Rischio davvero il granuloma o altro?
Scritto da lawrence / Pubblicato il
Salve. Ho 31 anni e non ho mai sofferto di problemi specifici ai miei denti, da anni però (dieci circa) la gengiva del canino superiore sinistro si presenta parecchio "alta" nel senso che si è ritirata lasciando fuori la parte superiore del dente. La zona superiore del dente e in particolare la gengiva in quella zona è sempre stata un pò più sensibile del normale (toccandola) ma nulla di grave tanto che non me ne sono mai curato. Da un pò (ultimi mesi) la sensibilità è aumentata notevolmente tanto da farmi sentire un forte fastidio in quella zona in caso di ingestione di cibi e liquidi freddi o caldi e negli ultimi giorni addirittura sorridendo a causa dell’aria esterna "fredda" Inoltre un certo fastidio interno lo percepisco se cerco di "muovere" il dente prendendolo tra le dita o se sforzo il canino in questione contro il corrispondente canino inferiore. Mi sono rivolto quindi ad un dentista il quale ha constatato la sensibilità e mi ha effettuato una "lastrina" al dente interessato. Il responso è stato che io digrigno i denti la notte e ciò ha portato ad un’azione meccanica anomala in particolare a carico del dente in questione con i fastidi da me percepiti. Mi ha detto che trattavasi quindi di PULPITE che poteva anche degenerare con un granuloma o un ascesso. Soluzione: devitalizzazione del canino. Spaventato all’idea di devitalizzare un dente sano e ben visibile mi sono rivolto ad un altro dentista per "sentire un’altra campana". Questi non ha effettuato la radiografia e si è limitato a constatare la notevole sensibilità. Il responso è stato ben diverso e assai meno allarmato e allarmante: la sensibilità era dovuta a un movimento sbaglaito nello spazzolare i denti (movimento orizzontale anzichè verticale) che io in effetti effettuavo fino a circa 5 anni fa. Soluzione: tre sedute di fluoro terapia (effettuata applicandomi una macchinetta che rilasciava corrente a basso voltaggio) e successiva otturazione della parte superiore del dente che effettivamente presenta uno scalino ben visibile. Eventuale successiva ricostruzione della parte di gengiva mancante o ritirata. Mi rassicurava inoltre che avrei finito i miei giorni con quel dente sanissimo che non andava quindi assolutamente devitalizzato. Inoltre mi riferiva di non notare alcuno dei segni di un digrigamento dei denti. Io ho optato per il secondo dottore che mi ha proposto questa terapia meno "drastica". Lei che ne pensa? Rischio davvero il granuloma o altro oppure il primo dentista è stato un pò drastico nel proporre la devitalizzazione? Grazie mille e cordiali saluti.
Pubblicato il 12-03-2008
Gent. Paziente: quando la gengiva si ritira, a monte bisogna pensare che si è già ritirato l'osso che sta "attorno" al dente. E' necessario pensare a quale sia la causa che ha determinato la retrazione gengivale e, se possibile, trattarla. Curare solo l'effetto potrebbe essere all'inizio soddisfacente, ma non risolutivo. Un controllo radiologico completo, eseguito anche con piccole radiografie, status endoorale, potrà evidenziare il livello osseo di tutti i suoi denti, un controllo adeguato della sua occlusione potrà evidenziare l'eventuale presenza di una malocclusione che può portare alcuni elementi dentari in posizione non corretta e quindi con "poco osso" e conseguentemente determinare la retrazione gengivale. Mi scuso per la terminologia, molto pratica ma poco scientifica. Quindi in conclusione è assolutamente importante capire la causa della retrazione gengivale ed eliminarla, altrimenti si aggraverà ulteriormente, o sul canino in questione, o su altri elementi dentari, con perdita del supporto paradontale e della conseguente stabilità dentale. Cordiali saluti. Prof. Finotti Marco
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Pubblicato il 12-03-2008
Gent. Paziente,il rischio di periodontite apicale cronica (granuloma) è lontano, anche perchè normalmente è preceduto da segni e sintomi ben precisi. La sua scelta mi sembra al momento ponderata, anche se concordo pienamente con il Prof. Finotti "E' necessario trovare quale sia la causa che ha determinato la retrazione gengivale". Le cure da lei scelte con il collega meno drastico, daranno dei risultati che andranno mantenuti nel tempo e forse in tempi futuri si arriverà lo stesso alla devitalizzazione. Per ciò che riguarda la gengiva non è semplice ricostruirla, senza supporto osseo sottostante e soprattutto ottenere dei risultati stabili nel tempo. A sua disposizione ruffonidiego@virgilio.it
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Pubblicato il 13-03-2008
Gentile paziente, penso che lei abbia fatto una scelta ben meditata. Anche se avesse una malocclusione, cosa tutta da verificare, ma possibile leggendo il suo racconto (sensazione di mobilità, presenza di uno scalino nel dente), obiettivo della terapia sarebbe la correzione della patologia o quanto meno la attenuazione dei suoi effetti, non il suo mascheramento eliminando il sintomo dolore con la devitalizzazione del dente. Dal suo racconto lei parla di sensibilità accentuata al caldo e freddo, a tratti anche intensa. La PULPITE non si diagnostica con una radiografia, ma clinicamente, e va distinta fra quelle REVERSIBILI e IRREVERSIBILI. Solo con quelle irreversibili va devitalizzato il dente. E' considerata irreversibile una pulpite se dà dolore spontaneo (senza stimolo al caldo o al freddo), o dolore provocato intenso e di durata superiore ai 30 secondi, mentre un dolore anche intenso ma di pochi secondi è considerato ancora emendabile. Sono solo indicazioni, non le prenda alla lettera, ma utili per capire "chi" la convince di più.
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Pubblicato il 14-03-2008
caro lawrence, concordo appieno con la terapia proposta dal secondo odontoiatra a cui ti sei rivolto, la soluzione dei tuoi problemi è riempire quel gradino che hai crato spazzolando, ricoprire con la gengiva la parte di dente che presenta quella recessione, ma soprattutto cambiare modo di spazzolare. P.S. non temere nulla, non rischi né un granuloma né un ascesso, se questo è quello che temi. Distinti saluti Dr Gerardo Cafaro
Pubblicato il 15-03-2008
La proposta del secondo dentista appare essere la più prudente e adatta alla soluzione del caso. Personalmente più che alla ricostruzione dello scalino avrei provveduto alla ricostruzione della gengiva con un innesto di copertura ma comunque va bene così. l'importante è risolvere la fastidiosa sensibilità Buone cose
Pubblicato il 15-03-2008
La cura proposta dal secondo odontoiatra è più prudente e consigliabile. La cura di prima scelta sarebbe un innesto di connettivo per ricoprire la radice. Seconda scelta o in un secondo tempo l'otturazione del gradino. Saluti Dott. Roberto Robba Cagliari
Pubblicato il 16-03-2008
E' verosimile che in futuro il dente possa essere comunque da "devitalizzare", ma credo che tentare una desensibilizzazione sia la terapia immediata + sensata. Il tempo dirà se è stata la soluzione corretta o se il dente sarà comunque da devitalizzare. Per quanto concerne la copertura della recessione, se lo stato parodontale (osso e gengiva) ed il pazinte lo permettono io preferisco approntare un intervento chirurgico di copertura radicolare. Saluti.
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