Ho 36 anni e soffro di parodontite dovuta ad una scorretta igiene orale
Scritto da giovanni / Pubblicato il
Salve, ho 36 anni e soffro di parodontite dovuta ad una scorretta igiene orale, ho i denti gialli e pieni di placca/tartaro.
Ho perso 2 premolari ed un molare, 5-6 denti si muovono.
Il dentista di fronte a più tasche parodontale di 7 mm di cui la più profonda attualmente ne misura 8, mi ha consigliato la rimozione di tutti i denti e procedere con l'implantologia, in quanto, parole sue, ritiene inutile procedere con altre terapie inconcludenti.
Vorrei un vostro parere: queste tasche sono così profonde da compromettere la "sopravvivenza" dei denti?
Ci sono altre terapie o devo fare come suggeritomi?
Che ne pensate del laser?
Grazie
Pubblicato il 03-07-2017
Il mio consiglio è di rivolgersi ad uno specialista in parodontologia. La cosa migliore sarebbe, se possibile, conservare più a lungo che si può i suoi denti naturali. Il dr. Petti di Cagliari, presente in questo sito come consulente, è una persona estremamente adatta a far si di non perdere denti recuperabili parodontalmente.
Pubblicato il 03-07-2017
Caro Signor Giovanni, buongiorno."parodontite dovuta ad una scorretta igiene orale" non è corretto affermare così! Diciamo che l'Igiene Orale è Essenziale ma nella etiopatogenesi della Malattia Parodontale intervengono tanti altri fattori importanti. Una cattiva Igiene orale può essere un fattore importantissimo scatenante e/o aggravante ma non la sola causa di una Parodontite. La Parodontite ha come etiopatogenesi i batteri ma è il viraggio da batteri aerobi gram positivi ad aerobi gram negativi e soprattutto la loro interazione col sistema immunitario locale e Generale che determina l'insorgenza e l'evolversi della malattia Parodontale! Detto questo è ovvio che una accuratissima Igiene Orale Personale domiciliare e Professionale in Studio è essenziale! Tassche come descrive Lei di 7-8 millimitri di profondità non richiedono certo l'avulsione (estrazione) dei denti!!! Ma scherziamo veramente? Le spiego qualche cosa: Per sapere se c'è una Patologia Parodontale, deve essere rilevata una Tasca Parodontale e questo lo si può fare solo con un sondino parodontale che ha tacchette distanti un millimetro l'uno dall'altro, che si introduce nella sospetta tasca per misurarla. Per semplificare diciamo che da 0 a 2 mm, non è tasca parodontale ma è solo il fisiologico solco della gengiva. 3 MM è una misura dubbia perché può essere in un solco un pò più profondo del normale ma l'attacco epiteliale è ancora integro e quindi non c'è tasca o è un iniziale distacco dell'attacco stesso e quindi una iniziale tasca. 4-5 mm è tasca parodontale ma non grave perchè è ancora nella compagine della gengiva. 6 mm. indicano che essa è arrivata ad interessare la cresta ossea marginale. Dai 7 mm in su, esistono dei difetti ossei che si identificano con la quantità delle pareti distrutte o rimaste e quindi ad una parete residua, a due, a tre, a quattro. Il più grave è quello ad una parete perché è più difficile la ricostruzione con osso artificiale o di altro tipo e perchè è più difficile la organizzazione del coagulo ematico da cui parte la guarigione o è più difficile una rigenerazione parodontale profonda con l'uso di membrane! Poi tieni presente che è necessario fare una visita Clinica dell'unità dentale, ossia dei denti e delle gengive e dei loro rapporti tra di loro e con le unità dentali antagoniste! Tramite la Visita Clinica e le Rx endorali, oltre a valutare visivamente il parodonto profondo, si valuta la eventuale sofferenza periradicolare o periapicale di tutti i denti.E' sempre più prudente che La visiti un Parodontologo. Ho parlato di "Unità Dentale" , perché, come saprà certamente , non si considera più il Dente da solo, il Parodonto da solo, la sua Gnatologia da sola ma per Unità Dentale si intende il Dente, (Corona, Radice, Polpa Coronale ed Endodonto , periapice, Parodonto,Epitelio e Connettivo Gengivale ed il suo Attacco al Dente, il Ligamento Parodontale, l'Osso, il Cemento Radicolare e rapporti Gnatologici dell'unità Dentale con le altre unità Prossimali ed Antagoniste in statica ed in Dinamica e quindi in Disclusione con la Guoda Incisiva in Protrusiva, Canina in lateralità e Posteriore in Relazione Centrica! Come vede quindi solo con una Visita Clinica si può rispondere alla tua domanda. Legga nel mio Profilo "Visita Parodontale" che poi è la Visita Odontoiatrica che io Parodontologo ma anche Odontoiatra ed anche Medico faccio sempre, così come mia figlia