E' il caso di rivolgersi ad un osteopata, oppure insistere con la malocclusione?
Scritto da Giampiero / Pubblicato il
A causa di Acufeni e soprattutto Iperacusia lo specialista otorinolarigoiatrra mi ha diagnosticato come causa la malocclusione e insuffienza tubarica. Sono andato dallo Gnatologo (uno dei più conosciuti in Italia)che ha confermato la malocclusione, Mi ha fatto il Bite da posizionare nelle arcata inferiore. Controllo ogni mese , più seduta con elettromiografia. Dopo 12 mesi nessun miglioramento. Continuo a portare il bite e vado al controllo ogni 6 mesi. Lo gnatologo a detto che lui ha finito. Dopo aver speso un bel pò di quattrini non ho risolto nulla. L'otorino mi ha detto che bisogna vedere se il bite è stato fatto bene ecc.... Ma il paziente come fa a sapere se va bene? Devo andare da un' altro gnatologo ,spendere altri 2000€, e sperare che vada bene? Scusate lo sfogo! volevo sapere se era il caso di rivolgersi ad un osteopata ,oppure insistere con la malocclusione. Giampiero
Pubblicato il 05-04-2012
Gentile Sig. Giampiero, ma la malocclusione è sempre presente? Il bite non cura tutto ed ha volte il suo scopo è di far regredire la sintomatologia. Poi bisogna curare la malocclusione. Cordiali saluti
Pubblicato il 05-04-2012
Gentile Giampiero, Le suggerisco di parlarne con lo gnatologo che ha confezionato il bite in quanto ritengo doveroso da parte di quest'ultimo e, a maggior ragione che è uno dei più conosciuti in Italia, fornire delle spiegazioni dell'insuccesso ed eventualmente ritentare il trattamento. Tanti auguri
Pubblicato il 05-04-2012
Caro Signor Giampiero, per amor del vero, sembrerebbe che tutta la terapia si sia ridotta all'uso del bite! Non c'è nulla di più sbagliato! Non solo ma dire diagnosticare da parte dell'Otorino che tutti i suoi problemi derivino da una malocclusione, mi domando come abbia fatto ad affermarlo con certezza e dopo quali esami diagnostici che son0o di pertinenza dello Gnattologo e non certo di un Otorino!Poichè non è stata fatta una diagnosi precisa, è stato detto, dai Medici, senza che facessero però diagnosi, che tutto derivava dalla malocclusione! Possibilissimo e probabile. Ma lo si deve dimostrare con una certa e sicura diagnosi Ortodontica con cefalometria e ceck up e soprattutto Gnatologica. Non è serio mettere un Bite solo in base ad un sospetto diagnostico. Tenga presente che la GNATOLOGIA studia la "complessità dei problemi che stanno dietro la semplice parola "malocclusione",precontatti nelle varie disclusioni delle arcate con conseguenti traumi d’occlusione ed una "malocclusione" ossia ha denti in trauma d’occlusione,(tutte situazioni che possono, deviando la colonna vertebrale, alterare la Postura!!!): aggiungo solo che i fattori che determinano la Postura di una persona sia statica che dinamica e quindi anche nella corsa sono diversi: l'apparato Cocleare dell'Orecchio,(che determina la capacità di stare in equilibrio,ovviamente in relazione coi rispettivi centri cerebrali. Il sintomo è la vertigine e il senso di caduta.L’ACUFENE), gli occhi e il loro movimento e i rispettivi centri cerebrali, l'apparato stomatognatico in senso lato (Occlusione, ossia il modo di chiusura della bocca e dei rapporti statici e dinamici dei denti fra di loro e tra quelli dell'arcata opposta. le Articolazione Temporo Mandibolari e tutto il sistema neuro muscolare che "comanda" queste strutture).Oltre la Gnatologia di pertinenza del Dentista Gnatologo ma anche dell'Ortodonzista, ci sono sistemi sofisticati per lo studio della postura: La Chinesiologia, la Pedana Baropodometrica dinamica computerizzata (che studia il carico della pianta dei piedi statico e dinamico), il Posturometro per determinare se c'è una asimmetria tra le due metà del dorso. Tutto questo fanno gli studiosi della Postura tra cui gli Gnatologi, gli ortodontisti, gli Ortopedici, gli Ortopedici del Rachide. Una visita osteopatica e fisiatrica alla muscolatura del bacino in particolare del M.Psoas sarebbe molto utile, perché è uno dei primi muscoli a "saltare" in una patologia lombosacrale in cui sia coinvolta la postura sia che essa sia discendente …ossia a partenza da una malocclusione …sia che essa sia ascendente ossia a partenza dagli arti inferiori, appoggio della pianta dei piedi, anche o colonna lombo sacrale. ha Bisogno di UN ECCELLENTE GNATOLOGO e di un altrettanto ECCELLENTE Posturologo che sia anche osteopata e fisiatra e collabori con lo Gnatologo ( Questo le dico perchè è mia prassi fare così in Gnatologia!!!) Le ho spiegato perchè...non entro nel merito delle terapie delle singole tre specialità perchè senza averla visitata non è possibile, infine, ci sono terapie di riabilitazione neuro muscolo-occlusale. Il