Da giugno dello scorso anno è iniziato un processo degenerativo all'interno della mia bocca
Scritto da federica / Pubblicato il
Buongiorno, da giugno dello scorso anno è iniziato un processo degenerativo all'interno della mia bocca. Iniziano a spostarsi i denti aprirsi fessure e le gengive a recedere. Fatti tutti gli accertamenti ovvero pulizie sondaggi panoramiche lastre pare non ci sia nulla legato a forme batteriche in quanto l'igiene è ed è sempre stata molto accurata, c'è un leggero riassorbimento osseo sul incisivo sx e recessioni ormai evidenti sulle arcate Detto questo ho deciso anche di fare ortodonzia per riportare i denti in linea evitare traumi dovuti ad un leggero affollamento inferiore che stringendosi sempre più potavano fuori anche i denti superiori ( premetto Mai fatta ortodonzia e ho sempre avuto i Denti dritti) e al digrignamento notturno La mia domanda è ma le recessioni gengivali possono anche dipendere da una forte anemizzazione che sto curando scoperta da poco? O cambi ormonali? Perché queste recessioni nonostante pulizie controlli e monitoraggi da ormai 6 mesi procedono Inoltre chirurgicamente è possibile ottenere risultati validi? Vi ringrazio per le vostre risposte
Pubblicato il 12-02-2015
Sig. Federica, fare ortodonzia senza curare prima la malattia parodontale, non è consigliato; ma sappiamo poco del suo caso, non conosciamo nemmeno la diagnosi, per darle una corretta risposta. I trattamenti chirurgici parodontali danno risultati validi, ma non sono applicabili solo in pochi casi con pazienti collaboranti e motivati.
Pubblicato il 12-02-2015
Carisisma Federica, dalla sua descrizione, si evince che nella sua bocca si sta manifestando una parodontopatia. Cos'è la parodontopatia? si tratta di una malattia ereditaria che coinvolge i tessuti intorno ai denti, quali osso, legamento parodontale e gengiva. I sintomi sono quelli esattamente descritti da lei. Questa malattia inizia a manifestarsi, a partire dei 30 40 anni e nelle donne può avere un picco di incidenza nel periodo post menopausale. Inoltre situazioni quali diabete, ed altre malattie sistemiche possono accentuarla. Le consigliamo una visita da un odontoiatra esperto in parodontologia ed eventualmente anche una visita medico internistica.
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Pubblicato il 12-02-2015
Cara Signora Federica, buongiorno a Lei. Non dice l'informazione più importante, ossia se ha o no tasche parodontali! Parla solo di Recessioni Gengivali e di sospette "deiscenze ossee"! Bisogna Visitare la sua Bocca da ogni punto di vista Odontoiatrico e Gnatologico e soprattutto Parodontale ed acclarare la Diagnosi ed immetterla in una eventuale pianificazione terapeutica idonea e completa. Solo dopo si potrebbe "parlare" di Ortodonzia, d opo aver diagnosticato la Disgnazia di cui sarebbe affetta e aver attuato un Ceck up Ortodontico ed una analisi Cefalometrica e tanto altro. Devo precisare la stessa risposta che ho dato alla Signora Valeria tre post fa. Mi dispiace ripetermi ma evidentemente Lei ne ha bisogno e spero che le sia utile :) Ha bisogno di due visite cliniche strumentali, semeiologiche e anamnestiche, intervallate da una preparazione iniziale con curettage e scaling e serie completa di Rx endorali, modelli di studio e tanto altro. Visite con sondaggio parodontale in sei punti di ogni dente di tutti i denti e tanto altro e seconda visita di rivalutazione con risondaggio delle tasche che ora indicheranno la reale profondità delle stesse perché è stato escisso il tessuto di granulazione presente! Solo così si arriva ad una Diagnosi e ad una pianificazione terapeutica. Tramite la Visita Clinica e le Rx endorali, oltre a valutare visivamente il parodonto profondo ai difetti ossei ed alla qualità della trabecolatura ossea, si valuta la eventuale sofferenza periradicolare o periapicale di tutti i denti.Si faccia Visitare da un Parodontologo. Glielo dice un Parodontologo. La Visita Parodontale diventa una visita "totale odontoiatrica". È quindi una visita complessa che richiede almeno un’ora/due ore, compreso un Colloquio col Paziente, seguita da una Preparazione Iniziale dell’apparato Stomatognatico, un rilievo di dati ed eventualmente analisi cliniche, che richiedono almeno ulteriori due/quattro ore ed infine una seconda visita detta Visita di Rivalutazione Parodontale, che richiede due/tre ore in cui si emette una Diagnosi, una Prognosi, un Piano Terapeutico non solo Parodontale ma Totale di tutti i problemi e Patologie presenti! Questo è essenziale per arrivare ad una corretta Diagnosi ed emettere una altrettanto corretta Prognosi. Insomma devo poter mantenere viva ed in allerta tutta la mia "Capacità di Clinico Medico e Parodontologo".Legga come faccio io una Visita leggendo sul mio Profilo "VISITA PARODONTALE", ma vale come visita Odontoiatrica generale, perché la visita che si fa nel mio studio, a prescindere dal motivo per cui è venuto il paziente, è questa! E stia certa che tutte le patologie "saltano fuori"! Magari non sarà il suo caso ma lo dico lo s tesso: Vada dal Dentista, scelto per Fiducia e Stima e non in base a visite gratis e preventivi apparentemente convenienti che ora non solo i centri low cost ma anche molti Odontoiatri fanno per attirare pazienti, non rendendosi conto che invece sbagliano nel non dare importanza a questo atto Medico Odontoiatrico di Altissima Cultura e Sapienza che è la Visita Odontoiatrica Clinica che abbracci tutte le Specialità Odontoiatriche! Ripeto, legga la Descrizione di questa visita, nel mio profilo e già accennata sopra e capirà che non potrebbe mai essere gratuita. Chi la facesse Gratuita non Farebbe una Vera Visita Odontoiatrica. Ne stia certa! Si affidi ad un solo Dentista che le ispiri FIDUCIA! Le lascio un Poster di Recessioni Gengivali ed alcune loro terapie, tra le tante disponibili! Cari saluti
