È possibile che una carie piccole possa fare questo disastro?
Scritto da Giada / Pubblicato il
Salve. Mi sono recata dal dentista qualche settimana fa per curare una piccolissima carie del 26^ dente (arcata superiore). Premetto che vado dal dentista una volta all'anno per la pulizia dei denti e non ho mai avuto carie. Prima di curare il dente non sentivo male, non credevo neanche di avere una carie, l'ho scoperto al controllo di routine, adesso dopo che l'ho curato sento delle fitte quando mastico qualcosa di leggermente più duro ( ma neanche tanto duro). A cosa può essere dovuto? Mi sono sempre fidata del mio dentista ma ora iniziò a dubitare della sua competenza, in teoria un dentista dovrebbe curare i pazienti e non il contrario! Ora non riesco a masticare da una parte. Cosa mi consigliate? È possibile che una carie piccole possa fare questo disastro?
Pubblicato il 04-04-2016
Gentile Giada, le complicazioni si possono verificare anche a seguito di piccole cose che purtroppo i pazienti non vogliono capire pensando che tutto debba sempre filare perfettamente. Purtroppo non è così come lei pensa e le complicanze sono sempre dietro l'angolo. Il fatto che lei abbia sensibilità post-operatoria sicuramente non dipende dalla competenza o meno del suo dentista. E' molto probabile che la carie sia più profonda di quello che lei pensa ed in questi casi può verificarsi una sensibilità temporanea che si riduce con un poco di tempo. Sarebbe opportuno che facesse presente il problema al suo dentista che conosce il suo caso clinico e che ha curato la carie, sicuramente sarà in grado più di chiunque altro di rassicurarla. Cordialmente
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Pubblicato il 04-04-2016
Cara Signora Giada, Buongiorno. Mamma mia che "Sfiducia" inammissibile! Chieda al Suo Dentista! Solo Lui sa bene come fosse la situazione Clinica Locale Cariogena! Non precisa da quanto o per quanto tempo sente questi sintomi! Dopo una otturazione si possono avere per un certo periodo che dipende da tante cose, qualche "fastidio doloroso"! Certamente per brevi periodi, però! Se lo avesse ancora, ora, che sono trascorse, a suo dire, diverse settimane (senza però quantificarle), evidentemente c'è una sofferenza pulpare. Lo dica al Suo Dentista. Dato che chiede le spiego, come è mia abitudine: Non ha ricevuto le dovute informazioni e forse, almeno stando al suo racconto, non è stata fatta una accurata Diagnosi sul Reale Stato Pulpare, con stimoli termici, specillo e saper andare oltre il "guardare" ma arrivando al "vedere" che è tutt'altra cosa! Le prove termiche al Freddo ed al Caldo sono stimoli che servono per diagnosticare la presenza di una iperemia passiva da danno venoso che non è altro che una pulpite, non è reversibile e bisogna procedere alla terapia endodontica, o di una iperemia attiva con danno arterioso, la sofferenza pulpare sarebbe reversibile! Se il dente fosse positivamente normale allo stimolo freddo, bisogna portare su esso uno stimolo caldo per valutare la presenza di una sintomatologia radicolare della polpa o una Necrosi! Le spiego meglio: il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dallo stringere i denti o dal "picchiettarvi sopra" o dagli stimoli termici in questo caso (che si chiama iperemia attiva) il processo è reversibile, la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare, se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata, si ha pressione che può anche scatenare dolori forti formando la cosiddetta pulpite acuta o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta, formando una pulpite cronica o meglio cronicizzata e le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, se non curata, muoiono ossia vanno in necrosi e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx) intorno all'apice della radice, ossia un granuloma, cisti. Poi una visita Gnatologica e conservativo-endodontica accurata ed una visita Parodontale e una visita o almeno una anamnesi ed una semeiologia sistemica e stia certa che si arriva ad una diagnosi. Tenga inoltre presente che la visita Odontoiatrica deve essere totale. Legga, nel mio Profilo "Visita Parodontale" che poi è la Visita Odontoiatrica che io Parodontologo ma anche Odontoiatra ed anche Medico faccio sempre, così come mia figlia Claudia, per qualsiasi motivo un paziente venga da noi! Tutto qui! Cari Saluti
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Pubblicato il 04-04-2016
Molto brutto dubitare così del proprio dentista "di fiducia" per quella che è una banale conseguenza di cura di una carie, carie che probabilmente era più vicina alla camera pulpare di quanto potesse sembrare, per cui ora il suo dente si trova in uno stato di pulpite, reversibile o meno. Il collega dott.Petti le ha spiegato molto bene quali possono essere la diagnosi e quindi gli approcci terapeutici, e credo che anche il suo dentista possa tranquillamente gestire il problema.
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Pubblicato il 04-04-2016
Sig. Giada, i suoi dubbi scompariranno se questo professionista lo trova iscritto all'ordine dei medici. Se non lo trovasse iscritto i suoi dubbi sono leciti e dovrà cambiare odontoiatra, nel caso sia iscritto non esiti a ricontattarlo per una visita di controllo.
Pubblicato il 04-04-2016
Gentile Sig.ra Giada, ma è proprio sicura che la carie fosse piccola? Che lei non si sia accorta di averla non vuol dire che non fosse profonda. Poi complicanze può averle chiunque. Un mio maestro diceva che se un collega dice di non aver mai avuto problemi vuol dire che quella cosa non la fa. Cordiali saluti
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