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Domanda di Ortodonzia

Risposte pubblicate: 9

Dovrei affrontare il percorso per la risoluzione della mia terza classe ortodontica

Scritto da Federica / Pubblicato il
Buongiorno, mi chiamo Federica e ho 31 anni. Sono una terza classe ortodontica-chirurgica e dovrei affrontare il percorso per la risoluzione della mia dismorfosi. Ho effettuato diversi consulti e ho complessivamente due strade possibili: La prima prevede il percorso classico ortodonzia prechirurgica + intervento + ortodonzia post chirurgica. L'apparecchio che mi è stato proposto è il Damon, che mi è stato descritto positivamente in termini di tempi di trattamento e capacità di espandere le basi ossee e rispettare anche il parodonto (io ho purtroppo diverse recessioni gengivali. La seconda strada è invece la tecnica SurgeryFirst con ortodonzia post chirurgica con apparecchio Invisalign. Sono ovviamente perplessa per la diversità dei due percorsi. In merito ai due apparecchi, vorrei capire se qualcuno può spigarmi i vantaggi/svantaggi in maniera disinteressata, pur consapevole che varia da caso a caso. VI ringrazio. Cordiali Saluti.
Buongiorno a Lei, Cara Signora Federica. E' vero sì che le forze sono minimizzate con il sistema Damon ma da qui a dire che venga "Rispettato" il Parodonto, specialmente profondo, ce ne vuole!!! Per di più afferma di avere Recessioni Gengivali; le consiglio di farsi visitare da un Parodontologo prima dell'inizio della terapia Ortodontica quale essa fosse! Infatti la morfologia delle recessioni è varia: possono assumere l'aspetto di fessure verticali che attraversano la banda di gengiva aderente (fessure di Stilman), oppure di perdita parziale o totale della gengiva aderente che ricopre la radice. La classificazione più comune è quella di MILLER, che prende in considerazione l'aspetto clinico e lo stato osseo interprossimale, in particolare delle piramidi ossee sottopapillari: prima classe ; recessioni che non si estendono fino alla giunzione mucogengivale e nelle quali non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali. seconda classe ; recessioni che raggiungono o superano la giunzione mucogengivale, non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali terza classe ; recessioni che superano o raggiungono la giunzione mucogengivale con perdita di osso o tessuto molle apicalmente alla giunzione amelocementizia, ma coronale all'estremità apicale della recessione. quarta classe ; recessioni che superano la giunzione mucogengivale con perdita ossea interprossimale fino ad un livello apicale rispetto alla base della recessione. La scelta del trattamento Ogni recessione ha il suo intervento d'elezione: i parametri più importanti da valutare, a tale proposito, sono l'integrità dell'osso alveolare e la qualità del tessuto aderente. E' ovvio che se non esiste deiscenza alveolare, la condizione è senz'altro più stabile che non se esista invece la deiscenza. Condizione più labile e da considerare poi quella in cui si sia "perduta" la gengiva aderente e sia rimasta solo la mucosa alveolare, cedevole, elastica e quindi non perfettamente idonea a fungere da attacco epiteliale. E' quindi di primaria importanza accertare se la recessione abbia creato un difetto funzionale dovuto alla perdita totale della gengiva aderente. Il trattamento dovrà tendere a ottenere la completa ricopertura della radice denudata, senza venir meno però allo scopo principale dell'intervento stesso, che è quello di creare una zona di gengiva aderente intorno alla recessione. Gli interventi di elezione sono molti, tra questi: Innesto Libero di Gengiva , Il riposizionamento coronale del lembo (CAF) e sue varianti , Lembo Peduncolato Ruotato , Il riposizionamento laterale del lembo , Lembo con doppia papilla , Innesto bilaminare e sue varianti, Il lembo semilunare secondo Tarnow , lembo coronale posto a copertura di una membrana secondo i principi della GTR , amelogenine sulla superficie radicolare ,(veda nei miei Casi Clinici, ci sono tanti lavori, cliccando il mio nome ed entrando nel mio profilo). Il dolore agli stimoli termici o chimici lo da una carie o se no un denudamento della radice o per una recessione gengivale o per una tasca parodontale; si faccia visitare da un Parodontologo; le lascio una foto di recessioni gengivali curate con innesti liberi, legga nel mio profilo sotto pubblicazioni Recessioni Gengivali : Lembo semilunare, POI RECESSIONI GENGIVALI : Lembo Riposizionato Lateralmente,POI RECESSIONI GENGIVALI: LEMBO CON DOPPIA PAPILLA (Bipapillare secondo tecnica di Goldman), in una grave terza classe di Miller, POI RECESSIONI GENGIVALI : Lembo peduncolato ruotato, POI RECESSIONI GENGIVALI : Innesto libero di gengiva con tessuto connettivo autogeno e protezione della zona donatrice con lembo a spessore parziale, POI RECESSIONI GENGIVALI: Trattamento chirurgico con lembo a riposizionamento coronale e innesto libero di gengiva, POI RECESSIONI GENGIVALI : Innesto libero di gengiva.Le lascio un Poster di recessioni gengivali e loro terapia. Le preciso inoltre che i risultati ottenuti con gli interventi chirurgici parodontali mucogengivali di terapia delle Recessioni, sono stabili nel tempo. Se dovesse rincominciare a progredire la recessione in modo "continuo, cosa