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Domanda di Parodontologia

Risposte pubblicate: 3

Il dente è curabile? Devo estrarlo?

Scritto da morena / Pubblicato il
Buongiorno, mi sono recata dal mio dentista a Milano un mesetto fa, perchè ho un dolore sordo alla gengiva, su sollecitazione, in corrispondenza del dente 46 (mi dicono), molare devitalizzato e incapsulato una ventina di anni fa. Il dentista fa radiografia del 46 45 e 47, e mi dice che forse la radice è fratturata, e che vi è uno spazio troppo largo tra il 46 e il 45, dove si ferma il cibo e si accumulano batteri. Serve TAC con beam per averne la certezza. Se così fosse, necessario impianto, altrimenti si apre il dente e si controlla cosa c'è sotto. L'esito della TAC è negativo, ma rileva una tasca gengivale (incapsulato con perni endocanalari e trattato fino agli apici, presenta 4 radici fuse a fittone fra di loro, le mesiali e le distali, senza evidenti rime di frattura. Presente profonda tasca ossea nel versante linguo-mesiale delle sue radici mesiali. No lesioni periapicali). Giro il referto e il CD al dentista e attendo che mi chiami per propormi una soluzione. Nel frattempo passa un mese, io sento altri 4 dentisti, che mi dicono tutti cose diverse. Il primo mi fa una lastrina, e mi dice che non c'è alcuna tasca ossea. Abbassa il dente per alleggerire eventuali carichi, effettua pulizia dentale e curettage, e mi dice che se il dolore è sopportabile, posso conviverci senza intervenire. Se dovesse peggiorare, impianto o ponte. Il secondo dentista fa un'altra lastrina e mi dice che non ci sono fratture, ma un evidente problema al parodonto, che è compromesso. Mi dice di tenerlo così, che non ci sono rimedi se non l'estrazione e l'impianto. Il terzo dentista fa un'altra lastrina e mi dice che a suo parere il dente è salvabile. Nota che il tessuto si è ritirato fino a sotto il colletto, e propone di cambiare la corona. Non garantisce la scomparsa del dolore e che sia un soluzione definitiva. Nel frattempo, chiede il parere di un suo collega che invece mi dice che sarebbe meglio estrarre il dente, perchè si tratta appunto di una soluzione definitiva e la recessione della gengiva non è curabile. Ora, io sono molto in difficoltà, perchè non ho capito quale sia la soluzione migliore. Il dente è curabile? Devo estrarlo? Si può curare la parodontite, dato che mi pare di capire che il mio caso non sia grave? Vi ringrazio fin da subito. Buona serata
La diagnosi più accurata è sicuramente quella della Cone Beam!!! C'è una bella tasca con secessione ossea (ipotizzo, se altri denti stanno bene -si vede con un sondaggio completo, status rx etc- da accumulo cronico di cibo per imperfezione del punto di contatto). Però, se vuole il nostro parere a distanza, potrebbe inviarci qualche rx delle tante fatte, no? Per vedere se il punto di contatto è lasco, basta verificare con un filo interdentale e basarsi sulla sua stessa osservazione di questo fenomeno: si accumula sempre tanto cibo, difficile da pulire?? Quindi bisogna eliminare la causa (il contatto insufficiente) e curare di conseguenza questa tasca, se recuperabile, con le tecniche parodontali, compreso piccolo intervento se indicato e fattibile e se necessario. NON estrarre, se le cose stanno così!!!! Ma RECUPERARE il dente. Quanto alla frattura, sospettabile come conseguenza dei perni, che peraltro si resero necessari, la cone beam potrebbe NON evidenziarla! Se è solo una "incrinatura " iniziale, non si vede in nessun modo. Anche se in corrispondenza della lesione si crea, appunto una tasca. Cioè, quando c'è un perno (pratica del tutto legittima se necessaria come nel suo caso), come complicanza più o meno tardiva nel tempo, anche a distanza di tanti anni si può sviluppare incrinatura o frattura. Se questo è accaduto, tenga presente che questo tipo di problema quasi sempre si evidenzia in tempi successivi. Aspettando, purtroppo quasi sempre una incrinatura iniziale in relativamente poco tempo si trasforma in frattura netta ed evidente. Il mio consiglio è di seguire chi vuole trattare la tasca (però, assolutamente rimuovendone la causa piu probabile, cioè con una capsula anche provvisoria che crei un punto di contatto adeguato, ed aspettare. Trattare la tasca se recuperabile e vedere che succede. Se davvero c'è una frattura, questa fatalmente per lo più progredisce ed allora si capisce tutto... Una certezza assoluta del recupero temo non gliela possa dare nessuno, ma per l'estrazione .. viene in tempo.
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Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Sig. Morena, forse lei non conosce quanto siano dannose le radiazioni per la nostra salute, visto che si è sottoposta a tutte queste radiazioni, per avere poi una bella confusione e chiede a noi se il dente è curabile! Il suo odontoiatria di Milano, ha chiesto un accertamento diagnostico, quindi discuta semplicemente con lui l'accertamento e stia alle sue indicazioni senza ricevere altre radiazioni gratuite.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Cara Signora Morena, buongiorno. Guardi che la cosa è semplicissima. Qui si parla di diagnosi di tasca parodontale diagnosticata con una cone beam 3 D . Basta fare una visita parodontale. Il Dentista deve fare solo una Visita Clinica e semeiologica completa. Lei ha bisogno due visite intervallate da una preparazione iniziale con curettage e scaling e root planing e serie completa di Rx endorali, modelli di studio e tanto altro. Visite con sondaggio parodontale in sei punti di ogni dente di tutti i denti e tanto altro e seconda visita di rivalutazione con risondaggio delle tasche che ora indicheranno la reale profondità delle stesse perché è stato escisso il tessuto di granulazione presente che ne falsava la misura in prima seduta! Si completerebbe la visita con valutazioni Gnatologiche, disgnatiche oltre che preprotesiche. Una serie completa di Rx endorali e non una OPT che non serve assolutamente a niente per evidenziare i difetti ossei. Solo così si arriva ad una Diagnosi e ad una pianificazione terapeutica.

