Recentemente sono stato costretto per motivi di malocclusione a togliere i due denti del giudizio inferiori estrusi
Scritto da andrea / Pubblicato il
Buongiorno, scrivo da Roma ed ho 42 anni, recentemente sono stato costretto per motivi di malocclusione a togliere i due denti del giudizio inferiori estrusi. Dopo qualche giorno dall'intervento ho iniziato a sentire del fastidio all'ultimo molare inferiore sinistro che era vicino al dente del giudizio (indolenzimento e dolore e sensibilità al freddo). Ad una visita esteriore del problema il dentista mi ha comunicato che si trattava di una pulpite e che, visto i forti dolori, andava devitalizzato, premetto che il dentista non ha eseguito nessuna radiografia e si è basato esclusivamente su una ortopanoramica che io avevo fatto precedentemente, successivamente senza l'ausilio di alcun strumento tipo rilevatore elettronico di apice, ha provveduto a fresare e localizzare i tre canali, provvedendo quindi ad una otturazione temporanea e dandomi appuntamento per concludere il lavoro da li a qualche giorno. avendo avuto sin da subito dolore e purtroppo per me la sensazione che qualcosa non stesse andando per il meglio mi sono rivolto d'urgenza ad uno studio specializzato ed attrezzato, dove dopo aver fatto una radiografia, aperto l'otturazione, analizzato la situazione con microscopio mi è stato comunicato che il precedente trattamento è andato ben oltre in profondità tanto da compromettere il pavimento pulpare del dente. La dentista davanti a questa situazione mi ha prospettato due strade, la prima perdere il dente e quindi estrarlo la seconda possibilità che abbiamo al momento intrapreso e stata quella di cercare di riparare il possibile, disinfettare bene, inserire nei canali la guttaperca e chiusura provvisoria in attesa che la prossima settimana inserirà del cemento mta e forse di rinforzare la corona in modo di tentare il possibile di salvare il dente. Ora sono sotto cura antibiotica (augmentin) e antinfiammatoria(naprosyn), ho ancora un po di fastidio quando chiudo i denti ma la dentista mi ha detto che è normale per qualche giorno, non si è sbilanciata invece sulla percentuale di riuscita di questo tentativo, si che mi dispiacerebbe veramente molto perdere un dente, sarebbe il primo sopratutto un dente che era sano e che magari la pulpite sarei riuscito a curarla in un altro modo. grazie a chi vorrà rispondermi.
Pubblicato il 19-11-2013
Caro Signor Andrea, ci sono molte cose veramente dubbie in questo suo racconto. Se di pulpite si fosse trattato, la diagnosi sarebbe stata certa, clinica e strumentale in particolare valutando la risposta termica al freddo ed al caldo. A questo punto, la terapia canalare la si sarebbe dovuta fare in una sola seduta! Non c'è motivo, se di pulpite si fosse trattato, naturalmente, di fare più sedute come a volte si fa in un dente in necrosi o con sintomatologia radicolare della polpa! Quanto al microscopio, certo utilissimo, quanto al localizzatore apicale, non è mica obbligatorio usarli. La Rx endorale invece sì, perchè serve per misurare la lunghezza del canale da strumentare e da poi sigillare all'apice anatomico, che è diverso dall'apice radiografico. Queste misure non le si possono e non le si devono rilevare con una panoramica che deforma l'immagine ma come detto, con una Rx endorale! Quanto al rilevatore apicale, i localizzatori apicali che misurano la differenza di potenziale tra il solco gengivale e l'apice e localizzano l'apice senza Rx, sono a volte fallaci e non precisissimi, specialmente se vi è infezione o tasche parodontali o pus! Molto meglio è l'abilità dell'endodontista che sente l'apice manualmente con gli strumenti endocanalari, se è molto bravo ed esperto. Quindi non si "fermi mentalmente" su concetti che non può, con tutto il rispetto comprendere. Questo vale anche per il microscopio endodontico, utilissimo in mani esperte ma non fondamentale per ottenere una eccellente terapia canalare, ossia eccellente strumentazione e chiusura dei canali con sigillo, ripeto all'apice anatomico. E' molto più importante e raffinata la tecnica clinica che si usa. Personalmente, non solo io ma anche mia figlia Claudia,ma non quelle che si vedono nel Poster perchè risalenti a circa 30-35 anni fa