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Domanda di Ortodonzia

Risposte pubblicate: 6

Mia figlia, 28 anni, ha messo un apparecchio dentale

Scritto da Venanzia / Pubblicato il
Mia figlia, 28 anni, ha messo un apparecchio dentale di cui non conosco tutte le caratteristiche. Al risveglio, il mattino dopo, si è accorta di avere la vista all'occhio destro offuscata. Essendo miope ha pensato che fosse legato a questo anche se troppo veloce come tempistica. La successiva visita oculistica ha confermato che da 0,25 era passata a 3. Due giorni dopo è stata costretta a ripeterla e da 3 era arrivata a 5 con sollevamento del nervo ottico. L'ortodondista ha escluso categoricamente che la causa possa essere l'apparecchio, mentre l'oculista pensa che non si tratti solo di una coincidenza.

Cara Signora Venanzia, buongiorno. Non è possibile fare una Diagnosi così complessa, via Web. Occorre una Visita Clinica, semeiologica ed Anamnestica molto accurata e completa con valutazione Gnatologica e Parodontale con sondaggio di eventuali tasche parodontali. L'apparecchio Ortodontico (di cui non ci dice niente né ci dice che Disgnazia abbia sua figlia) potrebbe causare delle anomalie posturali che, se serie, con alterazione dei rapporti spaziali della base cranica, potrebbero, in via teorica, essere in relazione con i sintomi da lei espressi.

Ancor di più potrebbero esserci correlazioni tra "bocca" e occhio, se ci fosse una Parodontite perché la parodontite può avere effetti sistemici diretti (tramite la disseminazione dei batteri patogeni) o indiretti tramite il suo contributo all'infiammazione sistemica con la proteina C reattiva ad alta sensitività (hsC-rp) che è un marker non specifico dell'infiammazione.) Studi recenti hanno suggerito che la parodontite può indurre elevati livelli sierici di protineaC-reattiva hsC-rp. Journal Of Periodontology, Noack, Amar e Gustafsson in studi tra il 2001 e 2003. Quello che è interessante è che DNA di tali batteri che si reperiscono nella Parodontite di uno a più di essi, sono stati reperiti in particolare quello dei batteri Tannerella Forsithia, Porphiromonas Gengivalis, Actinobacillus Actinomcetemcomitans, Prevotella Intermedia, nell'endotelio di vasi ematici in particolare arteriosi grandi e piccoli e che si ha una risposta autoimmunitaria a causa dell'elevata somiglianza tra proteine, in pratica antigeni, dei batteri e proteine di vari distretti dell'organismo. Per esempio le proteine HSP. Non è impossibile quindi che vi possano essere, almeno in via teorica, alterazioni vascolari delle arteriole a livello della retina o dell'occhio in toto che con vasocostrizione, causi una diminuzione della capacità visiva. Questo se ci fossero tasche parodontali! Sono solo ipotesi ma non le trascuri, visto che fino ad ora non si è arrivati a fare una diagnosi. Visita Parodontale accuratissima ed esame del fondo dell'occhio, della pressione endoculare e una arteriografia cerebrale dei vasi afferenti all'occhio e dei centri visivi cerebrali, potrebbero essere utili! Cari saluti

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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Al 99% può escludere correlazioni di questo rilievo fra ortodonzia e perdita della vista, quanto meno sarebbe la prima volta nella mia professione che lo sento.
Sicuramente la situazione problematica della vista dovrà essere gestita dal suo Oculista.

Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Non mi sembra facile che un trattamento ortodontico abbia potuto alterare equilibri in maniera tale da avere queste conseguenze. C'è un relazione fra occlusione - postura - occhio, ma non da presupporre un tale guaio. Temo che vada cercato altrove e che l'apparecchio sia solo una concomitanza. Da valutare la condizione parodontale come dice il dr. Petti, però... Mi rivolgerei per questo proprio al dr. Petti che vi sta vicino ed è maestro in ciò.

Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Gentile Paziente, in trent'anni di professione, sono specialista in ortognatodonzia, non mi è mai successo di sentire nulla di simile. Premesso che il Collega oculista non ha avuto un comportamento corretto. Mi spiego meglio: non si lancia un "sasso" di così grandi dimensioni nello stagno dell'ansia di un paziente.
Quando si fanno certe affermazioni bisogna essere aderenti a criteri di logica, scientificità, collegato causa effetto. Il resto sono chiacchiere davanti ad una tazza di caffè.
L'Odontologia forense insegna che devono essere soddisfatti i criteri del nesso di causa, prima di parlare.
Sottoponga sua figlia ad approfonditi esami, poi, solo poi, si potrà discutere di qualcosa di sensato.
Cordilamente.
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Scritto da Dott. Gustavo De Felice
Sapri (SA)

Non ho mai sentito di un problema del genere in quaranta anni di attività e tantomeno che possa essere stato causato, come racconta, in una notte.
Le consiglio di portarla con urgenza da un neurologo per indagini più approfondite.
 

Scritto da Dott. Costantino Volpe
Salerno (SA)

Sig. Venanzia, per il bene di sua figlia, metta in comunicazione immediatamente i due professionisti tra di loro, essi saranno i primi che metteranno alla luce la miglior letteratura che troviamo in questi casi.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)