Può l'intervento tamponare la ritirata dell'osso almeno per qualche anno?
Scritto da giulio / Pubblicato il
Salve..soffro di parodontite.. mi hanno detto che l'osso è molto ritirato..ho sentito diversi pareri. Prima soluzione estrazione di due molari superiori che si muovono leggermente (che non vorrei adottare). Seconda soluzione fare un curretage ( che ho fatto a luglio). Terza mi hanno proposto un intervento chirurgico a cielo aperto con innesto osseo per tutta l'arcata superiore che è quella messa peggio. Premesso che sapendo il mio problema faccio igiene ogni 3 mesi e anche per conto mio tengo puliti i denti portandomi lo spazzolino a lavoro, uso collutori con clorexidina. Ma l'osso continua a ritirarsi. Può tamponare l'intervento la ritirata dell'osso almeno per qualche anno? c è qualche rischio particolare tipo che l'osso non si "assorba" o rischi correlati ? cosa mi consiglia di fare? grazie per la sua risposta..
Pubblicato il 25-10-2011
Caro Signor Giulio, come ben sa Lei ha una Parodontite ma, inspiegabilmente sembra che non sia stata curata e che le idee intorno a questa sua malattia siano molto confuse ovunque lei si giri! La Parodontite si può curare benissimo e va curata! Le dirò alcune cose e le consiglio di leggerle attentamente. Quindi ha una Parodontite, in cui la desinenza -ite, indica infiammazione. Infatti la parodontite è dovuta all'interazione dei microbi gram negativi anaerobi che aprono le tasche parodontali ed interagiscono col suo sistema immunitario locale e generale, distruggendo l'attacco della gengiva al dente e l'osso sottostante con formazione di tasche parodontali gengivali ed infraossee miste a più pareti che vengono misurate con un sondino parodontale in sei punti diversi di ogni dente di tutti i denti insieme alla loro mobilità e tante altri paramatri che si valutano con una prima visita parodontale cui segue una preparazione iniziale della bocca con curettage e scaling e root-planing per rimuovere il tessuto di granulazione dall'interno delle tasche e che falsava la reale misura della loro profondità, con una serie completa di Rx endorali, modelli di studio e infine una seconda visita di rivalutazione parodontale in cui si riprendono le misure delle tasche, determinandone solo ora la reale entità. Dalla differenza tra le prime misure e le seconde e di altri parametri, si può infine, in parole molto povere e molto semplici affinchè siano comprensibili, emettere una diagnosi sul tipo di parodontite in atto, sulla sua gravità, curabilità, prognosi e terapia che in due parole consiste nel ricostruire con rigenerazioni ossee e gengivali, tutto il tessuto distrutto dalla malattia! Ora le racconto, affinchè capisca cosa sia questa malattia, il modo in cui spiego ai miei pazienti in studio, cosa sia una tasca parodontale e come si arriva ad una diagnosi e come si imposta una terapia…ecco: " Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l’osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all’osso e l’Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di "Piorrea" dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando "questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama "Tasca Parodontale". In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo "granuleggiare" un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto "anarchico". Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane…il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! IL Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta … molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d’ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all’ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto bene abbassa la carica batterica dell’95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per "guarire" ma anche per l’organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno", in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a distanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un aricolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." In questa sede si procederà anche alla pianificazione della eliminazione di tutto ciò che di irrazionale è in bocca ossia conservativa, endodonzia, chirurgia orale, Gengiviti e solo alla fine si pianificherà la "parte di riabilitazione Chirurgica Parodontale!Arriveremo