Lunedì 23 febbraio ho effettuato una nuova otturazione sul 26
Scritto da Michela / Pubblicato il
Buongiorno. Lunedì 23 febbraio ho effettuato una nuova otturazione sul 26, perché quella effettuata in passato stava dando segni di cedimento. Dalla sera ho subito iniziato ad avvertire del dolore, che tuttavia, inizialmente non mi ha preoccupata, perché pensavo fosse normale e sarebbe passato in qualche giorno. Purtroppo invece il dolore è continuato... Il giovedì pomeriggio mi son recata nuovamente allo studio dentistico per capirne il motivo:mi è stato fatta una radiografia dalla quale non è emersa nessuna anomalia. Il dentista mi ha quindi consigliato di prendere un antiinfiammatorio per la sera e tutto il venerdì,ed evitare di masticare sul lato sinistro. Sabato non ho preso alcun farmaco sino alle 9 della sera, fintantoché il dolore è diventato così insopportabile da dover per forza ricorrere al farmaco, e così anche domenica. Stamane mi son recata nuovamente dal dentista, che mi ha detto che il dolore potrebbe essere normale, visto che l'otturazione è recente ed è stata piuttosto profonda, ma che se proprio non riuscivo più a sopportarlo avrebbe proceduto alla devitalizzazione, spiegandomi però anche tutti i suoi contro, e lasciando la decisione a me. Io ho deciso di provare ad aspettare ancora per vedere se il dolore cesserà, anche se sono abbastanza preoccupata. Ho deciso di prendere degli antiinfiammatori anche per oggi, domani ed eventualmente mercoledì, per cercare di aiutare il processo di guarigione. Vorrei comunque sapere se l'approccio utilizzato dal mio dentista è corretto, o se è necessario rivolgersi a qualche altro studio,e se si può ipotizzare una durata media del dolore. Cordiali saluti
Pubblicato il 02-03-2015
Quando si esegue una nuova otturazione di discreta profondità (come posso ipotizzare sia stata la sua), rientra nella norma, per alcuni giorni, avvertire fastidio - leggero dolore alla masticazione ed avvertire anche gli stimoli termici (il dolore provocato è una cosa, quello spontaneo è un altro), conseguenti al "trauma" subito dal dente durante la preparazione cavitaria ed all'avvicinarsi alla camera pulpare. Se i sintomi regrediscono, tendendo a diminuire progressivamente, nel giro di una decina di giorni indicativi, significa che il suo dente si è "adattato" alla nuova situazione. Se invece la sintomatologia persiste e, in seguito ad una visita accurata del Dentista (sondaggio parodontale, percussione, test caldo - freddo) vengono confermati, allora significa che con ogni probabilità è necessario procedere ad un trattamento endodontico (cioè devitalizzare il dente). La decisione spetta al Dentista, non a lei, ma è lei con la sua sintomatologia a guidare il collega nella scelta. Quindi indicativamente l'approccio del suo Dentista (cioè un temporeggiamento) non è affatto scorretto.
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Pubblicato il 02-03-2015
Cara Signora Michela, buongiorno. Beh, dopo una settimana, non mi sembra che si possa dire che sia normale avere ancora dolore, così "lancinante" come Lei descrive che sia. Lei chiede "Vorrei comunque sapere se l'approccio utilizzato dal mio dentista è corretto"! Capisco la sua preoccupazione ed ansia, ma io non sono un "Giudice" che si possa permettere di emettere sentenze sull'operato di un Collega, senza neanche conoscere la sua Situazione Clinica. Non sarebbe corretto, deontologico e professionale da parte mia! Le posso fare solo un Discorso Generale e come mi comporterei io in una simile situazione! Di fronte ad un dolore come quello da lei descritto, bisogna valutare la Vitalità dei denti e se c'è una iperemia passiva da danno venoso che non è altro che una pulpite, non è reversibile e bisogna procedere alla terapia endodontica, se fosse una iperemia attiva con danno arterioso, la sofferenza pulpare sarebbe reversibile! Se il dente fosse positivamente normale allo stimolo freddo, bisogna portare su esso uno stimolo caldo per valutare la presenza di una sintomatologia radicolare della polpa! Le spiego meglio: il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespansibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dallo stringere i denti o dal "picchiettarvi sopra" o dagli stimoli termici in questo caso (che si chiama iperemia attiva) il processo è reversibile, la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare, se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata, si ha pressione che può anche scatenare dolori forti formando la cosiddetta pulpite acuta o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta, formando una pulpite cronica o meglio cronicizzata e le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, se non curata, muoiono ossia vanno in necrosi e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx) intorno all'apice della radice, ossia un granuloma, cisti. Poi una visita Gnatologica e conservativo-endodontica accurata ed una visita Parodontale e una visita o almeno una anamnesi ed una semeiologia sistemica e stia certa che si arriva ad una diagnosi. Tenga inoltre presente che la visita Odontoiatrica deve essere totale. Legga, ripeto, nel mio Profilo "Visita Parodontale" che poi è la Visita Odontoiatrica che io Parodontologo ma anche Odontoiatra ed anche Medico faccio sempre, così come mia figlia Claudia, per qualsiasi motivo un paziente venga da noi! Ves e PCR mosse verso l'alto possono indicare la presenza di infezioni pericolose per le Malattie Focali. Dovrebbe completare le analisi col titolo ASLO e RA Test oltre che Emocromo con Formula, se sospettassi una Malattia Focale. Spero di esserle stato utile ed esaustivo. Cari saluti
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Pubblicato il 02-03-2015
Sig. Michela, mali estremi estremi rimedi, l'approccio utilizzato è corretto.
Pubblicato il 02-03-2015
Gentile Sig.ra Michela, dopo tre giorni non vedo a cosa serviva la radiografia. Molto meglio una visita clinica (sondaggio, prova caldo/freddo ecc.) Dopo una settimana se la sintomatologia è imponente non è affatto normale. Cordiali saluti
Pubblicato il 03-03-2015
Se dopo pochi giorni il dolore dopo la cura non scompare, bisogna procedere alla devitalizzazione perchè evidentemente la carie aveva fatto infiltrare germi nella polpa del dente. Alle volte invece basta rifare semplicemente la otturazione perchè può essere imputabile ad una procedura di adesione imperfetta (capita). Se non vuole rivolgersi dal suo dentista, vada dal dr. Petti in Cagliari che è un dentista estremamente preparato e coscienzioso: si troverà nelle mani migliori..
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Pubblicato il 04-03-2015
Se ad oggi persiste ancora il dolore credo che il suo molare sia da devitalizzare.
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