ad intervenire al ripristino degli elementi fratturati . Sara' opportuno che lo specialista valuti attentamente che la polpa non sia esposta. Consiglierei l'incappucciamento diretto con idrossido di calcio a protezione della polpa, seguito da un cemento vetro -ionomero che ricopra l'idrossido di calcio ed in seguito la ricostruzione della corona con materiali compositi. Sara' logico monitorare la vitalita' del dente e valutare la regione periapicale con apposite lastrine radiologiche. cordiali saluti Dott. D. Guzzo
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Pubblicato il 27-01-2008
Rispondo per un personale contributo relativo al trattemento delle fratture dello smalto incisale. Premessa non superflua, la valutazione clinica è indispensabile. Intendendo con ciò il tempo intercorso dall'evento traumatico, mobilità e/o dislocazione dell'elemento, sensibilità termica ( il dente risponde all'applicazione di ghiaccio?)... Perchè il valore di suddetti parametri possono spostare in modo significativo le scelte possibili. Detto ciò trovo scorretto il suggerimento di non intervenire per via "di sostanze chimiche". Mi sembra un suggerimento portato ad assolvere le comuni paure dei genitori, ma privo completamente di serietà e competenza medica. Comunque, ed a maggior ragione se è visibile in trasparenza il rosa della polpa dentale, è opportuno intervenire e velocemente per ricostruire e proteggere quanto è presente al momento. Lasciando tanto tessuto vitale così esposto agli insulti termici e tattili, lo si condanna irrimediabilmente. E dunque se, per via del trauma primitivo, o del mio "non intervento" il risultato potrà essere in futuro una devitalizzazione, vorrei arrivarci invece sapendo di aver provato a far qualcosa proprio per evitarla. Peraltro oggi esistono sistemi chimici adesivi, e tecniche, molto meno lesivi per i tessuti vitali dr Dario Galli
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Pubblicato il 29-01-2008
Non è detto che questo elemento vada per forza in necrosi, voglio ricordare la REATTIVITA' dei denti giovani. Sicuramente il dente va ricostruito con materiali compositi, la polpa va protetta usando un sottile strato di Life, dove è più visibile la polpa in trasparenza ed io usarei un adesivo duale, perchè è meno aggrassivo di un adesivo normale. La vitalità del dente va controllata spesso, e quando non risponde più a stimoli termici, elettrici o pressori, deve essere eseguita una terapia canalare. Dott. Gerardo Cafaro
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