Sono una signora di 56 anni con problemi di parodontite
Scritto da Viviana / Pubblicato il
Gentili professionisti, sono una signora di 56 anni con problemi di parodontite, vivo e lavoro in Abruzzo. A seguito d un lieve tentennamento degli incisivi ho iniziato i trattamenti del caso presso il Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche dell?Università D?Annunzio nel reparto clinico di parodontologia. Dopo accurata detartrasi, è stato riscontrato un notevole riassorbimento osseo a livello di un incisivo con la presenza di una sacca profonda. Mi è stato consigliato un impianto osseo che però avrebbe comportato un peggioramento del ritiro della gengiva già compromessa da un precedente intervento effettuato circa 13 anni fa per problemi di mobilità dello stesso incisivo. Si è trattato di una levigatura radicolare a cielo aperto che ha risolto il problema almeno per 10 anni ma che ha compromesso l?aspetto estetico con la resezione della smerlatura gengivale e accentuazione del diastema che già mi creava un piccolo disagio. Ne ho sofferto molto e ora metto la mano davanti alla bocca ogni volta che sorrido. Ora il problema si è aggravato nonostante l?igiene costante ma sicuramente non appropriata. Il peggioramento estetico mi ha bloccato ed ho consultato altri due dentisti. Ho eseguito la devitalizzazione del dente, fatto lo splintaggio per tenerlo fermo e infine mi è stato consigliato di estrarlo e fare un impianto fisso. Profondamente in crisi mi sono rivolta a uno specialista paradontologo a Roma che ha, di fatto, confermato le precedenti indicazioni con la possibilità di scegliere tra le due soluzioni con notevoli spese e nessuna soddisfazione. Che fare? Certo i miracoli non è possibile farli come mi è stato più volte ripetuto, mi sto impegnando in un?igiene maniacale, aiuta ma non risolve, però l?aspetto estetico per me è importante, anche se non sono più giovane e l?idea di estrarre il dente mi terrorizza. Non riesco a decidere e così rischio di perdere tempo prezioso.
Pubblicato il 05-05-2015
Cara Signora Viviana, Buongiorno. L'impianto in un Parodontopatico con Parodontite tra l'altro attiva e con difetti ossei è assolutamente, a mio avviso, errato! La qualità dell'osso, disorganizzato nella sua trabecolatura per la parodontite, non è adatta a ricevere un impianto se prima non venisse curata la parodontite con la terapia chirurgica dei difetti ossei e le tasche parodontali presenti! Poi nel caso si rivaluterebbe la situazione clinica ma di regola, come dicevo, la qualità ossea non è tale da poter ricevere un impianto! In linea di massima. Ha le idee un po' confuse e mi sembra che anche i Parodontologi che l'hanno visitata, forse non hanno fatto uno studio valutativo di Preparazione Iniziale Parodontale adeguato! Per favorirle la comprensione di un argomento così astruso le faccio la stessa spiegazione che faccio ai miei pazienti durante il colloquio informativo alla fine della prima Visita Parodontale:Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l'osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all'osso e l'Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di "Piorrea" dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando "questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama "Tasca Parodontale". In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo "granuleggiare" un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto "anarchico". Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane.il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! IL Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta . molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d'ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all'ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto benre abbassa la carica batterica dell'95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per "guarire" ma anche per l'organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell'organismo comunicanti con l'esterno", in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a di stanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un aricolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti. La Terapia Parodontale, consiste essenzialmente nel ricostruire chirurgicamente ciò che la malattia parodontale ha distrutto." Cari saluti e si faccia visitare da un Parodontologo molto noto e di grande Cultura e Capacità, glielo dice un Parodontologo! La TERAPIA PARODONTALE, come detto, consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo…nel primo caso si ha una rigenerazione,quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment = con Le metodiche rivoluzionarie GBR (Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF (Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell’avvento dell’HIV si usava la colla di fibrina umana omologa = Nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l’avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita,nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a mo di membrana) , amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali.In bocca al Lupo e si metta in mani buone!Ripeto,Le lascio un poster con foto di Tasche parodontali e difetti ossei complessi a più pareti per Parodontite curata con Chirurgia Ossea Parodontale.Clicchi sul mio nome in questa risposta ed entri nella mia pagina di INFORMAZIONI GENERALI, qui clicchi su PUBBLICAZIONI e si aprirà la finestra con da sin a dx ARTICOLI, CASI CLINICI e VIDEO e cerchi gli Articoli consigliati sopra! E' chiaro che la Visita debba essere doppia ed intervallata dalla preparazione iniziale Parodontale? Se ha capito questo, sarebbe già a metà dell'opera! In bocca al Lupo. La invito a leggere attentamente queste mie pubblicazioni sulla Rigenerazione Parodontale Profonda, che è la terapia, in linea di massima perché non l'ho visitata come ho spiegato dettagliatamente, che dovrebbe essere utile per lei: "LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 1°PARTE - Considerazioni Istologiche e Sperimentali" e poi "LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 2°PARTE - La metodica clinica" e poi "LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 3°PARTE - Sperimentazione sul cane ed ancora "LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 4°PARTE - Studio Istologico" Badi che questo discorso sulla Terapia è da prendere in senso lato e solo esplicativo perché la Terapia la si decide dopo le due Visite spiegate intervallate dalla Preparazione Iniziale. Chiaro?! ------------------ Cari Saluti, sperando di averle fatto cosa Gradita nel Risponderle con tanta "Passione"! Ma amo questa mia Specialità che è la Parodontologia, tanto che ho intitolato il mio sito Professionale "Parodontologia...l'Anima più Nobile dell'Odontoiatria". Ancora cari saluti :) Le lascio un Poster di Parodontiti con Difetti Ossei a più pareti complesse curate con chirurgia ossea Parodontale Ricostruttiva in alto e Rigenerativa con Membrane, in basso, così capisce meglio. Ricordi come dice il Caro E Bravo Collega Dottor Carpinteri che un Dentista è tanto più bravo quanto meno estrae denti e meno impianti fa!Curare, aggiungo io , significa salvare i denti ed il parodonto, ossia l'Unità Dentale e mantenerla integra ed in Salute :)
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Pubblicato il 05-05-2015
Sig. Viviana, diciamo che è ancora una ragazza e che è presto per perdere un dente dell'area frontale inferiore e non mi meraviglio che gli esperti di parodontologia siano poi degli esperti implantologi. Il suo caso va studiato e rivisto lasciando l'implantologia come soluzione estrema, perché è facile raccontare che in letteratura troviamo successi nel 98% dei casi, mentre qui molti utenti dichiarano parecchie complicanze implantologiche; ritengo che questa letteratura dovrebbe essere rivista con tutti i casi che i vari odontoiatri, me compreso, nascondiamo in un cassetto.