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Pubblicato il 12-02-2015
Buongiorno Ritenere di fare diagnosi certa in questo modo senza una valutazione radiografica e clinica del problema è molto difficile, ritengo che eseguire una ortodonzia con recessioni gengivali e forse ossee sia da ritenersi sbagliato, l'ortodonzia in queste situazioni non si fa perchè potrebbe portare ad un peggioramento della situazione, provi ad allegare una sua ortpantomografia, e sicuramente potrò essere più esaustivo. Buona giornata
Pubblicato il 12-02-2015
Gent.ma Sig.ra Federica, confesso di aver capito poco dalla sua descrizione, poichè i dati che riferisce sono di difficile interpretazione senza una visita clinica ed opportuni rilievi radiografici. Per fare una terapia è necessaria una diagnosi precisa. Lei riferisce gengive che recedono e denti che si spostano (segni di parodontopatia) ma poi dice che l'igiene è a posto e non ci sarebbero tasche parodontali (mi sembra d'interpretare così). Sarebbe veramente opportuno escludere una malattia parodontale perchè se ha intenzione di fare ortodonzia si creerebbero ulteriori problemi. Riferisce digrignamento (indice di stress non compensato)e una forma di anemia di recente diagnosi (ed anche qui sarebbe il caso di approfondire). Insomma, un quadro che deve essere "incorniciato" nel giusto modo perchè, ripeto, senza diagnosi non si fa terapia.
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Pubblicato il 12-02-2015
Il problema si riduca alla famosa domanda su cosa viene prima. Se c'è una malocclusione la parodontopatia va spesso più veloce del normale. Quindi bisognerebbe vedere se c'è la possibilità di rimettere i denti in occlusione tramite trattamento ortodontico, nel senso di verificare se è possibile ottenere tale correzione in modo perfetto da adulta. Questo perchè estetica a parte, se i denti stanno "storti" ovvero non nella giusta occlusione, lavorano male ogni volta che si chiude la bocca o si mangia. Questo contribuisce a far ritirare la gengiva e l'osso. Giustamente i colleghi mettono in evidenza la necessità di fare anche i trattamenti parodontali chirurgici o non. Io penso che le due cose dovrebbero andare piu' possibile di pari passo. Ho notato molte volte che il trattamento ortodontico su un adulto con parodontopatia ha migliorato drasticamente il decorso della retrazione. L'anemizzazione (ma quanto è veramente seria??) indubbiamente non aiuta..
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Pubblicato il 12-02-2015
E' ovvio che mancano i dati fondamentali ed il necessario esame clinico per formulare una diagnosi corretta. Sottolineo che la parodontite in fase attiva è controindicazione assoluta al trattamento ortodontico(ad eccezione di procedure ortodontiche particolari come le estrusioni ortodontiche di denti irrecuperabili per guadagnare osso per futuri impianti),ma in assenza di infiammazione e con un buon controllo di placca si possono effettuare trattamenti ortodontici anche in presenza di recessioni gengivali e di supporto osseo ridotto(con le dovute precauzioni e con forze leggere!). Il trattamento ortodontico, quando indicato, può aiutare la risoluzione dei problemi parodontali
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Pubblicato il 14-02-2015
Gentile utente credo che Lei sia malocclusa. Se mette un righello sopra i denti anteriori inferiori e guarda se i denti dietro sono in linea vedrà che quelli dietro sono più bassi. Se così fosse dovrebbe mettere un bite ben cofezionato. Lei dice che non ha problemi parodontali e quindi credo che la sua situazione occlusale vada indagata meglio. La presenza di bruxismo supporta quanto detto. Senza visita però quanto detto ha dei limiti.
Pubblicato il 16-02-2015
Cara Federica, quello che lei indica come "processo degenerativo" della sua bocca é probabilmente costituito da una serie di fenomeni dovuti al trauma occlusale derivante dal bruxismo, un fenomeno disfunzionale sicuramente legato ad un errore occlusale che, attraverso delle iperfunzioni muscolari, cerca una posizione mandibolare meno sfavorevole da un punto di vista propriocettivo attraverso l'usura dentale o addirittura lo spostamento degli elementi dentali con evidente perdita del supporto osseo. Estremamente sconsigliabile nel suo caso tentare di correggere tale situazione attuando un trattamento ortodontico non derivante da una corretta diagnosi strumentale neuromuscolare (kinesiografia,elettromiografia computerizzate, Stimolazione Neurale Transcutanea, etc, etc) in grado di fornire i dati necessari alla ritrovamento,su di un adatto posizionatore (ortotico) del corretto rapporto dentale in grado di eliminare il digrignamento dentale. Solo in fase successiva si potrá pensare ad eventuali trattamenti chirurgici rigenerativi ed a spostamenti dentali guidati.
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