Dolore dopo ottuarazione dente
Scritto da Claudio / Pubblicato il
"Caso particolare" Buongiorno a tutti. A Dicembre, pochi giorni dopo una seduta di igiene dentale, perdevo un pezzo di una vecchissima otturazione da un molare sull'arcata superiore a sinistra, senza provare nessun dolore. A Gennaio il mio dentista eseguiva una nuova otturazione. Dal giorno stesso il dente mi duoleva alla masticazione. Immaginerete il mio sconforto e confusione per essere uscito da uno studio dentistico con un problema che prima non avevo... Dopo aver atteso per circa un mese, un nuovo specialista mi visita, fa una lastra, e decidiamo insieme di rifare l'otturazione sospettando un "effetto pompa". Per qualche giorno la situazione sembra praticamente risolta, ma purtroppo una settimana dopo ricomincia il dolore alla masticazione, che, ad oramai un mese dall'intervento, si mantiene stabile ma comunque meno pungente di quanto non fosse prima di quest'ultimo intervento. Vi chiedo un parere sul problema e vi ringrazio in anticipo per i preziosi suggerimenti sul da farsi che vorrete darmi.
Pubblicato il 31-03-2015
Caro Signor Claudio, buongiorno. "effetto pompa" non significa niente almeno nella terminologia Medico-Odontoiatrica! Non vedo il Problema. Non vedo, per meglio dire, quale sia la difficoltà nel fare una Diagnosi corretta! La Diagnosi è Clinica supportata da una Rx endorale, eventualmente. La salute endopulpare la si "saggia" con le prove termiche al caldo ed al freddo. Le prove termiche al Freddo ed al Caldo sono stimoli che servono per diagnosticare la presenza di una iperemia passiva da danno venoso che non è altro che una pulpite, non è reversibile e bisogna procedere alla terapia endodontica, o di una iperemia attiva con danno arterioso, la sofferenza pulpare sarebbe reversibile! Se il dente fosse positivamente normale allo stimolo freddo, bisogna portare su esso uno stimolo caldo per valutare la presenza di una sintomatologia radicolare della polpa o una Necrosi! Le spiego meglio: il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dallo stringere i denti o dal "picchiettarvi sopra" o dagli stimoli termici in questo caso (che si chiama iperemia attiva) il processo è reversibile, la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare, se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata, si ha pressione che può anche scatenare dolori forti formando la cosiddetta pulpite acuta o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta, formando una pulpite cronica o meglio cronicizzata e le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, se non curata, muoiono ossia vanno in necrosi e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx) intorno all'apice della radice, ossia un granuloma, cisti. Poi una visita Gnatologica e conservativo-endodontica accurata ed una visita Parodontale e una visita o almeno una anamnesi ed una semeiologia sistemica e stia certo che si arriva ad una diagnosi. Tenga inoltre presente che la visita Odontoiatrica deve essere totale. Legga, ripeto, nel mio Profilo "Visita Parodontale" che poi è la Visita Odontoiatrica che io Parodontologo ma anche Odontoiatra ed anche Medico faccio sempre, così come mia figlia Claudia, per qualsiasi motivo un paziente venga da noi! Tutto qui! "Non è un caso particolare" come lo ha definito Lei. E' solo normalissima Routine Odontoiatrica! Cari saluti e spero di esserle stato utile.
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Pubblicato il 31-03-2015
Sig. Claudio, non è un caso raro, spesso poi ritroviamo questi denti privi di vitalità, per cui continui con i controlli fino alla completa risoluzione del caso, le ricordo di controllare sempre se chi opera su di lei è iscritto all'ordine dei medici.
Pubblicato il 31-03-2015
Gentile Claudio, il dott.Petti le ha spiegato in modo esemplare come si deve procedere per giungere ad una diagnosi certa da cui deriva una giusta terapia. Ovviamente senza diagnosi preliminare si procede per tentativi che spessissimo non risolvono il problema. Cordialmente
Pubblicato il 01-04-2015
Probabilmente nel pulire il dente ci si è avvicinati alla polpa dentaria, causandonuna condizione di infiammazione pulpare da cui i relativi sintomi che lei descrive. Niente di strano nè di inusuale, bensí un classico quando si lavora sulle vecchie otturazioni in elementi dentari ancora vitali. È sufficiente trovare un dentista che esegua una diagnosi (test termici, percussione, radiografia endorale), e relativa terapia (che nel suo caso è nuova terapia conservativa o più probabile terapia endodontica).
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Pubblicato il 01-04-2015
Rx sondaggio parodontale, o pulpite o parodontite
Pubblicato il 01-04-2015
Se dopo tre mesi persistono i fastidi credo che il suo molare sia da devitalizzare...
Pubblicato il 01-04-2015
Anche io concordo con il fatto che ritrattando la vecchia otturazione, rimuovendo il materiale necrotico, ci si sia avvicinati alla polpa creando la sensibilità riferita. A questo punto la soluzione potrebbe essere la devitalizzazione del dente cosiddetta terapia canalare. Il tutto ovviamente dopo aver fatto una diagnosi con rx endorale, prove di vitalità, sondaggio parodonontale ed ed esame clinico.
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