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Domanda di Ortodonzia

Risposte pubblicate: 9

Mi è stata diagnosticata una terza classe con occlusione erronea delle due arcate

Scritto da Filippo / Pubblicato il
Salve a tutti: sono uno studente di 23 anni e, quando ero più piccolo, mi è stata diagnosticata una terza classe con occlusione erronea delle due arcate dentali (come visibile dalla foto, la superiore non avanza ma coincide, con l'inferiore.. in realtà neanche perfettamente). Da piccolo, il mio dentista mi offrì una soluzione con un apparecchio dentale mobile seguito da un fisso e un eventuale baffo ma io, un pò perchè piccolo un pò perchè non avevo fiducia nel mio dentista, rifiutai pensando di potermi tranquillamente operare in futuro e risolvere il problema. Ora: io non ho problematiche forti, in termini di occlusione, quando mangio o pratico le mie normali attività che richiedono la masticazione, tuttavia mi da un forte disagio in termini estetici e la terza classe di cui sono affetto, e l'ipoplasia dello smalto di cui soffro, con conseguente decalcificazione dell'incisivo laterale sinistro e del canino sinistro: c'è mancanza di smalto con un inestetica discromia tra il colore dello smalto dell'intero dente e queste chiazze, più bianche del colore del restante dente. Come possibile risolvere le mie due problematiche, cosa consigliate? grazie in anticipo e buona giornata e lavoro a voi. Pur sapendo della pochezza delle informazioni che vi sto dando, sono due diagnosi che mi son state fatte da due dentisti della mia città, ma preferirei avere un consulto generale, da parte vostra, per sapere quali potrebbero essere le probabili soluzioni.
Mi è stata diagnosticata una terza classe con occlusione erronea delle due arcate
Gentile Filippo, appare pittosto difficile fare una diagnosi solo basandosi su di foto peraltro parziale della sua situazione. Una diagnosi si basa sull'analisi di numerosi fattori come ad esempio una visita accurata con rilievo delle impronte montate su articolatore, tracciato cefalometrico su telecranio, ed altre informazioni. Solo in questo modo si può stilare una diagnosi corretta e pianificare una corretta terapia. Dalla sua foto sembrerebbe di essere in presenza di una terza classe che essendo una malocclusione complessa necessita di una approccio multidisciplinare che coinvolge anche il chirurgo maxillo-facciale. Le consiglio di affidarsi ad un buon dentista che potrà studiare meglio la sua situazione clinica e che si avvalga della consulenza di una collega chirurgo per valutare con attenzione il suo problema. Cordialmente
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Scritto da Dott. Tersandro Savino
Tivoli (RM)

Sig. Filippo, per fare diagnosi oltre il quadro clinico occorrono tutti gli accertamenti diagnosti, che lei non menziona. Per cui con una sola foto non possiamo dire nulla, probabilmente lei sarà un caso chirurgico ortodontico ma non lo possiamo affermare.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Caro Signor filippo, buongiorno. Inutile "Piangere sul Latte Versato"! Per quanto riguarda il problema estetico di discromia, si tranquillizzi perché è risolvibile in "mille modi"! Ovviamente Bisogna Fare una Diagnosi Clinica e Semeiologica ed Anamnestica ma si risolve! Stia sereno! Per la Disgnazia, sappia che le disgnazie di terza classe scheletrica, ossia la terapia ortopedica di avanzamento del mascellare è molto più efficace prima che avvenga la "saldatura" delle suture ossee pterigo-mascellari processo che avviene intorno ai 7 anni circa e anche prima,quindi un progenismo va corretto di regola prima dei 5 anni, con vari apparecchi tra cui la maschera di Delaire con cui si ottiene un avanzamento del mascellare superiore con trazioni elastiche posizionate tra un arco intraorale ed una apparecchiatura extraorale o con le SIM (Elastici interni tra arcate dentarie). La PCF, acronimo di Placca Funzionale di Cervera Bracco è forse da preferire essendo in assoluto la migliore esistente anche perché è stata studiata, derivandola da quella di Cervera, da una delle più prestigiose Scuole di Ortodonzia che è quella del Professor Bracco dell'Università di Torino. Però sempre coi limiti di inizio terapia ideale, prima dei 5 anni. Ora, come posso risponderle senza visitarla, dato che ha 23 anni ed le suture ossee pterigo-mascellari sono ormai da tanti anni chiuse ed il suo "Scheletro" è ormai in via di "stabilizzazione" per non dire stabilizzato, per così dire? Le posso solo dire che la terapia è solo Chirurgica a meno che non ci si accontenti di un compromesso regolarizzando di più i rapporti dento dentali, valutazione che è solo clinica e dopo aver fatto un ceck up e cefalometria ortodontica e valutata la fisiopatologia della lingua! C'è un problema, però, facendo ortodonzia in una situazione come la Sua. Se lo spostamento dei denti fosse anche rotatorio e non solo "corporale" ed avesse un tavolato corticale osseo sottile vestibolarmente, si potrebbero formare recessioni Gengivali. Come Parodontologo ne ho visti tanti di casi così, di Recessioni post-Ortodontiche per non adeguata valutazione dello spessore osseo o non completo controllo , anche per necessità corrette, ovviamente, dello spostamento dei denti nella base ossea. (in Lei non si possono ottenere spostamenti scheletrici che si possono ottenere solo con la Chirurgia Ortopedica-Ortodontica). Ci deve essere una strettissima relazione di forma ed armonia tra Denti, Gengive, Linea di Giunzione Mucogengivale ed osso sottostante, perché ci sia salute dell'Unità Dentale (Dente e suo Parodonto ossia Tessuto di sostegno, Osso e Gengiva e Ligamento Parodontale). Tutti questi organi devono essere in equilibrio tra di loro per avere quello che gli "Statunitensi" chiamano "Natural smile", "Sorriso naturale", che è dovuto ad una proporzione tra "pink aesthetics" and "white aesthetics", ossia tra l'estetica rosa (dovuta alle gengive) e l'estetica bianca (dovuta ai denti). Bisogna fare una visita mucogengivale per le Recessioni stabilendo soprattutto la quantità e qualità di Gengiva Aderente Presente e la Profondità del Fornice, in tutta la bocca. In parole semplici, intorno al dente, ci deve essere la Gengiva Rosa che circonda i denti e che aderisce all'osso sottostante e non la mucosa Alveolare che è quella violacea, elastica, che forma il fornice e si riflette sulle labbra e le Guance. La cosa più importante è stabilire se ci sia o no insufficienza di Gengiva Aderente. La linea di giunzione mucogengivale, che separa la gengiva aderente dalla mucosa alveolare, non deve essere, praticamente, stata raggiunta dalla recessione. Se così fosse, invece, la salute del parodonto che sostiene il dente sarebbe compromessa perché la Mucosa Alveolare non è adatta a fungere da Gengiva Marginale e dare l'attacco epiteliale al dente e resistere ai traumi del bolo alimentare. In una recessione, quindi il primo e più importante "scopo" è quello di ricreare intorno al dente, una banda sufficiente di Gengiva Aderente. I problemi Estetici vengono "dopo" anche se importanti. Esistono interventi per raggiungere sicuramente il primo traguardo ed esistono altri interventi per raggiungere anche il secondo. Basta fare una corretta Diagnosi ed una Corretta Terapia. Cari Saluti
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Purtroppo la risposta é in una visita Ortodontica dettagliata presso un Ortodontista di riferimento e in uno studio che sia o che diventi di fiducia. Servono molteplici elementi diagnostici che lei non fornisce, e solo, ripeto, nelle mani di un Ortodontista hanno un senso, considerando anche la complessità della malocclusione dento scheletrica di terza classe parzialmente compensata e associato ad una anomalia strutturale dello smalto (comunque secondaria).

Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Gentile Sig. Filippo, una diagnosi con relativa terapia non di fa da una fotografia. Una macchia bianca non necessariamente è una ipoplasia dello smalto e una terapia di una terza classe è complessa e richiede un attento studio. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)

Ovviamente sembra una terza classe chirurgica trattabile con ortodonzia e chirurgia, necessario uno studio con impronte radiografie e foto onde valutare bene le caratteristiche scheletriche e dentali, oltre ad una approfondita valutazione clinica. Cordiali saluti

Scritto da Centro medico Vesalio Padova
Padova (PD)
Venezia (VE)

Gentile Filippo, Lei ha bisogno di una diagnosi specialistica .... un 'check up ortodontico" che comprende 6 punti: 1) Sistema di Visualizzazione Assistita con Telecamera Intraorale che consente al paziente di vedere sul monitor il suo status intraorale e di implementare la diagnosi specialistica e la collaborazione, la prevenzione e la fiducia. 2) Impronte preliminari + Studio dei Modelli in gesso che riproducono fedelmente l'arcata dei denti superiore ed inferiore. (Per studiare la discrepanza tra le arcate) 3) Studio Cefalometrico computerizzato delle Radiografie della testa (servono per conoscere la componente dentale e/o scheletrica della sua malocclusione ) 4) Set di Fotografie extraorali ed intraorali (servono per conoscere, migliorare ma sopratutto non peggiorare l'estetica del volto ed il suo profilo) 5) Visualizzazione virtuale del Risultato del Suo trattamento ortodontico attraverso i "prima e dopo" di pazienti con la sua stessa malocclusione. 6)Copia su supporto CD-ROM e/o cartaceo del check up ortodontico che può usare se non desiderasse proseguire presso qualsiasi studio dentistico. In bocca al lupo ed occhi aperti 😉

Dr. Pietro Leone
Viale Antonio Gramsci, 18, 80122 Napoli (NA)
Telefono: 081 032 1190
Sito web: www.studiodentisticoleone.it

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Scritto da Dott. Pietro Leone
Napoli (NA)

Segua le indicazioni dei colleghi ed in particolare del dr. Leone che le sta vicino ed ha ottimi progetti per lei. Le discromie si correggono molto facilmente con dei compositi. La III classe sembra severa e non credo sia facile un trattamento senza chirurgia. Ma prima c'è da seguire l'iter indicato

Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Solo dopo una visita ed un'analisi per la sua classe si può capire la diagnosi e programmare la terapia. Solo con la chirurgia si potrà sistemare la sua 3a classe. Parlo di chirurgia perchè lei parla di disagio così come è e solo la chirurgia può veramente cambiare i rapporti fra le arcate e normalizzare il suo aspetto. Per la discromia il suo dentista di fiducia potrà sistemarla. Cordialmente

Scritto da Dott. Edmondo Spagnoli
Lecco (LC)