quando usavo anche altre tecniche, uso la tecnica di Shilder che è ancora la migliore, a mio avviso personale, nonostante sia stata ideata decenni e decenni fa! E' però complessa e occorre vera competenza! E' molto più scenografico il microscopio, il rilevatore d'apice etc, per il paziente che bada più all'apparire che all'essere! Poi indubbiamente sono tutti strumenti utili, importanti soprattutto per chi non è capace di "sentire" le fasi della terapia endodontica che sta facendo e "vederla" dentro di se, tridimensionalmente! Per quanto riguarda l'MTA, anche questo è un materiale utilissimo ma non fa miracoli. Da quel che ho capito è stata sfondata la camera pulpare ed allora la terapia più idonea è, a seconda però della situazione clinica, la cosiddetta premolarizzazione del molare, ossia si divide in due il molare, si allunga la corona clinica con osteotomia osteoplastica o gengivectomia a seconda che non ci sia o ci sia una sufficiente banda di gengiva aderente, si costruiscono due perni-moncone, uno su ciascuna radice e, dopo aver attuato una preparazione protesica differenziata con approfondimento del "barrelling-in" su tutta la circonferenza delle due radici, si protetizzano con corone in oro-porcellana o altro materiale! Allora sì che ha una terapia ben fatta e duratura e può dire che il suo dente è stato salvato ad Hoc! Le lascio un poster di denti con fratture, sfondamento delle camere pilpari in diverse situazioni e curati come descritto sopra, affinchè capisca! Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Pubblicato il 19-11-2013
Sig. Andrea, per il suo bene quando si decide di cambiare professionista, dovrebbe avvertire il professionista precedente e metterlo in comunicazione con il successivo, così la nuova odontoiatra con il microscopio e il rivelatore d'apice avrebbe avuto delle corrette informazioni, ora oltre rischiare la mutilazione di quel dente non saprà nemmeno a chi è imputabile lo sfondamento della camera pulpare, perché il primo odontoiatra dirà che nella suo trattamento non era presente e il secondo scaricherà al primo un eventuale sua complicanza. Le consiglio per ottenere il massimo dei risultati di mettere in comunicazione i due odontoiatri tra di loro in modo da ottenere le migliori cure.
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Pubblicato il 19-11-2013
Anche se ha tentato di descrivere l'accaduto con dovizia di particolari non posso sbilanciarmi sulla prognosi di questo dente. Temo che comunque vada si tratterà di un pilastro indebolito, ma che comunque potrebbe tranquillamente durare molti anni. Preferisco attendere che la sintomatologia si quieti per decidere sul futuro.
Pubblicato il 19-11-2013
Gentile Sig. Andrea, con l'MTA si possono recuperare situazioni complesse. Dare una percentuale di successo è molto difficile, soprattutto perché bisognerebbe conoscere l'entità dello sfondamento. Cordiali saluti
Pubblicato il 20-11-2013
Caro sig. Andrea, concordo completamente con il dott. Ruffoni per quanto riguarda il mettere in comunicazione il dentista che le ha estratto i denti e la nuova dottoressa da cui è in cura ora e la informo anche che se il microscopio e il rilevatore d'apice sono ottimi ausili per un professionista che esegue endodonzia, non sono gli strumenti utilizzati ad assicurare che un professionista lavori bene o meno (ottime otturazioni canalari possono essere eseguite anche senza questi strumenti con un buon controllo radiografico per ogni fase della terapia). Lei chiede a noi medici del portale che probabilità di successo avrà la nuova cura intrapresa con la dottoressa che la sta curando, purtroppo anche se la sua descrizione è piuttosto dettagliata non è possibile darle una risposta in quanto non conosciamo l'entità dello sfondamento della camera pulpare, né abbiamo una radiografia che ci possa dare un'indicazione più precisa. Le consiglio di chiarire ogni suo dubbio parlando con la dottoressa che la ha in cura, sicuramente saprà darle le risposte attese. Cordiali saluti.
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Pubblicato il 21-11-2013
Mi sembra che il secondo collega stia facendo al meglio quanto possibile. Cordiali saluti
Dentista Sicilia, Messina
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