Menu

Domanda di Parodontologia

Risposte pubblicate: 4

Mi hanno diagnosticata una grave parodontite

Scritto da Barbara / Pubblicato il
Salve, mi chiamo Barbara ho 49 anni e vorrei sottoporvi il mio caso. Premetto che sono presenti delle esostosi su entrambe le arcate superiori esterne e a quella inferiore dx la cui insorgenza non so a quando possa risalire. 3 anni fa, andando da un dentista per dei fastidi/ dolori al penultimo molare inferiore dx, mi viene detto che la mola doveva essere rimossa in quanto già mobile e che stavo perdendo osso!.. dovevo rivolgermi ad un parodontologo il quale, diagnosticata una grave parodontite (e se non ricordo male la tasca del molare interessato era di 9 mm) accondiscende al mio desiderio di non estrarre il molare sano seppur mobile ed optiamo per una pulizia radicolare -curratage e utilizzo di laser. Dopo poco tempo abbiamo fatto un bloccaggio sui molari vicini ma mi disse pure che quella non sarebbe stata la soluzione definitiva. La soluzione sarebbe stata quella di fare un innesto con l'osso rimosso dalle esostosi, in quanto un innesto con modalità di osteogenesi (spero sia il termine esatto) dà maggiore sicurezza sui risultati ma io non vorrei toccare queste formazioni di cui nessuno mi sa dire nulla, anzi molti dicono di non andare a svegliare il cane che dorme! E tra l'altro in questi 3 anni ho avuto l'impressione che siano cresciute (ma qualcun altro invece dice che non sono loro a crescere ma è la recessione gengivale a farle diventare evidenti).. Comunque..anche per una questione di lontananza, ho chiesto parere ad un altro dentista il quale mi sconsiglia vivamente un intervento del genere intanto perché l'esostosi ha una struttura lamellare e quindi diversa dalla struttura ossea idonea per accogliere un impianto e poi, anche lui, non andrebbe a toccare qualcosa di cui se ne sconoscono esiti ed evoluzione, quindi mi consiglia di estrarre il molare e poi di fare un impianto ma questa scelta non mi trova d'accordo. Se ci fosse, invece, vorrei trovare una soluzione meno invasiva e meno traumatica. Continuare a mantenere il mio molare ed effettuare un altra pulizia radicolare potrebbe essere una soluzione o continuerei a perdere osso? Se non ci fosse nessun altro modo per salvare il mio molare e quindi si rendesse necessaria l'estrazione, quale potrebbe essere il passo successivo? Una protesi fissa, che consentirebbe di non aggravare ed interferire su queste esostosi, porterebbe anch'essa ad una perdita di osso? Grazie per il tempo che mi dedicherete. Cordiali saluti
Mi hanno diagnosticata una grave parodontite Mi hanno diagnosticata una grave parodontite Mi hanno diagnosticata una grave parodontite Mi hanno diagnosticata una grave parodontite
Cara Signora Barbara, buongiorno. Beh, se la tasca reale più profonda fosse di 9 mm, non si potrebbe parlare di Parodontite "gravissima" ma semplicemente di una "normalissima" Parodontite DNDD (di natura da diagnosticare perché di Parodontiti ne esistono diversi "tipi"!) Poi le esostosi non hanno un significato patologico, stia tranquilla, sono solo una conformazione particolare dell'osso in alcune zone della bocca! Per la terapia userei osso artificiale riassorbibile se fosse necessaria la sola ricostruzione ossea dei difetti ossei e/o membrane artificiali riassorbibili, se fosse indicata una rigenerazione parodontale profonda. Ovviamente i denti con una mobilità di 2° e 3° grado andrebbero prima immobilizzati! Poi, le misure delle tasche, sono state prese una sola volta od anche una seconda volta dopo avere rimosso il tessuto di granulazione? Deve sapere infatti che la caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto "anarchico". Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane.il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling e Root Planing, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi (già nel 1996 l'American Academy of Periodontology raccomandava la somministrazione dell'antibioticoterapia adiuvante secondo i criteri della "good medical practice")! IL Curettage e Scaling e Root Planing è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti.Si fa tutto in una seduta,molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d'ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all'ultima. Ovviamente dipende anche dalla situazione Clinica come più volte detto. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto bene abbassa la carica batterica fino al 99,8% % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm,può bastare il Curettage e Scalinge Root Planing , magari ripetuto più volte, per "guarire" ma anche per l'organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell'organismo comunicanti con l'esterno", in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a distanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! (ma non certo la reale misura falsata dal tessuto di granulazione può "passare da 9 mm a 2 e le ho siegato perchè);
Oltre alle malattie Focali è stata dimostrata una strettissima relazione tra le tasche parodontali e l'infarto del miocardio (in particolare nel sesso femminile è stata dimostrata una relazione inconfutabile tra presenza di tasche parodontali e infarto del miocardio con incidenza maggiore che nel sesso maschile) non trascurando l'Organismo Sistemico con Anamnesi Clinica e Visita semeiologica(malattie autoimmuni, Diabete etc)
La "terapia parodontale", spesso, per la sua importanza e complessità, coinvolge tutta l'Odontoiatria.

