Impianto per un molare mancante
Scritto da mirko / Pubblicato il
Salve, volevo un vostro parere e magari un consiglio....ho lasciato il vecchio di dentista di famiglia col quale non ho mai avuto problemi, ma era un po lontano da casa...mi sono affidato da circa un mese ad un nuovo dentista tramite mio cognato...il lavoro da fare è un impianto per un molare mancante, togliere vecchie otturazioni e rifare le nuove pulizia ecc....ha iniziato con l impianto mettendo il perno ed è andato tutto bene....il problema mi è sorto quando ha tolto la vecchia otturazione dal molare in basso a destra e ha rimesso una nuova....gia' la sera stessa che provavo a masticare sentivo fitte come se toccasse il nervo, lo chiamo, gli spiego la cosa e mi dice è normale aspetta 2-3 giorni...ok aspetto ma niente è diventato tutto sensibile al caldo, freddo (cose che prima nn avevo) e quando mastico sento piccole fitte.....vado allo studio gli dico che ancora non va e che il problema secondo me è l otturazione nuova magari da rifare,ma lui mi dice di aspettare ancora e di mettere biorepair vicino al molare e agli altri vicino......va un pò meglio ma nella masticazione ho sempre la stessa fitta anche se minore,ma c'è...al momento mi ritrovo con un dolore gengivale che mi arriva fino alla mandibola e lui non mi ha dato nemmeno un antibiotico perche' dice non c entra con la mandibola.....la gengiva che è vicino a questo molare si è ritratta di un bel po,sto prendendo antinfiammatorio oki ma dopo un po il dolore anche se per ora non è forte resta sempre....o mi sento tutta questa parte indolenzita....secondo voi è causato tutto cio' dalla nuova otturazione?? lui insiste col dire di no,perche'ha fatto le prove con getti d aria,acqua e trapano ed effettivamente non mi da problemi,il problema è sotto al molare e la parte gengivale.....con la vecchia otturazione anche se cariata mangiavo e masticavo di tutto...non è possibile che uno vuole curarsi e la cosa peggiora....cosa mi conisigliate? appena ritorno gli propongo di cambiarmi l otturazione perche' cosi' non posso andare avanti e semmai le altre che dovra' farmi non le faro' piu'....se devo rifarle per stare male non mi conviene...aspetto vostri consigli, grazie
vi allego la foto del molare in questione e di come sia ritirata la gengiva vi allego la foto del molare in questione e di come sia ritirata la gengiva vi allego la foto del molare in questione e dicome sia ritirata la gengiva
Pubblicato il 28-04-2016
Caro Signor Mirko, buongiorno. Anzitutto, se la foto fosse stata fatta dopo la Terapia Conservativa (otturazione), le segnalo due cose. Una: Sembra, se non fosse Tartaro, che interprossimalmente mesialmente al Primo Molare ci sia una carie! Due: la Papila interprossimale corrispondente alla sospetta carie e la Gengiva Libera hanno un aspetto Lucido, tipico di una Flogosi Gengivale da Gengivite ed ha perso il sano aspetto a "Buccia d'arancio"! L'aspetto a buccia d'arancio che ha la gengiva sana è dovuto alla compenetrazione bilaterale dell'epitelio (dall'esterno all'interno) con il connettivo (dall'interno all'esterno). Le zone elevate corrispondono a proiezioni connettivali, e zone depresse a proiezioni epiteliali. Poichè in una gengivite sono proprio le fibre connettivali a "soffrire" e quindi a "rompersi", si ha la perdita dell'aspetto descritto e si forma un aspetto lucido che è il primo sintomo di gengivite. Ha quindi bisogno anche di una Visita Parodontale che si dovrebbe fare sempre nel contesto di qualsiasi Visita Odontoiatrica (spiego più sotto). Lei Riferisce: "aria,acqua e trapano"! No! La valutazione di una sofferenza pulpare endodontica si fa con gli stimoli termici con il caldo e con il freddo, esistono liquidi che spruzzati su un batuffolino di cotone con cui toccare il dente abbassano la temperatura improvvisamente da 37° a -4° e le garantisco che se c'è patologia pulpare, la si scopre, il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo, il processo è reversibile perchè si tratta di semplice iperemia attiva come spiegato più sotto e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite perchè si tratta di iperemia passiva e bisogna devitalizzarlo subito. 3- Se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito spesso , a seconda della situazione clinica e dell'operatore, sotto protezione antibiotica! 4- Se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa, qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente va devitalizzato. LE SPIEGO QUALCHE COSA: Nella iperemia attiva , il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dagli stimoli termici, in questo caso il processo è reversibile, la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare!Se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata, si ha pressione che può anche scatenare dolori forti, tipici della Pulpite acuta o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta, le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, muoiono = necrosi e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx endorale) intorno all'apice della radice = granuloma, cisti.IL DOLORE DA NECROSI è invece sordo profondo e non pulsante. Potrebbe avere delle sinalgie, infatti esistono dei sintomi, detti sinalgie, che praticamente, per incapacità del nucleo caudato del cervello a cui arrivano tutti gli stimoli dolorosi di una metà della bocca, possono provenire non dal dente in causa ma da denti o parodonto anche lontano. Quindi bisogna fare una accurata visita Odontoiatrica completa ed accurata Poi una visita Gnatologica e conservativo-endodontica accurata ed una visita Parodontale e stia certa che si arriva ad una diagnosi. Ma qui non c'è niente di complesso! Oltre a quanto già detto, bisogna visitarla clinicamente con due visite intervallate da una preparazione iniziale con curettage e scaling e serie completa di Rx endorali, modelli di studio e tanto altro. Visite con sondaggio parodontale in sei punti di ogni dente di tutti i denti e tanto altro e seconda visita di rivalutazione con risondaggio delle tasche che ora indicheranno la reale profondità delle stesse perché è stato escisso il tessuto di granulazione presente! Inoltre bisogna valutare non solo l'altezza della cresta ma anche la sua larghezza e la Profondità del Fornice e la presenza di una banda sufficiente di Gengiva Aderente! Solo così si arriva ad una Diagnosi e ad una pianificazione terapeutica. Le lascio un Poster di una Gengivite e sua Terapia fatto da mia Figlia Claudia e da me! Cari Saluti
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Pubblicato il 28-04-2016
Gentile Sig. Mirko, nel rifare una otturazione può capitare che vi siano dei fastidi, non è strano. Ora bisogna capire quanto era profondala cavità e se vi è un problema endodontico. Gli antibiotici non sono la cura per ogni problema e nel suo caso non servono a nulla. Cordiali saluti
Pubblicato il 28-04-2016
Il rifacimento di una otturazione, soprattutto se di vecchia data, può comportare spesso fastidi (ci si avvicina, pulendo una dentina spesso infiltrata, alla camera pulpare e quindi al nervo) di intensità variabile. Se reversibili nel giro di pochi giorni, nessun problema. Se persistono a lungo, allora, in alcuni casi, si ricorre alla terapia endodontica (cioè si devitalizza il dente). Questo lo sa anche il collega, che logicamente vuole attendere quanto più possibile prima di devitalizzarle il dente.
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Pubblicato il 28-04-2016
Sig. Mirko, prima di tutto l'impianto poi le cure conservative alla fine l'ablazione del tartaro, controlli se chi opera su di lei è iscritto all'ordine dei medici, se non lo trova iscritto tutti i suoi dubbi saranno leciti, se lo trova iscritto segua le sue indicazioni anche se personalmente invertirei l'ordine delle procedure.
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