Può succedere che questi apparecchi si rompano come nel caso di mio figlio?
Scritto da simona / Pubblicato il
Buongiorno, avrei necessità di alcune informazioni in merito al disgiuntore del palato e vi scrivo per avere un suo parere a proposito di quanto accaduto a mio figlio di 7 anni e mezzo in merito. Il suo dentista gli ha diagnosticato un morso inverso e ha proposto di mettere il disgiuntore del palato, così ad ottobre ci siamo recati nello studio per prendere l’impronta e nel mese di novembre gli è stato messo questo apparecchio. Dopo 10 gg. su indicazione del dentista abbiamo iniziato i giri, uno al mattino ed uno alla sera per 10 gg. Dopo ci siamo recati di nuovo dal dentista il quale ha detto che avremmo dovuto continuare ancora con i giri per alcuni gg. e poi tornare da lui che avrebbe bloccato il disgiuntore. Il giorno prefissato per l’appuntamento al bambino si stacca e si rompe una banda laterale dell’apparecchio quindi il dentista si trova costretto a toglierglielo ed a mandarlo in riparazione, ora abbiamo un nuovo appuntamento lunedì per ricominciare tutto il lavoro da capo, quindi con i vari giri di chiave al mattino ed alla sera perché il dentista ha detto che nel periodo in cui è rimasto senza tutto sarebbe tornato come prima. L’apparecchio si è rotto il 18 dicembre ed essendoci di mezzo le festività natalizie il nuovo appuntamento per rimetterlo è il 28 gennaio, appunto lunedì prossimo, quindi circa 40 gg. dopo. Le mie perplessità sono le seguenti: 1. Può succedere che questi apparecchi si rompano come nel caso di mio figlio? 2. L’impronta può essere stata presa male e quindi l’apparecchio che ne è uscito non andava perfettamente bene e quindi si è poi rotto? 3. L’impronta è stata presa ad ottobre, può essere ancora valida per rimettere a fine gennaio l’apparecchio fatto appunto sull’impronta di ottobre? 4. Durante il primo periodo di trattamento, man mano che venivano fatti i giri, si è creata un’apertura nell’arcata superiore, ho letto che è normale che accada tra i due incisivi, solo che nel caso di mio figlio l’apertura invece si è verificata tra l’incisivo sx ed il dente a fianco. Ne ho parlato con il dentista il quale mi ha detto che la cosa non lo preoccupava. Grazie e cordiali saluti
Pubblicato il 23-01-2013
Cara Signora Simona, Qui non bisogna ipotizzare e provare ma bisogna avere una serie di sospetti diagnostici che portino ad una accurata diagnosi differenziale e quindi ad una Diagnosi certa! E per fare questo bisogna visitare clinicamente ed anamnesticamente oltre che strumentalmente il bambino! Così via Web non è possibile rispondere!L'Ortodontista deve averle per forza spiegato tutto! In ogni caso, la sutura palatina si chiude solitamente intorno ai 12, 13 anni nelle bambine e ai 13, 14 anni nei bambini e quindi prima si inizia meglio è. Anche intorno ai 5 anni. Quindi suo figlio avendone 7 è nei tempi normali per una rapida espansione. Ovviamente anche in un adulto è possibile espandere il palato attuando una frattura della sutura palatina, ma è un altro discorso che a lei non può interessare. Tornando a sua sorella, per l'attivazione dell'apparecchio espansore o diastasatore o disgiuntore , secondo uno dei caposcuola maggiori,Haas, basta da 1/2 ad 1 giro la mattina e da 1/2 ad un giro la sera per avere una espansione rapida. Secondo altre scuole, come quella di Biederman, si attuano tre giri di vite a distanza di circa dieci minuti, la mattina e altri tre la sera, il primo giorno o meglio il secondo giorno e poi si prosegue come col metodo di Haas. Con queste ed altre metodiche naturalmente, che sceglie l'Ortodontista in base alla situazione della disgnazia e clinica e al ceck up ortodontico e cefalometria di cui le spiego sotto, l'apertura del seno mascellare non avviene, ma il problema è che ci devono essere dei requisiti ben precisi per poterla fare in tutta sicurezza e quindi mi dispiace doverle fare notare quello che faccio sempre notare nelle domande di Ortodonzia:la diagnosi Ortodontica è cosa seria e dipende da una infinità di problemi da valutare con accurato check up ortodontico e cefalometria che misura delle semirette che individuano dei piani e degli angoli in base a cui si fa una diagnosi e si prospetta una terapia ortodontica e che è compreso in più visite, rilievi di dati e soprattutto uno studio a "tavolino" dei problemi da correggere. La Diagnosi Ortodontica e la progettazione terapeutica sono come una progettazione