così ad una diagnosi esatta, ad emettere una Prognosi, ed infine ad un ulteriore colloquio col paziente che sarà reso edotto su tutti i suoi problemi. Due parole sulla Terapia Parodontale che consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo…nel primo caso si ha una rigenerazione….quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment = con Le metodiche rivoluzionarie GBR (Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF. amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali.Legga per favore il mio Articolo o Pubblicazione su questo stesso portale facendo così: clicchi sul mio nome in questa risposta ed entri nella mia pagina di INFORMAZIONI GENERALI, qui clicchi su PUBBLICAZIONI e si aprirà la finestra con da sin a dx ARTICOLI, CASI CLINICI e VIDEO e cerchi i seguenti titoli sotto Articoli: VISITA PARODONTALE da questa lettura sulla visita Parodontale capirà se chi ha fatto gli interventi è un Parodontologo o un Dentista che si opccupa di Parodontologia (cosa molto diversa) quindi è importante che lei la legga Mio Sito Web di Parodontologia www gustavopetti it , POI sempre sotto gli ARTICOLI, La 'tasca parodontale, questa sconosciuta!' poi TRA I MIEI CASI CLINICI, i seguenti sotto Casi Clinici (guardi che continuano aprendo "TUTTI I CASI CLINICI", in fondo in basso, sono 4 pagine): a Pag 1, LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 1°PARTE - Considerazioni Istologiche e Sperimentali e le altre tre parti a Pag 2 Dalla parodontologia alla protesi, attraverso tutta l'odontoiatria e poi Riabilitazione Orale Parodontale e Protesica Completa, in un Caso Complesso di Compromissione Grave Parodontale ossea, conservativa, endodontica, protesica in presenza di insufficienza di gengiva aderente. Come vede la Parodontologia è una specialità molto complessa che coinvolge tutta l'Odontoiatria ed il Parodontologo deve avere una cultura Odontoiatrica e Parodontale particolarissima e completa tanto che sul mio sito di Parodontologia ed Odontoiatria troverà scritto come aneddoto "Parodontologia, l'anima più nobile dell'Odontoiatria". Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Pubblicato il 25-10-2011
Gentile Giulio, per rispondere in maniera corretta e professionale al suo quesito bisognerebbe conoscere il suo caso clinico nello specifico, la sua anamnesi dettagliata e l'uso di eventuali terapie praticate in quanto mi sembra troppo prematuro il danno parodontale alla sua giovane età. L'intervento, comunque, di chirurgia rigenerativa guidata dei tessuti (GTR) e dell'osso (GBR) può sortire effetto positivo se ben effettuato da un collega con esperienza di parodontologia. Cordiali saluti
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Pubblicato il 25-10-2011
Vede signor Giulio, non è che inserire osso o sostitutivi ossei nei denti "stuccandoli" possa servire come panacea per tutti i mali. In linea di principio, se i denti si muovono più del fisiologico, vanno prima trattati affinchè la mobilità si riduca, altrimenti l'apposizione di materiale resta un esercizio di stile lautamente pagato. Così come si ingessano gli arti per facilitare la formazione della riparazione ossea, così i denti devono essere il più saldi possibile, o non vi sarà innesto che tenga, il materiale innestato si riassorbirà. Senza danni d'accordo, ma anche senza i benefici. Quindi stadiazione della malattia parodontale, coi mezzi che il collega ha messo in atto giustamente, ma anche col controllo del mantenimento da parte del paziente, e poi se tutto va come si deve, allora si anche all'innesto. Cordiali saluti.
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Pubblicato il 25-10-2011
Gentile Sig. Giulio, per dare una risposta bisognerebbe conoscere il suo sondaggio e vedere uno status radiografico. Comunque è possibile rigenerare osso e tessuto parodontale con varie tecniche. E'anche possibile che la rigenerazione non riesca e in poco tempo ritorni come prima, non si forma nuovo osso, in pratica l'innesto viene completamente riassorbito. Cordiali saluti
Pubblicato il 25-10-2011
Sig. Giulio, lei mi sembra abbastanza motivato nel farsi curare, per cui le consiglio di ricercare uno studio dove è presente un igienista dentale, perchè solo questa figura sarà in grado di spiegarle il corretto mantenimento che porterà alla risoluzione del suo caso.
