Posso fare solo l'espansione del palato e poi mettere l'apparecchio?
Scritto da ANDREA / Pubblicato il
Buongiorno, giovedì scorso ho fatto una visita dal chirurgo maxillofacciale. La sua diagnosi è la seguente: seconda classe dentoscheletrica in paziente ipodivergente. In pratica dopo avermi messo l'espansore palatale vogliono farmi la bimascellare. Questo dice il chirurgo mentre lo gnantologo/ortodonzista dice che non serve perchè sono i denti davanti molto storti. L a mie domande sono: posso fare solo l'espansione del palato e poi mettere l'apparecchio? e se posso fare solo l'espansione del palato come posso convincere il chirurgo a fare solo quello?
Pubblicato il 13-11-2014
Se vuole una terapia di compromesso lo deve chiedere all'ortodonzista se è possibile farlo. In alcuni casi si può sapendo i limiti del caso e della terapia. Cordiali saluti
Pubblicato il 13-11-2014
Caro Signor Andrea, Buongiorno a Lei. L'espansione del palato non può dare risultati ossei perché la "saldatura" delle suture ossee pterigo-mascellari è un processo che avviene intorno ai sette anni circa e anche prima. Ora si può solo intervenire Chirurgicamente. L’espansore può servire solo se ci si accontentasse del compromesso di agire solo sui denti senza spostamento corporeo ortodontico ma solo inclinandoli. Compromesso che a me personalmente, di regola, non piace. Ma sono considerazioni mie! Trattandosi poi di Ortodonzia, devo ribadire ancora una volta e per l'ennesima volta, che la diagnosi Ortodontica è cosa seria e dipende da una infinità di problemi da valutare con accurato check up ortodontico e cefalometria che misura delle semirette che individuano dei piani e degli angoli in base a cui si fa una diagnosi e si prospetta una terapia ortodontica e che è compreso in più visite, rilievi di dati e soprattutto uno studio a "tavolino" dei problemi da correggere; è come una progettazione matematica di una espressione, di un problema che la cui soluzione è in una sequenza di espressioni , numeri e dati e, chiedere quello che chiede lei per l'ortodonzia, sarebbe come chiedere ad un matematico il risultato di un problema senza fargli fare tutti i "passaggi" che lo possano portare alla soluzione richiesta. Vede, siamo entrati in concetti complessi! Poi Modelli di Studio Ortodontici, Fotografie del profilo e di Fronte in rapporto 1:1 e ovviamente una Visita Clinica Gnatologica a completamento di quella Ortodontica già descritta! Per fare una DIAGNOSI e PROGRAMMARE UNA TERAPIA, bisognerebbe vederla Clinicamente, questo è per spiegarle e farle capire che le patologie dell’apparato stomatognatico (La BOCCA NEL SUO INTERO) sono complesse e richiedono CULTURA, INTELLIGENZA E CAPACITA' CLINICA OLTRE CHE TERAPEUTICA!!! Faccia parlare il suo Ortodontista col Chirurgo Maxillo Facciale. La Specialità che Comanda", per così dire, in questo caso è l'Ortodonzia. L'intervento dovrebbe farlo un Chirurgo Ortopedico Ortodontista. In ogni caso, anche un Chirurgo Maxillo Facciale ma in collaborazione con l'Ortodontista. Che si parlino, da Colleghi Professionali che hanno lo stesso comune fine: prendersi cura del proprio paziente! Cari saluti
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Pubblicato il 13-11-2014
Caro Andrea, fatto salvo che la chirurgia ortognatodontica debba essere riservata a casi specifici e particolarmente invalidanti, penso che occorra il parere di un esperto gnatologo funzionalista in grado di impostare una corretta terapia ortodontica volta al ripristino di un corretto rapporto craniomandibolare. Se vuole invii foto e radiografie per un parere più mirato.
Pubblicato il 13-11-2014
Sig. Andrea c'è un po di confusione, metta in contatto i due professionisti in modo di avere una soluzione concorde.
Pubblicato il 13-11-2014
Gentile sig. Andrea, il problema non è come lei possa convincere il chirurgo invece che l'ortodontista ad eseguire una o l'altra procedura. Ogni professionista deve fare delle scelte in cui crede e, se deve condividere un lavoro con un altro collega, deve concordare con questo l'approccio adeguato (che non necessariamente è quello che lei preferisce). In altre parole lei dovrebbe chiedere ad uno dei due (meglio a tutti e due) di concordare assieme la scelta terapeutica. Se la proposta che le faranno sarà per lei soddisfacente allora prosegua.
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Pubblicato il 13-11-2014
La cosa migliore da fare, come suggerito dal dott.Ruffoni, visto che lei sembra piuttosto indeciso su cosa fare (comprensibilmente) e dato che si tratta di una procedura terapeutica complessa, è opportuno mettere in contatto i due professionisti che la stanno seguendo, chirurgo maxillo-facciale e Ortodontista. La scelta che ne deriverà sarà ben ponderata.
Pubblicato il 13-11-2014
I due professionisti che nel suo caso hanno pareri non perfettamente uguali devono ritrovarsi, magari per telefono e decidere assieme qual'è la terapia migliore per Lei. Certo non siamo noi che non sappiamo nulla di lei che possiamo consigliarla.
Pubblicato il 13-11-2014
Sono domande troppo difficili da poter rispondere senza dati.. Provi a mandarci delle foto assai ben fatte del sorriso, usando qualcosa (cucchiaio??) come apribocca, per vedere anche i denti posteriori..Ma l'iter giusto è: un ortodontista valente che faccia la diagnosi completa come dice il dr. Petti, e vedere se si può ottenere un risultato valido e stabile senza chirurgia.. In caso davvero non si riesca, allora si pensa alla chirurgia ortodontica.
Pubblicato il 13-11-2014
Gentile Sig. Andrea, vi è un po di confusione. Ma l'espansione del palato è già stata fatta e a quale età? Qual'era il quesito posto al chirurgo maxillofacciale? Comunque non può convincere un professionista a fare un'operazione. Il chirurgo opera secondo coscienza ed esegue solo cose di cui è convinto. Cordiali saluti
Pubblicato il 15-11-2014
Da quello che dice è necessaria una terapia ortodontica prechirurgica Se si prevede anche una espansione la terapia chirurgica bimascellare dovrà essere preceduta da un chiamiamolo " preintervento " di minore entità mirato esclusivamente alla espansione del mascellare superiore che in età adulta non si puo' ottenere solo con l'applicazione di un apparecchio. A questo punto si eseguono, con gli apparecchi, i movimenti che dovranno consentire successivamente al chirurgo di riposizionare i mascellari ottenendo l'incastro dentale giusto a garantire una stabilità futura.
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