matematica di una espressione, di un problema che la cui soluzione è in una sequenza di espressioni , numeri e dati e chiedere quello che chiede lei per l'ortodonzia sarebbe come chiedere ad un matematico il risultato di un problema senza fargli fare tutti i "passaggi" che lo possano portare alla soluzione richiesta che le può dire solo un Ortodontista dopo le visite suddette. Non posso quindi esprimere giudizi, senza vederla! Non solo non sarebbe corretto, ma non sarebbe professionale. SI FIDI DEL SUO DENTISTA. Lui conosce questi requisiti! Io posso solo immaginare ma le ho già spiegato che si deve fare una Diagnosi Differenzuiale e una Diagnosi Clinica e strumentale con una o più visite mirate! Per quanto riguarda la "rottura" non si "fasci la testa" con congetture: è possibile! Ne parli col Dentista!Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Pubblicato il 23-01-2013
Gent.le Sig.ra Simona per quanto riguarda l'apparecchio di suo figlio, la rottura di una banda è una cosa che può succedere e non c'è da preoccuparsi e sicuramente non dipende dall'impronta. Vista l'età non ci sono problemi per il proseguo del trattamento. Ritengo anch'io che comunque la cosa migliore sia sempre quella di esprimere i propri dubbi al suo ortodontista che le potrà dare tutte le risposte necessarie. Cordiali saluti
Pubblicato il 23-01-2013
Cara signora, le sue perplessità sono in gran parte giustificate. Il principio del disgiuntore rapido è che viene aperta rapidamente forzandola, la sutura palatina, la quale poi, finiti i "giri" si deve ossificare, calcificare stabilizzare, fermare nella nuova posizione. Questa fase di assestamento, finito di girare, ovvero una volta raggiunto l'effetto sperato, deve durare tanti mesi, fino a sei, per permettere, appunto, ai tessuti di stabilizzarsi. E quindi di non "tornare indietro" cioè ri-spostarsi. Se questo "incidente" ovvero il distacco dell'apparecchio, è successo in questa fase così precoce, non accadrà nulla di particolarmente negativo o drammatico, ma non so come si possa rimettere lo stesso apparecchio riparato. Se accade davvero questo inconveniente increscioso, c'è il più delle volte da riprendere una nuova impronta di precisione, e far rifare ex novo l'apparecchio dal laboratorio, e in tempi brevissimissimi, tipo rimetterlo entro la stessa settimana. Per prevenire tutto ciò, normalmente si prendono impronte in silicone ribasate, come per protesi fissa, e si fa una prova delle sole bande, e si fa una doppia serie di bande in modo da abbreviare i tempi in caso di simili incidenti, così sono già pronte nella misura precisa e non c'è da perdere tempo in altre prove intermedie. Alla fine andrà tutto bene, non ci saranno danni, e il trattamento avrà ugualmente successo, ma ci sono accorgimenti e regole da rispettare. Di certo il dentista, se è laureato in medicina o in odontoiatria, saprà bene ciò che fa, e quindi c'è da fidarsi e stare tranquilli. Se non sa cio' che fa, forse non è laureato?
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Pubblicato il 23-01-2013
Sig. Simona, a volte 2 bande ritentive per grosse e rapide forze non bastano ne occorrono 4, per cui vedrà che il prossimo apparecchio sarà diverso, perchè queste complicanze non fanno certo piacere all'odontoiatra che deve sostenere costi maggiori. Purtroppo la stessa impronta sarà difficilmente utilizzabile perchè riporta una situazione non attuale e l'ortodontista non se la sentirà certo di riutuilizzarla perchè cercherà sicuramente di abbassare il rischio di queste complicanze.
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Pubblicato il 24-01-2013
Può ovviamente succedere che l'apparecchio si rompa, purtroppo se capita durante le feste Natalizie, i tempi di intervento si allungano e si può avere una recidiva, anche se aperture erano state fatte correttamente. Io le consiglierei di porre i suoi dubbi al suo dentista con fiducia, ed eventualmente di chiede un apparecchio più robusto o con più bande di appoggio. Ed un consiglio, diffidi dei dentisti che sparano a zero sui colleghi, come può capitare in un caso simile, sicuramente parlando col suo dentista potrà riprendere la sua terapia, senza danni ne fisici, nè economici per lei e suo figlio cordiali saluti dott Andrea Oria
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Pubblicato il 24-01-2013
Cose che possono succedere. Abbia fiducia. Cordialmente
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