Ho una parodontite profonda a seguito di una carie più devitalizzazione
Scritto da Andreia Iulia / Pubblicato il
Buongiorno,
Volevo chiedervi alcune informazione riguardo ad un trattamento a cui mi sto sottoponendo, in attesa del consueto appuntamento con il medico.
Ho una parodontite profonda a seguito di una carie+devitalizzazione (non riuscita e mal eseguita), che ha portato ad un'espansione della sezione di osso sottostante. Dalle prime radiografie è risultato che la polpa sottostante il dente in questione (un molare) è in necrosi e c'è molta infezione, tanto che ad ogni trattamento nonostante il dente venga ripulito c'è un liquido infetto che sale al ritmo del battito cardiaco. Il medico curante mi ha fatto un trattamento diverso dal solito venerdì, "iniettando" l'idrossido di calcio in profonditàper riempire la sacca di infezione. Nemmeno a dirlo questo weekend ho provato un dolore fortissimo e ieri sono tornata da lui a farmelo ritrattare. Ha tolto tutto e siamo tornati al solito medicamento, non così invasivo. Tuttavia al momento il dolore si è solamente attenuato e poche ore dopo il medicamento di ieri ha cominciato a formarsi una sacca di ascesso laterale.
Chiedo venia per il papiro ma spero di aver reso l'idea...al momento sto facendo il terzo ciclo di augmentin.
Vorrei sapere se l'ascesso laterale, in questo caso, è un "buon segno";speravo infatti che l'infezione "salisse", abbandonando almeno parte del tessuto in profondità.
Volevo sapere, inoltre, se vi siete mai trovati con casi del genere e in quanto tempo si risolvono. Al momento sono in cura da due mesi e mezzo, e dopo 6 sedute ancora non si vedono miglioramenti.
Vi ringrazio anticipatamente, buona giornata.
Pubblicato il 08-02-2017
Gentile Sig.ra, senza una vista accurata ed esame di radiografia endorale(non la panoramica) non è possibile poterla aiutare. Rimango un poco perplesso leggendo che la situazione si protrae da più di 2 mesi e la cosa mi suggerisce che siamo, come spesso accade,senza una diagnosi certa che spinge a procedere per tentativi senza una terapia efficace. Un ascesso può avere origine da una carie penetrante con necrosi pulpare oppure meno frequentemente da causa parodontale ed in qualche raro caso da cause combinate dento-parodontale. Scoperta la causa con visita accurata e fatta una giusta diagnosi si procederà con terapia giusta ed appropriata. Credo che procedendo in tal senso e cioè continuando a fare medicazioni (peraltro non ben specificate) non risolverà nulla e sara' costretta, come di solito succede, a ricorrere alla estrazione del dente. Parli col suo dentista e si faccia spiegare bene se ha una diagnosi e come intende attuare una terapia risolutiva. Cordialmente
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Pubblicato il 08-02-2017
Non si può rispondere senza vedere direttamente la situazione, inoltre non dice di quale dente si tratta superiore, inferiore, senza scendere nello specifico, nella sua esposizione della situazione è piena di inesattezze. Si faccia dire dal suo dentista come stanno i fatti
Pubblicato il 08-02-2017
Sig. Andreia, forse c'è qualcosa di poco chiaro perché lei descrive una lesione endoparodontale che non è la parodontite, con molta probabilità il terzo ciclo dello stesso antibiotico ha creato resistenze, un antibiogramma potrebbe definire il corretto antibiotico da utilizzare per via topica e sistemica per poi arrivare ad una soluzione conservativa.
Pubblicato il 08-02-2017
Buon giorno cara Paziente! Non è una Parodontite profonda (legga a tal proposito nel mio profilo "Parodontite (nozioni di etiopatogenesi, clinica, diagnosi)e "Terapia chirurgica della parodontite La Terapia Parodontale, consiste essenzialmente nel ricostruire chirurgicamente ciò che la malattia parodontale ha distrutto." e "La 'tasca parodontale.... questa sconosciuta!'" e "VISITA PARODONTALE", così si chiarirà le idee di cosa sia una Parodontite e di come la su Diagnostichi! Lei ha una Osteolisi periapicale che è tutt'altra cosa :). Per la medicazione tra una seduta e l'altra, basta chiudere il dente con una sorta di membrana simil osmotica che fa uscire il gas e non fa entrare i microbi! Ma questa è alta Odontoiatria. Spesso non basta una sola seduta ma ne occorrono di più, in genere tre. Mi sa che c'è tanta confusione! In attesa della "chiusura" si sarebbe dovuta fare (almeno io e mia Figlia Claudia facciamo così) una medicazione con materiale similosmotico per decomprimere la pressione causa del dolore. Se non si facesse questo , il dente lasciato aperto o con una medicazione parzialmente aperta farebbe si che uscisse la pressione dovuta al formarsi del gas del catabolismo microbico che è la causa del dolore per compressione delle terminazioni nervose e con l'uscita di questo gas , non si crea pressione e non si crea dolore! Però, e qui sta il GRAVE, entrerebbero altri microbi nel dente che aggravano l'infezione! L'ascesso è la normale risposta ad una zona di osteolisi periapicale di un Dente in Necrosi non curato e se non viene curato non si risolve solo con gli antibiotici che servono solo a poter "preparare" il dente a ricevere la terapia endodontica. Questa è normalissima routine odontoiatrica di tutti i giorni! "Al momento sono in cura da due mesi e mezzo, e dopo 6 sedute ancora non si vedono miglioramenti", che dirle, è assolutamente al di fuori di ogni "protocollo" terapeutico endodontico in simili patologie che sono, ripeto, consuete e di tutti i giorni! Cosa vuole che le dica. Io non sono un "giudice" ma un Medico e posso solo darle indicazioni Mediche, come ho fatto esaustivamente, penso! Cari saluti
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Pubblicato il 08-02-2017
Molto difficile dare un parere. Se ci manda una rx ben fatta, forse possiamo dire di più. Di certo bisogna risolvere, senza tutte queste sofferenze, oppure estrarre il dente se irrecuperabile.
Pubblicato il 08-02-2017
Gentile Sig.ra, non soffre di parodontite ma ha una lesione endodontica. Non è normale che in due mesi e mezzo non si sia riusciti a risolvere la situazione. Cordiali saluti
Pubblicato il 08-02-2017
Buona sera, ora torni dal suo dentista e rifaccia L idrossido di calcio, aspetti il tempo che il collega le dirà' con questa medicazione e poi chiuderà definitivamente il suo dente previa re endorale. Auguri di una pronta guarigione
Pubblicato il 09-02-2017
In linea di massima, se l'elemento dentario è recuperabile, è sufficiente una medicazione intermedia (quando serve), non il calvario a cui si sta sottoponendo lei. Ovviamente se allegasse una radiografia sarebbe meglio, ma la procedura standard non è certo quella che sta seguendo.
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