trattamento delle disfunzioni masticatorie sia come concetto statico che soprattutto dinamico necessita un approccio diagnostico differente nelle varie patologie che ne possono essere causa! Il discorso è molto "sottile"che sfuma nella filosofia delle disfunzioni neuro muscolari , occlusali e della Articolazione Temporo Mandibolare e non lo si può spiegare in due parole, tra l’altro consigliandola su cosa sia meglio, senza averla visitata clinicamente, studiandone il caso, di persona. Sappia che in ogni caso tra le terapie occlusale c'è il Bite Plane, che deve essere ben realizzato da persona competente, sembra una "sciocchezza" ma non lo è anzitutto è buona regola posizionarlo sulla arcata superiore che è l'unica arcata FISSA perchè solidale con la base cranica, ma a volte va posizionato sulla arcata inferiore, dipende dalla diagnosi e da quello che vogliamo ottenere poi devono essere studiati i piani inclinati in gradi rispetto al piano occlusale e deve essere valutato lo spessore con cui farlo, ossia di quanto deve impedire la chiusura della arcata inferiore è la mandibola che deve in continuazione cercare una chiusura che non può trovare col bite, così si riposa tutto il complesso sistema neuro muscolare e le articolazioni temporo mandibolari,il cervello,per così dire,in questo modo dimentica la posizione errata patologica memoriata da esso e si può trovare anche così,la nuova posizione della mandibola,quella "buona","corretta",il bite infatti può essere terapeutico sintomatico e diagnostico una volta trovata la nuova posizione della mandibola si eseguono dei rilievi clinici che permettono di impostare una terapia! MI occupo di Gnatologia oltre che di Parodopntologia da oltre 34 anni e, mi creda, occorre che si rivolga ad un Dentista Gnatologo molto esperto! Solo se è fattibile può servire un bite per una terapia unicamente sintomatica e/o diagnostica per dirle qualcosa di certo, ossia fare una DIAGNOSI e PROGRAMMARE UNA TERAPIA, bisognerebbe vederla Clinicamente. Poi Insomma devo poter mantenere viva ed in allerta tutta la mia "Capacità di Clinico Medico e Parodontologo" Impronte per costruire i modelli di studio e presa dell’Arco Facciale di Trasferimento i due punti di repere posteriori si ottengono inserendo i terminali dell'arco nei meati acustici esterni; il terzo punto di repere anteriore e individuato dal supporto glabellare, che definisce la posizione verticale anteriore dell'arco stesso. In questo modo si definisce il piano di riferimento asse cerniera-piano orbitale. Una forchetta a ferro di cavallo consente di mettere in rapporto l'arcata superiore con l'arco facciale. In conclusione, trasferiti in tal modo i modelli maestri su un articolatore, possiamo orientare i modelli delle arcate rispetto al cranio e studiare l'inclinazione dei tragitti condilari e dell'angolo di Bennet meglio detto movimento di Bennet tra il piano sagittale ed il movimento del condilo in lateralità della mandibola che è la fotografia reale della sua patologia! Per esempio, maggiore è il movimento di Bennet e minore è l'altezza delle cuspidi e viceversa, quindi l'occlusione e il rapporto delle cuspidi tra antagonisti e tra di loro, incidono sul movimento di bennet e sulla misurazione dell'angolo che forma con le strutture citate ed in ultima analisi con le patologie del lato lavorante e di quello non lavorante della testa dei condili. Questo movimento di bennet può essere immediato o progressivo a seconda delle patologie presenti o non patologie presenti, ovviamente!Il movimento di lateralità è bene studiarlo anche clinicamente con la palpazione perché è determinato dalla contrazione dello pterigoideo esterno del lato opposto a quello verso cui si sposta la mandibola. Un dolore durante questa palpazione indica una contrattura del muscolo e quindi la presenza di una patologia articolare. Palpazione che va fatta non solo in lateralità ma anche in apertura.Solo così si può arrivare ad una corretta DIAGNOSI che porta poi ad una terapia. Questo lunghissimo discorso che spero non l’abbia tediata è per spiegarle e farle capire che le patologie dell’apparato stomatognatico (La BOCCA NEL SUO INTERO) sono complesse e richiedono CULTURA, INTELLIGENZA E CAPACITA' CLINICA OLTRE CHE TERAPEUTICA! Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Pubblicato il 05-04-2012
Carissimo Giampiero, ne riparli con lo gnatologo. Se il problema è la malocclusione il bite dovrebbe portarla ad avere almeno un certo grado di sollievo. Raggiunto questo risultato o si rassegna a vivere tutta la vita con il bite oppure si sottopone ad una riabilitazione ortodontica o protesica. In ogni caso tenga presente che spesso gli acufeni non migliorano qualunque terapia si faccia.
