Malocclusione di seconda classe con morso profondo
Scritto da Fabrizio / Pubblicato il
La domanda riguarda mio figlio di quasi 13 anni. In seguito ad una visita odontoiatrica ci è stata consigliata una visita di ortodonzia. Abbiamo contattato due specialisti in ortognatodonzia che dopo una visita del bambino, con relative analisi sia delle radiografie ortopanoramica delle arcate dentarie che della teleradiografia del cranio, hanno emesso una diagnosi di malocclusione di seconda classe con morso profondo. I miei dubbi si riferiscono alla terapia consigliata. Infatti mentre il primo specialista propone una trazione extraorale "baffo", la seconda ha presentato una terapia mobile con apparecchio mio funzionale che coinvolge entrambe le arcate dentarie. Vi domando: qual'è il trattamento più efficace? Fabrizio
Pubblicato il 22-02-2013
Sig. Fabrizio, è difficilissimo a distanza senza la minima conoscenza del caso stabilire il trattamento più efficace per suo figlio. Entrambe le proposte sono corrette.
Pubblicato il 22-02-2013
Per una santa volta il trattamento mi sembra congruo in entrambe i casi, secondo i canoni della mia scuola di origine. Lei deve sapere che esistono tantissimi pareri diversi in ortodonzia, a seconda della scuola di provenienza.. Non c'è una branca della Medicina ove regni una Babele simile.. Ma una cosa è certa: quando uno porta un figlio dal dentista (tardissimo nel suo caso, con un gravissimo ritardo negligente di almeno 5 anni) il dottore laureato che lo vede, non può sparare una sentenza senza aver fatto prima una cefalometria. Può accennare quale secondo lui potrà essere il trattamento, ma prima dovrà fare la diagnosi. La vera diagnosi, che non si fa ad occhio vedendo 3 minuti e mezzo il soggetto, ma effettuando questo esame (per sapere cosa è legga bene sul sito questo, e sul mio i miei numerosi articoli in proposito) che si ricava da rx. Ma bada bene, non basta aver fatto le rx e averle osservate 1 minuto e mezzo contro la finestra: bisogna ricavarne la cefalometria. Come dire: c'è un sospetto di ulcera gastrica o forse duodenale. Il medico mi propone una cura ad occhio senza aver osservato endoscopicamente la lesione.. Stessa cosa. I denti è lo stesso.
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Pubblicato il 22-02-2013
Caro Signor Fabrizio, Quelle citate sono due metodiche e materiali tra le "mille" in uso che hanno come tutte aspetti negativi ed altri positivi. Vede, la diagnosi Ortodontica è cosa seria e dipende da una infinità di problemi da valutare con accurato check up ortodontico e cefalometria che misura delle semirette che individuano dei piani e degli angoli in base a cui si fa una diagnosi e si prospetta una terapia ortodontica e che è compreso in più visite, rilievi di dati e soprattutto uno studio a "tavolino" dei problemi da correggere; è come una progettazione matematica di una espressione, di un problema che la cui soluzione è in una sequenza di espressioni , numeri e dati e, chiedere quello che chiede lei per l'ortodonzia, sarebbe come chiedere ad un matematico il risultato di un problema senza fargli fare tutti i "passaggi" che lo possano portare alla soluzione richiesta. Vede, siamo entrati in concetti complessi! Poi Modelli di Studio Ortodontici, Fotografie del profilo e di Fronte in rapporto 1:1 e ovviamente una Visita Clinica Gnatologica a completamento di quella Ortodontica già descritta! Io posso solo immaginare ma le ho già spiegato che si deve fare una Diagnosi Differenziale e una Diagnosi Clinica e strumentale con una o più visite mirate! IO sono un medico che non cura semplicemente per curare, per vagliare delle tecniche, per esercitare competenze! IO curo nel senso alto del termine: MI PRENDO CURA del paziente e voglio avere di lui la responsabilità piena, mi sento responsabile, ossia, ABILE nel RISPONDERE! Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Pubblicato il 22-02-2013
A 13 anni la situazione scheletrica è bella e consolidata. Credo per il profilo di chi ha un morso profondo che non si debba usare una trazione extraorale perchè andrebbe a bloccare ancora di più una mandibola che per tanto tempo è rimasta "murata" dagli incisivi superiori. piuttosto è necessario ormai un trattamento con Brackets (meglio se Damon System) che sbloccando la mandibola correggerebbe la II classe avanzandola.... tuttavia prima va fatto un check up completo Rx Foto modelli postura etc. per chiarimenti non esiti a contattarmi. La saluto Dr. Orazio Bennici
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Pubblicato il 22-02-2013
Gentile paziente anche io concordo che la diagnosi va fatta con un esame cefalometrico, a questo punto se la diagnosi è corretta sarei propenso per una terapia ortodontotica fissa, e contemporaneamente correzione del morso profondo, per qualsiasi consiglio non esiti a contattarmi, visto che siamo a Roma, cordiali saluti
Pubblicato il 22-02-2013
A 13 anni è difficile risolvere un problema come quello che affligge suo figlio, con entrambe le metodiche. Difficile ma non impossibile, anche se dovrà essere prestata la maggiore cura e scrupolo nel seguire i consigli di chi deciderete di ascoltare. Le metodiche sono entrambe efficaci sulla carta, ma l'età presta il fianco al possibile non raggiungimento perfetto del fine cura e di una possibile recidiva. La cura inoltre sarà probabilmente lunga e il figlio entrerà a breve in una età in cui il portare un apparecchio non è proprio il sogno della vita, e un apparecchio portato in modo intermittente dà soltanto esiti molto parziali. Ricordate anche che un dentista particolarmente capace potrebbe anche riuscire a spostare i denti laddove li vorrebbe, ma esiste anche un contenitore (la bocca) che deve essere d'accordo nel mantenere i denti nella posizione raggiunta, e non è sempre così. Cordiali saluti.