Pubblicato il 25-10-2011
Gentile Sig. Giulio, volevo farle una premessa in modo da poter capire meglio il suo problema. Nel cavo orale esiste una flora batterica residente che normalmente non è nociva. Se c’è maggior accumulo di placca e quindi di batteri in qualche sito, si innesca frequentemente infiammazione gengivale e se vi è una particolare associazione di specie batteriche costituita prevalentemente da anaerobi mobili nel solco gengivale, invadono il legamento parodontale. La risposta dell’organismo in quel sito alla proliferazione batterica costituisce la fase attiva con distruzione del legamento parodontale, ridottasi la carica batterica si ha la fase di quiescenza durante la quale non c’è distruzione del parodonto che rimane tale fino a quando la carica batterica non aumenta. Anche se è una estrema sintesi della patogenesi della parodontite si evince chiaramente che la terapia primaria della parodontite è tenere bassa la carica batterica. La migliore terapia fatta dal Dentista in base allo stadio della parodontite non ha esito positivo se non si è stati educati a mantenere una corretta igiene orale domiciliare e a fare periodici sciacqui con collutori a base di clorexedina come prevede il protocollo della terapia di mantenimento. Lei sembra che la faccia, anche se usare spesso lo spazzolino non equivale necessariamente ad avere una corretta igiene orale, perché va usato in modo corretto. E’ altresì importante usare il filo interdentale e l’idropulsore. Pertanto in primis le consiglio di migliorare la sua igiene orale, per quanto riguarda invece il consiglio che chiede sulla scelta terapeutica, questa dipende dalla profondità delle tasche parodontali. La giusta terapia non la sceglie lei ed il suo Specialista la decide in base allo stadio della parodontite che deduce dal corretto sondaggio delle tasche parodontali. Cordialmente
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Pubblicato il 26-10-2011
Caro Giulio, il dr. Petti e gli altri amici hanno risposto in maniera enciclopedica al suo caso. Io mi rendo conto della sua frustrazione, così giovane, nel combattere con una malattia davvero odiosa. Lei sta facendo di tutto, segue le prescrizioni dei dottori ma questa va avanti.. Premesso che si tratta sostanzialmente di una infezione batterica, come si capisce dalle risposte, e che quindi bisogna fare (tramite le terapie e individualmente ogni giorno a casa) la lotta all'ultimo germe dentro la bocca, tuttavia alcune teorie ci mettono di mezzo anche una componente genetica. Non so sinceramente se sia corretto, ma se ci fosse questa ereditarietà, contro quest'ultima possiamo fare ben poco. L'importante è l'igiene personale quella professionale e tutti questi interventi proposti. Poi c'è da vagliare anche un altro fattore: Abbiamo detto che si tratta di una infezione, ma l'andamento di questa dipende, come ogni altro tipo di infez. dall'equilibrio fra offesa e difesa. Infatti i tessuti combattono le infezioni. Bisognerebbe vedere se il suo stato immunitario generale è ok, non solo dell'intero organismo, ma ci sono anche aspetti locali della chemiotassi di bianchi e delle difese gengivali che possono essere coinvolti nei casi più severi e precoci di malattia parodontale..
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Pubblicato il 26-10-2011
Naturalmente, come in tutte le malattie, prima di decidere come curarle, bisogna fare una diagnosi. La diagnosi e la conseguente formulazione del piano di cura sono alla base del trattamento della malattia parodontale. Il piano di trattamento spesso va fatto alla rivalutazione dopo la terapia causale (quella che lei sta già facendo con l'igiene) e spesso consiste in particolari interventi che possono servire in primo luogo a pulire meglio le superfici radicolari, poi a rigenerare i tessuti andati perduti, oppure ad eliminare le tasche migliorando l'architettura dei tessuti parodontali. Infine deve esser programmato un programma di mantenimento dei risultati ottenuti. Sarà compito di un parodontologo effettuare tutto questo e valutarne i tempi e i risultati. Saluti
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Pubblicato il 26-10-2011
Deve essere valutato da un buon professionista
Pubblicato il 26-10-2011
Buon giorno Sig Giulio, per eseguire una diagnosi corretta è importante avere uno status radiografico completo , un sondaggio parodontale iniziale ed un sondaggio parodontale dopo avere eseguito la terapia causale (levigatura radicolare , igiene orale professionale ecc..). Solo dopo una corretta diagnosi sarà possibile definire un piano di trattamento idoneo alla sua personale situazione. Gli interventi di chirurgia parodontale sono risolutivi nella misura in cui sia possibile controllare la recrudiscenza della malattia parodontale e controllare la placca. La malattia parodontale per definizione, è una malattia recidivante quindi, può ripresentarsi se si presentano le stesse cause ( batteriche )che l'hanno provocata. Cordiali saluti . Dr A.Amato
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Pubblicato il 11-11-2011
La sua parodontite si può curare con la terapia eziologica mirata e l'utilizzo della sorgente laser dedicata, presso un professionista qualificato.
Dentista Lazio, Roma
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