Mi mancano circa 3/4 millimetri di gengiva
Scritto da tiziana / Pubblicato il
Dopo 4 sedute di levigatura delle radici le mie gengive sono ritornate rosa; purtroppo però l'estetica è definitivamente compromessa specie sui frontali anteriori dove mi mancano circa 3,4 mm di gengiva. Mi hanno proposto di fare un ponte estraendo i 4 frontali (sani ma esteticamente compromessi) e utilizzando i 2 canini. (mi rimarrebbero quindi n. 6 denti 3 a dx e 3 a sx dei miei ma tutti interessati da parodontite e recessione gengivale anche se in questo momento la malattia è sotto controllo) io ho molte perplessità a fare dei ponti specie frontalmente e, considerando i costi, mi chiedo se non sia meglio procedere con l'estrazione di tutti e 12 gli elementi e inserire una toronto bridge per ottenere un risultato estetico decente su tutta l'arcata superiore.
Pubblicato il 26-05-2009
Cara Signora Tiziana ...se dopo un Curettage e Scaling le sue gengive si sono ritirate di ben 3-4 mmm ...quasi certamente lei è affetta da Parodontite (volgarmente "Piorrea"...)...potrei sbagliare ma in questo caso urge almeno una visita dal Parodontologo...non faccia estrarre niente e non faccia protesi fissa finchè non è chiarito il suo stato di salute parodontale. Ecco alcuni consigli ed una foto esplicativa::::::::::: la Parodontite (volgarmente nota col nome di Piorrea) è una malattia curabilissima...le spiego alcune cose sulla Parodontite, sulle tasche parodontale sulla visita oltre che su quanto da lei richiesto alla fine. Legga per favore i link dei miei articoli su Gengivite, Parodontite (volgarmente piorrea) e Visita parodontale su questo portale e poi cliccando sul mio nome entri a visitare il mio sito di Parodontologia www.gustavopetti.it ... potrà capire tante cose. Ecco i link... ... GENGIVITE ... LA PIORREA...QUESTA SCONOSCIUTA! ... VISITA PARODONTALEe poi se ne ha voglia ma glielo consiglio caldamente perchè è la spiegazione che dò in genere sulla Parodontite e su come si affronta...ai miei pazienti in studio per spiegare loro cosa sia questa malattia ...lo legga e capirà tante cose a lei indispensabili... La saluto cordialmente e stia tranquillo perchè la Parodontite si CURA e si CURA BENE senza problemi!... ...Cordiali saluti suo Gustavo Petti Parodontologo Cagliari ECCO LA SPIEGAZIONE PROMESSA : “ Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l’osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all’osso e l’Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di “Piorrea” dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando “questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama “Tasca Parodontale”. In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo “granuleggiare” un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto “anarchico”. Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! IL Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d’ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all’ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto bene abbassa la carica batterica dell’95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per “guarire” ma anche per l’organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza “in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno”, in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a di stanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un articolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." Si inizia quindi con una: PREPARAZIONE INIZIALE PARODONTALE · Ablazione Tartaro con Ultrasuoni o altre metodiche previa copertura antibiotica per ovvi motivi di Poussès di microbi. · Curettage e Scaling Con tutto ciò che abbiamo rilevato e studiato nella PREPARAZIONE INIZIALE PARODONTALE, si rivaluta ora la “bocca” con gengive certamente non più in Infiammazione Acuta, con le Tasche private del tessuto di granulazione interno che ne falsava la giusta presa delle misure e procediamo ad una visita totale Parodontale come nella Prima visita con la ripresa delle misure delle tasche parodontali, lo studio dei modelli montati su articolatore, lo studio delle radiografie comparando il tutto con lo studio dell’apparato stomatognatico del paziente. In questa sede si procederà anche alla pianificazione della eliminazione di tutto ciò che di irrazionale è in bocca ( restauri conservativi e protesici irrazionali, necessità di immobilizzazione temporanea o definitiva di denti con mobilità superiore al 1°, pianificazione della risoluzione di eventuali disgrazie (per le quali si segnerà una ulteriore serie di Visite anche per lo studio Cefalometrico), pianificazione di tutta la conservativa, endodonzia, chirurgia orale, Gengiviti e solo alla fine si pianificherà la “parte di riabilitazione Chirurgica Parodontale! Arriveremo così ad una diagnosi esatta, ad emettere una Prognosi, ed infine ad un ulteriore colloquio col paziente che sarà reso edotto su tutti i suoi problemi (sottolineando complicazioni, tempi, possibilità di recidive etc.). ...Cordialmente Gustavo Petti Parodontologo in Cagliari
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Pubblicato il 26-05-2009
Cara Signora, il suo problema è estetico-funzionale e, pur in assenza di rilievi clinici obbiettivi (Rx in primis), proverò a darle due risposte sintetiche: 1) se il quadro clinico è sotto controllo e l'estetica accettabile, le consiglierei di mantenere i suoi denti il più a lungo possibile . 2) se la parodontopatia invece è ormai in stadio avanzato e rischia di compromettere il quadro generale della sua bocca (e non solo) allora è da prendere in considerazione l'estrazione di quegli elementi non più recuperabili per procedere in seguito ad una riabilitazione completa dell'arcata (se possibile con impianti endoossei). Comunque, da come si è espressa, le sconsiglio di procedere con un ponte che risolva la situazione a livello degli anteriori, per altro solo temporaneamente.
