Il mio compagno anni fa ha devitalizzato i denti e messo dei ponti
Scritto da giovanna angela / Pubblicato il
Buongiorno, il mio compagno anni fa ha devitalizzato i denti e messo dei ponti. Da qualche anno ha avuto un pò di problemi. Stanchi del vecchio dentista ci siamo rivolti ad un altro (premetto che è scrupolosissimo nella cure dentali). Questi ci ha premesso che il lavoro effettuato dal collega precedente era stato fatto male e consigliato di togliere tutti i monconi e impiantare 4 perni per arcata dentaria a cui andrebbero ancorati i nuovi ponti e ci ha consigliato di eseguire un ortopanoramica delle arcate dentarie. Oltre alla presenza dei ponti la radiografia ha evidenziato una parodontopatia profonda diffusa con riassorbimento dell'osso alveolare e ampio riassorbimento osseo periradicolare di alcuni denti. Abbiamo paura di tutto adesso e soprattutto che gli impianti vadano male qualcuno ci può consigliare....siamo di Salerno. Vi ringraziamo di cuore. Ah dimenticavo mio marito ha 46 anni e non è diabetico nè un grande fumatore (fuma all'incirca 1 pacchetto di sigarette da 10 alla settimana)
Pubblicato il 15-03-2016
Cara Signora Giovanna, buongiorno. Prima parla di impiantare 4 perni per arcata dentaria poi parla di paura che gli impianti vadano male e allora le domando: sono perni messi nelle radici per fare ricostruzioni conservative del dente o pernimoncone od impianti nell'osso in sostituzione dell'intero dente che verrebbe estratto? Mi sembrerebbe di capire che Lei intenderebbe parlare di Impianti, di Implantologia! Allor a le dico questo: anzitutto un Dentisti che parla male apertamente di un "lavoro" fatto da un Collega non è Deontologico e quindi Professionale e non mi ispirerebbe "Fiducia" se avesse criticato senza "mezzi termini il Collega. Si può evidenziare con tatto la incongruenza e la irrazionalità di certe terapie ma con "tatto e Professionalità" e non dare "dare addosso" impunemente! Poi, mi sembra molto strano che si debbano estrarre tutti i denti pilastro di protesi! Ce ne potrebbe essere uno, due irrecuperabili, ma non tutti!!! Il fatto poi che pensi e proponga implantologia senza neanche avere valutato e Curato la Parodontite di cui Lei parla, è veramente "assurdo"! Prima si cura la Parodontite, poi eventualmente, se la qualità dell'osso fosse idonea ( cosa rara in un parodontopatico) si farebbe implantologia, sempre che i monconi suddetti non fossero salvabili! Le lascio un Poster di Denti veramente molto compromessi dalle più svariate e Gravi patologia ma salvati da oltre 30 anni ed ancora sani e salvi nelle rispettive bocche a dimostrazione che i denti si curano e non si estraggono. Ricordi sempre che non esiste il facile o il difficile ma solo ciò che si sa fare e ciò che non si sa fare! Ricordi anche che un Dentista è tanto più "bravo" quanto meno denti estrae e quanto meno impianti fa! Lei ha bisogno di due visite intervallate da una preparazione iniziale con Igiene Professionale della tasca, Curettage e Scaling per rimuovere il tessuto di granulazione dall'interno della tasca stessa che falsa la presa delle misurazioni della sua profondità, le Rx endorali complete, i modelli di studio e che nella seconda visita si riprendono le misure delle tasche che ora saranno quelle vere e dalla differenza tra le prime e le seconde si fa diagnosi sul tipo di Parodontite, sulla sua Aggressività, sulla sua attività e si emette una Prognosi e si pianifica una eventuale terapia! Con le Rx endorali e le prove termiche e la Visita Clinica si valuta anche la presenza di carie, necrosi endodontiche, osteolisi periapicali, stomatiti etc.Legga nel mio profilo "Visita Parodontale" " che poi non è altro che la Visita Odontoiatrica completa che mia Figlia Claudia ed io facciamo sempre per qualsiasi motivo fosse venuto da noi un paziente! :) Legga anche "Gengivite" e "La 'tasca parodontale.... questa sconosciuta!" e quanto altro volesse delle numerose pubblicazioni che troverà, tra cui "Parodontite (nozioni di etiopatogenesi, clinica, diagnosi)" e "Terapia chirurgica della parodontite. Pensi a far chiarire questo sospetto diagnostico piuttosto che all'implantologia. I Denti si curano e non si estraggono e il parodonto si Ricostruisce o si Rigenera con la Chirurgia Parodontale! Si faccia visitare da un bravo Parodontologo che sia anche Protesista e Gnatologo. Cari Saluti
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Pubblicato il 15-03-2016
Gentile Sig.ra, nel suo racconto ci sono elementi mancanti per poterle rispondere in maniera adeguata.Prima di tutto lei dice che suo marito da tempo ha dei problemi ma non specifica quale tipo di problemi. Secondo la panoramica non serve a nulla per diagnosticare la presenza di parodontopatie ma la diagnosi si fa eseguendo una accurata visita con test di vitalità, sondaggio gengivale e radiografie endorali con centratore. Solo in questo modo si può fare diagnosi di parodontite e non certo basandosi esclusivamente sull'analisi di una panoramica che spesso distorce la realtà. S. Infine è mai possibile che sia necessario togliere tutti i vecchi sostegni e sostituirli con impianti senza poterne recuperare nessuno? Mi sembra assai improbabile.Ed inoltre per pensare di inserire impianti è necessario uno studio preliminare per valutare se ci sono condizioni di idoneità sia di carattere generale sia locale. Per studio preliminare intendo la visita integrata da analisi radiologiche (non la panoramica) di livello superiore come una CBCT o dentalscan. Il fumo inoltre è una controindicazione essendo oramai assodato che interferisce con l'integrazione degli impianti.Come vede progettare una terapia implantare non è così facile e veloce pertanto le consiglierei di consultare un buon dentista che analizzi in maniera totale e completa a 360 gradi la situazione di suo marito prima di prendere decisioni affrettate che solitamente poi creano problemi. Cordialmente
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Pubblicato il 15-03-2016
Sig. Giovanna, nella letteratura troviamo che il fumo non è un fattore favorevole per gli impianti, dire che un lavoro odontoiatrico è fatto male senza parlare con chi la eseguito, lascia il tempo che trova. Comprendo benissimo la vostra confusione, purtroppo quando si lascia una vecchia strada non è semplice imboccarne una nuova, ma forse conoscere anche il parere della vecchia strada in questo caso è sicuramente utile, per un confronto e soprattutto si lascia la continuità delle responsabilità ad un unico professionista.