quasi impossibile", la velocità con cui si formerebbe, si approfonderebbe alla velocità di circa 1/7 di mm. all'anno o in casi molto rari al massimo di 1/3 di mm l'anno. Dato che funzionalmente il recupero della gengiva aderente è di almeno 3-5 mm e più, capisce che occorrerebbero veramente tantissimi decenni prima che si possa riformare una recessione, nell'improbabile e raro caso in cui rincominciasse la patologia. Questo lo spiego perché da alcuni Colleghi, purtroppo, per Ignoranza, ho sentito dire che le recessioni sono incurabili perché il tempo annulla prestissimo gli interventi. Niente di più falso!!! Ovviamente deve essere un Parodontologo ad attuare queste Terapie, se necessarie! Ripeto che E' di primaria importanza accertare se la recessione abbia creato un difetto funzionale dovuto alla perdita totale della gengiva aderente. Si metta in "mani buone" di un Eccellente Parodontologo e Gnatologo. Parodontologia e Gnatologia camminano insieme, quindi un buon Parodontologo è anche Gnatologo, così come un Buon Dentista ha sempre una mentalità Parodontale e Gnatologica che gli consentono di fare qualsiasi terapia di qualsiasi Specialità Odontoiatrica, anche solo Generica come la conservativa, senza prescindere dal Parodonto e dal giusto rapporto Gnatologico che ci deve essere tra le arcate, i denti viciniori e gli antagonisti e le disclusioni canine, incisive ed in Relazione Centrica e ovviamente le ATM (Articolazioni Temporo Mandibolari). Oggi tra l'altro esistono nuovi materiali come matrici in collagene 3D per la copertura di recessioni che sono una validissima alternativa agli innesti di tessuto epiteliale e/o connettivale autologo, ossia prelevato dal paziente, con indubbi vantaggi sia per il paziente che per il Parodontologo, sempre e solo quando ci siano però le condizioni Cliniche per farlo! Le lascio un Poster di alcuni tra i tanti interventi che ha a disposizione il Parodontologo per la Terapia di Patologie Recessive come le sue! Sempre che debbano essere curate! Bisogna valutare bene lo spessore del tavolato osseo vestibolare , la presenza di adeguata solida banda di gengiva aderente perché lo spostamento per "rotazione sul fulcro del dente, disloca in fuori, vestibolarmente, l'apice del dente stesso ed ho visto purtroppo troppe Recessioni gravissime con deiscenze ossee solo perché l'Ortodontista non aveva considerato queste valutazioni!La diagnosi Ortodontica è cosa seria e dipende da una infinità di problemi da valutare con accurato check up ortodontico e cefalometria, su Teleradiografia, che misura delle semirette che individuano dei piani e degli angoli in base a cui si fa una diagnosi e si prospetta una terapia ortodontica e che è compreso in più visite, rilievi di dati e soprattutto uno studio a "tavolino" dei problemi da correggere; è come una progettazione matematica di una espressione, di un problema che la cui soluzione è in una sequenza di espressioni , numeri e dati e, chiedere quello che chiede lei per l'ortodonzia, sarebbe come chiedere ad un matematico il risultato di un problema senza fargli fare tutti i "passaggi" che lo possano portare alla soluzione richiesta. Vede, siamo entrati in concetti complessi! Come posso risponderle, Professionalmente, quindi? questo lunghissimo discorso che spero non l'abbia tediata, è per spiegarle e farle capire che le patologie dell'apparato stomatognatico (La bocca nel suo intero) sono complesse e richiedono Cultura, Intelligenza e Capacità Clinica oltre che Terapeutica! Bisogna valutare il "discorso miofunzionale e di postura della lingua" e sappia che le valutazioni da fare sono molto più complesse di quanto creda. Oggi esistono esami elettromiografici di superficie per l'analisi funzionale e non solo morfologica che misurano le attività elettromiografiche in occlusione centrica con contrazione di gruppi muscolari specifici in particolari e diverse situazioni contrattili e registrando degli indici ben precisi. Ora esistono anche teleradiografie particolari che permettono di sovrapporre lo scheletro e il profilo fotografico per meglio fare queste valutazioni (stereofotografia che sincronizza il viso del paziente con il volume osseo, quindi, volumetrica). Banalmente forse, per lei, le dico : "Senza tutto questo che le ho spiegato, non posso rispondere, in modo professionale, deontologico e corretto"!!! Cari saluti
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Entrambe le metodiche sono oramai predicibili e "sicure". Ha una storia maggiore alle spalle la prima strada, ma non per questo è necessariamente meglio della seconda. Quello che è più indicato per il suo specifico caso clinico, lo sanno soltanto i gruppi di operatori colleghi che la stanno seguendo (dato che si parla di trattamenti combinati chirurgici, ortodontici e parodontali), non possiamo suggerirglielo noi via internet purtroppo. Tenga conto, che presumibilmente, entrambe le strade portano a risultati quanto meno simili.
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Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Gentile Sig. Federica, rispondere è arduo perché non conosciamo a fondo il suo caso. La tecnica SurgeryFirst è più veloce, ma ovviamente come tutte le cose veloci non sempre è la migliore. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)

