E' normale che da quando uno toglie l'apparecchio a quando mette il retainer possa passare cosi tanto tempo?
Scritto da Gloria / Pubblicato il
Buongiorno, ho 26 anni e dopo quattro di apparecchio linguale finalmente è arrivata l'ora di toglierlo. Ho tolto infatti l'apparecchio all'arcata inferiore due venerdì fa e dovevo mettere il retainer, solamente che avevo le gengive troppo gonfie e la dentista mi ha detto di prendere un appuntamento per il 1 marzo per mettere il retainer. Io intanto sto facendo degli sciacqui e si sono riprese in fretta le gengive. A me sembrava troppo tempo il primo marzo, anche perchè ci ho messo una vita ad allinearli sotto ed ho il terrore che si ristortino, l'anno scorso siccome avevo le gengive gonfie mi aveva tolto l'arco ed in una settimana si erano ristortati. Ora mi ha assicurato non succederà, non so su che base possa dirlo. E' normale che da quando uno toglie l'apparecchio a quando mette il retainer possa passare cosi tanto tempo? Perchè sarà che non mi fido ormai piu molto della mia dentista ed avrò io le allucinazioni, ma mi sembra che un incisivo ed un canino non siano già piu allineati e rinizino a tornare come prima... Dal momento che lei mi ha fissato un appuntamento cosi in la perchè prima non c'è, cosa potrei fare?
Pubblicato il 18-02-2013
Gentile Paziente, al termine di un trattamento ortognatodontico è buona norma applicare subito la ritenzione per evitare possibili recidive. Se nell'arco di pochi giorni dalla rimozione degli attacchi si dovesse vedere (uso il condizionale) un movimento dentale, evidentemente vuol dire che non è stato raggiunto un perfetto equilibrio gnatologico e le forze muscolari possono creare questi movimenti. Purtroppo lei non può fare nulla, se non far notare immediatamente al suo dentista quello che le sembra stia avvenendo. Cordialmente
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Pubblicato il 18-02-2013
Si, mi sento di condividere le sue paure. Il retainer va messo immediatamente tolto il fisso, anzi contestualmente: tolgo gli attacchi e metto retainer nella stessa seduta.. proprio per evitare ogni spostamento. Questi spostamenti purtroppo in un adulto di 25 anni sono possibili perchè la recidiva è in agguato.
Pubblicato il 18-02-2013
Anch'io condivido le sue paure e una placca stampata si può eseguire in giornata, lontano dalla gengiva. Ma noi come possiamo aiutarla? non basta tifare per lei. Cordialmente
Pubblicato il 18-02-2013
Sig. Gloria, in alcuni casi in cui si raggiunge un corretto equilibrio, non occorre nemmeno una contenzione del tipo da lei citato, per cui segua le indicazioni, la sua odontoiatra è l'unica responsabile del trattamento ed è libera di gestirlo come crede, lei dovrà solo pretendere una posizione corretta dei denti e un supporto parodontale sano
Pubblicato il 18-02-2013
Gentile paziente è mia abitudine appena si toglie l'ortodonzia applicare subito la contenzione, questo nell'interesse comune di evitare eventuali spostamenti. Resta inteso che il medico è l'unico responsabile del trattamento ed è libero di gestirlo come crede, a patto che i suoi denti non subiscano movimenti, altrimenti sarà costretto a reintervenire, provi a contattarlo confessando le sue preoccupazioni, vedrà che almeno la visiterà quanto prima. Cordiali saluti
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Pubblicato il 18-02-2013
Alla sua età, per quel che mi riguarda, la contenzione va fatta subito o con classica placca di contenzione mobile o con appunto retainer da applicare nel giro di 1 max 2 giorni o con una placca tipo invisalign stampata. Poi ognuno fa come meglio crede.......