Pubblicato il 05-04-2012
Mi associo in ogni caso alla risposta dei dr precedenti, ed in particolare a quella del dr Santomauro, nel senso che può insistere con lo gnatolog, ma io ho molta fiducia nella osteopatia. Il problema è trovarne uno davvero preparato, perchè più che in altre professioni c'è netta disparità fra un professionista e l'altro. L'osteopata oltre che curare può dire se la malocclusione è la causa. Loro hanno modo di capire se la malocclusione provoca conseguenze. Però gli acufeni sono anche una patologia del tutto a se' e pertinente degli otorino. So che a Roma c'è un centro ORL dove hanno anche delle attrezzature particolari che aiutano moltissimo.
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Pubblicato il 06-04-2012
Gli acufeni sono purtroppo una patologia che in moltissimi casi non ha eziologia nota, perciò mi sembra eccessivamente azzardato dare la colpa ad una malocclusione o ad un problema posturale. E' vero che esiste la sindrome di Costen che associa una malocclusione a problemi connessi ad una insufficienza tubarica innescando sintomi collaterali quali vertigini ipoacusia, cefalea, acufeni, ecc. Talvolta un aumento della dimensione verticale del viso con un piccolo scivolamento anteriore della mandibola può far aprire le tube di eustacchio risolvendo l'insufficienza, ma questa non è un'operazione matematica. Esiste anche qualcosa che può fare l'otorino (esempio insufflazioni ed altro). Oltre a cambiare dentista ha pensato di sentire anche un altro otorino?
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Pubblicato il 06-04-2012
Carissimo Giampiero, mi associo a quanto detto dal collega di Rimini, provi prima a sentire il parere di un altro otorino. Confermata la diagnosi solo a quel punto andrei dallo gnatologo. Il bite però riduce i sintomi ma poi bisogna risolvere la malocclusione. Cordiali saluti
Pubblicato il 06-04-2012
Non credo che esistano patologie monofattoriali. L'acufene CAUSATO dalla malocclusione ? Ritengo scorretto (eufemismo) ragionare in questi termini. L'acufene PUO' essere causato da una malocclusione, ma la sola malocclusione non è assolutamente in grado di essere responsabile DA SOLA, della sua insorgenza. A me è capitato di riscontrare la scomparsa di acufeni dopo il trattamento gnatologico, ma sempre lavorando in senso multidisciplinare ( osteopata, neurologo, fisiatra ).
Pubblicato il 06-04-2012
Gentile sig. Giampiero, da una breve indagine presso colleghi specialisti in otorino, posso consigliarLe come centro di otorinolaringoiatria, in cui si occupano di acufeni e iperacusia, l'ospedale civile Guglielmo Da Saliceto di Piacenza . Auguri
Pubblicato il 06-04-2012
Gentile Giampiero, i tuoi problemi sono importanti e di non facile risoluzione. Anch'io confido tanto in un buon osteopata. Torni ancora dal gnatologo e si faccia dire se l'ortodonzia sia indispensabile. Inoltre controlli anche la postura della lingua con una logopedista. Coraggio e Buona Pasqua.
Pubblicato il 07-04-2012
Caro Giampiero, se il professionista che l'ha preso in cura, come sarebbe la regola, ha effettuato tests diagnostici irrinunciabili alla formulazione della diagnosi di malocclusione ed ha elaborato dei dati elettromiografici che confermerebbero la giustezza e la fine della terapia, si faccia consegnare i tracciati eseguiti e consulti un diverso operatore che sia dotato di esperienza e strumentazione adatte alla diagnosi ed alla cura della sua eventuale complessa patologia. Certamente, dopo trent'anni di esperienza in questo ostico campo, le posso assicurare che l'uso di un bite notturno non ha mai guarito nessun paziente da complesse patologie neuromuscolari e l'operato di un osteopata, da qualcuno euforicamente ritenuto miracoloso, non e' da solo sufficiente a ristabilire un corretto equilibrio propriocettivo. Cordiali saluti Michele Lasagna
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Pubblicato il 08-04-2012
Sig. Giampietro, non tutte le cure raggiungono ottimi risultati, perchè accanirsi? Forse basta convivere con questo fastidio come moltissime persone che godono di buona salute.
Pubblicato il 21-04-2012
Carissimo spesso i problemi all' orecchio sono correlati alla posizione retrusa del condilo mandibolare e' proprio in questi casi che un bite che riposizioni la mandibola in avanzamento puo' determinare una remissione della sintomatologia. Il bite generalmente si fa all' arcata superiore in quanto la mandibola viene svincolata in avanti a differenza del bite inferiore che e' molto retrudente! Una volta avuto un miglioramento dei sintomi con il bite si può pensare di correggere la malocclusione!altrimenti le consiglio di indagare bene sull orecchio stesso con un bravo otorino. Grazie
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