Le iniezioni possono provocare reazioni avverse?
Scritto da Tiziana / Pubblicato il
Gentili Dottori, Poco più di 20 giorni fa il mio dentista ha eseguito nella parte superiore della mandibola la devitalizzazione del premolare 1 e l'otturazione del 2 e del 3 premolare (già otturati anni fa ma nuovamente cariati) Dicendomi che benché ci fosse una voragine i denti erano stati salvati. Tornata a casa ho avuto fastidio e dolore nel punto dove era stata praticata l'anestesia ma in 3/4 giorni è passato e non ci ho dato peso. Una sera durante il pasto ho sentito una fitta violenta nel punto dove sono stati curati i denti. Come una stilettata e si è presentata nei giorni seguenti specie ingerendo alimenti caldi o freddi. Tornata dal dentista mi ha fatto una lastra ma non riusciva a capire quale dei due denti mi facesse male ... battendo il ferro sui denti nessuno mi faceva male. Poi ha deciso di aprire e devitalizzare il premolare 2. Ovviamente mi ha fatto una seconda anestesia con conseguente fastidio e dolore alla gengiva. Dopo due giorni sono tornate le stilettate sempre nello stesso punto e ora nel punto dell'iniezione di anestesia ho un dolore forte ed è in corrispondenza della narice quindi molto in alto. Mi viene il dubbio che tutto il dolore è una conseguenza dell' anestesia e non (come diceva lui) causato dalla carie arrivata al nervo (ma come è possibile che un dente ripulito, dichiarato salvo possa poi dopo 20 g. aver bisogno di devitalizzazione??? E mi chiedo: Le iniezioni possono provocare reazioni avverse? infezioni? ... Dalla lastra non si vede se un dente è sano o perduto? Grazie in anticipo per le vostre opinioni. Tiziana
Pubblicato il 03-11-2014
Cara Signora Tiziana, la risposta alle sue domande spetta al suo Dentista. In ogni caso la Risposta la si ha facendo una visita Clinica Odontoiatrica Totale e Completa. Legga sul mio profilo "VISITA PARODONTALE" che poi è la Visita Odontoiatrica che io Parodontologo ma anche Odontoiatra ed anche Medico faccio sempre, così come mia figlia Claudia, per qualsiasi motivo un paziente venga da noi!Ma scusi il suo Dentista l'ha visitata? Queste sono "sciocchezze" ma importanti lo stesso . Non è con mente "medica" che, stando naturalmente a quanto lei dice, abbia affrontato la patologia di cui ha sofferto e di cui soffre! Basta fare delle prove termiche dal Dentista. Può essere in causa anche il molare che magari sta andando in pulpite danneggiato dalla presenza e dal contatto, immagino, del dente del giudizio in disodontiasi. Per il diffondersi dei dolori a tutti i denti e per il solo dolore pulsante, sappia che sono descritti sintomi che possono riconoscersi in Sinalgie ossia dolori a partenza da altre zone della metà omolaterale della bocca o del massiccio facciale e quindi di altri organi, dolori che si chiamano appunto Sinalgie , ossia una serie di Sintomi che sembra che ora partano da un punto ora da un altri e così via. Le Sinalgie sono sintomi che, praticamente, per incapacità del nucleo caudato del cervello a cui arrivano tutti gli stimoli dolorosi di una metà della bocca e del massiccio cranio-facciale, possono provenire non dal dente in causa ma da denti o parodonto anche lontano o da altri organi. Ha bisogno di due visite intervallate da una preparazione iniziale con curettage e scaling e serie completa di Rx endorali, modelli di studio e tanto altro. Visite con sondaggio parodontale in sei punti di ogni dente di tutti i denti e tanto altro e seconda visita di rivalutazione con risondaggio delle tasche che ora indicheranno la reale profondità delle stesse perché è stato escisso il tessuto di granulazione presente!Solo così si arriva ad una Diagnosi e ad una pianificazione terapeutica. Tramite la Visita Clinica e le Rx endorali, oltrea valutare visivamente il parodonto profondo, si valuta la eventuale sofferenza periradicolare o periapicale di tutti i denti. E' sempre più prudente che la visiti un Dentista, meglio se Parodontologo. valutare la Vitalità dei denti e se c'è una iperemia passiva da danno venoso che non è altro che una pulpite, non è reversibile e bisogna procedere alla terapia endodontica, se fosse una iperemia attiva con danno arterioso, la sofferenza pulpare sarebbe reversibile! Le spiego meglio: il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dallo stringere i denti o dal "picchiettarvi sopra" o dagli stimoli termici in questo caso (che si chiama iperemia attiva) il processo è reversibile, la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare, se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata, si ha pressione che può anche scatenare dolori forti formando la cosiddetta pulpite acuta o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta, formando una pulpite cronica o meglio cronicizzata e le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, se non curata, muoiono ossia vanno in necrosi e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx) intorno all'apice della radice, ossia un granuloma, cisti. Poi una visita Gnatologica e conservativo-endodontica accurata ed una visita Parodontale e una visita o almeno una anamnesi ed una semeiologia sistemica e stia certa che si arriva ad una diagnosi. Tenga inoltre presente che la visita Odontoiatrica deve essere totale. Cari saluti
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Pubblicato il 03-11-2014
L'iniezione può lasciare postumi di dolenzia che progressivamente vanno a regredire ma difficilmente altri disturbi, l'otturazione se molto ampia e vicino alla polpa dentaria può stimolarla ed irritarla provocando fastidi/ dolori spontanei o da stimolo sì da richiedere la devitalizzazione. Cordiali saluti
Pubblicato il 03-11-2014
Gentile Tiziana, l'ago della anestesia può raramente causare un piccolo edema ed una piccola dolenzia nel punto di iniezione ma dopo pochissimo tempo il problema è risolto e pertanto i suoi dolori non possono in alcun modo dipendere dalla anestesia. E' necessario effettuare una corretta diagnosi con una visita accurata, test di vitalità, sondaggio gengivale ed analisi delle radiografie. Solo con una giusta e corretta diagnosi si può procedere ad una corretta terapia. Senza una diagnosi è ovvio che si proceda per tentativi che di solito non possono risolvere il problema se non con molta fortuna. Cordialmente
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Pubblicato il 03-11-2014
Sig. Tiziana, controlli se chi opera su di lei è iscritto all'ordine dei medici, se non lo trova iscritto tutti i suoi dubbi sono leciti. Se lo trova iscritto troverà anche tutte le corrette spiegazioni alle sue domande.
Pubblicato il 03-11-2014
Un'anestesia di per sé può lasciare un po' di indolenzimento nella zona interessata, solitamente reversibile nel giro di qualche giorno (a meno che non si sia "toccato" direttamente un nervo creando una piccola lesione / trauma, come può avvenire più frequentemente nell'anestesia tronculare con blocco del nervo alveolare inferiore). Probabilmente il problema rimane di tipo dentale (è possibilissimo che un dente, anche dopo venti giorni, crei problemi in questo senso, soprattutto quando il trattamento si avvicina in maniera importante alla polpa dentaria), e, da quello che ho capito, è lì che il collega si è concentrato.
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