La parodontite viene codificata dall'American Academy of Periodontology che descrive descrive 4 stadi in relazione alla "Salute Parodontale" e tre categorie in relazione all'andamento e progressione della Parodontite: Per gli Stadi si va dallo Stadio 1 (il meno grave) allo Stadio 4 (il più grave). Per l'andamento e la progressione si va dal Grado A (col minor pericolo di progressione) al Grado C (col maggior pericolo di progressione). I pazienti con parodontite presentano non solo un aumento dell"infiammazione Parodontale ma anche un aumento dell"infiammazione riscontrabile a livello ematico Proteina C reattiva
IN CONCLUSIONE: la parodontite può avere effetti sistemici diretti (tramite la disseminazione dei batteri patogeni) o indiretti tramite il suo contributo all'infiammazione sistemica Proteica C reattiva ad alta sensitività (hsC-rp).

IL concetto importante è che la malattia Parodontale in parole semplici induce una malattia sistemica infiammatoria che si può estendere ad altri organi come il cuore. Per esempio le Coronarie del Cuore che per aumentata la risposta immunitaria (dovuta alla parodontite) per la presenza di alti livelli di anticorpi contro proteine batteriche in particolare della Porphiromonas Gengivalis il cui DNA è stato trovato nell'endotelio durante arterectomie insieme a proteine uguali a quelle batteriche o simili come le Hsp (Heat Shock Proteins) che in un organismo sano hanno la funzione di far ripiegare su se stesse le proteine sintetizzate dai ribosomi cellulari dei vari organi ed apparati per dare la forma globosa normale all'aglomerato proteico (perché se non avesse questa forma si creerebbero patologie) e nell'endotelio coronarico creano patologie disfunzioni e danni tali da innescare una ischemia cardiaca fino all'infarto del miocardio anche per presenza di cellule T- autoaggressive che possono causare una risposta coronarica tanto forte da portare all'Infarto. (Lavori di immunologia clinica di Oldstone e Gruber) and Periodontal infections cause changes in traditional and novel cardiovascular risk factors: results from a randomized controlled clinical trial. Am Heart Journal of Periodontology 2006 151:977-984. già citato sopra.
Cari saluti
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)