Ho 19 anni e a settembre ho deciso di mettere l'apparecchio
Scritto da Francesca / Pubblicato il
Salve dottore, le scrivo ormai disperata e senza speranze. Ho 19 anni e a settembre ho deciso di mettere l'apparecchio ("estetico") sull'arcata superiore per raddrizzare i due incisivi centrali. Non l'avessi mai fatto. Il mio dentista mi aveva assicurato che in 6 mesi l'avrei tolto: ne sono passati 9 e oltre a non essere ancora dritti i due centrali, mi si sono stortati gli altri incisivi e allargati i canini e i premolari superiori. Sono 9 mesi che il mio medico alterna "barilotti" sui due incisivi, catenelle elastiche e fili di ferro. Poco fa sono andata da lui per un controllo e ha deciso di farmi una legatura di ferro per tenerli fermi (ma per sistemarli non dovrebbero muoversi?) e quando gli ho (per l'ennesima volta) fatto notare in che condizione si sono ridotti i denti laterali, mi ha detto che questo è normale visto che non ho messo l'arcata inferiore. Quindi oltre al danno, la beffa! Ha detto che per sistemarli devo mettere l'apparecchio anche sotto altrimenti rimangono cosi. Mi sembra assurdo, ogni persona che conosco ha messo l'apparecchio e non ha mai avuto questi problemi. Oltretutto i miei denti, a causa dei mille spostamenti, nel giro di un'ora a distanza dall'ultima visita dentistica cambiano posizione, quindi non mi sembra un'impresa epica trovare il giusto modo per sistemarli e, solo allora, lasciarli in quella posizione. So bene che non avendo esaminato personalmente la situazione è difficile darmi una risposta, ma la prego di esprimere la sua opinione a riguardo per quanto sia possibile. La ringrazio e la saluto cordialmente
Pubblicato il 16-06-2014
Cara Signora Francesca, se la terapia ortodontica fosse scaturita da un ceck up ortodontico completo e da una analisi Cefalometrica che misura delle semirette che individuano dei piani e degli angoli in base a cui si fa una diagnosi e si prospetta una terapia ortodontica e che è compreso in più visite, rilievi di dati e soprattutto uno studio a "tavolino" dei problemi da correggere, allora deve stare tranquilla. Se tutto questo non fosse avvenuto ne parli col suo Dentista su come ha fatto a fare Diagnosi e programmazione terapeutica che è come una progettazione matematica di una espressione, di un problema che la cui soluzione è in una sequenza di espressioni , numeri e dati e, chiedere quello che chiede lei per l'ortodonzia, sarebbe come chiedere ad un matematico il risultato di un problema senza fargli fare tutti i "passaggi" che lo possano portare alla soluzione richiesta. Vede, siamo entrati in concetti complessi! Poi Modelli di Studio Ortodontici, Fotografie del profilo e di Fronte in rapporto 1:1 e ovviamente una Visita Clinica Gnatologica a completamento di quella Ortodontica già descritta!fare una Diagnosi e programmare una Terapia,bisognerebbe vederla Clinicamente, questo lunghissimo discorso che spero non l’abbia tediata, è per spiegarle e farle capire che le patologie dell’apparato stomatognatico (La bocca nel suo intero) sono complesse e richiedono Cultura, Intelligenza e Capacità Clinica oltre che Terapeutica!bisogna valutare il "discorso miofunzionale e di postura della lingua" e sappia che le valutazioni da fare sono molto più complesse di quanto creda. Oggi esistono esami elettromiografici di superficie per l'analisi funzionale e non solo morfologica che misurano le attività elettromiografiche in occlusione centrica con contrazione di gruppi muscolari specifici in particolari e diverse situazioni contrattili e registrando degli indici ben precisi. Ora esistono anche teleradiografie particolari che permettono di sovrapporre lo scheletro e il profilo fotografico per meglio fare queste valutazioni (stereofotografia che sincronizza il viso del paziente con il volume osseo, quindi, volumetrica). Banalmente forse, per lei, le dico : "Senza tutto questo che le ho spiegato, non posso rispondere, in modo professionale, deontologico e corretto"!Il fatto che non sia stata prevista subito la disgnazia e sua correzione dell'arcata inferiore da attuare insieme a quella superiore per ovvi motivi di spazi ed altro, mi lascia perplesso. Ne parli col suo Dentista sul perchè! Lei deve essere informata di tutto! Cordialmente
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Pubblicato il 16-06-2014
La terapia ortodontica viene troppo spesso confusa con un intervento di tipo cosmetico-estetico ma, come dice correttamente la nomenclatura, è una "terapia", un intervento di carattere medico. Secondo lo stesso principio, i denti non sono sassolini nella bocca di una bambola che si possono spostare a piacimento: i denti hanno una FUNZIONE, cosa che ha a che fare con la fisiologia. I denti masticano, stabilizzano la mandibola durante gli atti deglutitori, assorbono carichi che possono spingersi addirittura a 80 chili/cm.2 Da quel poco che si intuisce dalle foto appare comunque chiara l'indispensabilità del trattamento di entrambe le arcate. Certo, andava detto e considerato prima. Ma, vista la mia premessa..
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Pubblicato il 16-06-2014
Che lei abbia bisogno di una trattamento ortodontico per risolvere i suoi problemi lo si capisce bene dalle foto, indubbiamente, ma non possiamo certo giudicare l'operato del collega in questi termini. Non posso che augurarle che sia in grado, il collega, di portare a compimento correttamente la Terapia, oppure non avrà molta scelta e dovrà cambiare Ortodontista.
Pubblicato il 16-06-2014
Come spiegato benissimo dai colleghi che mi hanno preceduto nelle risposte, probabilmente è mancata una diagnosi completa. Se non è stata fatta una cefalometria (di cui parla il dr. Petti e sulla quale può documentarsi nei miei articoli in questo sito o nel mio sito), si è proceduto in maniera incompleta. Infatti la bocca è fatta di arcata superiore, inferiore muscoli, ossa, articolazioni etc etc. E nel trattamento bisogna tenere conto di tutto, perchè l'armonia, il successo, e la stabilità si ottengono se tutto combacia e solo raggiungendo la perfezione. Sennò è instabile. E incompleto.
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Pubblicato il 16-06-2014
La situazione non è disastrosa e meglio se si fa l'ortodonzia su entrambe le arcate e meglio, inoltre, che ciò venga spiegato alla prima visita: cioè Lei non ha colpe. Cordialmente
Pubblicato il 17-06-2014
Sig. Francesca, ricalco le magistrali parole del Dott. Alberti, la scelta dei compromessi porta a queste condizioni.
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