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Domanda di Parodontologia

Risposte pubblicate: 12

Gengive ipertrofiche e implantologia

Scritto da alessandra / Pubblicato il
Dopo l'estrazione dell'ennesimo molare sano, causata da un ascesso che non voleva guarire, la zona dell'arcata destra in alto, è praticamente vuota e mi sono ritrovata con un morso profondo. Nel giro di circa due anni i denti incisivi inferiori battendo sui superiori hanno portato alla caduta dell'incisivo destro, (che tra l'altro ho conservato) Mi si propone di rimettere l'incisivo incollandolo agli altri, ma senza risolvere il problema dei molari che non hanno opposizione penso quindi che il problema si riproporrebbe subito. Cosa fare? Inoltre non penso all'implantologia in quanto le mie gengive sono sempre molto sofferenti. Dall'età di 30 anni classificate come ipertrofiche, afflitte da ascessi quasi sempre esterni e nelle parti lontane dall'attacco dei denti, ma molto frequenti nonostante pulizie e currettage vari.... praticamente ogni sera devo pulire le sacche ed estrarre il pus. Distinti saluti Alessandra
Buonasera, Non mi dilungherò in probabili cause, in possibili terapie non adeguate, poichè confido che i colleghi che l'hanno avuta in cura abbiano lavorato secondo scienza e coscienza. Tuttavia le consiglio di farsi visitare da uno specialista in Parodontologia, poichè terapie riabilitative di qualsiasi genere andrebbero affrontate solo dopo aver "bonificato" le sacche di cui ha accennato. Cordiali saluti, Dr. Massimo T. Rota

Scritto da Dott. Massimo Rota
Alessandria (AL)

Carissima Alessandra, le terapie riabilitative nate per sostituire gli elementi mancanti nascono in funzione di patologie dentali che causano la perdita degli stessi. la prima causa al mondo responsabile della perdita di elementi dentali è la malattia parodontale. Chi, con la propria dentatura, era affetto da gravi patologie parodontali, non è assolutamente destinato, se sottoposto a terapia implantare, a perdere anche gli stessi impianti. Se le condizioni ci sono e lei è motivata, deve garantirsi, tramite tale riabilitazione, il miglior futuro dal punto di vista di qualità di vita e di relazioni sociali. La fibrosità delle sue gengive potrebbe anche essere dovuta a protesi parziali mobili che lei ha portato nel suo iter odontoiatrico (tiro ad indovinare non conosco la sua situazione), ma non preclude nessun tipo di riabilitazione se le possibiltà dal punto di vista clinico ci sono. La invito a rivolgersi assolutamente ad un buon parodontologo ed implantologo e risolva la sua situazione, perchè con grande fermezza, le dico che si può fare. cordiali saluti Dottor Daniele Moretto, Studio Associato Lo.Mo. Roma
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Scritto da Dott. Daniele Moretto
Roma (RM)

Sig.Alessandra, lei sicuramente soffre di malattia parodontale, una volta comunemente chiamata piorrea, che portava alla perdita di tutti i denti. Non è facile darle dei consigli senza una visita clinica della sua bocca, posso dirle che i denti persi devono essere sempre sostituiti da denti protesici, perchè la mancanza dei denti porta a delle migrazioni e dei carichi masticatori non sopportabili ai denti rimanenti, anche se la causa principale della parodontite è batterica. Quindi la tecnica di incollare un dente protesico, non è sempre consigliata, in quanto limita le manovre di igiene chiudendo gli spazi interprossimali, inoltre i carichi risulteranno assorbiti dai denti supporto, che dalla sua descrizione sembrerebbero non in ottime condizioni. Le consiglio una ortopantomografia che può chiarire inizialmente la situazione parodontale e le dimensioni approssimative del suo osso, in modo da approfondire il tutto con delle rx endorali (status) e valutare eventuali terapie parodontali ai denti restanti. Se non è effettuabile la terapia implantare prenda in considerazione un eventuale riabilitazione protesica mobile. Dott. Ruffoni Diego.
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Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Le consiglio di consultare il sito www.galiffa.it  ai capitoli Bruxismo: Miti e Verita', Piorrea o Parodontite Ronzio, fischi, vertigini... La deglutizione spontanea e probabilmente capirà la causa dei suoi problemi

Scritto da Dott. Gino Salvatore Galiffa
Teramo (TE)

Gentile paziente, la situazione da Lei descritta non è affrontabile con semlici sedute di igiene professionale. le consiglio di visitare il sito della societa italiana di parodontologia e cercare uno specialista nella Sua zona.