TERAPIA PARODONTALE. Essa consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una
rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso,nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovocemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo.nel primo
caso si ha una rigenerazione..quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment = con Le metodiche rivoluzionarie GBR (Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi
indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa
terapia la si fa con membrane, PRP, PRF (Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell'avvento dell'HIV si usava la colla di fibrina umana omologa = Nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l'avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors =
fattori di crescita, nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a mò di membrana), amelogenine,Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno,osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali. Ora spiego più dettagliatamente la Visita Parodontale: Il Parodontologo deve avere una "Cultura Odontoiatrica completa con conoscenze altissime di tutte le altre specialità dell'Odontoiatria, supervisionate da questa Mentalità Parodontale" Ecco che la Visita Parodontale, diventa una visita "totale odontoiatrica". È quindi una visita complessa che richiede almeno un'ora/due ore, compreso un Colloquio col Paziente. Le consiglio di farsi Visitare per un Consulto che nulla Toglie Deontologicamente al Suo Dentista (essendo un semplice ma importante consulto che ha motivazioni nella "seria" perplessità espressa. Le terapie descritte sono solo una parte e sono da "prendere in linea di massima e non letteralmente...mi raccomando...magari a Lei necessitano terapie molto più blande.
Si prosegue anche con una Diagnosi Gnatologica che non la si fa con una sola Visita Clinica ma con diverse Visite e strumenti idonei come l'arco Facciale di Trasferimento che rileva la posizione spaziale delle sue arcate rispetto alla base cranica ed il movimento di Bennet.Per fare una Diagnosi e programmare una Terapia, bisognerebbe vederla Clinicamente, questo discorso che spero non la tedi, è per spiegarle e farle capire che le patologie dell'apparato stomatognatico (La bocca nel suo intero) sono complesse e richiedono Cultura, Intelligenza e Capacità Clinica oltre che Terapeutica!L'eventuale patologia può anche doversi ricercare nella Gnatologia dell'apparato stomatognatico con palpazione delle ATM per saggiarne e valutarne i rumori e i movimenti dei condili e palpazione dei muscoli Masseteri e Pterigoidei che sono i primi ad andare in contrattura, specialmente gli Pterigoidei, in caso di Patologia della ATM e valutare le tre disclusioni incisiva o protrusiva, laterale sin e dx o canina e massimamente retrusa coi denti posteriori a contatto o Relazione Centrica con valutazione di Over Jet ed Over Bite e delle tre curve di compensazione, di Spee e di Wilson per il piano occlusale rispettivamente sagittale e frontale. La terza curva di Compensazione da valutare e quella di Monson che non è altro che una sfera immaginaria che serve per allineare le cuspidi dei denti posteriori con i margini incisali degli incisivi frontali.Sarebbe eventualmente, ma lo deciderebbe solo il Dentista, opportuno anche uno studio con un arco facciale di trasferimento, essenziale per rilevare i rapporti spaziali delle sue arcate con la base cranica e per il montaggio dei suoi modelli di studio su un articolatore a valore medio per studiare la gnatologia della sua bocca e la sua clinica e le sue articolazioni con angoli di spostamenti come l'angolo o movimento di Bennet tra il piano sagittale ed il movimento del condilo in lateralità della mandibola che è la fotografia reale della sua patologia! Per esempio, maggiore è il movimento di Bennet e minore è l'altezza delle cuspidi e viceversa, quindi l'occlusione e il rapporto delle cuspidi tra antagonisti e tra di loro, incidono sul movimento di bennet e sulla misurazione dell'angolo che forma con le strutture citate ed in ultima analisi con le patologie del lato lavorante e di quello non lavorante della testa dei condili. Questo movimento di bennet può essere immediato o progressivo a seconda delle patologie presenti o non patologie presenti, ovviamente! Come vede la Visita Odontoiatrica è molto più profonda e seria di quanto si pensi! Ha bisogno di tutto questo, concentrato in un Dentista solo, molto Esperto e Colto e il suo "problema" diventa semplice Routine Odontoiatrica Riabilitativa normalissima, di tutti i giorni!
Cari Saluti e mi contatti pure per maggiori spiegazioni perché lo spazio è "tiranno" per motivi contingenti ed ovvi!
Ancora Cari Saluti
CONTINUA A LEGGERE
g.petti-ca-difetti-ossei-parod.-19.jpg

Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Gentile signora. Premesso che la spiegazione del dr. Petti è quanto di meglio esista in questo campo, essendo lui un vero studioso di parodonto e di tutta la odontoiatria di qualità, le direi che lei è in ottime mani. Si è rivolta ad un ottimo specialista, cosa rara. Ad un certo momento c'è da fidarsi ed affidarsi.. Il molare in questione a me sembra scarsamente recuperabile: galleggia nel pus. Da come la vedo io, se tutte le cure non portano la infezione a scomparire, è bene non tenersela perchè pericolosa per diversi aspetti.
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Da quel poco che si può vedere con una rx panoramica, sembra che ci sia una parodontite generalizzata. Sul molare inf sin sembra però molto più grave che sugli altri, questo mi fa sospettare che potrebbe anche derivare da un' infezione endodontica (è stato fatto il test di vitalità di quel molare?). Se così fosse, si potrebbe anche tentare con una terapia canalare e vedere che succede. Se il problema non si risolvesse, non credo che ci sia possibilità di risolvere una perdita di supporto così grave con tecniche parodontali; in quel caso bisogna estrarre il dente e cercare di preservare quel che resta dell'alveolo. L'osso autologo prelevato dalle esostosi va benissimo, non c'è alcun rischio, magari si può miscelare al 50% con osso bovino deproteinizzato per contrastarne il riassorbimento. Per tutto ciò ci vuole però un bravo parodontologo che imposti il problema in maniera corretta, cosa che mi pare non sia stata ancora fatta, visto che non ha nemmeno uno status radiografico endorale e, presumo, neanche una cartella parodontale.
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Paolo Gaetani
Lecce (LE)

Sig. Barbara, il magistrale Prof. Petti come sempre da ottime risposte, che andrebbero date a noi odontoiatri, più che ai poveri pazienti, che non sempre possono rivolgersi al loro odontoiatria dicendogli come dovrebbero essere curati. Le consiglio di ricercare un semplicissimo odontoiatria di provincia, che non mostri pubblicità o vanti strutture fantascientifiche, che non possegga il laser o altri marchingegni, ma che sappia eseguire una semplicissima RX endorale con test di vitalità, per arrivare a confermare o escludere la forma endoparodontale. La sua bocca è completa di tutti i denti naturali, non faccia invadere da un impianto che non sarà mai come il suo dente.
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)