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Domanda di Ortodonzia

Risposte pubblicate: 5

Ritrattamento ortodontico. Quando vedrò dei risultati?

Scritto da raimonda / Pubblicato il

Buon pomeriggio, nel 2003 il mio dentista mi ha consigliato di mettere l'apparecchio fisso in quanto avevo una malocclusione sulla parte destra ed inoltre avevo anche il morso aperto. Ho messo l'apparecchio il 19.03.2004 e ho tolto il tutto il 07.12.2006. Nell'arcata inferiore mi ha messo la contenzione, mentre nella parte superiore non mi ha messo niente. Ora il morso aperto e' ancora presente ed il mio odontoiatra mi ha consigliato di fare terapia logopedica e poi di rimettere l'apparecchio. Inoltre ho un problema alla mandibola (ogni tanto schiocca con leggera difficolta' ad aprire o chiudere la bocca. Volevo sapere se mi avesse messo anche la contenzione sopra il morso aperto si sarebbe presentato? Oppure doveva fare il ragionamento all'inizio e non solo adesso?? Inoltre, se rimetto l'apparecchio vedro' dei risultati?? Grazie e cordiali saluti raimonda

Allora Raimonda. attenzione. La prima cosa che si deve valutare dopo quasi tre anni di ortodonzia, è se si può rifare il trattamento o meno. Forse non sai che, muovere i denti non è una cosa che non comporta alcuna controindicazione. Ogni volta che un trattamento finisce, i denti hanno subito uno stress gigantesco. Lo dimostra il fatto che, quando vengono liberati definitivamente dalle legature varie, si devono applicare delle contenzioni perchè si muovono tantissimo. Si sono cioè allentati. Le contenzioni poi evitano che si presentino delle recidive. Ma il punto fondamentale è quello che succede alle loro radici. Le radici dei denti durante un trattamento ortodontico subiscono SEMPRE un riassorbimento, piu o meno eclatante. Se il trattamento è stato fatto in maniera dolce, lento ed adeguato, il riassorbimento è minimo e senza alcuna conseguenza, se è stato fatto in maniera più sbrigativa, e spesso lo si fa per fare bella figura col paziente, allora il dente può subire danni irreversibili. Questo per dirti che, prima di RIPETERE un trattamento ortodontico ci vuole la massima cautela e la massima esperienza. Comunque è sconsigliatissimo ripeterlo subito dopo. I denti che gia sono stati stressati, per due o tre anni, possono subire un riassorbimento delle radici così imponente da farti immaginare le conseguenze. Tornando al tuo caso, se l'estetica a fine trattamento era stata corretta, ed ora si sta di nuovo compromettendo, vuol dire che c'e qualcosa che persiste nel muovere i tuoi denti. Se mi dici di avere un morso aperto, o che avevi un morso aperto, probabilmente ti è rimasta la cosidetta DEGLUTIZIONE INFANTILE, cioè come i bambini quando deglutisci spingi la lingua sui denti anteriori anziche' poggiarla sul palato. Se questo fenomeno non viene corretto,e si fa in genere prima o durante la cura ortodontica, il tuo morso si aprira' sempre, contenzione o no. Per la tua ATM (articolazione della mandibola per capirci) è vero che una ortodonzia sbagliata puo danneggiarla, ma qui bisognerebbe valutare troppe cose. Magari già la avevi  Cordiali saluti dott Andrea Giglio www.studiodentisticogiglio.it
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Scritto da Dott. Andrea Giglio
Roma (RM)

Vorrei integrare l' OTTIMA risposta del dr. Giglio con un consiglio ed un'osservazione data dalla pratica pluriennale nel trattamento di deglutizioni scorrette; l'osservazione è che spesso ad una deglutizione scorretta si associano problemi all'ATM dovuti all'incoordinazione e allo squlilibrio della muscolatura orofacciale che SEMPRE conseguono alla discinesia linguale; il consiglio è quello di intraprendere il lungo, difficile, impegnativo ma risolutivo percorso della terapia miofunzionale, che dovrebbe (ma sottolineo il condizionale) essere compito del logopedista, ma moltissimi di loro dimenticano l'importantissima fase neurofisiologica di automatizzazione. Dovrebbe trovarne uno che segua il protocollo di "Garliner e Ferrante". Qualche informazione in più la può trovare su www.miolabroma.it Cordialità Dr. Lorenzo Alberti
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Scritto da Dott. Lorenzo Alberti
Roma (RM)

Sig. Raimonda se non sbaglio nel 2004 lei aveva 30 anni circa e superata la fase di crescita, fase in cui sono possibili delle cure di tipo ortopedico (Cioè alle basi ossee che supportano i denti.). Alla sua età si possono ottenere dei movimenti dentali, ma difficilmente quelli ossei che hanno un approccio chirurgico. Essendo il suo caso un morso aperto, cioè un difetto osseo e non dentale, per ottenere dei validi risultati, la terapia ortodontica doveva essere effettuata in fase di crescita. Le cure che sono state applicate hanno dato solo dei risultati temporanei che hanno recidivato non avendo un equilibrio delle basi ossee. Probabilmente il suo odontoiatra a inizio cura le aveva gia accennato quello che le ho riferito, non garantendole il sicuro risultato permanente. La doppia contenzione sarebbe servita a poco perchè poteva contenere solo le posizioni dentali e non ossee. le consiglio in accordo con il suo odontoiatra eventualmente di far valutare il suo caso ad un chirurgo maxillofacciale. ruffonidiego@virgilio.it
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Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Gentile signora il suo caso necessita di un inquadramento nosologico chiaro e di una programmazione di pertinenza maxillo-facciale per evitare che si combinino pasticci. La diagnostica di queste forme di disgnazia assume una valenza assoluta. Generalmente l'approccio a questo tipo di patologie, a quest'eta', e' chirurgico, ma visto che ha gia' avuto un trattamento ortodontotico s'impone una supervisione di un chirurgo maxillo-facciale per dipanare la matassa. Dott. Francesco Sacco Odontoiatra Specialista in Chirurgia Maxillo-Facciale in SALERNO e AVELLINO www.chirugomaxillofacciale.it
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Scritto da Dott. Francesco Sacco
Salerno (SA)

Concordo con Lorenzo Alberti: la deglutizione scorretta , se presente, deve certamente essere corretta prima di qualsiasi trattamento ortodontico, giusto per evitare recidive od ulteriori complicanze (es. a carico dell'ATM). Il mio consiglio é di rivolgersi ad un rieducarore che applichi la Terapia Miofunzionale in maniera corretta anche con ausilii , eventualmente, di dispositivi rimovibili coadiuvanti il trattamento.

Scritto da Dott. Giuseppe Messina
Bagheria (PA)