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Pubblicato il 26-05-2009
Signora Tiziana, ha chiesto prima di fare l'intervento quale sarebbe stata l'estetica dei suoi incisivi a guarigione avvenuta????. E' comunque dovere del medico informare il paziente in particolar modo quando si opera in zone estetiche. Credo comunque sia stata informata...Per un consiglio mirato al raggiungimento di un'estetica gradevole (e non solo) è necessaria una valutazione clinica e radiografica per non rischiare di darLe informazioni poco comprensibili che possono disorientarla. Buon pomeriggio
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Pubblicato il 26-05-2009
Cara Signora, si tenga i suoi denti e li mantenga bene con l'igiene orale domiciliare e professionale dal suo dentista. Distinti saluti.
Pubblicato il 26-05-2009
Gentilissima signorina Tiziana, mi pare di capire che i denti in questione, non sono particolarmente compromessi dalla parodontite che comunque ha imposto loro delle sedute di levigatura radicolare. Pertanto se gli elementi in oggetto non presentano tasche parodontali particolarmente profonde, spiccata mobilità e quindi la quota di osso residuo non è infiammato, credo che l'alternativa alle estrazioni, possa ricadere sull'innesto di tessuto connettivale prelevato dal palato; migliorerà sicuramente l'estetica e le farà risparmiare i suoi denti. Chieda ulteriori informazioni al suo dentista e vedrà che saprà accontentarla.
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Pubblicato il 26-05-2009
Sig. Tiziana, non conosciamo approfonditamente il suo caso. Se il problema è solo estetico e non di mobilità, non è certo un ponte, la soluzione più idonea, perché se esiste una retrazione a carico dei denti naturali, questa permarrà anche con il ponte. Forse ci deve riscrivere e aggiornarci con altri elementi (foto ,RX, ecc.). Le ricordo che la tecnica toronto bridge non è un sistema di riabilitazione protesico immune da complicanze.
Pubblicato il 27-05-2009
Mi scusi la franchezza, ma se la parodontite è sottocontrollo e i denti sono sani è una follie estrarre 4 denti e fare un ponte, così come è una follie estrarne 12. Se vuole un consiglio vada da un Parodontologo e ci invii delle foto e dei rx almeno potremmo consigliarla per il meglio.
Pubblicato il 27-05-2009
Cara Sig.ra Tiziana, darle un consiglio senza poterla visitare è veramente difficile, sarebbe almeno necessario avere delle Rx e foto intraorali ma soprattutto foto del sorriso. Vista la sua giovane età (mi permetta visto che io ne ho 41 e mi sento un giovincello) l’ estetica del sorriso potrebbe avere una importanza determinante per il tipo di terapia da intraprendere: ad es. un sorriso con esposizione delle gengive risulterebbe ancora più compromesso con l’ estrazione degli incisivi che determinerà inevitabilmente una ulteriore recessione della gengiva costringendo il protesista a realizzare degli incisivi particolarmente lunghi; tale problema potrebbe essere risolto facendo l’ estrazione degli incisi ortodonticamente e poi effettuare degli impianti .ma ripeto tutto dipende dall’ estetica del sorriso. Cordialmente
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Pubblicato il 27-05-2009
NON CI SONO LE CONDIZIONI OBIETTIVE E CLINICHE PER POTER FARE DIAGNOSI A DISTANZA DELLA SUA BOCCA ...E PER DARLE UN PARERE CLINICO CORRETTO!!! Potrebbe farsi dare il sondaggio parodontale, alcune fotografie intraorali e le radiografie endorali dello Status Rx ...Forse così si potrebbe darle qualche consiglio più mirato. Cordialmente
Pubblicato il 27-05-2009
Impossibile fare diagnosi e prognosi a distanza in casi come il suo... in linea di massima le dico solo questo: Attualmente non è dimostrato che una radice naturale, anche se compromessa e con supporto decisamente ridotto per passata parodontopatia, duri MENO di un impianto osteointegrato. La pinza facile non è la cura. Anche gli eventuali impianti possono soffrire di parodontopatia, che in ogni caso va tenuta sotto controllo sui pilastri in titanio, come sui denti naturali. Solo i denti senza speranza (per tutte le ragioni del caso, ANCHE estetiche) sono da estrarre. L' impianto non è LA CURA della malattia gengivale. Visiti il sito www.sidp.it per avere approfondimenti a riguardo! In bocca al lupo! :)
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