Claudia, per qualsiasi motivo un paziente venga da noi! La Visita Parodontale che è una Visita Odontoiatrica Completa, è costituita da due visite intervallate da una preparazione iniziale con Igiene Professionale della tasca, Curettage e Scaling e Root planing per rimuovere il tessuto di granulazione dall'interno della tasca stessa che falsa la presa delle misurazioni della sua profondità, le Rx endorali complete, i modelli di studio e che nella seconda visita si riprendono le misure delle tasche (sei misure in sei punti di ogni dente di tutta la bocca) che ora saranno quelle vere e dalla differenza tra le prime e le seconde si fa diagnosi sul tipo di Parodontite, sulla sua Aggressività, sulla sua attività e si emette una Prognosi e si pianifica una eventuale terapia! Con le Rx endorali e le prove termiche e la Visita Clinica si valuta anche la presenza di carie, necrosi endodontiche, osteolisi periapicali, stomatiti etc.la TERAPIA PARODONTALE, come detto, consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo...nel primo caso si ha una rigenerazione,quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment = con Le metodiche GBR (Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF (Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso)Nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l'avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita,nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a guisa di membrana) , amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali. ORA Le domando solo una cosa: e' stata fatta questa doppia visita così come l'ho descritta con una preparazione Parodontale iniziale tra la prima e la seconda visita? Sicuramente NO! E se confermasse il no, significherebbe che chi l'ha visitata non è Parodontologo! Mi scriva in privato, troverà i miei contatti sul mio profilo! Cari saluti. Le lascio un Poster di una Parodontite curata con Rigenerazione parodontale profonda (in basso) e Ricostruzione con innesti ossei (in alto), come esempio di miei interventi! I suoi 7-8 mm sono "niente" in confronto ai casi veramente gravi con tasche di 10 14 mm che trato da una vita intera dedicata alla Parodontologia. Non si faccia Estrarre i Denti. La Parodontite si Cura! Ovviamente tutto deve essere confermato Clinicamente! Per correttezza di informazione ma se dovessi estrarre i denti con tasche di soli 7-8 mm avrei dovuto già cambiare Professione da un "pezzo" :) Per il Laser, lo lasci perdere:Sul Laser in Parodontologia ho scritto tanto ma vedo che mi devo ripetere. Vediamo di affrontare una volta per tutte questa "annoso problema"con divergenze di vedute, cercando di esaminare il tutto nel modo più serio e scientifico possibile e comprensibile a Lei, non addetto "ai lavori"! Dipende dal risultato che si vuole ottenere che a sua volta dipende dalla Situazione Clinica Presente. Dovrò fare un lunghissimo discorso che coinvolgerà la Parodontologia per farle capire i limiti del Laser in Parodontologia. Il Laser può avere diverse lunghezze d'onda e questo costituisce un primo limite ad un confronto scientifico del loro utilizzo. Cerco di spiegarmi meglio: il Laser Er:YAG 2940 nm, ossia che usa una Lunghezza d'onda di 2940 nm (nanometri) che significa essere già nell' infrarosso, ( il borderline con la lunghezza della luce visibile è intorno ai 700 nm, anche se "la luce visibile", in teoria, può arrivare anche a 1050 nm, in via sperimentale almeno) può rimuovere tartaro e placca batterica ma non tessuti molli e duri perché è molto sensibile all'acqua ma anche a qualsiasi altro liquido presente e quindi non può avere un uso chirurgico come per esempio il Laser Nd:YAG, ossia a lunghezza d'onda di 1064 nm che, invece, può rimuovere anche tessuto epiteliale interno della tasca parodontale e il tessuto di granulazione. Preciso che Er significa Erbio e Nd significa Neodimio. Preciso inoltre che il Laser Nd:YAG oltre che a 1064 nm può funzionare anche ad altre lunghezze d'onda tra 940 nm e 1440 e può funzionare oltre che in onda continua che ad impulsi. Preciso inoltre che YAG è l'acronimo che indica la presenza di un cristallo di ittrio e alluminio a struttura reticolare, in cui il Neodmio sostituisce parzialmente la struttura cristallina del dell' Ittrio determinandone in parole povere il "funzionamento"! Si evince quindi che il Laser Nd:YAG, come detto, può rimuovere il tessuto di granulazione presente nella tasca parodontale e quindi i batteri in esso contenuti e di conseguenza abbattere la carica batterica presente, fino al 99,8 % e "sterilizzare", anche se è un termine improprio tanto che l'ho virgolettato, la tasca parodontale stessa. Può anche rimuovere l'epitelio interno della tasca e stimolare le cellule del cemento a ricevere la griglia di molecole di acido ialuronico, prima impalcatura dell'attacco epiteliale e connettivale vero e proprio. Può quindi guarire, in teoria, una tasca parodontale non superiore ai 5 mm! Preciso 5 mm perché oltre la tasca raggiunge la cresta ossea a 6 mm e la supera a 7 per arrivare a "distruggere " tutto l'osso a 14 mm che è la lunghezza media delle radici del dente e quindi della profondità dell'osso utile a contenerle e mantenerle in salute, tranne che sui canini dove si può arrivare a 30 mm! Il problema è che le cellule del cemento radicolare non vanno solo "eccitate e stimolate" come avviene con il Laser suddetto ma devono essere meccanicamente rimosse le cellule necrotiche del cemento. Non solo ma si deve considerare che il Laser nelle tasce suddette può in pratica eliminare i microbi ma la Parodontite non ha come etiopatogenesi solo i batteri ma "scaturisce" , diciamo cosi' per semplificare, dall'interazione dei batteri con il sistema immunitario locale e generale, in particlare i linfociti T. Chi usa il Laser dimentica questo, e dimentica anche la necrosi delle cellule cementizie che vanno eliminate e che in termini Medico-Odontoiatrici-Parodontali, si chiama Root Planing che nello slang americano, significa "piallaggio radicolare" ad indicare proprio lo "sfregamento meccanico della curetta sulla radice per asportare le cellule necrotiche. Il Root Planing è parte integrante del Curettage e Scaling e se la "Luce" può in teoria attuare un Curettage e Scaling, non può invece attuare un Root Planing, essenziale nel Curettage e Scaling Parodontale. Se poi la tasca Parodontale fosse superiore ai 6 mm, tra sei e quattordici, significherebbe che qui ci troveremmo in presenza di difetti ossei a più parei complesse che possono essere trattati solo con la Chirurgia ossea Ricostruttiva o Rigenerativa a seconda che si "riempiano" con osso di qualsiasi tipo, dall'artificiale all'autogeno, all'omologo , all'eterologo o all'uso di membrane che stimolino la Rigenerazione Parodontale Profonda che significa riavere il cosiddetto tanto ricercato New - Attachment degli Statunitensi, ossia la formazione di nuovo attaccco epiteliale corto (e non lungo come col laser) e qui si innescherebbe una discussione scientifico-Culturale enorme che pochi sarebbero in grado di comprendere anche tra i Dentisti stessi ed addirittura tra i Parodontologi, si figuri un po' :), e continuo col discorso interrotto da questa considerazione, nuovo Ligamento Parodontale, nuovo Osso e nuovo connettivo con fibre connettivali che si intersecano con quelle epiteliali per donare la struttura sana alla gengiva Aderente. Purtroppo sono molti "inganni intellettuali che si verificano parlando di Laser in Chirurgia Parodontale", il laser in parole povere può avere la sola "per me falsa utilità" di sterilizzare le tasche parodontali. Ma le tasche parodontali non vanno solo "sterilizzate" ossia non bisogna solo abbatterne la carica batterica, cosa che si ottiene tranquillamente con il Curettage e Scaling e il Root Planing preceduto da Igiene Orale Professionale. Ma esse vanno soprattutto curate, ossia bisogna riottenere il riattacco gengivale al dente con la loro chiusura e la formazione di un attacco epiteliale corto ed eliminazione dei difetto ossei di cui le tasche parodontali sono espressione, difetto che si curano con la chirurgia ossea ricostruttiva o rigenerativa o resettiva o conservativa a seconda della situazione clinica e del tipo di Parodontite in atto e non certamente col Laser! Quindi perché le sia Chiaro il Laser in Chirurgia Partodontale non serve assolutamente a niente. Sentirà tante opinioni da parte di chi ha il Laser! Ovvio che chi lo ha debba difenderne l'uso se no non lo utilizzerebbe ed andrebbe in perdita! Il Laser in Parodontologia è solo un "richiamo per le allodole"! In Parodontologia sfido chiunque a dire che si possa curare un difetto osseo col laser, quale che sia la terapia chirurgica ossea! Tra l'altro, è ESSENZIALE, che io, operatore chirurgo, abbia una visione tridimensionale mentale da comparare al sondaggio parodontale che solo la sensazione tattile della curetta nella tasca contro i tessuti molli, duri del cemento e duri dell'osso, può dare. Questo è essenziale per arrivare ad una corretta Diagnosi ed emettere una altrettanto corretta Prognosi. Insomma