Non posso credere che alla mia età debba toglire due denti praticamente sani
Scritto da lory / Pubblicato il
Ho quasi 40 anni e sono stata sempre attenta alla cura dei miei denti. A dicembre dello scorso anno ho eseguito una radiografia e non vi erano grandi problemi tranne una gengivite che mi provocava sanguinamento. A luglio invece chiamo il dentista perchè noto una certa mobilità al dente inferiore, mi controlla e mi dice di eseguire una pulizia sottogengivale per eliminare il tartaro perchè dal sondaggio la sacca del dente è 8 e quello di vicino 5. Ora a trattamento ultimato mi dice che dovremmo estrarre non uno ma due denti per non compromettere gli altri due in futuro. Vorrei sapere è necessaria l'estrazione di questi due denti o si potrebbe utilizzare il trattamento con EMDOGAIN ( l'ho letto in rete) e nel caso lo effettuano nella mia regione? Non posso credere che a questa età anche se mi parlano di una predisposizione genetica e di una cattivo allineamento dei denti (questi due denti sono inclinati) io debba toglierli praticamenti sani. Grazie Lory
Pubblicato il 11-11-2009
Cara signora Lory... la rigenerazione ossea attorno agli elementi dentali è possibile, ma solo in determinati casi. Il fatto che i suoi due denti vicini abbiano sondaggi diversi, potrebbe far pensare che ci sia l' indicazione, di riguadagnare i 3 millimetri di osso che uno dei suoi denti ha perso più dell' altro. Ma servirebbero sondaggi ben più dettagliati e rx, per darle un parere sulla fattibilità. Consideri però che la terapia della parodontopatia non è la chirurgia, ma l' addestramento del paziente alla accurata gestione della propria placca. L' igienista le spiegherà come.. ma toccherà a lei migliorare in modo quotidiano le sue tecniche, ed applicarsi con grande cura. L' affollamento, la predisposizione genetica, il fumo (fuma?) sono fattori predisponenti... ma la CAUSA della parodontopatia e' LA PLACCA. Denti sani ma "solo" gengivite mi fa pensare ad un problema grave sottostimato. 8 mm di tasca sono tanti.. ma anche 5...!. Il goal, nella sua bocca non sarà "evitare di togliere un dente", ma fermare definitivamente questa malattia, che rischia di fargliene perdere ben di più. Senza allarmismo, ma con decisione. sidp.it per info estremamente ben fatte e ufficiali.
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Pubblicato il 11-11-2009
Cara Lory, il problema deve essere affrontato da un buon parodontologo. Per fare diagnosi e ATTUARE LA GIUSTA TERAPIA, bisogna effettuare una visita specialistica molto puntigliosa onde attuare il miglior trattamento del caso. La mobilità, se non eccessiva è un fatto poco rilevante ai fini del recupero di un elemento. I valori di sondaggio sono invece importanti come pure i picchi ossei residui e le pareti ossee residue. Per il resto dice bene il collega bosco.. se riuscirà a mantenere livelli di igiene elevati (grazie ad una buona igiene orale ed a visite periodiche dal suo odontoiatra), avrà vinto la sua piccola guerra alla placca e al tartaro.. ed a ciò che ne consegue. Cordialmente, Gianluigi Renda.
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Pubblicato il 11-11-2009
Solo in aggiunta alle competenti risposte dei Colleghi Bosco e Renda, ricordi che anche tonnellate di farmaci miracolosi non valgono il Suo impegno. Il parodontologo la indirizza, guida le Sue manovre, fa la diagnosi, ma chi guarisce è solo Lei con la Sua motivazione. Nella mia pratica professionale ho visto denti sui quali nessuno avrebbe puntato un centesimo, salvi solo per la tenacia del Paziente. Cordialità Gustavo De Felice sapri (SA)
Pubblicato il 11-11-2009
Cara Signora Lori...lei dice: "ho eseguito una radiografia e non vi erano grandi problemi tranne una gengivite che mi provocava sanguinamento."...poi.. "mobilità al dente inferiore"..."sondaggio la sacca del dente è 8 e di quello vicino 5."...infine estrazione e da sola si prescrive la terapia con Emdogain...LEI HA UNA PARODONTITE e le misure delle tasche si prendono in tutta la bocca...il sanguinamento gengivale era il sintimo che avrebbe dovuto mettere in allarme...la Parodontite è una infiammazione come le spiego più sotto le rispondo nel modo in cui spiego ai miei pazienti in studio, cosa sia una tasca parodontale e come si arriva ad una diagnosi e come si imposta una terapia ecco: “ Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l’osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all’osso e l’Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di “Piorrea” dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando “questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama “Tasca Parodontale”. In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo “granuleggiare” un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto “anarchico”. Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! IL Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d’ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all’ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto bene abbassa la carica batterica dell’95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per “guarire” ma anche per l’organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza “in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno”, in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a di stanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un aricolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." In questa sede si procederà anche alla pianificazione della eliminazione di tutto ciò che di irrazionale è in bocca ( restauri conservativi e protesici irrazionali, necessità di immobilizzazione temporanea o definitiva di denti con mobilità superiore al 1°, pianificazione della risoluzione di eventuali disgnazie (per le quali si segnerà una ulteriore serie di Visite anche per lo studio Cefalometrico), pianificazione di tutta la conservativa, endodonzia, chirurgia orale, Gengiviti e solo alla fine si pianificherà la “parte di riabilitazione Chirurgica Parodontale!...Arriveremo così ad una diagnosi esatta, ad emettere una Prognosi, ed infine ad un ulteriore colloquio col paziente che sarà reso edotto su tutti i suoi problemi (sottolineando complicazioni, tempi, possibilità di recidive etc.). la “terapia parodontale”, spesso,per la sua importanza e complessità, coinvolge tutta l’Odontoiatria. Per rispondere in modo completo alla sua domanda, cercherò di spiegarle brevemente in cosa consista la ..TERAPIA PARODONTALE . Essa consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo nel primo caso si ha una rigenerazione .quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment, nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più “fragile” e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF (Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell’avvento dell’HIV si usava la colla di fibrina umana omologa = Nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l’avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a mo di membrana) , amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali le lascio un paio di links a dei miei casi clinici che comunque può trovare in abbondanza in questo stesso portale di Dentisti Italia e nel mio sito personale: ..in questo primo link è descritta la tecnica della rigenerazione parodontale profonda in era pre HIV quindi con colla di fibrina e membrana amniotica..(ora si usa il PRP-PRF e la membrana artificiale riassorbibile .è interessante però leggerlo per capire i principi della terapia rigenerativa è diviso in 4 parti le lascio la prima e poi vada avanti nel leggere le altre ed avrà un quadro completissimo . LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 1°PARTE
RIABILITAZIORE PARODONTALE E PROTESICA COMPLETA Mio Sito Web di Parodontologia www.gustavopetti.it . Le lascio una foto di una riabilitazione Parodontale completa in un caso molto complesso e grave di Parodontite, prima, durante e dopo la terapia . Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologo in Cagliari, Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi
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Pubblicato il 11-11-2009
Sig.ra Lory, le è stata prescritta una RX panoramica per...? Da cui si arriva a diagnosi di gengivite, dopo un anno di cure si devono estrarre 2 denti. C'è qualcosa che non quadra nelle sue spiegazioni, forse ha tralasciato qualcosa, di solito una panoramica è prescritta con delle giuste motivazioni, che non conosciamo, prima di esprimere pareri o consigli mi piacerebbe conoscere la versione del suo odontoiatra.
Pubblicato il 11-11-2009
Gentile Lory, il sanguinamento di una gengiva prelude in modo altamente predicibile verso l'insorgenza di una tasca parodontale in quel sito, nei tre mesi successivi al sondaggio che provoca sanguinamento, senza trattamento. Questo può spiegarle facilmente l'insorgenza di una tasca parodontale,se questa supera i 5 mm è impossibile per il paziente pulire adeguatamente il fondo e da qui si instaura un circolo vizioso in cui la placca induce recessione e la recessione induce l'aumento di placca. Alla fine della fiera i denti si muovono...e cadono anche perchè l'organismo espelle l'infezione. Se si instaura un'adeguata terapia causale e si provvede ad un recupero con rigenerazione della quota ossea, se è possibile e non è sempre detto che lo sia,lei potrà mantenere i suoi denti. Ma invece di cercare soluzioni on line deve CORRERE da un parodontologo. Cordialmente Orazio Ischia
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Pubblicato il 11-11-2009
Sig.ra Lory, dirle dopo il trattamento che deve estrarre il dente, mi sembra poco professionale. La malattia paradontale è curabilissima e 4-5 o 8 mm. di tasca non sono un gran chè nelle mani esperte in rigenerazione, pertanto il mio consiglio è quello di cercare un paradontologo, che sicuramente la tranquillizzerà. Intanto la invito a leggere alcune mie pubblicazioni: Igiene orale e malattia paradontale e Recessioni gengivali, sono molto esplicative e l'aiuteranno a fare la scelta. Cordiali saluti
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Pubblicato il 11-11-2009
Le terapie specialistiche, l'igiene accurata sono valide ma evita anche di traumatizzarli dormendoci sopra. Leggi il mio articolo "piorrea o parodontite " su Dentisti Italia
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