Scritto da Dott. Attilio Venerucci
Finale Ligure (SV)

Gentile signora, la sua situazione clinica, secondo quanto riferisce, richiede un inquadramento globale dal punto di vista parodontale, gnatologico, maxillo-facciale e, infine, implantologico. La riabilitazione totale delle sue arcate non e' nulla di trascendentale e fuori dal normale ma richiede una programmazione puntigliosa e completa, senza scappatoie e mezze misure, ovviamente eseguita da un professionista esperto. Le consiglio di darsi da fare nello scegliere il centro che meglio puo' seguirla e NON preoccuparsi, ma di "occuparsi" del problema. Lungi dall'essere stato esaustivo, resto a sua disposizione. Dott FRancesco Sacco Odontoiatra Specialista in Chirurgia Maxillo-Facciale in SALERNO e AVELLINO www.chirurgomaxillofacciale.it
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Scritto da Dott. Francesco Sacco
Salerno (SA)

Salve, la situazione che descrive è grave, ma abbastanza chiara. Un consiglio, cambi dentista. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Tullio Toti
Verona (VR)

La sua situazione è grave, si rivolga ad uno specialista

Scritto da Dott. Marco Dettori
Sassari (SS)

Cara Alessandra, il Tuo problema purtroppo è la conseguenza di una situazione parodontale trascurata o curata non adeguatamente. Sai, spesso si parla di courettage, ma si da' a questa parola un significato un pò generico. Esso consiste nel rimuovere tessuto infetto o infiammato dal solco parodontale o da eventuali tasce.(courettage semplice). Nel tuo caso, invece, visto che hai accennato a gengive piene di pus, avrebbero dovuto effettuare un courettage a CIELO APERTO, che consiste nello sfoderare, staccare completamente l'osso dalla gengiva. In questo modo si esegue una pulizia diretta tra osso e dente e questo, in genere, se fatto seguendo un preciso protocollo, da' risultati definitivi. Comunque allunga di molto la sopravvivenza dei denti. Poi, vista la tua eta', sarebbe utile sapere se stai bene in salute. Alcune malattie sistemiche, o farmaci che si prendono per queste, possono compromettere, nel corso degli anni, denti e gengive. Quindi bisognerebbe fare un anamnesi molto accurata. Purtroppo quando ci si presenta dal dentista con una situazione come la tua, l'unica cosa è togliere i denti compromessi. Quando questi si muovono infatti, non cè piu nulla da fare. Per quanto riguarda l'implantologia, guarda che non ci sono controindicazioni, se la bocca è stata sanata. Si fa benissimo senza alcun rischio se l'anatomia delle tue ossa lo permettono. Però se le tue gengive continuano a sanguinare, qualcosa non mi quadra. Un consiglio che ti do', incollare un dente ai suoi vicini, è la cosa di piu basso livello che puo fare un dentista. Viene un lavoro posticcio, che non fa altro che peggiorare l'igiene della tua bocca ed indebolire i denti vicini. Per non parlare dell'estetica... Il tuo morso profondo è provocato dal fatto che non avendo più lo stop dei molari, che hai perso, la tua mandibola sale di piu, urtando violentemente sui denti anteriori e indebolendoli ancoradi più. E' un po il cane che si morde la coda. Cerca di risolvere quanto prima il problema,  altrimenti perderai tutti i denti. Cordiali saluti dott Giglio Andrea roma www.studiodentisticogilio.it
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Scritto da Dott. Andrea Giglio
Roma (RM)

Gentile Sig.ra Alessandra, la sua è certamente una malattia parodontale grave, che probabilmente non è mai stata curata come si deve ed è difficile, se non impossibile, darle delle indicazioni sulle eventuali terapie senza una accurata visita e valutazione dello stato parodontale; volevo comunque rassicurarla sul fatto che una volta bonificata la bocca e curata la malattia parodontale non sussiste alcuna controindicazione ad una riabilitazione anche di tipo implantologico. Saluti e a Sua disposizione Prof. Barcali Massimiliano Livorno
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Scritto da Dott. Massimiliano Barcali
Livorno (LI)

Cara sig.ra Alessandra il suo problema non è facilmente risolvibile, sicuramente Lei ha bisogno di una equipe preparata sia da un punto di vista chirurgico, sia parodontologico, sia protesico che gnatologico. Le consiglio di visitare il sito della società italiana di parodontologia: www.sidp.it per cercare lo spesialista più vicino a lei. Distinti saluti Dr Gerardo Cafaro

Scritto da Dott. Gerardo Cafaro
Campagna (SA)

Sig Alessandra, La sento abbastanza provata ed ha ragione, ma la situazione è affrontabile soto ogni punto di vista, la seconda classe con morso coperto l'aveva già; ora si è solo accentuata perchè è venuta meno la dimensione verticale. Per quanto riguarda invece le ipertrofie, queste possono avere genesi diverse: traumatica, malposizionamenti dentali, infiammatoria, iperplastica, displastica, farmacologica, ormonale, a deficit di vit. C ect. Quindi a seconda della etiologia bisogna intervenire. Si affidi ad un'ottimo centro che sicuramente risolverà la sua situazione. Dott. Serafini Maurizio
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Scritto da Dott. Maurizio Serafini
Chieti (CH)