Pubblicato il 18-02-2013
Cara Signora Gloria, si prepara il manufatto di contenzione prima di rimuovere "l'apparecchio Ortodontico", in modo da consegnarlo contestualmente! Il fatto poi che avesse le gengive "gonfie e arrossate" significa che ha una Gengivite o peggio che si stanno "aprendo delle piccole tasche parodontali", piccole ora ma se non si curassero, grandi tra qualche anno!Ovviamente, dopo avere curato la Gengivite o la Parodontite, si deve rifare il Manufatto di Contenzione dopo il primo e dopo una contenzione eventuale fissa durante la terapia parodontale se dovesse "prolungarsi in più sedute". La Gengivite dopo una terapia Ortodontica è frequente ma bisogna curarla. Le spiego qualcosa su di essa.La Gengivite è riconoscibile dall'aspetto lucido della Gengiva!Bisogna visitarla clinicamente e con Rx endorali e fare una Diagnosi Odontoiatrica Conservativa e Parodontale!L’aspetto a buccia d’arancio che ha la gengiva sana è dovuto alla compenetrazione bilaterale dell’epitelio (dall’esterno all’interno) con il connettivo (dall’interno all’esterno). Le zone elevate corrispondono a proiezioni connettivali, le zone depresse a proiezioni epiteliali. Quando si ha una flogosi di questi tessuti, praticamente questa compenetrazione viene meno per distruzione delle fibre connettivali e l’aspetto a buccia d’arancia non si ha più: siamo di fronte alla famosa GENGIVITE ,questo è un dato clinico obiettivo importante da ricercare. La gengiva marginale diventa "lucida", rosso violacea. La Gengivite sconvolgendo le forme gengivali , apre il via allo "sconvolgimento" della architettura ossea = Parodontite. Infatti, la colonizzazione batterica causi prima la formazione di un solco con infiltrazioni di neutrofili e mononucleati nell’epitelio giunzionale e causi altresì una vasculite con perdita di collageno per infiltrazione del tessuto connettivo con formazione di un infiltrato di neutrofili, monoliti, macrofagi, linfociti e plasmacellule ( attivate dall’interazione batterico-immunitaria) Col progredire della malattia il riassorbimento osseo è sempre maggiore. È stato inoltre dimostrato sempre da Ebersole), che la progressione della distruzione tessutale progredisce con la velocità di 1/3, 1/5 di mm. All’anno fino alla cresta ossea e poi, dalla cresta ossea in giù la velocità aumenta paurosamente a circa ½ mm. l’anno. Se consideriamo che la lunghezza della radice è in media 14 mm., tranne che i canini dove può arrivare a misure molto più lunghe, considerando l’ubicazione della cresta ossea, in non molti anni la Parodontite diventa terminale,espulsiva con parulidi (ascessi parodontali), con quello "scolo di pus" noto col termine volgare di "piorrea". Dobbiamo considerare il dente un trasmettitore di forze, il parodonto una struttura in grado di ricevere e disperdere queste forze. Con l’aggravarsi del riassorbimento osseo, si ha un aumento del rapporto corona-radice e quindi un aumento dell’azione di leva applicata ai denti anche durante la masticazione fisiologica, che può non essere tollerata e portare a quella condizione denominata "trauma d’occlusione secondario". Ossia lo Stress creato dalle forze occlusali che provocano traumatismo occlusale. Se queste forze abnormi le si esercitano su una "unità dentale" integra, esse sono assorbite senza danno (traumatismo occlusale primario), se queste forze abnormi ma anche solo fisiologiche le si esercitano su una "unità dentale" con grave distruzione ossea, esse non vengono più assorbite (traumatismo occlusale secondario. Il Parodontologo deve avere una "Cultura Odontoiatrica completa con conoscenze altissime di tutte le altre specialità dell’Odontoiatria, supervisionate da questa Mentalità Parodontale". Le lascio il poster sulla Gengivite fatto da me e da mia figlia Claudia!Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Pubblicato il 18-02-2013
Gentile paziente anch'io mi sento di condividere le sue paure cosi come tutto quello che i miei colleghi hanno gia detto, esistono diversi tipi di contenzioni dal retainer alle placche mobili cosi come placche tipo bite, sarebbe buona norma applicarle subito dopo aver rimosso l'ort. fissa
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