devo poter mantenere viva ed in allerta tutta la mia "Capacità di Clinico Medico e Parodontologo".un Parodontologo con Laser e microscopio, non è un Parodontologo!Tra l'altro L'approccio alla Parodontite deve essere da Parodontologo vero e la Parodontite, stia tranquilla, in mani abili è curabilissima senza problemi. Perché mi sono dilungato in questo estenuante ma ritengo utilissimo discorso? Perché i Concetti espressi valgono anche per i tessuti duri del Dente e quindi per l'uso del Laser in Conservativa. Sperò così di essere stato esaustivo e completo nella mia risposta e di averle "chiarito concetti ed idee" su questo Strumento che può essere molto utile, ripeto, ma non indispensabile e che niente aggiunge alle terapie tradizionali. Poi Decide solo il Suo Dentista in base al fatto che abbia il Laser ed alla sua situazione Clinica. Ovvio che se ha il Laser deve farlo "Fruttare"! Capisca! Cari Saluti
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Pubblicato il 04-07-2017
Gentile Giovanni, purtroppo come spesso si è costretti a constatare oggi si tende ad avere la "pinza facile" estraendo denti recuperabilissimi per poi inserire impianti come se questi fossero la panacea di tutti i problemi dei denti e soprattutto si pretende di sostituire radice e dente naturale con una radice artificiale in titanio che non può in alcun modo essere come una radice propria. Lei ha dei problemi di carattere parodontale a quanto pare ed il consiglio che le posso dare è consultare un buon parodontologo, che conosce molte tecniche evidentemente sconosciute a molti,per rigenerare il parodonto compromesso. Da quello che leggo lei risiede a Cagliari e in questa città esercita un valentissimo parodontologo tra i migliori in Italia e non solo di grande esperienza e capacità professionali:sto parlando del caro collega Dott. Petti. Difficilmente troverà qualcuno meglio di lui capace di ascoltarla attentamente e guidarla verso soluzioni adeguate al suo problema. Cordialmente
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Pubblicato il 04-07-2017
In un mondo odontoiatrico che vuol solo guadagnare noi odontoiatri seri e preparati fatichiamo ad inserire la parodontologia come branca indispensabile per conservare la maggior parte dei denti, basta consultare internet alla voce PARODONTOLOGIA ma quanti come il suo dentista sono ignoranti
Pubblicato il 04-07-2017
Sig. Giovanni, tra qualche anno ci scriverà soffro di perimplantite perchè ho una scorretta igiene orale. Non credo che nella sua bocca si possano far miracoli, ma il magistrale Dott. Petti sicuramente potrebbe tentare di salvarle qualche elemento, senza grandi mutilazioni.
Pubblicato il 05-07-2017
Buongiorno Signor Giovanni. La sua storia è tipica e ci racconta della scoperta di una parodontite ormai generalizzata in età ancora giovane. Non so da quanto tempo lei sia al corrente della sua affezione ne se il suo dentista la curi specificamente. Ma sembra di no. Nel mio Studio curo diversi pazienti affetti da parodontite generalizzata di grado severo da oltre dieci anni. Non entro nei dettagli terapeutici o nella descrizione patologica della malattia parodontale. Ma molto si può e si deve fare. Da una corretta diagnosi con stadiazione della patologia, ad una adeguata motivazione ed una corretta educazione all'igiene domiciliare ( con vere e proprie sedute di addestramento fatte dall'igienista) alla regolare programmazione di sedute di igiene professionale alla chirurgia parodontale nei suoi molteplici aspetti ( esecuzione di lembi parodontali associati a chirurgia resettiva ed osteoplastica , e/o rigenerativa con innesti ossei e membrana, ad esempio) e seguita da protocolli di mantenimento parodontale dove parodontologo ed igienista devono collaborare. Poi possiamo parlare di quali strumenti siano di volta in volta utilizzabili: curettes, scalers, sonde parodontali, laser ecc. Ciascuno di essi è utile e proficuo specie se correttamente associati. Ma solo lo specialista di volta in volta può decidere. E solo la regolarità terapeutica premia. Infine tenga presente che la parodontite può colpire anche gli impianti altrettanto quanto i denti. Anzi è dimostrato che chi soffre di malattia parodontale ha un rischio 10 volte più alto degli altri. Così come nessuno potrà mai garantirle oltre 10 anni di sopravvivenza implantare . Quindi si affido ad un professionista esperto e solo dopo aver sotto controllo la parodontite potrà pensare all' implantologia. Cordiali saluti.
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