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Pubblicato il 22-02-2013
Sicuramente il trattamento di ortodonzia fissa farebbe perdere al ragazzo l'occlusione intesa come massima intercuspidazione così faticosamente guadagnata con un alto prezzo biologico: il morso profondo. Un approccio terapeutico, allora, che mantenga, anzi, migliori l'occlusione statica, e la dinamica (protrusiva e lateralità) senza inficiare nulla, guadagnando altezza (dimensione verticale) è sicuramente un approccio combinato gnatologico e ortodontico e sicuramente non è nessuno dei due indacati dai colleghi che l'hanno visitato. Regola fondamentale: Garantire sempre la massima intercuspidazione senza interferenze eccentriche prima di pensare a qualunque benchè minimo spostamento dentale (ortodontico: biomeccanico o funzionale che sia! )un saluto affettuoso a tutti angelo
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Pubblicato il 22-02-2013
Perchè non ci manda le fotografie dell'occlusione di suo figlio? Le nostre risposte sarebbero più congrue ( seconda classe è una definizione vaga). Cordiali saluti
Pubblicato il 22-02-2013
Gentile Fabrizio, in ortodonzia, non esiste una terapia più efficace, esiste la terapia più adatta, per quella bocca di quel paziente, e per poter dire quale sia più adatta non basta una generica diagnosi di seconda classe; è una seconda solo scheletrica, è una seconda sia scheletrica che dentale, è una seconda prima divisione o seconda divisione, a che punto è la crescita del paziente, cioè ha ancora margini di crescita, vede tutte queste cose sono fondamentali per scegliere la terapia più indicata, in linea di massima, il baffo si usa quando il mascellare superiore è troppo in fuori, mentre l' apparecchio mio funzionale quando la mandibola non si è sviluppata adeguatamente, se le hanno proposto le due terapie, preobabilmente è una problematica mista, un pò uno e un po l' altra, io, perssonalmente in questi casi uso tutte e due le terapie insieme, cioè un attivatore funzionale attivato con una trazione extra orale, per sfruttare la crescita residua, per poi completare con l' apprecchio fisso.
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Pubblicato il 22-02-2013
Carissimo Sigor Fabrizio, come già hanno risposto correttamente altri colleghi, non esiste una terapia univoca e sempre valida. Mi spiego meglio: fatto salvo che suo figlio arriva in netto ritardo circa le possibilità di risoluzione mediante una terapia funzionale, non è detto che ciò non sia ancora possibile( residuo di crescita?)e comunque ciò dipende anche dalle cause della malocclusione in questione (mandibolare? mascellare? entrambe?). Nel caso di seconda classe grave scheletrica è importante sapere quali margini di modifica abbiamo, in quanto, nel caso di paziente a fine crescita, bisogna valutare se non ci siano ormai necessità chirurgiche. Se invece la seconda classe è prevalentemente dentale si può pensare ad una terapia con apparecchio fisso. Pochi sono i casi in cui si può utilizzare una trazione extraorale senza creare poi dei grossi problemi alla eruzione degli ottavi superiori. Quindi in ultima analisi ci sono molte cose che vanno attentamente valutate prima di intraprendere una terapia ortodontica, ancor di più se viene intrapresa in ritardo come sembra. A disposizione per un consulto anche su Roma, cordialmente saluto.
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Pubblicato il 23-02-2013
Cara signora, in ortodonzia ci sono tante filosofie, tutte arrivano all'obiettivo ....però vada a vedere se uno dei due è odontoiatra ed eventualmente iscritto alla SIDO. Auguri
Pubblicato il 25-02-2013
Caro Fabrizio, dando per certe le notizie che ci da su suo figlio, io propendo per un apparecchio mobile funzionale. Il baffo in genere in questi casi dovrebbe avere la funzione di portare indietro la parte superiore, intrappolando cosi quella inferiore in maniera definitiva. La grande maggioranza delle seconde classi è dovuta ad una scarsa crescita della parte inferiore, per cui un apparecchio funzionale che stimoli la residua crescita, o almeno lo spostamento in avanti della mandibola, e contemporaneamente elimini il morso profondo, è in genere l'ausilio migliore.
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