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Pubblicato il 15-03-2016
Buongiorno, è costume diffuso nel nostro settore "demolire" il lavoro eseguito dal collega che ci ha preceduto. Se le protesi non sono state realizzate a regola d'arte, un professionista serio, effettuata la visita mette per iscritto il quadro clinico rilevato indicando con precisa terminologia i denti interessati da una odontoiatria iatrogena o da patologie da carie o da patologie parodontali. La prima visita, è il momento cruciale di ogni passo successivo. Personalmente come tanti, incontro il paziente minimo due volte, raccolgo i dati anamnestici generali ed odontoiatrici, ascolto ciò che il paziente ha da dirmi e, successivamente effettuo la visita: stato clinico-patologico dei denti, sondaggio parodontale in sei punti per dente, visita delle mucose e della lingua, visita dell'articolazione tempore-mandibolare, visita occlusale e gnatologica. Se ritengo visionare radiografie le eseguo. Rilevo le fotografie endorali. In un secondo appuntamento consegno per iscritto la diagnosi corredata di tutti i dati e di fotografie. Molte sono le tecniche per recuperare denti prima di passare alle estrazioni. In un paziente parodontopatico e fumatore, prima vengono le cure parodontali, conservative ed endodontontiche e dopo solo dopo di programmano le estrazioni di denti non più recuperabili ed impianti endossei. Starei molto attento ad inserire impianti in un paziente parodontopatico non trattato. Cordiali saluti
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Pubblicato il 15-03-2016
Troppi elementi insufficienti per fare una minima diagnosi via web, e comunque troppa fretta di togliere e fare implantologia. In primis, è necessario un approccio parodontale al paziente, con relativa diagnosi parodontale specifica e precisa (la panoramica di per sé non è sufficiente) e relativo piano di trattamento. Quindi, una volta ristabilito un buon livello di igiene orale, valutare se gli elementi dentari in questione non siano davvero recuperabili, e, solo all'ultimo, ragionare sull'implantologia.
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Pubblicato il 15-03-2016
Gentile Sig.ra Giovanna Angela, nel suo racconto vi sono alcune cose che non mi piacciono. Non si critica un lavoro senza ascoltare il professionista che lo ha eseguito. Poi guarda caso i denti vanno tolti per mettere impianti. Per ultimo questa diagnosi è stata fatta come? Ha richiesto una panoramica (non proprio l'esame più adatto), pertanto deduco che la infausta diagnosi è stata fatta senza una immagine radiologica. Mah. Cordiali saluti
Pubblicato il 16-03-2016
Gentile sig.ra Giovanna, prima di estrarre dei denti per sostituirli con impianti vanno fatte delle valutazioni cliniche relative allo stato dei monconi e del parodonto (tessuto di sostegno). Se i monconi sono in buone condizioni, e si devono fare delle nuove protesi fisse, possono essere utilizzati evitando di fare implantologia. Per quanto riguarda la "parodontopatia profonda" che cita va fatta un'attenta valutazione sia radiografica (con una serie di radiografie endorali fatte in studio) che con sondaggio parodontale per trattare la malattia parodontale nel migliore dei modi così da conservare gli elementi dentali quanto più a lungo possibile. Cordialmente
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Pubblicato il 16-03-2016
E' il caso di dire: pochi elementi ma certamente confusi. Gentile Signora, non è possibile darle suggerimenti senza elementi più certi e circostanziati. Per il resto non posso che allinearmi ai concetti già espressi. Personalmente pratico la chirurgia implantare da 30 anni, e le dico che salvare i propri denti è un'altra cosa. Se desidera capire di più e meglio deve necessariamente fornire una adeguata documentazione. Cordialmente.
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