Ho 57 anni mi è stata diagnosticata una parodontosi con tasche
Scritto da Cosimo / Pubblicato il
Salve, ho 57 anni mi è stata diagnosticata una parodontosi (parodontite), con tasche. Il mio dentista non è stato chiaro nello spiegare cosa è, ed è stato molto vago sulla terapia, ed io sono molto preoccupato, vorrei capire cosa è una tasca ed una parodontosi, e come si cura. Grazie.
Pubblicato il 02-11-2009
Caro signor Cosimo ..anzitutto, mi perdoni se la correggo, ma il termine esatto è “parodontite” non parodontosi la desinenza –osi (dal latino), significa degenerazione di un tessuto la desinenza –ite (sempre dal latino) significa flogosi = infiammazione e la Parodontite è una infiammazione come le spiego più sotto le rispondo nel modo in cui spiego ai miei pazienti in studio, cosa sia una tasca parodontale e come si arriva ad una diagnosi e come si imposta una terapia ecco: “ Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l’osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all’osso e l’Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di “Piorrea” dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando “questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama “Tasca Parodontale”. In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo “granuleggiare” un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto “anarchico”. Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! IL Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d’ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all’ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto bene abbassa la carica batterica dell’95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per “guarire” ma anche per l’organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza “in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno”, in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a di stanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un aricolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." In questa sede si procederà anche alla pianificazione della eliminazione di tutto ciò che di irrazionale è in bocca ( restauri conservativi e protesici irrazionali, necessità di immobilizzazione temporanea o definitiva di denti con mobilità superiore al 1°, pianificazione della risoluzione di eventuali disgnazie (per le quali si segnerà una ulteriore serie di Visite anche per lo studio Cefalometrico), pianificazione di tutta la conservativa, endodonzia, chirurgia orale, Gengiviti e solo alla fine si pianificherà la “parte di riabilitazione Chirurgica Parodontale!...Arriveremo così ad una diagnosi esatta, ad emettere una Prognosi, ed infine ad un ulteriore colloquio col paziente che sarà reso edotto su tutti i suoi problemi (sottolineando complicazioni, tempi, possibilità di recidive etc.). la “terapia parodontale”, spesso,per la sua importanza e complessità, coinvolge tutta l’Odontoiatria. Per rispondere in modo completo alla sua domanda, cercherò di spiegarle brevemente in cosa consista la ..TERAPIA PARODONTALE . Essa consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo nel primo caso si ha una rigenerazione .quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment, nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più “fragile” e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF (Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell’avvento dell’HIV si usava la colla di fibrina umana omologa = Nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l’avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a mo di membrana) , amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali le lascio un paio di links a dei miei casi clinici che comunque può trovare in abbondanza in questo stesso portale di Dentisti Italia e nel mio sito personale: ..in questo primo link è descritta la tecnica della rigenerazione parodontale profonda in era pre HIV quindi con colla di fibrina e membrana amniotica..(ora si usa il PRP-PRF e la membrana artificiale riassorbibile .è interessante però leggerlo per capire i principi della terapia rigenerativa è diviso in 4 parti le lascio la prima e poi vada avanti nel leggere le altre ed avrà un quadro completissimo . LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 1°PARTE
RIABILITAZIORE PARODONTALE E PROTESICA COMPLETA Mio Sito Web di Parodontologia www.gustavopetti.it . Le lascio una foto di una riabilitazione Parodontale completa in un caso molto complesso e grave di Parodontite, prima, durante e dopo la terapia . Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologo in Cagliari, Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi
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Pubblicato il 02-11-2009
Sig. Cosimo, Io per non essere vago la invito a leggere i miei due articoli che si integrano tra loro:Igiene orale & malattia Paradontale e Recessioni Gengivali. Cordiali saluti
Pubblicato il 02-11-2009
Signor Cosimo il dott. Petti è da buon parodontologo ed ottimo comunicatore stato ingrado di dire molto di quel che c'è da dire, io la invito a visionare i seguenti links http://www.amicidibrugg.it/cerca.asp?cerca=malattia%20parodontale Cordialmente Orazio Ischia
Pubblicato il 02-11-2009
Signora.. vada nel sito della Società Italiana di Parodontologia, una delle società scientifiche odontoiatriche più note, anche a livello internazionale. Lì trova, nell' area pazienti, documenti che le chiariranno molti aspetti in modo ufficiale. sidp.it E' una malattia cronica, spesso asintomatica ed accettata dal paziente, che in taluni casi viene diagnosticata solo quando i denti stanno per cadere. Si ritenga fortunata se il collega suo dentista l' ha messa nella situazione di capire di esserne soggetta, in modo che cambiando le sue abitudini di igiene a casa potrà modificarne grandemente l' evoluzione, salvando e/o allungando la vita a tutti o molti dei suoi denti. Si affidi alle sue cure.
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Pubblicato il 02-11-2009
Non posso aggiungere nulla alla dotta esposizione del collega. Il suo dentista ha fatto il principale passo: la diagnosi. Starà a lui, valutando lo stadio della malattia, proporle la terapia più idonea fra le tante disponibili. Il primissimo FONDAMENTALE passo è quello che le ha indicato il dr. Bosco: cambiamento della abitudini di igiene orale. Mi unisco anche io alle sue conclusioni: si affidi alle sue cure.
Pubblicato il 02-11-2009
Ne parli apertamente con il suo curante che ha le possibilità ed i mezzi per fare la terapia più giusta, la parodontosi è curabile ma è necessaria una forte motivazione all'igiene da parte del paziente.
Pubblicato il 02-11-2009
Sig. Cosimo, i vari colleghi le hanno spiegato tutto, scarichi le risposte e le valuti con il suo odontoiatra, che cosce il quadro clinico, poi rimane da applicare le cure consigliate dal suo dentista.
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