Sig. Federica, la pubblicità in odontoiatria ne racconta di tutti i colori anche nelle marche delle tecniche ortodontiche, portando il povero paziente a scegliersi una marca. Non esiste un caso uguale ad un altro e tutte le tecniche ortodontiche sono valide, ma le migliori sono quelle che decide l'odontoiatra dopo lo studio del caso, perchè funzionano secondo l'intelligenza e l'esperienza dell'operatore. Le consiglio di non prendersi alcuna responsabilità di scelta e lasciare queste responsabilità a chi conosce la materia.
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Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Alle ottime risposte dei colleghi, aggiungo che la terza classe ha componenti genetiche. ma spessissimo anche componenti acquisite, come la respirazione orale e il difetto della postura linguale. Se sono presenti queste componenti, bisogna lavorarci seriamente sopra, prima durante e dopo i trattamenti perchè sennò c'è sia il rischio di recidiva post ortodontica o ortodontico chirurgica, che la possibilità di un indebolimento parodontale.

Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Ritengo la prima soluzione piu' praticabile sotto tutti i punti di vista, parodontale, ortodontica e di stabilita' successiva.

Scritto da Dott. Costantino Volpe
Salerno (SA)

Se Le è stata consigliata da uno specialista la Surgery first non abbia dubbi al riguardo purché chirurgo Maxillo facciale e Ortodontista abbiamo entrambi contribuito al suo VTO chirurgico (visualizzazione degli obiettivi di trattamento). Ovvero Lei dovrà essere seguita dallo stesso specialista in Ortodonzia che le ha suggerito la chirurgia prima (Surgery first) altresì l'ortodontista dovrà adattarsi al risultato chirurgico.

Dr. Pietro Leone
Viale Antonio Gramsci, 18, 80122 Napoli (NA)
Telefono: 081 032 1190
Sito web: www.studiodentisticoleone.it

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Scritto da Dott. Pietro Leone
Napoli (NA)

In ortodonzia troverà quasi sempre più e diversi tipi di terapia. E tutti validi. Io preferirei la strada più breve che in mano a validi specialisti darà un risultato in minor tempo. Cordialmente

Scritto da Dott. Edmondo Spagnoli
Lecco (LC)

Buongiorno, in merito alla sua richiesta Le consiglio di seguire i consigli del medico che le fornisce maggiori rassicurazioni e che sia specializzato in ortodonzia, in quanto non è certo Lei che deve pensare a quale sia il trattamento migliore in quanto in ortodonzia esistono svariati tipi di dispositivi e quello lo sceglierà il medico e non Lei perchè le capacità e conscienza sono un bagaglio del medico. Posso solo risponderLe che le tecniche sono tutte e due valide ma quale sia la migliore in tutti i termini se così si può parlare , bisogna valutare la soggettività del caso prima di prendere la decisione definitiva che comunque mi scusi non spetta a Lei. Mi auguro di esserLe stato di aiuto e le auguro una buona giornata. Distinti saluti 
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Scritto da Dott. Fabio Vaja
Milano (MI)