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Pubblicato il 05-05-2015
Gentile Signora Viviana, i danni parodontali, con perdita di sostegno osseo e mobilità dell'elemento dentale sono assai spesso determinati, a livello (sopratutto) degli incisivi superiori ed inferiori, dalla presenza di un trauma occlusale che si esercita costantemente su tali elementi a causa di un supporto diatorico (posteriore) insufficente. Se così fosse, come credo, a nulla valgono interventi di rigenerazione ossea ed anche una scrupolosa igiene domiciliare non é sufficiente ad eliminare il problema. Le consiglio una attenta diagnosi che preveda appositi esami strumentali atti a rilevare questa possibile evenienza. Attenzione che quando dico strumentali mi riferisco ad appositi tests computerizzati che richiedono almeno un paio d'ore e non una frettolosa occhiata da parte del solone di turno.
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Pubblicato il 05-05-2015
Il suo si presenta come un caso clinico complesso, estetico e funzionale, e che richiede un approccio multi - disciplinare accurato. Quindi una visita clinica approfondita e parodontale specifica, esami radiografici endorali, valutazione occlusale, impronte - modelli di studio, fotografie etc etc. Le dico questo perché suggerirle così, soltanto con le sue parole, una strada piuttosto che un'altra, non è possibile. La procedura di curettage - levigatura radicolare a cielo aperto, piuttosto invasiva e con inevitabile riposizionamento apicale di attacco clinico (e quindi recessione gengivale), è molto utile funzionalmente, ma non si esegue quasi più per evidenti ragioni estetiche (oggi si parla di lembi parodontali riposizionati). Ovviamente, fare implantologia su un osso così compromesso, a priori non è consigliabile, ma questo in linea generale, perché, le ripeto, il suo è un caso che deve essere affrontato a livello multidisciplinare e visitandola direttamente.
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Pubblicato il 05-05-2015
Gentile Sig. ra Viviana, capisco i suoi desideri, ma non sono di facile risoluzione. Una levigatura radicolare a cielo aperto provoca sempre un'aggravarsi della recessione, ma può permettere la risoluzione del problema parodontale (10 anni mi pare un bel lasso di tempo). Per eliminare il problema estetico bisogna ricreare dell'osso, non facile nel suo caso. Cordiali saluti
Pubblicato il 06-05-2015
Se colleghi esperti concordano sulla diagnosi e ritengono l'elemento dentale in questione definitivamente compromesso e non più recuperabile dal punto di vista parodontale, Le consiglio di affrettare il trattamento implantare per non perdere ulteriore osso che Le porterebbe ad una peggiore prognosi del trattamento implanto-protesico sia dal punto di vista funzionale che estetico. Non conoscendo nei dettagli il suo caso, non so quali siano le problematiche estetiche presenti, ma ritengo che siano tutte risolvibili se l'implantologo dispone delle tecniche migliori da punto di vista della gestione dei tessuti duri e molli. E' chiaro che anche il protesista e l'odontotecnico debbano fare nel migliore dei modi la loro parte.
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Pubblicato il 06-05-2015
E' difficile diagnosticare senza l'esame del caso, se il suo desiderio è non estrarre il dente lo faccia splintere e modificare l'aspetto morfologico con materiale di resina, gli impianti sono di moda e sono base di marketing
Pubblicato il 06-05-2015
Cara Viviana, Essendo abruzzese di origine ed avendo studiato e conseguito la laurea presso l'Ateneo che ha nominato, non sono stupita di quello che le sta accadendo. Come correttamente afferma il dott. Carpinteri, che stimo molto umanamente e professionalmente, non sempre c'è associazione tra università e sapienza/cultura. Personalmente ne starei alla larga, e cercherei un collega esperto in riabilitazioni complesse, dato che il suo caso coinvolge parodontologia, protesi, gnatologia e chirurgia insieme. Se gradisce un suggerimento, non di parte (visto che lavoro in veneto da anni), può contattarmi privatamente e le suggerisco un bravo collega che possa quantomeno visitarla. Cordialmente.
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